PRESENTAZIONE DELLA RICERCA “CITTA’ MIGRANTI 2.0-IL LAVORO MIGRANTE AL TEMPO DELLA CRISI

Giov 28 ottobre ore 21.00
Ass. Città Migrante, Emergency Reggio Emilia e Amnesty Reggio Emilia
vi invitano  alla

presentazione del libro/inchiesta Città MIGRANTI 2.0
-Il lavoro migrante al tempo della crisi

a cura di Ass. Città Migrante- Reggio Emilia, Ass. Rumori Sinistri – Rimini
in collaborazione con Progetto Melting Pot Europa
realizzato con il contributo di VolaBO, Centro Servizi per il Volontariato di Bologna e provincia nell’ambito del progetto interprovinciale “Migranti, uno sguardo d’insieme”

ne parliamo con
Sandro Mezzadra -professore associato di “Storia delle dottrine politiche” presso la facoltà di scienze politiche dell’Università di Bologna
Manila Ricci– Ass. Rumori Sinistri
Federica Zambelli-Ass. Città Migrante
interventi dalla realtà di riminesi globali contro il razzismo.

presso Laboratorio aq16, via F.lli Manfredi,14 (foro Boario) RE

in occasione della presentazione saranno disponibili alcune copie gratuite libro/inchiesta

per info: cittamigrante@gmail.com
tel: 3474184461

scarica la locandina

CONTRO UN’ESISTENZA A PUNTI


 

L’associazione Città migrante e i gruppi locali di Emergency e Amnesty international in occasione del Clandestino Day indetto dalla rivista Carta promuovono un dibattito riguardo all’accordo di integrazione previsto dalla legge 94 (Pacchetto sicurezza) in particolare sul tema della lingua e del test di italiano quale obbligo per il rinnovo del permesso di soggiorno.

Con l’accordo di integrazione la vita dei migranti si complicherà ulteriormente e anche chi ha un permesso di soggiorno rischierà di perderlo non solo per via della crisi ma anche per questa nuova normativa.

L’iniziativa si inserisce all’interno della “Notte dei ricercatori”

Relazione COMPETENZE LINGUISTICHE E DIRITTI DI CITTADINANZA
a cura del Prof. Gabriele Pallotti – Dipartimento di Educazione e Scienze Umane – Università di Modena e Reggio

Venerdì 24 settembre ore 21.15
presso giardino Spazio Gerra- Piazza xxv aprile, 2
in caso di maltempo l’evento si terrà all’interno
dell’ università di viale Allegri

Sacarica il volantino dell’iniziativa

 

SCUOLA E LINGUA

Un commento di Caroline
Tobaty-insegnante presso la scuola di Città Migrante-
e le riflessioni di alcuni alunni

La nostra scuola si chiama “Scuola Città Migrante” non solo perché vuole essere dentro la città e dentro i suoi movimenti, ma perché vuole accompagnare percorsi di vita diversi e anzi, esserne parte condivisa. L’aula diventa allora piazza e le panchine parco pubblico. Ognuno ci si può sedere il tempo di una lezione o per un anno intero.
Chiediamo il nome e nient’altro. Non servono altre giustificazioni per spiegare i perché e i come: non c’è bisogno di motivare un’esistenza. Da questo principio inizia tutto,ovvero inizia un cammino che vogliamo costruire insieme: tra studenti e insegnanti.

La scuola Città Migrante ha uno sguardo non troppo acceso e preoccupato sull’insegnamento grammaticale della lingua. Sicuri che non si imparano i tempi e i verbi a memoria ,ma che bisogna viverli, le lezioni sono basate sulla comunicazione: si chiacchiera, si scambiano idee, si cerca di esprimere una propria emozione e nel mentre, l’errore grammaticale si fa mezzo per
andare avanti e andare verso l’altro, per esprimersi senza disagio, senza
paura, senza che una voce interrompa la frase per riprenderla in modo “giusto”.

