DIAMO UN CALCIO AL PACCHETTO SICUREZZA

Domenica 15 febbraio l’associazione Città Migrante ha partecipato al torneo di calcetto antirazzista organizzato dal laboratorio aq16 in risposta  alla partita interrotta dalle forze dell’ordine l’11 febbraio scorso, una partita che si è trasformata in arresti ed espulsioni di migranti di origine egiziana che hanno avuto la colpa di non avere un permesso di soggiorno, nemmeno liberi di dare quattro calci ad un pallone.
 
 
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CORSO DI FORMAZIONE IN TEMA DI IMMIGRAZIONE

 
AL VIA IL CORSO DI FORMAZIONE IN TEMA DI IMMIGRAZIONE 

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Marzo 2009


L’associazione Città Migrante in collaborazione con il
Progetto Melting Pot Europa e con il contributo di Dar Voce propone un corso di
formazione in tema di immigrazione rivolto agli operatori sociali del
volontariato e non che interagiscono con i cittadini di origine straniera.


Tale iniziativa nasce dall’esigenza di un costante
aggiornamento sulla normativa in tema di immigrazione per rispondere in maniera
positiva alle richieste dei tanti cittadini migranti che si rivolgono allo
Sportello Migranti promosso dalla stessa associazione.


Tale corso sarà quindi
momento di approfondimento per l’analisi,
l’interpretazione e la decodifica della normativa in materia di immigrazione.
Il
percorso formativo vuole essere aperto, oltre che ai volontari
dell’associazione e a nuovi possibili collaboratori, agli operatori (sia
volontari che non) che comunemente hanno a che fare con situazioni legate al
mondo dell’immigrazione e necessitano di una formazione adeguata sul tema.


Il corso si svolge nel mese di marzo 2009 ed è suddiviso in
due parti. Il primo modulo, dalla durata di 8 ore e curata dall’Avv. Vainer
Burani,
  affronta la normativa in tema di
immigrazione; il secondo modulo, dalla durata di 6 ore e curato dalla Dott.ssa
Neva Cocchi (Progetto Melting Pot Europa), affronta in maniera operativa la
gestione dello sportello Informa-Stranieri.

Il corso ha come obiettivo quello di trattare in maniera
operativa che cosa dispone la normativa in materia di immigrazione per i
cittadini di origine straniera che lavorano, abitano, si curano e crescono i
propri figli in Italia.

Primo modulo (Avv
Vainer Burani)


Normativa italiana in tema di immigrazione.


Testo Unico sull’immigrazione.


Regolamento di attuazione.


Decreto Sicurezza e conseguenze sulle norme in tema di
immigrazione

Sabato 7 marzo dalle
17.00 alle 20.00

Sabato 14 marzo e
sabato 21 marzo dalle 17.00 alle 19.30

 

Secondo modulo
(Dott.ssa Neva Cocchi – Progetto Melting Pot Europa)

Attività di formazione su tecniche di gestione dello
sportello Informa –Stranieri. Consulenza sul reperimento delle fonti di
informazione e della documentazione ufficiale. Consulenza sugli aspetti pratici
dell’applicazione della normativa

Venerdì 27 marzo
dalle 19.00 alle 22.00

Martedì 31 marzo
dalle 20.00 alle 23.00

La partecipazione è
gratuita.

Al termine di ogni
modulo verrà rilasciato l’attestato di partecipazione
con possibilità di partecipare
anche solo alla parte teorica del corso.


Le lezioni si svolgono presso lo Sportello Migranti, Via
F.lli Manfredi 14 (ex foro Boario).


La presentazione sarà venerdì 27 febbraio sempre presso lo
Sportello Migranti.


Per informazioni ed iscrizioni:


349/5238926

cittamigrante@gmail.com


oppure tutti i mercoledì dalle 17.00 alle 20.00 presso lo
Sportello Migranti

 

 

Il Presidio contro il pacchetto sicurezza

Sabato 31 gennaio in Piazza Prampolini si è svolto il presidio contro il pacchetto sicurezza

Leggi la cronaca, ascolta gli interventi foto e

vedi la galleria fotografica sul sito del melting Pot 

 

Il comunicato stampa della giornata

Abbiamo aderito alla rete contro il pacchetto sicurezza e mentre oggi a
Roma si sta svolgendo una manifestazione in tante città di Italia i
migranti hanno organizzato variemobilitazioni. Anche noi a Reggio
Emilia abbiamo deciso di scendere in piazza, di non rimanere in
silenzio mentre sta per essere varato questo obbrobrio che è chiamato
“pacchetto sicurezza”, il disegno di legge 733 che va a modificare il
Testo Unico sull’immigrazione e altre leggi che interessano i cittadini
stranieri e non solo.

