MANIFESTAZIONE CON I MIGRANTI PROVENIENTI DALLA LIBIA – 16 DICEMBRE

NON PIU’ PROFUGHI MA CITTADINI
DIRITTI DIGNITA’ FUTURO  PER I MIGRANTI PROVENIENTI DALLA LIBIA
Domenica 16 dicembre manifestazione cittadina:
concentramento ore 15 stazione dei treni
(Piazzale Marconi) Reggio Emilia

Nella settimana in cui si celebra la giornata mondiale del migrante saremo al fianco dei migranti provenienti dalla Libia che vivono nella provincia di Reggio Emilia ormai da più di un anno e mezzo. Vogliamo attraversare le vie della città per reclamare il diritto ad essere a pieno titolo riconosciuti come parte di queste città e non più come “profughi”.
Uomini e donne in fuga dalla guerra in Libia sono stati utilizzati dal governo xenofobo di destra e dal ceto politico-amministrativo del “centro-sinistra” per creare un’emergenza che, come più volte è stato evidenziato non è stata oggettiva e imprevista ma voluta, creata e sfruttata. I numeri delle persone che sono arrivate in Italia infatti non hanno avuto nulla di eccezionale.  L’Italia ha 60 milioni di abitanti e gli stranieri sono già 4,5 milioni. Dalla Libia sono arrivate circa 20 mila persone: parlare di emergenza è ridicolo e falso.
All’interno del Piano Accoglienza Emergenza Nord Africa il Governo in accordo con Regioni, Provincie e Comuni ha distribuito gli arrivi in proporzione al numero di abitanti delle varie province. Il compito di organizzare la dislocazione dei cittadini stranieri nelle singole regioni è stato affidato alla Protezione Civile.
Centinaia di enti in tutta Italia, con modalità e standard disomogenei, provvedono alla loro ospitalità.
In tutta la provincia di Reggio Emilia arrivano poco meno di 200 migranti.
I migranti provenienti dalla Libia,  hanno dovuto fare richiesta di asilo, unica possibilità a loro concessa dallo stato per avere ospitalità ed essere regolari nel territorio italiano. Non sono libici ma sono nati in Somalia, in Eritrea, in Ghana, in Nigeria, nel Mali, nel Ciad, in Sudan, in Costa d’Avorio, in Bangladesh in Pakistan o nel Burkina Faso. In Libia tanti di loro avevano un lavoro.
Dopo molti mesi di esasperante attesa, le commissioni hanno iniziato le audizioni e molte delle richieste di asilo vengono rifiutate, inizia l’iter dei ricorsi. Il rischio è la clandestinità.
Per questo abbiamo promosso e sostenuto anche a Reggio Emilia la campagna Diritto di scelta per il rilascio di un titolo di soggiorno umanitario a tutti i migranti provenienti dalla Libia.  Se avessero avuto quel permesso un anno fa avrebbero potuto cercare lavoro, essere più autonomi, uscire dall’assistenza passiva. Ma le autorità italiane non lo hanno voluto, per scelta politica!
Siamo oggi vicini al 31 dicembre data in cui viene decretata la fine dell’accoglienza e – solo ora! – inizia il rilascio dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, fuori tempo massimo e con un meccanismo piuttosto complesso, non è di certo sufficiente per tracciare un bilancio positivo.
