Sabato 15 febbr- manifestazione contro il razzismo e la lega nord

Da Lampedusa a Reggio Emilia dal Nord-Africa all’Europa!
Dignità, diritti e libertà per tutti e tutte!

DIFENDIAMO LE NOSTRE STRADE DAL RAZZISMO DELLA LEGA NORD

 Il 15 Febbraio in diverse città e territori si articoleranno iniziative che rimandano direttamente alla riappropriazione di diritti e dignità per tutti: come ad Ancona, dopo il recente sgombero da parte dell’amministrazione comunale di “Casa de Nialtri”, uno spazio occupato e abitato da tante e tanti tra cui migranti, rifugiati, richiedenti asilo ed autoctoni che si sono visti negata la possibilità di una casa, o come a Roma dove le reti e i movimenti chiederanno l’immediata chiusura del Cie di Ponte Galeria vergognoso baluardo di leggi e dispositivi liberticidi come la Bossi-Fini e le analoghe strutture sparpagliate da Lampedusa a Bologna a Gradisca alcune delle quali già chiuse, dove i migranti vengono reclusi, maltrattati e umiliati.

Proprio nello stesso giorno la Lega Nord a Reggio Emilia e altrove organizza una manifestazione dai contenuti xenofobi e razzisti: una fiaccolata  contro il degrado, l’immigrazione e l’Europa.

Le recenti turbolenze e la crisi interna alle gerarchie del partito hanno prodotto un rimpasto nelle dirigenze che in clima già elettorale non mancano di riproporre, in chiave antieuropea, temi tanto cari alla tradizione leghista come separatismo, sovranità monetaria ed ovviamente emarginazione dei migranti, seguendo l’ascendente delle destre nazionaliste con cui stringono rapporti oltre confine. In tutto questo, affidandosi alla xenofobia più gretta e becera per stimolare e rintracciare consenso, offrono vie di uscita dalla crisi basate su nazionalismo e sovranità monetaria e costruendo un immaginario di solitudini e di predominio del più forte sul più debole .

A tutto questo movimenti città e territori sono chiamati ad opporsi, a non lasciare spazio e agibilità a chi da sempre ha prodotto politiche di guerra, di militarizzazione dei territori e colpevoli delle morti di quelle persone che hanno perso la vita cercando di varcare la Fortezza Europa.

Invitiamo tutte e tutti ad essere protagonisti insieme per respingere il razzismo e costruire a partire da Reggio Emilia un’ Europa ed un Mediterraneo dove ad avere cittadinanza siano i diritti e la libertà per tutte e tutti noi indipendentemente da quale sia il luogo di nascita.

Siamo di ritorno dalle giornate, ricche ed intense, del meeting a Lampedusa. Giornate che hanno visto incontrarsi sull’isola oltre trecento persone italiane, europee ed euromediterranee, fra cui associazioni, collettivi, docenti e giuristi, insieme per costruire la Carta di Lampedusa, una Carta che parla di costruzione di nuovi percorsi di inclusione e di possibilità basati su libertà di movimento, libertà di scelta, libertà di restare, libertà personale e libertà di resistenza.

La Carta di Lampedusa è oggi azione, mobilitazione e protesta anche a partire dalla nostra città come sta avvenendo in tanti altri luoghi.

La Carta di Lampedusa esprime una visione politica di relazione tra le persone che non dipenda in alcun modo dalla loro origine e/o cittadinanza, nonché dalla loro reale o presunta appartenenza culturale o religiosa, e la necessità di combattere ogni linguaggio fondato su pregiudizi, discriminazioni e razzismo, comunque si manifesti, in ogni contesto e in ogni luogo

La Lega Nord è un partito corrotto che negli ultimi due anni, dopo gli scandali della dirigenza ha bisogno di cercare nuovo consenso indossando la vecchia maschera della sovranità separatista di uno contro tutti, fomentando sentimenti xenofobi, razzisti e discriminatori.

Il degrado a Reggio Emilia sono loro, e non gli sarà permesso camminare per le strade della nostra città! Fuori la Lega dai nostri territori.

Da Lampedusa a Reggio Emilia, dal Nord-Africa all’Europa, per la dignità e i diritti di tutti e tutte!