Vengono introdotti ostacoli nelle procedure per i ricongiungimenti
familiari, per ottenere la carta di soggiorno diventa necessario
superare un test d’italiano prevedendo che questa possa essere
richiesta per i propri familiari solo se anche loro soggiornano
regolarmente in Italia da almeno cinque anni, il prolungamento dei
tempi per l’acquisizione della cittadinanza, nuovi vincoli per
l’iscrizione all’anagrafe. Chi chiede il permesso di soggiorno deve
firmare un “accordo d’integrazione” a crediti (è il cosiddetto permesso
a punti) impegnandosi a raggiungere precisi “obiettivi d’integrazione”
entro la scadenza del permesso. La perdita dei crediti comporta la
revoca del soggiorno e l’espulsione. Si introduce una tassa sempre più
onerosa sul permesso di soggiorno.

Viene inoltre introdotto il reato di immigrazione clandestina che
prevede un’ammenda da 5 a 10mila euro. Chi è senza permesso di
soggiorno rischia di essere denunciato dal medico se va al Pronto
Soccorso, non potrà più riconoscere i figli e le figlie, sposarsi ed
inviare i soldi a casa. Il Ddl 733 prevede inoltre la detenzione nei
CIE (ex CPT) fino a 18 mesi.

E chi è che dovrebbe sentirsi più sicuro? L’unica sicurezza è quella dei diritti negati.

In nome della sicurezza la nostra vita diventerà impossibile, fatta di
insuperabili ostacoli burocratici e nuovi ed inutili adempimenti
amministrativi, in nome della sicurezza veniamo disegnati come soggetti
pericolosi, in nome della sicurezza si restringono i diritti ormai
ridotti al minimo.

In nome della sicurezza si vuole scaricare sui migranti il prezzo di
una crisi economica globale diventata ormai ingestibile. Il governo e
le parti sociali alleate stanno gestendo la crisi sul piano mediatico
spettacolare prestando il fianco nell’individuare il migrante come
nemico comune, pericoloso e che compete nella spartizione delle
briciole.

Noi non accettiamo in silenzio le etichette che ci vorrebbero imporre.
Siamo uomini e donne, famiglie, i nosrti bambini vanno a scuola, siamo
parte del tessuto sociale ed economico e vogliamo essere protagonisti
nella costruzione del futuro arginando il razzismo che si sta
diffondendo e affermare nuovi diritti per tutte e tutti.

-  Contro il Pacchetto sicurezza e il modello di società che propone.

-  Per
l’abolizione immediata della legge Bossi-Fini, perché perdere il lavoro
a causa della crisi rappresenta per le persone migranti una condanna
alla clandestinità.

-  Per la regolarizzazione di tutte e tutti.

-  Contro
il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, dispositivo
di controllo che imprigiona le persone migranti e rende precaria la
vita di tutte e tutti.

-  Contro la criminalizzazione di chi fugge da guerre e persecuzioni.

-  Contro le classi separate per i bambini e le bambine stranier@.

-  Contro la militarizzazione dei confini, delle città e delle strade.

-  Contro l’ansia e la paura in cui vorrebbero farci vivere.

-  Per
ripensare insieme un’idea di cittadinanza che garantisca a tutt@ i
diritti fondamentali e la libertà di scelta e di movimento

PRESIDIO CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA

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31 GENNAIO 2009 ORE 15.30

PIAZZA PRAMPOLINI

PRESIDIO CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA

 

L’associazione
Città Migrante invita tutte e tutti a partecipare al presidio contro il
pacchetto sicurezza che colpisce soprattutto i migranti sia con permesso di
soggiorno che non.

Non
rimaniamo in silenzio!

E’
giunto il momento di alzare la voce!

 

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جمعيه مدينه المهاجرين تدعو الجميع رجالا ونساء
واطفالا لحضور وقفه من اجل حقوقهم .كفي صمتا عندما تنهك اقل حقوق المهاجرين فقد
حان الوقت لايصال صوتنا .