A scuola si accoglie l’altro con i suoi errori in bocca ma soprattutto con isuoi sorrisi, i suoi bisogni di stare con gli altri e di condivisione. Si cerca anche di guardare il mondo insieme. Spesso volentieri riflettiamo su quel che succede in città o a livello nazionale. Per i fatti di Rosarno abbiamo fermato un po’ il tempo delle lezioni per prendere parola su quello che stava accadendo. Per l’anniversario della caduta del Muro di Berlino abbiamo riflettuto insieme sul significato di un tale edificio ricordando i diversi muri ancora in piedi nel mondo. Per l’anniversario della morte dei sette giovani uccisi dalla polizia nel 1960 in piazza della Vittoria a Reggio Emilia, abbiamo cantato insieme la canzone di Fausto Amodei, “Per i morti di Reggio Emilia” e abbiamo ricordato i fatti significativi accaduti nei paesi di provenienza degli alunni in quegli anni.

Insegnare una lingua ad adulti stranieri non è un processo ovvio. Di fronte abbiamo persone con un passato e un presente vivi. Che ne parlino o meno. Non dobbiamo riempire una mente vuota, ma aggiungere senza mettere da parte la cultura e la nostalgia che ognuno si porta dentro. Una lingua seconda sarà sempre al secondo posto, non possiamo esigere che prenda il posto della lingua madre. Dobbiamo solo far sì che l’italiano diventi lingua amica, lingua del quotidiano, lingua della comunicazione. Non sarà mai la lingua della terra madre e delle radici, non avrà mai gli stessi profumi, ma se riusciamo a far sì che le due lingue si confrontino senza violenza e paura, allora abbiamo “vinto” la sfida. Così in aula cerchiamo spesso di parlare insieme dei diversi paesi di provenienza, delle loro storie, delle vite quotidiane là e della vita quotidiana di ciascuno qua a Reggio Emilia. Abbiamo la mappa del mondo che ci aiuta a strutturare le nostre geografie e sapere dove l’altro è nato e dove ha vissuto.

Così la festa di fine anno diventa l’esempio della convivenza. Si mescolano le lingue, i ritmi, le musiche. Si ballano danze mai ballate prima, si ride di più perché maggiore è la conoscenza tra di noi. Quest’anno la festa è stata un bel successo. Molte persone sono venute: studenti, insegnanti, volontari dell’associazione, amici.
Una bella confusione…

Durante le lezioni estive, gli studenti si sono impegnati a scrivere quel che rappresentava per loro la scuolaCittà Migrante e hanno riflettuto sull’importanza che hanno per loro la madrelingua e l’italiano. Hanno scritto. Non hanno detto. Cosa diversa. Il foglio bianco richiede maggior riflessione, richiede una vera introspezione, richiede silenzio. Le loro parole sono più significative di qualsiasi altro discorso :

Vengo a scuola perché vogliostudiare la lingua italiana. Mi trovo bene a scuola perché adesso parlo meglio.
Mi trovo bene con gli altri. Le lezioni sono belle. Abbiamo studiato per
cantare. Con la scuola mi sono fatto degli amici.
” Touba.

Sono venuto in questa scuola, ho imparato tante cose. Mi piace tanto quando vengo qui, perché mi
sento integrato nella vita sociale. Ho passato molti momenti belli, per esempio i compleanni con i miei amici e le mie amiche. E soprattutto la festa di fine anno, quella ho trovato molto molto bella (…) Trovo che imparare un’altra lingua è una cosa importante, così almeno sai i tuoi diritti e doveri. Per me la madrelingua rappresenta il legame con il mio paese, con i miei genitori, con la mia infanzia. Ma il legame più importante con la mia madrelingua è l’amore, perché si chiama lingua madre e la madre è un tesoro d’amore. Per avere tanti amori supplementari posso imparare un’altra lingua (…)
” Samir.