Per questo chiediamo garanzie di accoglienza degna per i migranti provenienti dalla Libia e prospettive di futuro per chi oggi vive nella provincia di Reggio Emilia.
Sono persone che da un anno e mezzo vivono tra noi, a Reggio, a Baiso, Brescello, Bibbiano, Guastalla , Cavriago, Scandiano, Montecchio, Novellara….etc. Ma per le autorità restano sulla soglia ed a gennaio rischiano d’esser messi fuori dalla porta.
Oggi manifestiamo a Reggio Emilia perché ancora il Comune, così come la maggior parte dei Comuni della provincia, non riconosce il diritto alla residenza dei richiedenti asilo che pure sono stati accolti volontariamente dallo stesso Comune.
Nonostante ci siano leggi chiare e la Regione Emilia-Romagna abbia inviato una nota agli enti locali per chiedere di applicarle e garantire l’accesso ai servizi- sottolineando che i cittadini stranieri richiedenti asilo e i titolari di protezione internazionale hanno diritto all’iscrizione anagrafica se dimostrano di avere una dimora abituale in Italia (e le persone di cui parliamo stanno lì da un anno e mezzo, dove li ha mandati la Protezione Civile) ad oggi nella maggior parte dei Comuni della provincia di Reggio Emilia i richiedenti asilo non vengono iscritti nella popolazione residente in quanto viene chiesto loro il passaporto.
Una cosa illogica: un richiedente asilo fugge in fretta, è quasi sempre sprovvisto di passaporto e impossibilitato a chiederlo in ambasciata. E’ invece la questura che ne accerta, riconosce l’identità. E infatti ha dato a tutti un regolare permesso, per quanto ancora temporaneo.
La residenza è un requisito fondamentale per l’accesso ai servizi sociali locali ed ai diritti fondamentali della persona ma è anche un primo passo perché queste persone non siano più profughi ma cittadini a pieno titolo.
Per questo è necessario ed urgente che il Comune di Reggio Emilia, così come quelli che ancora non lo fanno, riconosca immediatamente il diritto alla residenza. In Emilia Romagna  a Piacenza, Parma, Ravenna, Rimini ed anche in altri comuni è stata data la residenza: cosa aspetta Reggio, un comune che invece su altri aspetti dell’accoglienza  è stato attivo, cercando almeno di ridurre le aberrazioni della fallimentare gestione di emergenza?
La residenza è’ il minimo da cui partire per costruire un futuro di dignità e diritti e una battaglia per i diritti e la dignità riguarda direttamente ognuno di noi,
A Reggio Emilia siamo stati in tanti a sostenere fin da subito il percorso di accoglienza dei migranti provenienti dalla Libia, dagli operatori del settore, a quelli in ambito sanitario, ai legali che seguono i ricorsi, ai volontari, agli attivisti, alle scuole di italiano. Ora è necessario che tutti insieme ci mettiamo la faccia perché i migranti provenienti dalla Libia non siano più profughi ma cittadini e che sia garantita accoglienza degna e percorsi dopo il 31 dicembre perché tutto quello che abbiamo sostenuto ad oggi abbia un senso.
Per questo domenica 16 dicembre invitiamo tutte e tutti ad essere insieme ai migranti provenienti dalla Libia a manifestare per le strade della città.