السبت 31/01/2009 الساعه 15.30        piazza Prampolini

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Ассоциация Città Migrante прглашает всех  пртестовать против  PACCHETTO SICUREZZA, который направлен в
первую очередь против еммигрантов с пермессом или без.Скажем нет налогу на
пермессо ди сожерно и криминализации мигрантов.Молчать больше нельзя!!!

 

 

31 of January 2009 “Città
Migrante” organizes a sit-in agaist the law about immigrants.

Meeting: Piazza Prampolini at
3.30 p.m.

We have to fight together

 

IN SOLIDARIETA’ CON IL POPOLO DI GAZA

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font-size:10.0pt;
font-family:”Times New RomaPoiché
dalla grande manifestazione di sabato 3 gennaio è emersa la volontà diffusa di
raccogliere aiuti da far pervenire al popolo di Gaza, sabato 10 gennaio in
piazza  Prampolini si inizierà una
raccolta di fondi, medicinali e aiuti in genere. A tal fine sarà presente un
banchetto dalle ore 09.00 alle ore 19.00. Durante il banchetto sarà allestita
una mostra fotografica sul massacro di queste settimane a Gaza.

 

Crediamo
sia la miglior risposta alle polemiche spesso inutili, strumentali e ipocrite
con le quali si è tentato di nascondere la partecipazione di così tanta gente
–“nuovi” e “vecchi” reggiani- che hanno voluto manifestare contro il massacro
di Gaza.

 

تضامنا مع شعب غزه

  كما
راينا في المظاهره الكبيره في الثالث من يناير الحالي اذ ظهرت رغبه كبيره لجمع المساعدات
لارسالها الى  اهل غزه

فقد راينا ان نقوم بالبدء في جمع
المساعدات الممثله في الادويه والمساعدات الماديه

بدءا  من السبت العاشر من شهر يناير الجارى من الساعه
ال
تاسعه صباحا وحتىالسابعه
مساءا.وخلال ذلك سيتم ايضا عرض مجموعه من الصور التى توضح ما يحدث في غزه من مجازر
.

نعتقد ايضا بانه سيكون افضل رد علي
الجدل الذي لا داعي له والنفاق الواضح
في محاوله لاخفاء مشاركه هذا العدد الكبير من الناس فى المظاهره ضد

المذابح التي تجري في غزه

 

Comunità islamica, Ass. Città
Migrante, Laboratorio aq16, Ass. Giuristi Democratici, Comunità palestinese

FERMIAMO IL MASSACRO DI GAZA

Non esistono parole che descrivano
a pieno lo sdegno che le immagini provenienti dalla Striscia di Gaza
producono in queste ore nelle nostre teste e nei nostri cuori. L’ azione
militare dell’ aviazione israeliana ha prodotto in questi giorni centinaia
di morti, in gran parte vittime civili. E non è che l’inizio perchè
ai bombardamenti seguirà l’azione delle truppe di terra che invaderanno
la striscia di Gaza. Non ci sono modi per descrivere questa rappresaglia,
se non come un vero e proprio crimine umanitario. Non possiamo accettare
che lo stato israeliano cinicamente utilizzi la guerra mossa in questi
giorni contro la popolazione palestinese di Gaza come ennesima dimostrazione
di forza nel panorama mediorientale e per consolidare la leadership
del partito Kadima in
vista delle elezioni politiche. Riteniamo
inoltre ridicolo il tentativo di addossare tutta la responsabilità
di questa catastrofe umanitaria al partito Hamas che, piaccia o meno,
è stato scelto dalla stragrande maggioranza dei palestinesi. Ricordiamo,
cosa che il ministro Frattini omette nelle sue dichiarazioni, che il
popolo palestinese scelse Hamas durante le regolari elezioni del 2006,
tra l’altro sotto supervisione di osservatori mandati dall’unione europea,
proprio nell’epoca in cui Frattini ricopriva importanti incarichi in
sede comunitaria. La libera scelta del popolo palestinese in favore
di Hamas fu all’epoca un terremoto politico interno ed esterno al paese:
ruppe lo strapotere dello storico partito Fatah, ormai poco credibile
agli occhi della gente per causa della forte corruzione e produsse una
fortissima pressione occidentale e delle leadership arabe perchè Hamas
non venisse riconosciuto come interlocutore possibile. La conseguenza
fu l’inevitabile scontro tra le due fazioni, l’isolamento totale della
striscia di Gaza in mano ad Hamas ed appoggio incondizionato internazionale
al piano di pace scritto unilateralmente sotto dettatura americana da
parte di Israele ed il ceto politico corrotto legato al presidente dell’ 
ANP Abu Mazen.