Per me una lingua è informazione e educazione. Perché se io non conosco gli altri, non posso andare in questura. Non posso lavorare(…) La mia lingua rappresenta me che deve rispettare gli altri. Voglio aiutare i vecchi. (…) Quando sono arrivato in Italia, parlavo inglese, urdu e pujabi. Capivo che in Italia c’era inglese, ma mi sono sbagliato. In Italia parlano italiano. Non conoscevo questa lingua, quindi veramente ho paura perché questa lingua è molto difficile”. Irfan.

Vengo a scuola perché voglio parlare bene la lingua. Vengo a scuola per parlare giusto, non le parole sbagliate. Sento di essere una persona a scuola (…) La festa è stata bella e vorrei star con voi i prossimi anni. La madrelingua è ricordo del paese. Si dice madre non padre, perché la madre è più brava. Il bimbo che piange, è per la madre o per il padre?” Ahmed.

Voglio imparare l’italiano perché vivo qui. (…)Per migliorarmi, per fare altre conoscenze nella vita, per sentirmi bene. Quando parlo wolof mi sento bene. Per imparare un’altra lingua, devi sapere bene la tua. Sono contento perché studiare un’altra lingua ti fa conoscere altre cose, altre persone, altri tipi di vita che ti rendono più maturi. In un altro paese cambi (…) ma soprattutto non devi mai cambiare l’educazione di base, quella che ti danno i genitori”. Mansour.

Una lingua per me è una chiave per frequentare altra gente. E’ un mezzo, è una cosa importante per integrare in questo mondo e andare lontano. La mia madrelingua è come sangue che gira nel mio corpo. La prima lingua e il primo alfabeto che io ho pronunciato. La lingua italiana per me è una lingua seconda. Ma è una lingua importante (…) Lei apre a me le porte.” Kamel.

Non posso aver pregiudizi sulla mia lingua madre. Voglio dire che imparare la lingua italiana è l’unica chiave per integrarti nella società italiana. Francamente sono felice ogni volta che vengo a scuola Città Migrante. Tutto il tempo trascorso a scuola è stato bello, così mi ha ricordato di venti anni fa, quando andavo a scuola elementare nel mio paese, in Marocco. Il giorno della festa è il giorno più bello della scuola. Sembravamo di essere un solo corpo, nonostante le patrie diverse, le lingue, le religioni e i colori delle nostre pelle. E’ un giorno
meraviglioso
”. Achraf.

In Egitto parliamo arabo einglese (…) L’italiano per me è la lingua della vita. Serve per comunicare, perlavorare. E’ anche la lingua della cultura e dell’arte”. Abdelsalam.

Alcuni momenti della festa della scuola a cura di Simone Armini

MANIFESTAZIONE CONTRO LE POLITICHE DI GUERRA, CONTRO TUTTI I RESPINGIMENTI E PER IL DIRITTO DI ASILO

Vista la partecipazione al presidio di lunedì 31 maggio voluto per esprimere l’indignazione del vergognoso attacco della marina israeliana nei confronti del convoglio umanitario Freedom Flotilla, e le mobilitazioni all’indomani del sequestro degli operatori di Emergency in Afghanistan abbiamo sentito come gruppo reggiano di EMERGENCY, associazione Città Migrante, Laboratorio aq16, associazione Ya Basta! Reggio Emilia ed il gruppo Montagna antifascista la necessità di manifestare nella nostra città contro la guerra e tutte le restrizioni di libertà che questa impone. La giornata vuole essere anche una tappa di avvicinamento alla giornata mondiale del rifugiato del 20 giugno che vedrà mobilitazioni nei porti di Venezia, Ancona, Bari ed in quelli greci di Patrasso e Igoumenitsa, in quanto la guerra oltre a produrre morte e distruzione provoca flussi enormi di esseri umani in fuga.