Ass. Città Migrante, Ass. GA3, Gruppo Emergency Reggio Emilia, Laboratorio Aq16

MANIFESTAZIONE 10 NOVEMBRE

Anche da Reggio Emilia
Diritti Dignità Futuro
per i migranti fuggiti dalla Libia

meeting point: Sabato 10 novembre ore 12.30 Stazione dei treni (RE)
per raggiungere la manifestazione a Bologna
http://www.meltingpot.org/articolo18128.html

LA SITUAZIONE ATTUALE DEI MIGRANTI PROVENIENTI DALLA LIBIA

La conferenza stampa per rendere pubblica la condizione odierna dei migranti arrivati dalla Libia che alloggiano a Reggio Emilia

I video degli interventi e la galleria fotografica

Oggi era previsto l’incontro con la Prefettura e i migranti arrivati dalla Libia insieme alle associazioni Città Migrante, Ga3, ASNOCRE, Emergency Reggio Emilia, Amnesty International Reggio Emilia, Pollicino Gnus, Parecipazione, Jahspora Crew e la Cooperativa Dimora di Abramo che gestisce l’accoglienza. La richiesta di incontrare un rappresentante della Prefettura è perchè venga trasmessa formalmente la richiesta di rilasciare un titolo di soggiorno ai migranti provenienti dalla Libia indipendentemente da quale sia l’esito della loro domanda di asilo così come chiesto dalla petizione #dirittodiscelta e ormai sottoscritta da oltre 11mila persone fra cui ammministratori, associazioni, artisti e singoli cittadini.
Per problemi tecnici l’incontro è stato spostato a data da definirsi.
Nell’attesa del nuovo appuntamento con il Prefetto si è svolta la conferenza stampa con i migranti arrivati a Reggio Emilia dopo lo scoppio della guerra in Libia per rendere nota qual’è la situazione a ormai un anno di distanza.
In particolare dai dati forniti dalla Protezione Civile di Reggio Emilia, nella provincia sono ospitati 198 persone e sono state attivate 36 strutture.
Nel territorio sono state messe in campo diverse risorse a partire dalla Cooperativa Dimora di Abramo che gestisce l’accoglienza ed accompagna i migranti nell’iter legislativo, alle associazioni e reti territoriali che hanno messo in campo una serie di inizative di scambio e incontro con la cittadinanza, alla rete Diritto di parola che ha promosso corsi di italiano. Attualmente molti migranti frequentano il ctp (Centro Territoriale Permanente).
Ogni risorsa e ogni sforzo risulteranno vani senza la prospettiva di un titolo di soggiorno. Perchè pur provenendo dalla Libia non sono nati in Libia. A Reggio le principali nazionalità sono Nigeriana e Maliana.
Spesso (non sempre certo) le storie dei paesi di provenienza e quelle soggettive non rientrano nella normativa sull’asilo perchè sia rilasciata una forma di protezione, e molte delle domande rischiano di essere rigettate, come sta avvenendo anche a Reggio Emilia. Nello specifico sono attualmente arrivati 13 esiti alle domande di asilo, fra cui 4 hanno ricevuto una forma di protezione e 9 domande sono state diniegate, al momento la percentuale nella nostra provincia è del 70% dei dinieghi.
Siamo consapevoli che in questo modo le persone non torneranno al paese di origine ma andranno ad ingrossare le fila dei clandestini, quindi persone costrette all’irregolarità, al lavoro nero, consegnate ai circuiti dello sfruttamento, della criminalità e non da ultimo della criminalità organizzata.
Tutto questo può essere evitato rilasciando un titolo di soggiorno umanitario come da più parti si sta chiedendo. E’ ora una necessità sempre più impellente.

UNA PIAZZA CONTRO L’ACCORDO DI INTEGRAZIONE

Grande partecipazione ed energia in piazza Casotti durante l’iniziativa contro un’esistenza a punti

Il 10 marzo, data dell’entrata in vigore dell’Accordo di integrazione, a Reggio Emilia una serie di realtà cittadine, fra cui Ass. Città Migrante, GA3, ASNOCRE, Emergency Reggio Emilia, Amnesty International Reggio Emilia, Spazio Incontro di Casa Bettola hanno dato vita ad una piazza dal titolo: “Contro un’esistenza a punti”.

L’Accordo di Integrazione (il cosiddetto permesso di soggiorno a punti), ultimo colpo di coda del Governo Berlusconi fortemente voluto dalla Lega Nord e che ha trovato applicazione con l’esecutivo Monti, renderà ancora più discriminati i cittadini stranieri e imporrà ulteriori vincoli per l’acquisizione del permesso di soggiorno da parte dei migranti. L’accordo, inserito all’interno del “Pacchetto sicurezza”, si presenta sotto forma di contratto con lo Stato e definirà il grado di “integrazione” che il migrante sarà tenuto a dimostrare.
In questo contesto si inserisce un nuovo strumento di pregiudizio e di clandestinizzazione con cui in realtà vengono disciplinati e orientati comportamenti e stili di vita, sottoponendoli al meccanismo della verifica dei crediti. Anche la lingua italiana e in generale la conoscenza subiscono una strumentalizzazione dall’alto, diventando una barriera ai diritti.

