#torniAMOaBologna

L’accoglienza da sempre è parte del nostro dna. In questo caso si tratta di fratelli di lotta, espulsi dalla loro città per aver lottato per il diritto alla casa. Misure cautelari inaccettabili. Questi compagni vivranno ospiti nella nostra città, Reggio Emilia. Le botte ai ragazzi di Pisa hanno mostrato il lato violento dello stato. Anche questa vicenda, relativa ad uno sgombero di case occupate da lavoratori precari, altrettanto violento nelle modalità, dimostra quale china ha preso la gestione del dissenso in Italia.

#torniamoabologna

#NOCPR: CGIL, ARCI E CITTA’ MIGRANTE #REGGIOEMILIA CONTRO L’APERTURA DI NUOVI CPR IN #EMILIAROMAGNA

L’8 febbraio è una data lanciata dalla rete regionale per la mobilitazione contro i #CPR (Centri di permanenza per il rimpatrio).
Una giornata in cui si svolgono presidi, eventi e conferenze stampa in varie città della regione #EmiliaRomagna. Da Bologna a Ferrara, da Rimini a Piacenza, fino a Reggio Emilia si diffonde un’opposizione ogni giorno più compatta e partecipata.
“Non si tratta solo di cittadine e cittadini che si oppongono a modelli di reclusione e segregazione che ricordano – come si evince dalle parole delle persone ospitate – quelli dei lager libici, ma di una protesta che coinvolge anche chi quotidianamente, con il proprio operato, si impegna per un’accoglienza degna, per città aperte e plurali” sottolineano Cgil Arci e Città Migrante.
I CPR sono strutture di detenzione amministrativa dove vengono richiusi i migranti per il solo fatto di non avere i documenti (dunque senza aver commesso reati), e oggi nei CPR possono essere rinchiusi anche i richiedenti asilo provenienti da paesi sicuri se non forniscono subito una garanzia economica (pari ad almeno € 4938,00) e coloro i quali fanno domanda di asilo in fase di espulsione.
“E’ evidente che quella di considerare i migranti alla stregua di criminali è una scelta politica. Nei Centri di Permanenza per i Rimpatri si vivono quotidianamente fenomeni di sovrappopolazione, abusi fisici, limitazione alle comunicazioni con l’esterno, limiti all’assistenza legale. – scrivono in una nota Cgil Arci e Città Migrante – Lo scopo del trattenimento nei CPR dovrebbe essere quello di eseguire l’espulsione, cioè il rimpatrio forzato nel Paese di appartenenza, in realtà non funziona così: secondo i dati del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, infatti, nel 2022 sono state rimpatriate meno della metà delle persone trattenute. Inoltre i CPR hanno un costo anche in termini economici:nel periodo 2018/2021 il costo complessivo per la gestione (privata) dei CPR è stato di 44 milioni di euro”.
Il Governo in carica ha istituito un Fondo di spesa per l’anno 2023 di 20milioni di euro per la realizzazione di un Piano straordinario di individuazione delle aree militari per la realizzazione di un numero idoneo di strutture detentive.
“La detenzione amministrativa, sulla quale si è concentrata più volte la scure razzista dei governi che puntano sulla costruzione del nemico e sul mantra securitario per acquisire consenso, è un buco nero della nostra democrazia, come più volte sottolineato anche dalle principali Istituzioni europee e dalle agenzie delle Nazioni Unite. I Cpr sono luoghi di trattenimento del cittadino straniero dove finiscono persone senza documenti, non persone pericolose. Ci sono uomini e donne che sono stati badanti, muratori, cuochi in Italia con un regolare permesso di lavoro, poi hanno perso il posto e quel permesso non possono rinnovarlo. Ci sono uomini e donne che hanno chiesto asilo e non lo hanno avuto. Altri ancora hanno scontato una pena e aspettano il rimpatrio nel Cpr, che è un’altra condanna”.
“La presenza in Emilia Romagna di tali strutture va contrastata e la loro presenza va abolita su tutto il territorio nazionale, chi arriva nel nostro Paese lo fa perché fugge da situazioni di pericolo, povertà, degrado o perché perseguitato – concludono Luca Chierici, Cgil, Mirco Marmiroli, Arci e Federica Zambelli, Città Migrante – Pensiamo sia necessario investire affinché siano potenziati percorsi di inclusione nel tessuto sociale e lavorativo dei migrati, un modo per ridurre fenomeni di criminalità e fornire un contributo alla collettività. Per farlo occorre che le Istituzioni diano risposte rapide, favorendo percorsi di regolarità per chi arriva nei nostri territori”.
“Le leggi sull’immigrazione, che di fatto ostacolano percorsi di regolarità, hanno conseguenze nei territori che devono gestire situazioni di marginalità e di esclusione foriere di difficoltà per i migranti ma anche per gli abitanti delle città.
Oggi più che mai la politica non vuole programmare l’accoglienza intesa come risposta ad un fenomeno strutturale e per questo motivo si riduce ad affrontare gli arrivi sempre come se fosse un’emergenza, questa impostazione è superata dalla storia e va cambiata”.
Oggi si ricorda #OusmaneSylla, ragazzo di 22 anni originario della #Guinea, morto suicida il 4 febbraio nel CPR di #pontegaleria PonteGaleria ( Roma) . Questo il suo testamento scritto su un muro:
“Se un giorno dovessi morire, vorrei che il mio corpo fosse portato in Africa, mia madre ne sarebbe lieta (…)
I militari italiani non capiscono nulla a parte il denaro.
Mi manca molto la mia Africa e anche mia madre. Non c’è bisogno di piangere su di me, la pace sia con la mia anima e che io possa riposare in pace(..)”
Associazione Città Migrante
CGIL Reggio Emilia
Arci Reggio Emilia
8.02.2024