Per questo invitiamo tutti:Martedì 8 giugno ore 21 ASSEMBLEA PUBBLICA CITTADINA, presso il laboratorio AQ16 ex foro boario Reggio Emilia verso la manifestazione dell’11 giugno

Venerdì 11 giugno
MANIFESTAZIONE
contro le politiche di guerra, contro tutti i respingimenti e per il diritto di asilo.
Ore 19 Gabella di S.Croce Reggio Emilia

* Noi ripudiamo la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali

* Difendiamo il diritto ad opporci alla guerra attraverso l’azione umanitaria

* Fine del blocco terrestre e marittimo alla striscia di Gaza

* Ritiro delle truppe italiane impegnate nel conflitto militare in Afghanistan

* Riconversione delle spese militari italiane in fondi sociali per tutte le persone colpite dalla crisi economica

* Contro tutti i respingimenti e per il diritto d’asilo

DUE CONFERENZE: DALLA FINESTRA ALLA STRADA

Due conferenze sulle diversità
c/o Centro d’incontro Reggio Est, Via Turri, 49 Reggio Emilia

22 maggio e 5 giugno 2010

Contro
un’integrazione a senso unico

L’associazione Città Migrante in collaborazione con Passaparola e Centro Territoriale Permanente “Sandro Pertini” di Reggio Emilia organizza due conferenze per provare a dirigere l’attenzione verso quelle diversità che qualcuno vuole ostinatamente sanare e dimenticare e per pensare che una relazione si facciasempre almeno in due.

Tutti usano la parola integrazione, la includono nel dizionario dell’antirazzismo e dell’accoglienza. Questa parola nasconde però alcune insidie. Nell’idea di integrare c’è qualcuno che deve muoversi, a cui è gentilmente concesso di cambiare, mentre l’altro rimane fermo, ha tutto il diritto di rimanere sulle proprie posizioni. Significa forse che qualcuno è
più giusto di un altro? Ha più ragione? O significa che qualcuno è solo più forte?
Mentre l’ultimo arrivato cerca di assomigliare ai “padroni di casa”, nessuno è tenuto  a curasi di sapere, quest’ultimo,chi è.

Gli incontri si svolgono presso il Centro d’incontro Reggio Est, Via Turri, 49 Reggio Emilia

Sabato 22
maggio ore 16.00- 19.00

Sono cittadino della lingua italiana. La lingua come chiave efficace per leggere una determinata cultura e approfondirla, per andare a toccarne gli aspetti fondamentali
Interviene Amara Lakhous

Sabato 5 giugno ore 16.00- 19.00

Non con un occhio solo .Esplorare le diversità culturaliattraverso riflessioni antropologiche
Interviene Bruno Riccio

Gli incontri sono aperti e gratuiti, sostenutida DarVoce Centro Servizi Volontariato Reggio Emilia, nell’ambito di “Migranti
lungo la statale 63” (progetto ideato da: Donne del Mondo, Città
Migrante, SOS Mamma, Gruppi di volontariato Vincenziano, Ya Basta! RE promosso e finanziato da DarVoce Centro di Servizi  Volontariato di Reggio Emilia, nell’ambito del Progetto Regionale controla Povertà)

Per info:cittamigrante@gmail.com

Amara Lakhous: Scrittore nato in Algeria. Laureato in filosofia all’Università di Algeri e in Antropologia culturale alla Sapienza di Roma. In Italia ha pubblicato il suo primo romanzo “Le cimici e il pirata”, bilingue arabo/italiano e in Algeria e in Libano il secondo, “Come farti allattare dalla lupa senza che ti morda”.

Questo romanzo è stato pubblicato in Italia con il titolo  “Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio”. Ha vinto il premio Flaiano per la narrativa 2006, il premio “Racalamare– Leonardo Sciascia” 2006 e il premio dei librai algerini 2008. Scrive sull’Unità e ha collaborato con la Repubblica.Bruno Riccio: ricercatore in Antropologia culturale presso
il Dipartimento di Scienze dell’Educazione, insegna Antropologia
culturale ed Antropologia dei processi migratori presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli studi di Bologna. E’ autore e curatore
dinumerosi studi e ricerche sui fenomeni migratori, il transnazionalismo,
ilrazzismo, il multiculturalismo e la cooperazione decentrata.