 SABATO 15 FEBBRAIO DIFENDIAMO LE NOSTRE STRADE DAL RAZZISMO CONCENTRAMENTO IN P.ZZA DOMENICA SECCHI (davanti al Caffè Reggio) H. 17.00

 Laboratorio Aq16, Casa Bettola, associazione Città Migrante

LIBERATO DISSIDENTE POLITICO TOGOLESE

Dopo 5 mesi di carcere viene liberato Amegandjin Mawule.
Il signor Amegandjin si rivolge il 22 maggio scorso allo sportello dell’associazione Città Migrante raccontando di essere fuggito dal Togo, il suo paese d’origine, dopo essere stato rinchiuso in un carcere clandestino e torturato perché appartenete all’ANC (Alliance Nationale pour le Changement) , un partito politico che è all’opposizione rispetto al governo in carica.
L’associazione, insieme al legale Alessandra Scaglioni, che collabora con lo sportello, intraprendono le procedure per la richiesta della protezione internazionale. Il 5 giugno, a seguito del fotosegnalamento del richiedente da parte della questura di Reggio Emilia, il signor Mawule viene tratto in arresto a causa di un mandato di cattura internazionale pendente suo contro e viene portato nelle carceri di Reggio Emilia. L’ accusa su cui si fonda il mandato sarebbe quella di appropriazione indebita di denaro di proprietà della ditta per cui lavorava e furto. L’associazione Città Migrante, insieme ai legali Avv, Alessandra Scaglioni e Avv. Vainer Burani, nominati dopo l’arresto a Reggio Emilia, si sono attivati per reperire la documentazione relativa agli avvenimenti che il signor Amegandjin ha raccontato mettendosi in contatto diretto con alcuni membri del partito ANC in Togo. La documentazione che i legali hanno allegato alla contro requisitoria dimostrano l’ appartenenza del signor Amegandjin ad un importante partito di opposizione, l’ANC nonché la sua carica di membro fondatore del medesimo partito di opposizione all’attuale governo. Inoltre, vengono allegati rapporti come quello di Amnesty International 2012 e altri che confermano l’ uso da parte  della polizia nonché dei membri del governo in carica, nella repubblica del Togo, di strumenti quali la persecuzione, la tortura e la riduzione in schiavitù , mezzi utilizzati per fermare l’orientamento politico in opposizione e pertanto come strumenti di limitazione del diritto alla libertà di pensiero nonché di appartenenza politica.
Il 5 novembre l’udienza in Corte D’appello a Bologna.
La sentenza scarcera il signor Mawule :
“Nel caso di specie , l’estradando ha dimostrato, in maniera attendibile, di essere esponente di primo piano di un partito politico di opposizione , al contempo plausibilmente prospettando la possibilità che i suoi membri siano fatti oggetti di trattamenti persecutori dovuti alle loro opinioni politiche.
Pertanto, quale che sia il suo reale coinvolgimento nei fatti di rilevanza penale che gli vengono attribuiti, sembra sussistere un concreto pericolo che l’ Amegandjin, una volta estradato, sia sottoposto a procedure -sia giudiziarie e non- vessatorie, o comunque, discriminatorie.
Sussiste per tanto la condizione ostativa all’estradizione di cui l’art 705 , comma 2 lett. c) ccp e va pertanto emessa sentenza contraria alla richiesta di estradizione.”

Il signor Mawule oggi è libero, è un richiedente asilo in attesa di essere ascoltato dalla Commissione Territoriale competente. La richiesta di protezione internazionale è stata protocollata  in carcere in seguito, su richiesta del legale, in quanto, al momento dell’arresto, la questura di Reggio Emilia ,del tutto arbitrariamente, non ha provveduto a protocollare l’istanza.

Il signor Amegandjin è attualmente ospite dell’associazione che ha allertato le strutture competenti ad accogliere una vittima di tortura, con la richiesta di un inserimento urgente visto la delicata situazione del caso.

Cosa sarebbe stato del signor Mawule se non avesse avuto una rete di sostegno e una difesa legale competente in  materia ?
Molto probabilmente si sarebbe provveduto ad estradarlo mettendo così la sua vita in serio pericolo.
Questo caso è emblematico, poichè riguarda tanti altri che trovandosi in condizioni simili, senza difesa , senza tutele, senza essere informati dei propri diritti , dopo aver raggiunto il nostro paese, e nella maggior parte dei casi rischiando la vita per arrivarci ,come purtroppo i fatti di cronaca dimostrano, sarebbero molto probabilmente rimandati indietro che equivarrebbe alla condanna a torture o a morte. Un’altra violazione del diritto di asilo.