CONFINE ORIENTALE/ALTO ADRIATICO. DA CHE PARTE VENGONO I SILENZI #reggioemilia #casabettola

I TEMPI NON SONO MATURI

𝘐𝘯 𝘷𝘪𝘴𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘷𝘦𝘯𝘵𝘦𝘯𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘭 #𝘎𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰𝘥𝘦𝘭𝘳𝘪𝘤𝘰𝘳𝘥𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘰𝘯𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘶𝘯 𝘤𝘪𝘤𝘭𝘰 𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘱𝘢𝘳𝘭𝘢𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘤𝘩𝘪 𝘥𝘢 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘯𝘢𝘴𝘤𝘰𝘯𝘥𝘦 𝘭𝘢 𝘱𝘰𝘭𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘴𝘰𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘵𝘢𝘱𝘱𝘦𝘵𝘰, 𝘤𝘩𝘪 𝘦̀ 𝘳𝘪𝘮𝘢𝘴𝘵𝘰 𝘪𝘯 𝘴𝘪𝘭𝘦𝘯𝘻𝘪𝘰 𝘪𝘯 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪 𝘢𝘯𝘯𝘪, 𝘤𝘩𝘪 𝘩𝘢 𝘯𝘦𝘨𝘢𝘵𝘰 𝘭𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘦 𝘳𝘦𝘴𝘱𝘰𝘯𝘴𝘢𝘣𝘪𝘭𝘪𝘵𝘢̀ 𝘱𝘦𝘳 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘤𝘤𝘢𝘥𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘭𝘵𝘰 𝘢𝘥𝘳𝘪𝘢𝘵𝘪𝘤𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘮𝘦𝘵𝘢̀ 𝘥𝘦𝘭 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘭𝘰 𝘴𝘤𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘩𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘱𝘢𝘳𝘢𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘣𝘳𝘰𝘥𝘰 𝘥𝘪 𝘤𝘶𝘭𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘵𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘮𝘦𝘵𝘵𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘦𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘯𝘦𝘨𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘷𝘦𝘳𝘪𝘵𝘢̀ 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘤𝘢, 𝘮𝘪𝘴𝘵𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘵𝘢̀ 𝘦 𝘣𝘢𝘴𝘢𝘳𝘦 𝘭’𝘪𝘴𝘵𝘪𝘵𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘪𝘻𝘻𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘢𝘵𝘢 𝘴𝘶 𝘧𝘢𝘭𝘴𝘪𝘵𝘢̀ 𝘪𝘯𝘷𝘦𝘯𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘣𝘶𝘨𝘪𝘦 𝘦 𝘰𝘮𝘪𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘪.