MANIFESTAZIONE 1 MAGGIO 2010

1° MAGGIO 2010

MANIFESTAZIONE
PER I DIRITTI

CONCENTRAMENTO

STAZIONE
TRENI(PIAZZALE MARCONI) ORE 14.00

 


– Per la regolarizzazione di tutti i migranti


– Per dire no al razzismo e alla legge Bossi-Fini


– Per dire no al
Pacchetto sicurezza”


– Per la rottura del legame tra permesso di soggiorno e
contratto di lavoro


– Per il mantenimento del permesso di soggiorno per chi ha
perso il lavoro
 


– Per dire no allo sfruttamento


– Per il diritto alla casa


– Per un reddito garantito anche per chi non ha più un
lavoro


 
 

1 مايو 2010

مظاهرة للدفاع على حقوقنا
محطة القطار (ساحة ماركوني) 14.00

  لتسوية
وضعية كل المهاجرين بدون استثناء.
— لنقول لا للعنصرية ولا لقانون بوسي فيني.
— لنقول لا لحزمة الأمن
لماروني

لقطع الصلة بين تصربح الإقامة وعقد العمل.
  للحفاظ على تصريح الإقامة
لأولئك الذين فقدوا وظائفهم.
— لنقول لا لاستغلال المهاجرين.
— للحصول على الحق في السكن.
— للحصول على الدخل المضمون لأولئك الذين فقدوا العمل.

 

 

 

 

1st MAY 2010

RIGHTS DEMONSTRATION

MEETING POINT

RAILWAY STATION (PIAZZALE MARCONI) 2 P.M.

 

-to ensure
regular stay to all the migrants

-to say no
to racism and to the immigration law “Bossi-Fini”


-to say no to “pacchetto sicurezza”

-to release
document from work

– for the
preservation of document in case of job loss

-to say no
to the exploitation of workers

-for the
rights of home

-to assure
a minimum income even to those who lost their job 

 

 

1° MAI 2010

MANIFESTATION POUR LES DROITS

RASSEMBLEMENT

GARE FERROVIAIRE (PIAZZALE
MARCONI) 14H

 

– Pour la
régularisation de tous les immigrés

– Pour dire Non
au racisme et aux lois Bossi-Fini


– Pour dire Non au
Pacchetto sicurezza”

– Pour qu’il
n’existe plus de lien entre le permis de séjour et le contrat de travail

– Pour le
maintien du permis de séjour en cas de perte de l’emploi 

– Pour dire Non
à l’exploitation

– Pour le droit
au logement

– Pour que le
revenu soit garanti même pour qui n’a plus d’emploi

 

 1 МАЯ 2010

 
МАНИФЕСТАЦИЯ ЗА ПРАВА ЧЕЛОВЕКА


 
СБОР У ЖЕЛЕЗНОДОРОЖНОЙ СТАНЦИИ(ПЛОЩАДЬ МАРКОНИ) в14.00

Узаконить
всех мигрантов

-Сказать
нет расизму и закону Босси Фини

-Сказать
нет
"Pacchetto sicurezza"

-За разрыв
связи между видом на жительство и рабочим контрактом

-За
сохранность вида на жительства в случае потери работы

-Сказать
нет эксплуатации

-За право
на жилье

-ЗА
гарантированный доход даже для тех,кто потерял рабочее место
                                                        

Ass. Città Migrante 

vedi il blog del 1 maggio 2010 

CONTINUA IL PROCESSO CHE COINVOLGE LA ITAL EDIL

Nell’udienza del 15 aprile non è stata ammessa la costituzione di parte civile
dell’associazione Città Migrante con la motivazione che l’interesse leso
dell’ipotesi di accusa che si basa sul fatto che questo lavoratore migrante sia
stato sequestrato e gli sia stato tentato di estorcere una somma di denaro in
quella maniera non è ben tutelato dallo statuto dell’associazione che prevede,
si l’assistenza ai cittadini migranti ma in termini molto ampi quindi non
ammissibile ai sensi del’art 75 del Codice Penale.

