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font-family:”Times New Roman”;}SE NON TU CHI? SE NON OGGI QUANDO? DOMANI SARA’ TROPPO TARDI
1 MAGGIO DI LOTTA
Siamo gli stessi che hanno manifestato nelle strade di Reggio Emilia il 1° maggio 2007 contro lo sfruttamento della manodopera clandestina, siamo quelli che dopo varie mobilitazioni sono di nuovo scesi in Piazza un anno dopo, il 1° maggio migrante. Anche quest’anno vogliamo riempire le strade della nostra città. Un anno particolare che da quando abitiamo queste terre non avevamo ancora visto. La crisi che stiamo attraversando è epocale e coinvolge tanti di noi, lavoratori migranti e lavoratori italiani. Tantissimi sono i cassaintegrati, tanti sono anche quelli che il posto di lavoro lo hanno già perso e che un altro non lo stanno trovando. Le rate del mutuo che si accumulano, le morosità per l’affitto che aumentano, le bollette da pagare, la spesa e il lavoro che non arriva rende la vita di ognuno di noi ormai insostenibile. Siamo in tanti a pagare il prezzo di questa crisi, una crisi che però non abbiamo generato. Gli studenti pagano i tagli nella scuola perdendo dei diritti nel mondo dell’istruzione e i lavoratori pubblici subiscono il licenziamento dei precari aumentando la crisi di personale, noi migranti perdendo il lavoro perderemo anche il permesso di soggiorno e in questo modo l’irregolarità continuerà ad aumentare con ripercussioni gravi all’interno del tessuto sociale. E nel frattempo il governo regala soldi alle banche, agli industriali e ai finanzieri . Questa situazione ha generato un clima di paura che trova risposte facili e qualunquiste nella cosiddetta guerra fra poveri in cui diventa molto più semplice attaccare il più debole invece che prendersela con i veri responsabili, potenti e ricchi. E’ più comodo e meno impegnativo pensare che sia il vicino a rubarci quello che spetterebbe a noi. Ma quel vicino in realtà è nella nostra stessa situazione, vive le nostre stesse paure e sta cercando di sopravvivere in questo stesso mondo. Ed è proprio in questo clima di paura che nasce il “pacchetto sicurezza” . Ma sicurezza di chi, sicurezza per chi? Chi è che si sente più sicuro se noi migranti paghiamo più soldi per il permesso di soggiorno, se siamo qui senza la famiglia perché ci vengono ristretti i parametri per poterci ricongiungere, se i medici dovranno denunciare gli irregolari che cercano cure sanitarie, se vengono posti divieti a manifestare, se gli scioperi potranno essere solo virtuali? L’unica sicurezza che rimane è quella di perdere dei diritti. In questo stesso clima anche in una città come Reggio Emilia stanno prendendo piede movimenti di destra come la neonata libreria fascista di Casa Pound. La risposta a questo clima di paura pensiamo che sia quella di abbattere il muro della diffidenza e dell’indifferenza con la solidarietà, e di combattere insieme contro un nemico più grande ma anche quello realmente comune. Per questo invitiamo il 1 maggio 2009 tutte e tutti, lavoratori migranti, italiani, cassaintegrati, disoccupati, studenti, insegnanti, medici ma anche tutti quei cittadini che hanno voglia di gridare io non ho paura, io manifesto, io esco, io le ronde non le voglio, io sono qui e questa crisi non la pago per un primo maggio 2009 che sia una giornata di lotta.
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PER FERMARE IL RAZZISMO ISTITUZIONALE
PER DIRE NO ALLE RONDE
PER IL DIRITTO DI MANIFESTARE IL SABATO E LA DOMENICA IN CENTRO STORICO
PER IL MANTENIMENTO DEL PERMESSO DI SOGGIORNO ANCHE IN CASO DI PERDITA DEL LAVORO
PER RINEGOZIARE IL MUTUO IN CASO DI PERDITA DEL LAVORO
PER FERMARE GLI SFRATTI
PERCHE’ TUTTI POSSANO USUFRUIRE DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI
NO AL REATO DI IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
PER IL MANTENIMENTO DEL DIVIETO DI DENUNCIA DEI MIGRANTI SENZA DOCUMENTI CHE SI RIVOLGONO ALLE STRUTTURE SANITARIE E DELLA POSSIBILITÀ DI REGISTRARE LA NASCITA DEI LORO FIGLI
PER LA CHIUSURA DEI CIE (cpt)
PER LA GARANZIA DI ACCESSO AL DIRITTO DI ASILO
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