Articolo tratto dal sito www.meltingpot.org

La sentenza della Corte d’Appello di Bologna

Gli interventi audio dell’associazione Città Migrante e dei legali durante la conferenza stampa

Federica Zambelli – Ass. Città Migrante

Avv. Alessandra scaglioni

Avv. Vainer Burani

CONFERENZA STAMPA -LA STRADA NON E’ UNA CASA

Si è tenuta oggi pomeriggio la conferenza stampa indetta dai promotori della manifestazione cittadina che, il 21 settembre, partirà dalla casa occupata di via Gorizia 12 per raggiungere il centro storico rispetto alla crescente emergenza abitativa che coinvolge Reggio Emilia e molte altre città.
Come esplicitato negli interventi susseguitisi all’attenzione della stampa locale, le questioni abitative rappresentano, ancor più in periodo di crisi, un nodo d’interesse politico e sociale nella costruzione dei termini di cittadinanza di una comunità.
Le parziali precauzioni adottate dall’amministrazione, già per far fronte all’emergenza freddo, si sono rivelate insufficienti a risolvere quello che è un dato di realtà di moltissimi territori che interessa l’esistenza di una grandissima porzione di cittadinanza, colpita duramente dallo sfruttamento in ambito lavorativo, dalla clandestinità, dalle dure restrizioni economiche e della mancanza di lavoro. Si tratta di una condizione di precarietà e instabilità diffusa che non interessa solo i cittadini di origine straniera ma anche moltissime persone della cittadinanza autoctona.
Partire dallo stabile occupato da alcuni profughi provenienti dalla Libia è un modo per socializzare esperienze di riappropriazione dal basso di un diritto fondamentale, come quello alla casa per estendere il terreno della discussione e dell’azione di legittimazione, ad altre tematiche sociali tra le quali, il riconoscimento di un nuovo titolo di cittadinanza, la questione delle speculazioni in campo urbano che coinvolgono grandi opere e edilizia, il problema della criminalità organizzata, l’adozione di nuovi dispositivi di welfare.

gli internenti dell’Ass.Partecipazione. Ass-Città Migrante e Giovani a Reggio Emiia contro le mafie

tratto dal sito : www.globalprogect.info

il comunicato di indizione della manifestazione

DOPO UN BELLISSIMO ANNO DI SCUOLA CI SALUTIAMO. ARRIVEDERCI A SETTEMBRE

E’ ARRIVATA L’ORA DEI SALUTI, DEI FELICI SALUTI DOPO UN BELLISSIMO ANNO DI SCUOLA. Ci diciamo “all’anno prossimo” con il sorriso e con in testa momenti condivisi di lavoro, di riflessione, DI FESTA, di esercizi, di grammatica, di risate.

MA CI SALUTIAMO ANCHE AGGIUNGENDO COLORI ALL’AULA DELLA SCUOLA, CON L’AUTO DI ALCUNI STUDENTI (GRAZIE A CHARAF, IBRAHIM, KHALID, KALILOU, ZAMAN, FAROOQ, CRISTIAN, NADER) E DI INSEGNANTI. AZZURRO E GIALLO PER RISCALDARE IL PROSSIMO SETTEMBRE DELLA SCUOLA DI CITTA’ MIGRANTE. Le porte della scuola mista riapriranno lunedì 16 settembre e quelle della scuola delle donne riapriranno mercoledì 18 settembre.

 Ci salutiamo INFINE con la storia CHE RISCALDA PASSATO E PRESENTE ALLO STESSO TEMPO.

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Non è il primo incontro con Antonio CANOVI, storico di professione. siamo già giunti alla terza puntata. Anni fa venne in aula e tenne una lezione sulla storia della migrazione degli Italiani all’estero. L’anno scorso, il 25 luglio 2012, ricordando la caduta di Mussolini, ci propose una visita guidata in città, attraverso via Roma, quartiere del Popolo Giost, Piazza della Vittoria e il suo parco … e quest’anno, l’8 luglio 2013 percorrendo gran parte delle strade centrali della città.

Questi tre appuntamenti con la Storia hanno scatenato una voglia di partecipazione altissima, di tutti: studenti, insegnanti e amici dell’associazione …

Un caso ? No, una realtà, una consapevolezza. Quella di sentire il bisogno di far parte. La Storia e la sua conoscenza permettono di riconoscersi nei luoghi, negli spazi, nei tempi. Offre sentieri comuni, condivisi con e tra gli abitanti. Tant’è che questi stessi abitanti reggiani hanno avuto piacere, a luglio di quest’anno, di fermarsi e raccontarci qualcosa, A far storia con noi.