La piazza ha visto protagonisti per tutto il pomeriggio tante persone, attivisti antirazzisti, alunni ed insegnanti della scuola di italiano impegnati con sketch teatrali, poesie, percussionisti africani e buskers italiani, tanti bambini impegnati nei laboratori ed assaggi di cucina etnica. Il clima di festa generato da questa piazza meticcia ha voluto contrapporre all’impostazione rigida delle normative, come appunto l’accordo di integrazione, un altro modo di concepire la società che viviamo, cioè una società dove accoglienza e diritti non sono disgiunti e dove inclusione e tolleranza si costruiscono attraverso un percorso comune.

Accordo di integrazione – In vigore da sabato 10. Online accordointegrazione.dlci.interno.it. Ecco le circolari

Ascolta le intervste dalla piazza e vedi la galleria fotografica

10 MARZO – IN PIAZZA CONTRO L’ACCORDO DI INTEGRAZIONE

Sabato 10 marzo Piazza Casotti a parire dalle  ore 15

Contro un’esistenza a punti

In Piazza contro l’Accordo di Integrazione

giocolieri- musica- letture- percussioni- laboratori per bambini-cucina dal mondo

Nel mese di  marzo entrerà in vigore l’Accordo di Integrazione (il cosiddetto permesso di soggiorno a punti)  che renderà ancora più discriminati i cittadini stranieri e imporrà ulteriori vincoli per l’acquisizione del permesso di soggiorno da parte dei migranti

 

promuovono Ass. Città Migrante, GA3, ASNOCRE, Emergency Reggio Emilia, Amnesty International Reggio Emilia, Spazio Incontro di Casa Bettola

per info: cittamigrante@gmail.com

Scarica la locandina

APPELLO DEL COORDINAMENTO SENEGALESE PER LA MANIFESTAZIONE DI SABATO 17 DICEMBRE

Da Reggio Emilia ritrovo in stazione FS ore 11.45 per raggiungere la manifestazione di Firenze

I nostri fratelli Mor Diop e Samb Modou sono stati assassinati e Moustapha Dieng, Sougou Mor e Mbenghe Cheike gravemente feriti da una mano armata dall’odio xenofobo, lucido e determinato. Tutti sono vittime della manifestazione estrema di un razzismo quotidiano che umilia sistematicamente la nostra dignità.

La strage del 13/12 a Firenze necessita di una risposta ampia e plurale, che esprima lo sdegno per i barbari assassinii e la ferma volontà di operare concretamente perché simili fatti non si ripetano. E’ necessario che non ci si limiti all’abbraccio solidale verso la nostra comunità colpita ed alla partecipazione al nostro dolore solo per un giorno.

Occorre andare più a fondo e individuare tutte e tutti insieme come si è costruito nel tempo il clima che rende possibile l’esplodere della violenza razzista come è avvenuto il 13 dicembre a Firenze e solo due giorni prima a Torino con il pogrom contro un insediamento Rom. Bisogna interrogarci su come siano stati dati spazi, per disattenzione e/o per complicità, ai rigurgiti nazi-fascisti di gruppi come Casa Pound, quale ruolo abbiano avuto in questa escalation non solo i veleni sparsi dalle forze “imprenditrici” del razzismo, ma anche gli atti istituzionali che, a livello nazionale e locale, hanno creato, in nome dell’ordine e della sicurezza, discriminazioni e ingiustizie.

Chiediamo l’impegno di tutte e tutti per cambiare strada, intervenendo sul piano culturale e della formazione del senso comune, promuovendo il rispetto della dignità di ogni persona.