𝗚𝗶𝗼𝘃𝗲𝗱ı̀ 𝟭𝟴 𝗚𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 𝗵.𝟮𝟭:𝟬𝟬 ℅ 𝗖𝗮𝘀𝗮𝗯𝗲𝘁𝘁𝗼𝗹𝗮

𝐂𝐎𝐍𝐅𝐈𝐍𝐄 𝐎𝐑𝐈𝐄𝐍𝐓𝐀𝐋𝐄/𝐀𝐋𝐓𝐎 𝐀𝐃𝐑𝐈𝐀𝐓𝐈𝐂𝐎. 𝐃𝐀 𝐂𝐇𝐄 𝐏𝐀𝐑𝐓𝐄 𝐕𝐄𝐍𝐆𝐎𝐍𝐎 𝐈 𝐒𝐈𝐋𝐄𝐍𝐙𝐈. L𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐯𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐢.

Ne discutiamo con:
– Domenico Vitale – Storico, Istoreco
– Carlo Ugolotti – Storico, Università di Parma/Istoreco

Dal 1945 ad oggi nessun rappresentante dello stato italiano è andato in visita al campo di Arbe. In occasione delle celebrazioni dell’ottantesimo anniversario della chiusura (a seguito dell’armistizio dell’8 settembre 1943) le autorità italiane furono invitate, al pari di quelle slovene e croate, a partecipare alle cerimonie. Ancora una volta lo stato italiano è stato l’unico a non mandare nessun suo rappresentante a queste cerimonie di ricordo. Arbe è paradigmatico di come lo stato italiano si rapporti alle vicende dell’alto adriatico ed è da questo che vogliamo partire per parlare di chi, come e perché mantiene realmente il silenzio sviando la responsabilità della propria parte.

Prossimi incontri:

🚩 GIOVEDI’ 25 GENNAIO h. 21:00 _ 𝗡𝗢𝗥𝗠𝗔 𝗖𝗢𝗦𝗦𝗘𝗧𝗧𝗢, 𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗲 𝗺𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗳𝗮𝗹𝘀𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗰𝗮
🚩 SABATO 3 FEBBRAIO h. 16:00 _ 𝗖𝗢𝗡𝗙𝗘𝗥𝗘𝗡𝗭𝗔 𝗙𝗢𝗜𝗕𝗘: 𝘀𝗰𝗲𝗹𝘁𝗲 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗲 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗱𝗼𝗽𝗼𝗴𝘂𝗲𝗿𝗿𝗮 𝗮 𝗼𝗴𝗴𝗶

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Cena benefit per le spese legali

𝐒𝐀𝐁𝐀𝐓𝐎 𝟏𝟔 𝐃𝐈𝐂𝐄𝐌𝐁𝐑𝐄 ℅ #𝐋𝐚𝐛𝐀𝐐𝟏𝟔 #ReggioEmilia
𝐆𝐥𝐢 𝐬𝐩𝐚𝐳𝐢 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐢𝐧𝐯𝐢𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧ə 𝐞 𝐬𝐨𝐥𝐢𝐝𝐚𝐥ə 𝐚𝐥𝐥❜𝐚𝐧𝐧𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐞𝐧𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞 𝐬𝐩𝐞𝐬𝐞 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐥𝐢.
🔶Dalle 20:00
🔶Menù:
– antipasto veg
– piatto di polenta con sughi a scelta (di carne o veg)
– lambrusco (o analcolico)
– dolce
🔶Contributo a persona: 20€ adulto | 10€ bambini/e
📞 Prenotazioni al 3487458148 _ whatsapp o tell_ (entro giovedì 14 dicembre): indicando numero di posti e quantə veg.
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🚩Come ogni fine anno vogliamo ritrovarci e abbiamo il piacere di invitare compagnɜ e solidalɜ alla cena per le spese legali degli spazi sociali di Reggio Emilia. I procedimenti penali a carico di compagnɜ degli spazi sociali sono tuttora in corso, la mano lunga dello stato italiano continua a voler punire quanti negli anni passati e fino ad oggi hanno prodotto e agito conflitto sociale, aperto spazi di libertà e lottato per i diritti di tuttɜ.
Il prossimo futuro si presenta peggiore del passato, a tinte fosche, nere come il colore di chi governa oggi l’Italia. Il Governo di Giorgia Meloni è lanciato a grandi passi nel tentativo di realizzare il progetto politico missino elaborato negli anni ottanta del presidenzialismo, quello più recente di Berlusconi di mettere sotto controllo l’indipendenza della magistratura e il grande sogno leghista di dividere in due il paese attraverso il federalismo del Nord. Questi importanti progetti reazionari vengono accompagnati da una costante produzione di nuova legislazione repressiva.
Attraverso numerosi decreti (dpcm) il governo Meloni continua a creare nuovi reati da sanzionare con pene detentive e al contempo continua ad inasprire le pene previste per “reati” gia presenti nell’ordinamento penale italiano, su tutti il doppio aumento di pene per il “reato”di occupazione di immobili portato una prima volta a 5 anni e poi aggiornato dopo pochi mesi a 7 anni.
Queste azioni da parte del governo sono rivolte a voler normare comportamenti che non rientrano nei classici canoni della destra e a reprimere duramente ogni possibile conflitto sociale, dai rave alle occupazioni, dai blocchi stradali ai picchetti dei lavoratori, vogliono seppellire tutto ciò che odiano sotto anni di prigione.
Tocca a noi tuttɜ lavorare affinché tutto ciò non diventi la norma.
Tocca a noi tuttɜ essere solidalɜ con chiunque venga colpito.
Vogliamo ritrovarci come ogni anno per condividere percorsi e discorsi, una buona tavola del buon lambrusco e la determinazione nel continuare a lottare.