Città migrante continuerà comunque a sostenere sia il
lavoratore in questo caso specifico ed anche tutti quei lavoratori che hanno
denunciato lo sfruttamento della manodopera irregolare proprio perché
l’associazione è nata quando ha iniziato a manifestarsi in modo massiccio questo
caso dei mancati pagamenti e tantissime persone hanno richiesto sostegno a
Città Migrante.

Il lavoratore migrante è invece stato ammesso come parte
civile al processo.

I due imputati hanno chiesto il rito abbreviato condizionato
alla  perizia calligrafica su due
documenti in quanto sostengono difformità fra le firme fatte sulla querela
presentata dal lavoratore e sui verbali di informazioni assunte e quella che è
la firma apposta in calce al contratto che il lavoratore sostiene essergli
stato predisposto e fatto firmare da parte della ditta Ital Edil.

Hanno inoltre chiesto di sentire come testimone Angelo
Flagello che è uno dei responsabili delle varie società imputate il quale
dovrebbe, secondo la difesa, testimoniare sul periodo in cui il lavoratore
migrante ha lavorato presso di loro. Diciamo che Angelo Flagello non ha uno ma
molti interessi in causa in questa vicenda ed oltre ad essere persona informata
sui fatti è indagato in attesa di essere imputato.

Gli altri testimoni che hanno chiesto di sentire sono due
moldavi che dovrebbero testimoniare dove lavorasse l’imputato all’epoca dei
fatti.

La prossima udienza il svolgerà il 10 giugno

Approfondimenti

Leggi la rassegna:

il_giornale_di_Reggio.pdf

La_gazzetta.pdf

151597-Informazione.pdf

1 APRILE – L’UDIENZA PRELIMINARE DEL PROCESSO CHE COINVOLGE LA ITAL EDIL

Questa mattina si è svolta l’udienza preliminare del
processo nel quale sono accusati due persone facenti parte della vicenda Ital
Edil ed altre società ad essa collegate come la Technological Buiding7.

Tra questi c’è Federico Pozza che è il figlio dell’imputato principale
della vicenda nel suo complesso, Marco Pozza, e Boldisor Victor . L’accusa che
hanno è duplice: sequestro di persona ed estorsione. Sequestro di persona in
quanto l’ipotesi di accusa è che hanno preso questo lavoratore migrante,
portato via in macchina privandolo della libertà per poi minacciare di dargli
fuoco cospargendolo di liquido infiammabile e picchiandolo. L’estorsione è perché
in questo modo l’hanno costretto a rinunciare ad un credito di circa 5000 euro
che questo lavoratore migrante aveva nei confronti della società per somme non
pagate per il lavoro svolto nei mesi precedenti.

Oltre al lavoratore oggi ha chiesto di costituirsi parte
civile al processo anche l’associazione Città Migrante in quanto riteniamo che
ci siano tutti gli estremi anche giuridici per poterlo fare infatti l’associazione
Città Migrante fra i tanti obiettivi ha anche quello di tutelare l’interesse
dei migranti ed in particolar modo i primi a rivolgersi all’associazione sono
stati i migranti che non venivano pagati per i quali poi si aprirà a breve un
altro processo.

La difesa ha preannunciato che chiederanno un giudizio
abbreviato condizionato, a quello che sappiamo oggi, alla richiesta di due
testimoni da sentire ed una perizia grafica. Il giudice ha rinviato al prossimo
15 aprile per decidere sull’ammissione di parte civile e del rito abbreviato
come richiesto dalla difesa.

L’approfondimento della vicenda completa: Città Migrante contro la criminalità organizzata, contro lo sfruttamento per i diritti dei lavoratori

Leggi la rassegna stampa

150647-gazzetta.pdf

150646-carlino.pdf

giornale.pdf

150649-informazione.pdf