E’ necessario avere come punto di riferimento costante il riconoscimento dei diritti sociali, civili e politici delle persone immigrate, dei rifugiati e richiedenti asilo e dei profughi, eliminando i molti ostacoli istituzionali che contribuiscono a tenere in condizione di marginalità la vita di molti migranti in Italia.

Occorre dare piena applicazione al dettato costituzionale e alle leggi ordinarie che consentono la chiusura immediata dei luoghi e dei siti come Casa Pound, dove si semina l’odio e si incita alla violenza xenofoba.

Bisogna che tutte le energie positive, che credono nella costruzione di una città e di un Paese della convivenza e della solidarietà, si mobilitino unite per fare barriera contro l’inciviltà, il razzismo, l’intolleranza.

Nel 1990 Firenze fu teatro di spedizioni punitive contro gli immigrati e vi fu una reazione popolare, che dette luogo ad una grande manifestazione di carattere nazionale.

Facciamo un appello rivolto a tutte le persone di buona volontà, nella società e nelle istituzioni, ad unirsi a noi, in una manifestazione ampia, partecipata, pacifica, non violenta e contro la violenza, di carattere nazionale.

Una manifestazione che segni una svolta e l’inizio di un cammino nuovo, onorando le persone uccise e ferite in quella tragica giornata e capace di affermare in modo inequivocabile: mai più atti di barbarie come la strage del 13 dicembre.

L’appuntamento è a Firenze sabato 17 dicembre alle ore 15, partenza da Piazza Dalmazia, arrivo Piazza Santa Maria Novella

Per adesioni: perMorperModou@gmail.com
Coordinamento Regionale dei Senegalesi in Toscana

PRESIDIO ANTIRAZZISTA GIOV. 15 DICEMBRE PIAZZA PRAMPOLINI

Alcuni  interventi dal presidio:

Dudu – Presidente associazione Senegalese Reggio Emilia 

Carla- Sel

Gino- Alternativa Libertaria

Caroline – Scuola di italiano Città Migrante

Federica – Città Migrante

Umberto – studenti in movimento

Daniele- Laboratorio aq16

Mauro – CGIL

Fiorella – ANPI

Gianluca – Laboratorio aq16

 

Giovedì 15 dicembre ore 18.30 Piazza Prampolini (RE)
Presidio/assemblea antirazzista

Per discutere dei gravi fatti accaduti in questi giorni a Torino con l’incendio del campo nomadi (Continassa) e del brutale assassinio compiuto a Firenze per mano razzista in cui hanno perso la vita Mor Diop e Modou Samb

Promuovono: Comunità senegalese Reggio Emilia, Laboratorio aq16, Ass. Città Migrante ,Pollicino Gnus, Montagna Antifascista, Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia Libertà , Alternativa Libertaria, Collettivo Autorganizzato R60, Studenti in Movimento, Cobas Scuola Reggio Emilia, Fronte dei Giovani Comunisti, Spartaco/Rete Anticapitalista, “Partecipazione”-settimanale di informazione libera e indipendente”,Comitato Provinciale Acqua Bene Comune Reggio Emilia,, Ga3, Emergency RE, Amnesty RE, FIOM, CGIL, ANPI

DISCUSSIONE CONSIGLIO COMUNALE MOZIONE ITAL EDIL

LUNEDI’ 9 MAGGIO ORE 16

DISCUSSIONE IN CONSIGLIO COMUNALE

DELLA MOZIONE POPOLARE SUL CASO ITAL EDIL

CONTRO LO SFRUTTAMENTO DELLA MANODOPERA IRREGOLARE

E’ IMPORTANTE LA PARTECIPAZIONE DI TUTTE E TUTTI!

La mozione chiede al Comune di Reggio Emilia di costituirsi parte civile al processo “Ital Edil”.

La discussione è possibile grazie a tutte le persone che hanno firmato l’iniziativa!

Tutti in Consiglio Comunale!

(presso Sala del Consiglio Piazza Prampolini 1, RE)