Immaginate un gruppo meticcio composto da reggiani, da italiani, da marocchini, da maliani, da pakistani, da argentini, da nigeriani che segue un uomo che tiene appunti sotto il braccio e si ferma ad ogni angolo di strada per raccontarci; immaginate lo sguardo dei passanti, interrogativi, divertiti, interdetti. Immaginate un gruppo meticcio che sembra un serpente, immaginate un gruppo meticcio che felicemente si sente libero, autorizzato a stare in mezzo e con. La storia permette anche questo: la riappropriazione dei luoghi e il viverli. Lascia che lo spazio possa diventare casa tua, casa mia, casa nostra.

Visita Guidata 08 Luglio 2013-07-09
Con Antonio Canovi (storico) e Sandra Palmieri (insegnante e ricercatrice)

A REGGIO EMILIA RESIDENZA PER I MIGRANTI DALLA LIBIA

Dopo una lunga battaglia oggi è ufficiale, tutti i migranti provenienti dalla Libia possono iscriversi all’anagrafe del comune di Reggio Emilia anche se sprovvisti di passaporto e titolo di viaggio. Questo è il risultato di varie mobilitazioni e lotte. Ringraziamo tutte e tutti per essere stati insieme ai  migranti dalla Libia in questo lungo percorso. Un primo passo è stato fatto!

Dal sito del Meltingpot : Reggio Emilia – Residenza per i migranti provenienti dalla Libia

LA CRONACA DELLA MANIFESTAZIONE CON I MIGRANTI PROVENIENTI DALLA LIBIA

Nella settimana in cui si celebra la giornata del migrante a Reggio Emilia si è svolta la manifestazione con i migranti provenienti dalla Libia lanciata dall’Ass. Città Migrante, Ass. Città Migrante, Ass. GA3, Gruppo Emergency Reggio Emilia, Laboratorio Aq16.
Il corteo che ha attraversato le vie del centro storico della città è stato ricco di interventi. I migranti hanno reclamato a gran voce diritti dignità e futuro. Il leit motiv della giornata: “Non più profughi ma cittadini” a partire dal riconoscimento della residenza nel Comune di Reggio Emilia.
Ad oggi, infatti, il comune di Reggio Emilia, così come molti comuni della provincia, non riconosce la residenza ai richiedenti asilo violando un diritto fondamentale e negando così l’accesso alla cittadinanza del luogo in cui queste persone ormai da più di un anno e mezzo stanno vivendo.
Le voci del corteo hanno reclamato garanzie di accoglienza degna dopo il 31 dicembre, data in cui termina il piano Emergenza Nord Africa. Dal microfono è stata letta la lettera dei migranti provenienti dalla Libia che vivono nella città di Bologna in cui invitano tutte e tutti a partecipare al presidio di giovedì 20 dicembre 2012 alle ore 14 sotto alla Regione Emilia Romagna (Viale Aldo Moro 52, Bologna) dove assessori di Comuni, Province e Regione si incontreranno nella “Cabina di Regia” per stabilire l’ “exit strategy”.

Le voci dal corteo e la galleria fotografica
dal sito www.meltingpot.org

L’articolo pubblicato sulla Gazzetta di Reggio il 17 dicembre 2012

DIRITTO DI ASILO – ANCORA NEGATA L’ISCRIZIONE ANAGRAFICA DEI RICHIEDENTI ASILO NEL COMUNE DI REGGIO EMILIA

Tratto dal sito: www.meltingpot.org

Il Comune di Reggio Emilia, nonostante le chiare disposizioni in materia di iscrizione anagrafica e diritto di asilo, continua a negare la residenza esigendo un documento di identità e sostiene le ragioni del proprio comportamento in una lettera al Difensore Civico regionale allertato dall’associazione Città Migrante.

Il Comune di Reggio Emilia risponde alla segnalazione fatta al Difensore Civico regionale da parte di alcune realtà del territorio sulla negata iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo.

Nella risposta al Difensore Civico regionale, il dirigente anagrafe ribadisce che il documento di identità è necessario per l’iscrizione anagrafica anche del il titolare di protezione internazionale, quindi qualora la questura non abbia rilasciato il titolo di viaggio queste persone non vengono iscritte nel registro della popolazione residente e che nel merito verrà chiesto un parere al Ministero dell’Interno.

L’Associazione Città Migrante, che in particolare aveva accompagnato delle persone titolari di permesso di soggiorno per richiesta asilo all’anagrafe di Reggio Emilia, constatando personalmente la negazione della residenza, replica alla risposta del Comune di Reggio Emilia ribadendo come questo comporti una violazione dei diritti delle persone richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale.