𝗟𝗮𝗯 𝗔𝗤𝟭𝟲 – 𝗖𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗠𝗶𝗴𝗿𝗮𝗻𝘁𝗲 – 𝗖𝗮𝘀𝗮 𝗕𝗲𝘁𝘁𝗼𝗹𝗮

La #FIGC alza barriere e crea discriminazioni

Supportiamo la squadra Progetto Aurora di #ReggioEmilia e i suoi ragazzi, calciatori senza frontiere.
Rimaniamo sconvolti, delusi e demoralizzati da questa imbarazzante e meschina richiesta imposta dalla Federazione Italiana Calcio che prevede che i ragazzi per giocare a calcio debbano presentare diversi documenti perchè per lo Stato non sono italiani, in quanto i loro genitori sono di origine straniera . La normativa precedente con lo ius soli sportivo prevedeva questo solo per i bambini che non si trovavano in Italia al compimento dei 10 anni, ora sul bollettino della Figc, è stata pubblicata una nuova normativa che richiede la stessa documentazione per il primo tesseramento di tutti i ragazzi dai 10 anni in su, indipendentemente da quanto siano in Italia
Così la FIGC alza le barriere e crea discriminazioni.
Lo sport è nato per unire e far gioco di squadra. Così si infrangono i sogni di tanti bambini e ragazzi, a cui interessa giocare, divertirsi e stare insieme e non sottostare ad una burocrazia cieca, rigida e discriminatoria.
Siamo solidali con Gianni Salsi e con tutti i ragazzi del Progetto Aurora: li incoraggiamo a continuare a giocare, e chiediamo alla FGCI di ritirare questa normativa che impedisce di esercitare una attività sportiva e di fatto di essere parte di una comunità . Conosciamo bene il progetto Aurora e il lavoro importante che svolge nel quartiere di Santa Croce che abbiamo abitato fino a poco tempo fa.
E’ necessario prendere una posizione forte di fronte a questo che di fatto esclude e marginalizza dei bambini e dei ragazzi, che erige muri e disegna confini nella nostra città e nei nostri quartieri.

Per approfondire:
https://www.reggionline.com/addio-ius-soli-sportivo-la-federcalcio-regionale-chiede-lumi-roma-video/

REmilia Pride 2023

Domenica pomeriggio come spazi sociali di #ReggioEmilia abbiamo sfilato per il #REmiliaPride2023 con lo spezzone indecorosə, anticapitalista, antifascista e transfemminista, mostrando migliaia di corpi, autodeterminandoci nello spazio urbano, contro il cis-etero-patriarcato che quotidianamente opprime la comunità LGBTQIA+.

Abbiamo attraversato le strade del centro festeggiando e ballando, dichiarando a voce alta quali sono le nostre condizioni per costruire politiche realmente inclusive.
La città di Reggio Emilia è stata scossa da un’ondata di libertà, ma abbiamo bisogno che questa marea insorga oltre la ricorrenza di giugno, che ripercorre i moti di Stonewall, ma tutto l’anno deve essere rivolta: una rivolta indecorosa!

