Mercato del riuso, dell’artigianato e delle associazioni

 

martedì 8 dicembre 2015 dalle 9 alle 17
Mercato del riuso, dell’artigianato e delle associazioni
“Tante strade, nessuna scorciatoia”
Ex Magazzino dei formaggi occupato Via Gramsci 44, Reggio Emilia
mercato 8 dicembre

Durante la giornata i capannoni recuperati dell’ex magazzino dei formaggi ospiteranno, oltre ad un grande mercato del riuso e dell’artigianato, arte di strada e stand di cibo.

Ciclofficina Raggi Resistenti organizza “(H)asta la victoria” per recuperare bici, diritti e dignità, e Cucine senza frontiere invita ad un pranzo multietnico (su prenotazione 338/7663416).

Nel mercato è prevista anche un’area dedicata alle associazioni. Se sei un’associazione e vuoi partecipare con il tuo banchetto scrivi a: mercatino.boario@gmail.com

Promosso da Arsave – laboratorio per la città che vogliamo

“Arsave- Laboratorio per la città che vogliamo è un invito alla partecipazione politica dal basso. Un laboratorio di teoria e pratica in cui sperimentare percorsi di pensiero e forme di lotta per determinare insieme lo sviluppo della città e costruire esperienze di mutualismo nella crisi, ormai strutturale e sistemica. “

Il 5 dicembre presso la Ghirba- biosteria della Gabella vogliamo aprire uno spazio di discussione pubblica e politica in cui condividere domande e trovare insieme strade da percorre per opporci al sistema capitalista e costruire una prospettiva di vita degna per tutte e tutti. (https://www.facebook.com/events/788527554590934/)
L’8 dicembre con il mercatino del riuso, dell’artigianato e delle associazioni traduciamo nella pratica il nostro agire politico ed aggiungiamo un mattone per costruire la città che vogliamo.
Partiamo dallo spazio, non solo da un punto di vista fisico ma anche simbolico e concreto nello stesso tempo . L’iniziativa infatti si svolgerà presso l’ex magazzino dei formaggi in Via Gramsci 44. L’ex magazzino dei formaggi è stato occupato nel maggio del 2014 da migranti, molti dei quali scappati dalla guerra in Libia, che una volta fuoriusciti dai progetti di accoglienza si sono ritrovati in strada e hanno deciso di riappropriarsi del diritto all’abitare. Uno spazio quindi che fisicamente è riparo per chi una casa non ce l’ha ma anche uno spazio che con la sua occupazione denuncia come tante siano le persone in strada e tanti siano gli stabili abbandonati.
Un’immobile sottratto alla rendita e al capitale e ridistribuito a chi non è in grado economicamente di sostenere le spese di un alloggio. Uno spazio abitativo reso agibile, attrezzato e ammobiliato grazie alla solidarietà e al lavoro materiale di tante e tante. Ma non è sufficiente. L’ex magazzino dei formaggi è uno stabile molto grande, e oltre alla parte abitativa è formato da un grosso, enorme capannone. Cosa fare di tanto spazio? Restituirlo alla città costruendo una consapevolezza del consumo di suolo che investe molte aree del nostro territorio dimostrando che una reale rigenerazione urbana è possibile ed anche economicamente sostenibile.
Lo scorso 11 e il 12 aprile poche settimane prima dell’inaugurazione dell’EXPO a Milano i capannoni dell’ex-magazzino dei formaggi si sono trasformati nella fiera dei diritti e della dignità. Un “EXPO alla rovescia” per capovolgere il modello di sviluppo proposto dall’Esposizione Universale, grazie alla cooperazione di tante e tanti. Un’occasione in cui ci siamo confrontati sulla giustizia sociale ed ambientale mettendo a valore diverse esperienze di lotta, sulla gestione del territorio e dei beni comuni, su come ridistribuire la ricchezza e le risorse e come riappropriarci del reddito e dei diritti.
Oggi l’esposizione universale è giunta al termine e si propone come modello di un sistema che alimenta se stesso saccheggiando il territorio, lasciando debiti sia umani che ambientali. Oggi le prospettive di futuro che abbiamo davanti diventano sempre più cupe dove un clima internazionale di guerra e di stato d’emergenza polarizza sempre di più le scelte dei governi europei nell’innalzare frontiere esterne ed interne, tra chi può accedere ai diritti e chi no, chi è incluso e chi è escluso, chi è cittadino e chi non lo è, chi può vivere e chi no. Questo contesto di incertezza e insicurezza induce sempre di più ampi strati della popolazione nel ricercare la soluzione in un ipotetico rifugio individualista e spesso tendente al razzismo “ mors tua vita mea”, rinunciando anche alla libertà in nome di una presunta sicurezza.
Davanti a tanta miseria vogliamo reagire cercando insieme ciò che ci unisce, sperimentando percorsi nuovi, pur nelle difficoltà, nelle fatiche e nelle contraddizioni che quotidianamente viviamo, consapevoli che non ci siano scorciatoie, ma nella direzione di costruire uguali e dignitose possibilità di vita per tutte e tutti.
L’iniziativa dell’8 dicembre si inserisce in questo contesto come forma di reazione e di resistenza mettendo in campo cooperazione dal basso, esperienze di mutualismo sperimentando altre forme di economia. Quindi un’economia di prossimità e vicina alle persone, l’esatto opposto del libero mercato che impone dall’alto le regole che governano le nostre vite e che tanti guasti ha e sta producendo. Un mercato del riuso che vuole ridare nuova vita a tutti quei beni che ancora possono essere utilizzati senza andare a saccheggiare altre risorse ambientali ed umane. Questo mercato vuole essere anche uno spazio dove valorizzare l’ingegno attraverso le forme di artigianato e riciclaggio di materiali, attraverso l’arte di strada per creare un contesto culturale in cui stare insieme e mettere in evidenza le varie espressioni artistiche. Un’asta di biciclette curata dalla ciclofficina Raggi Resistenti, con sede proprio all’interno dell’ex magazzino dei formaggi occupato, che promuove una mobilità sostenibile, un laboratorio dove scambiarsi saperi , dove si recuperano biciclette e i contributi vengono utilizzati per sostenere le spese di gestione delle case occupate. Così il pranzo curato da Cucine senza frontiere permette di degustare piatti di vari paesi e allo stesso tempo di far fronte ai diversi costi di mantenimento delle strutture occupate.
L’8 dicembre sarà l’occasione per valorizzare le esperienze di mutualismo presenti nel nostro territorio , dove mettere in pratica una cooperazione sociale nel senso letterale del termine e dove stare insieme perchè a “ mors tua vita mea” rispondiamo con forme di mutualismo in cui individui (in biologia anche di specie diverse) si mettono insieme per trarne beneficio reciproco.
L’ex magazzino dei formaggi occupato è di nuovo pronto per un evento pubblico, preparato, allestito, pulito, pitturato e abbellito grazie al lavoro collettivo di tante mani e tante intelligenze di diversi colori. Vi aspettiamo con il desiderio di non avere un pubblico ma degli attori pronti a mettersi in gioco per costruire mattone dopo mattone la città che vogliamo.

Arsave- Laboratorio per la città che vogliamo