Pubblichiamo di seguito la risposta del Comune di Reggio Emilia alla segnalazione al Difensore Civico regionale in merito alla negata iscrizione angrafica dei richiedenti asilo e la replica dell’associazione Città Migrante.

La risposta del Comune di Reggio Emilia

La replica dell’ass. Città Migrante:

La risposta del Dirigente anagrafe del Comune di Reggio Emilia non ci pare prenda in considerazione esattamente l’oggetto della nostra segnalazione:
A) Nella lettera non si parla dell’iscrizione anagrafica dei richiedenti protezione internazionale (asilo) RPI, oggetto della nostra segnalazione, mentre invece si fa riferimento a “cittadini stranieri con permesso di soggiorno per protezione internazionale”, cioè il permesso dato quando l’iter dell’istanza è arrivato a conclusione positiva (riconoscimento), ovvero che il richiedente asilo abbia avuto audizione presso la Commissione Territoriale competente e che l’esito della sua istanza abbia portato al rilascio del titolo di soggiorno per protezione internazionale (status rifugiato o protezione sussidiaria).
B) La lettera insiste sulla non identificazione del soggetto, cui conseguirebbe la non iscrivibilità anagrafica. Si tratta di una obiezione, a nostro parere, infondata se riferita a queste persone (non migranti “ordinari”) ed oggetto in passato di chiarimenti da parte dello stesso Ministero dell’Interno (si vedano le note della Regione Emilia-Romagna allegate alla nostra segnalazione).
Ci pare invece improprio, fuori dal tema specifico, affermare che la carta di soggiorno (oggi denominata permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo) sia l’unico titolo di soggiorno avente la funzione di documento di identità.
C) Esigere il titolo/documento di viaggio è evidentemente riferito ai titolari di permesso di protezione, certo non ai richiedenti, oggetto della nostra segnalazione.
Va anche detto che la protezione sussidiaria non dà luogo automaticamente alla concessione da parte della questura di un titolo di viaggio. Se questo impedisse l’iscrizione anagrafica sarebbe un’ulteriore problematica negativa.
D) Facciamo notare che l’accertamento di dimora, citato seppure non posto come condizione dal Dirigente, sarebbe paradossale, trattandosi di dimore stabilite da istituzioni (Protezione Civile Nazionale-Regionale)in accordo col Comune da ben un anno e mezzo(nello specifico i richiedenti asilo all’interno del Piano Emergenza Nord Africa).
La richiesta di un parere al Ministero dell’Interno ci sembra quantomeno tardiva, considerando che il problema sussiste da più di un anno e quindi ci si può chiedere perché non sia stata fatta prima. Il Ministero stesso potrebbe aver deciso di non pronunciarsi finora in quanto la normativa risulta sufficientemente chiara e nessun ente ha formalmente posto il problema.
Come contributo di chiarezza linkiamo il sito della Regione Umbria Stranieri richiedenti asilo e loro diritto all’iscrizione anagrafica (aggiornato al 20/09/2012): http://www.immigrazione.regione.umb…
Dunque, secondo il Comune, nonostante non vengano menzionati propriamente i soggetti per i quali è stata inoltrata la nostra segnalazione- i titolari di permesso di soggiorno per richiesta di protezione internazionale- si evincerebbe che la mancata iscrizione anagrafica sia dovuta solo alla mancanza della dimostrazione dell’identità.
E questo varrebbe anche per i titolari di protezione privi di passaporto e/o documento-titolo di viaggio.
A nostro parere, ciò costituisce una violazione dei diritti delle persone richiedenti e titolari di protezione internazionale/umanitaria.
Le chiediamo di informarci sugli ulteriori sviluppi del problema e sull’intervento attivo che il Difensore Civico voglia proporre, sia rispetto al Comune di Reggio E. che più in generale,
porgo cordiali saluti
Federica Zambelli- Ass. Città Migrante

BIOPIZZATA MIGRANTE

Mercoledì 3 ottobre Ore 20.00
Casa Bettola – Via martiri della Bettola 6 RE

BIOPIZZATA MIGRANTE
Pizzata collettiva in compagnia dei ragazzi del progetto SPRAR ( progetto richiedenti asilo e rifugiati)
All’interno del percorso ” alimentazione” promosso dall’associazione G.A.3 e dai ragazzi del progetto SPRAR come percorso di scambio su abitudini (e soprattutto) pratiche alimentariPromosso da GA3, Casa Bettola, Città Migrante, Emergency RE