Ad oggi la popolazione di
Gaza viene da due anni di embargo totale che ha reso inservibili gli
ospedali, aumentato drasticamente la disoccupazione, impoverito e compromesso
la salute di migliaia di persone riducendole alla fame.

chiediamo:

  • Cessazione immediata
    dell’aggressione militare israeliana;
  • Fine dell’embargo
    navale e terrestre alla striscia di Gaza;
  • Riconoscimento
    del diritto all’ autodeterminazione del popolo palestinese, estendendo
    tale diritto anche alle forme di resistenza;
  • Presa di posizione
    forte dell’unione europea e della lega araba affinché
    si mobilitino per una risoluzione pacifica del conflitto, per spingere
    nel caso in cui l’aggressione continui, a forti sanzioni dell’assemblea
    dell’ONU nei confronti di Israele.
  • Che l’amministrazione
    reggiana, forte di anni di cooperazione civile in Palestina, utilizzi
    tutti i mezzi in suo potere perchè
    questo scempio abbia fine, condannando in maniera decisa il massacro
    perpetuato dall’esercito israeliano.

 

Invitiamo tutti i cittadini
e cittadine indignati, siano essi nativi reggiani o migranti, ad unirsi
al corteo di sabato 3 gennaio 2008.

APPUNTAMENTO ORE 15.00 P.LE
MARCONI (davanti alla stazione)

promuovono:

Laboratorio
aq16, Ass. Città Migrante, Comunità islamica Reggio Emilia,

Giuristi Democratici,
Comunità palestinese Parma

DALL’EMILIA CLANDESTINA

Buone dal web di Marco Rovelli

Dall’Unità del 20 dicembre

E’ attorno ai tavolini della grande sala dello spazio sociale
Laboratorio Aq16 che a Reggio Emilia , la quarta città in Italia per
numero di clandestini, è nata l’associazione Città Migrante. Lo
sportello migranti del laboratorio raccoglie richieste, aiuta a fare
pratiche. Sono tanti quelli che lamentano di non essere stati pagati,
specie in edilizia. Alcuni hanno preso una piccola parte di quel che
gli spettava, altri niente. In terra reggiana del resto è tutto un
pullulare di attività edilizia, per costruire alberghi, palazzi, nuovi
quartieri residenziali –e se si allarga il raggio, tra Parma e Bologna
ci sono opere importanti: alta velocità, tangenziali, autostrada,
fiorenti attività che non potevano non attirare le attenzioni della
criminalità, come hanno attestato le inchieste della magistratura.
Molti dei lavoratori truffati sono egiziani. Quasi tutti clandestini,
ché il clandestini “serve” a questo: a fare il servo, che lavora e
tace. E’ da loro che nasce l’idea di fare un comitato lavoro irregolari
per rivendicare diritti fondamentali che a loro sono negati. Te lo
dicono molto semplicemente: tutti i clandestini qui a Reggio Emilia
hanno lavorato parecchi giorni con ditte e non sono stati pagati. Il
Comitato lavoro irregolari si è poi trasformato in “associazione Città
Migrante”, che ha coinvolto migranti di altre nazionalità: bisogna
passare a rivendicare i diritti piu’ elementari, che ora ci sono
negati. Bisogna far sapere che noi, sommersi, clandestini, esistiamo. E
far sapere come. Per manifestarsi, uno dei modi è la rete: esiste un
blog (cittamigrante.noblogs.org) che, per quanto non aggiornato
regolarmente, tiene traccia di questa attività di presa di parola.
Ecco, è questa Emilia l’erede delle lotte storiche dei lavoratori di un
tempo. Forse, un giorno, si parlerà di queste esperienze come noi oggi
parliamo delle prime associazioni socialiste nell’Italia
risorgimentale.

We have already paid the crisis let’s go on strike on Friday the 12th of December

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Today the crisis is clear and
everybody talks about it, even politicians. We migrants have lived for years
this condition, especially those of us who worked in the construction’s sector
and now finds itself as well as irregular even unemployed.

For us it is crisis since
2002, almost since the entry into force of Bossi Fini law, that law which
divides the new Italian citizens in regular and irregular. We are the driving
force working in the Italian economy but they want us silent and submissive
when we lose the job and leave, they send the police into our house because we
are illegal but tthey didn’t left us the possibility of having a residence
permit, the Owners of home thrown us out because they are afraid of  fines. In these years in which the crisis has
eaten our lives we have witnessed hypocritical proclamations for
"our" integration into the social fabric, we reiterate that any
immigrant who lives in Italy produces wealth from day one that he sets foot in
the territory, paying double price for everything. The political exploitation
has understood a long time ago that we are the weaker social group and easier
to use, then we are classified and "integrated" as low labor cost. We
do not like this and we’re thinking that migrants should self-organize to
strike and to show everyone that a day without us will have a heavy impact in
a  territory like Emilia Romagna is.

We invite all migrants in
Reggio Emilia to strike Friday the 12th of December and express in
Bologna against:

 

– the Bossi Fini
law. No to block for two years of decrees flows

-the safety package
and its immediate consequences, the crime of illegal immigration, heavy
penalties for those who host or rent houses to people without permission.

– the government
proposal to a residence permit in points, and the blocking of the right to
health care for people who are illegal foreigns.- the separate classes for
students who are sons of migrants people

All legislative
measures that encourage and legitimize xenophobia and racist

 

We will meet to
take the train in Reggio Emilia train’s station at 8.45 a.m.

 

Nous la crise, nous l’avons déjà payée ! Vendredi 12 décembre faisons grève !

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Aujourd’hui la crise est
une évidence et tous en parlent, même les hommes politiques. Nous, immigrés,
vivons depuis des années cette condition, en particulier qui de nous travaillait
dans le secteur de bâtiment et qui désormais se retrouve au chômage en plus
d’être sans papier.

Pour nous la crise a
commencé en 2002, c’est à dire lorsque la loi Bossi-Fini est entrée en
vigueur : une loi qui divise les nouveaux habitants italiens en deux
catégories : les régularisés et les sans papiers.

Nous sommes une force
qui travaille, nous sommes le moteur de l’économie du pays, mais ils préfèrent
ne pas entendre nos voix, ils nous veulent silencieux et soumis quand nous
perdons notre travail et notre permis de séjour, ils envoient les forces de
l’ordre chez nous, à la maison simplement parce que nous sommes sans papier,
mais on ne nous laisse pas la possibilité d’obtenir un permis de séjour, les
propriétaires nous mettent dehors car ils craignent les amendes.

Ces dernières années la
crise a mangé nos vies et nous avons assisté à des discours hypocrites en
faveur de « notre » intégration dans le tissu social. Nous répétons
aujourd’hui que chaque immigré en Italie est une richesse pour le pays et que
dès le premier jour de son arrivée sur le territoire, il paie le double pour
tout. La politique de l’exploitation a compris depuis longtemps que nous sommes
la catégorie sociale la plus faible et la plus facile à exploiter. Dans la
société nous sommes donc considérés et « intégrés » comme étant une
main d’œuvre très peu coûteuse. Mais cela ne nous plait pas et nous pensons que
les immigrés devraient s’organiser ensemble pour faire grève et montrer à tous
quel est l’impact sur le territoire de l’Emilie Romagne quand nous sommes
absents au travail une journée.

Nous invitons tous les
immigrés de Reggio Emilia à faire grève le vendredi 12 décembre et à manifester
à Bologne CONTRE :

 

–        
La loi Bossi-Fini. Non à la fermeture des frontières et au blocage des flux migratoires prévus
pour deux ans

–        
Le plan de sécurité et
ses conséquences immédiates, contre ce plan qui fait de l’immigration
clandestine un délit, contre les sanctions pesantes contre qui accueille ou
loue un appartement à des habitants sans permis de séjour.

–        
Le permis de séjour à
points et le blocage du droit aux soins, à l’assistance sanitaire pour les
habitants étrangers sans papier

–        
 Les classes séparées pour les élèves, fils
d’immigrés.

–        
Toutes les mesures
législatives qui autorisent et accentuent la xénophobie et les comportements
racistes

 

RENDEZ VOUS en gare de
Reggio Emilia, à 8H45