LA VIDEOINTERVISTA SULL’ARRIVO DELLA SANATORIA 2012

Domenica 22 luglio al laboratorio aq16 si è svolto un incontro per parlare dell’arrivo della sanatoria. Durante l’assemblea si sono esposte le prime “indiscrezioni” e il lavoro che a Reggio Emilia si vuole mettere in campo.
All’incontro, molto partecipato, ha preso parte anche un rappresentante dell’associazione Moldavi a Reggio Emilia che ha poi realizzato un intervista con la finalità di informare anche chi non ha avuto la possibilità di essere presente.

Vedi l’intervista a Federica Zambelli – Ass. Città Migrante e Vainer Burani- Avvocato a cura di Associazione Codru.Eu

Leggi Sanatoria 2012 – Prime indiscrezioni sul testo del decreto in via di approvazione

APPELLO DEL COORDINAMENTO SENEGALESE PER LA MANIFESTAZIONE DI SABATO 17 DICEMBRE

Da Reggio Emilia ritrovo in stazione FS ore 11.45 per raggiungere la manifestazione di Firenze

I nostri fratelli Mor Diop e Samb Modou sono stati assassinati e Moustapha Dieng, Sougou Mor e Mbenghe Cheike gravemente feriti da una mano armata dall’odio xenofobo, lucido e determinato. Tutti sono vittime della manifestazione estrema di un razzismo quotidiano che umilia sistematicamente la nostra dignità.

La strage del 13/12 a Firenze necessita di una risposta ampia e plurale, che esprima lo sdegno per i barbari assassinii e la ferma volontà di operare concretamente perché simili fatti non si ripetano. E’ necessario che non ci si limiti all’abbraccio solidale verso la nostra comunità colpita ed alla partecipazione al nostro dolore solo per un giorno.

Occorre andare più a fondo e individuare tutte e tutti insieme come si è costruito nel tempo il clima che rende possibile l’esplodere della violenza razzista come è avvenuto il 13 dicembre a Firenze e solo due giorni prima a Torino con il pogrom contro un insediamento Rom. Bisogna interrogarci su come siano stati dati spazi, per disattenzione e/o per complicità, ai rigurgiti nazi-fascisti di gruppi come Casa Pound, quale ruolo abbiano avuto in questa escalation non solo i veleni sparsi dalle forze “imprenditrici” del razzismo, ma anche gli atti istituzionali che, a livello nazionale e locale, hanno creato, in nome dell’ordine e della sicurezza, discriminazioni e ingiustizie.

Chiediamo l’impegno di tutte e tutti per cambiare strada, intervenendo sul piano culturale e della formazione del senso comune, promuovendo il rispetto della dignità di ogni persona.

E’ necessario avere come punto di riferimento costante il riconoscimento dei diritti sociali, civili e politici delle persone immigrate, dei rifugiati e richiedenti asilo e dei profughi, eliminando i molti ostacoli istituzionali che contribuiscono a tenere in condizione di marginalità la vita di molti migranti in Italia.

Occorre dare piena applicazione al dettato costituzionale e alle leggi ordinarie che consentono la chiusura immediata dei luoghi e dei siti come Casa Pound, dove si semina l’odio e si incita alla violenza xenofoba.

Bisogna che tutte le energie positive, che credono nella costruzione di una città e di un Paese della convivenza e della solidarietà, si mobilitino unite per fare barriera contro l’inciviltà, il razzismo, l’intolleranza.

Nel 1990 Firenze fu teatro di spedizioni punitive contro gli immigrati e vi fu una reazione popolare, che dette luogo ad una grande manifestazione di carattere nazionale.

Facciamo un appello rivolto a tutte le persone di buona volontà, nella società e nelle istituzioni, ad unirsi a noi, in una manifestazione ampia, partecipata, pacifica, non violenta e contro la violenza, di carattere nazionale.

Una manifestazione che segni una svolta e l’inizio di un cammino nuovo, onorando le persone uccise e ferite in quella tragica giornata e capace di affermare in modo inequivocabile: mai più atti di barbarie come la strage del 13 dicembre.

L’appuntamento è a Firenze sabato 17 dicembre alle ore 15, partenza da Piazza Dalmazia, arrivo Piazza Santa Maria Novella

Per adesioni: perMorperModou@gmail.com
Coordinamento Regionale dei Senegalesi in Toscana