Continuare a mobilitarsi, in modo multiforme ma costante, è necessario per costruire una società inclusiva, che vada oltre i generi e accolga le fragilità. Per noi mettere al centro la cura significa, come primo passo, investire nell’ informazione e nelle strutture pubbliche non istituzionalizzate.
Vogliamo l’aborto libero, gratuito e sicuro e una transizione di genere tutelata e gratuita. È necessario come primo passo il riconoscimento della carriera alias, per poter costruire un sapere transfemminista diffuso in tutte le scuole e università.
Vogliamo che venga riconosciuta la genitorialità alle famiglie arcobaleno, perché la famiglia come concepita dallo Stato e dalla Chiesa è una concezione arretrata e bigotta.
Vogliamo che tuttə si sentano liberə e non respintə da porti chiusi e frontiere. Siamo contro la violenza istituzionalizzata della polizia e dei solitari machisti.
Vogliamo posti sicuri nelle piazze, parchi, strade, scuole, ovunque nella città e possiamo costruirli solo insieme, autodeterminandoci dal basso. Indecorosɜ, liberɜ e ribellɜ oggi, domani, sempre.

LabAQ16 – Casa Bettola – Città Migrante

Contro il “Decreto Cutro”

Ci siamo ritrovate e ritrovati in Piazza Prampolini a #ReggioEmilia per discutere insieme delle conseguenze della nuova Legge sull’immigrazione, il cosiddetto #DecretoCutro.

Lo abbiamo fatto a pochi giorni dell’ennesima strage nel Mediterraneo avvenuta sulle coste della Grecia. È l’inizio di un percorso per denunciare le ripercussioni che questo Decreto avrà sia sulle persone migranti che nei territori in cui tutte e tutti noi viviamo.

Il decreto Piantedosi, o decreto Cutro, peggiora notevolmente la situazione delle persone migranti.
Approvato con il pretesto del blocco dell’immigrazione irregolare, il risultato sarà invece un aumento del numero di persone che vivono nei nostri territori in situazione irregolare e la negazione dei diritti dei richiedenti asilo sanciti dall’ONU e dalla Costituzione Italiana.

Alcune modifiche introdotte sono :
– L’integrazione nel nostro territorio non sarà più sufficiente per ottenere un permesso di soggiorno, togliendo un’importante possibilità di regolarizzazione.
– I richiedenti asilo non potranno più accedere a opportunità reali di integrazione sul territorio come corsi di italiano, percorsi di inserimento lavorativo e sociale e supporto psicologico
– I richiedenti asilo, provenienti dai cosiddetto paesi sicuri, potranno essere trattenuti in frontiera e verranno considerati irregolari fino all’ottenimento di una forma di protezione, senza poter incontrare un avvocato che possa seguirne opportunamente il percorso legale
I permessi di soggiorno per protezione speciale, cure mediche e calamità non saranno più convertibili in permessi per motivi di lavoro, condannando le persone che li ottengono a ricadere in situazione di irregolarità alla loro scadenza.

La soluzione all’irregolarità sono vie d’ingresso legali e opportunità di inclusione delle persone migranti!
Riconoscimento dei diritti delle persone e regolarità eviterebbero ulteriore marginalità ed esclusione e quindi maggiore sicurezza nei territori

Contro il #DecretoCutro – Conferenza Stampa/Incontro

Il 17 giugno ci ritroviamo alle 11.00 in Piazza Prampolini #ReggioEmilia per una conferenza stampa/incontro contro il Decreto Cutro.
Vogliamo parlare insieme della nuova Legge sull’immigrazione.
Lo facciamo in occasione della giornata mondiale del rifugiato che si celebrerà pochi giorni dopo (il 20 giugno) .
Il cd Decreto Cutro è un paradosso ed è frutto di una speculazione politica. Viene infatti emanato come risposta al tragico naufragio di Steccato di Cutro dove hanno perso la vita oltre cento persone. La norma di fatto non va ad impedire le cause che hanno prodotto questa drammatica vicenda ma restringe i diritti dei richiedenti asilo e dei migranti in generale.
Ciò che effettivamente produrrà questa Legge sarà irregolarità per chi già vive e lavora nel nostro territorio, persone che non potranno avere un titolo di soggiorno, che saranno relegate ai magini.
Inoltre i richiedenti asilo accolti nei centri di accoglienza straordinaria non potranno più usufruire dei progetti di integrazione, come per esempio i corsi di italiano.
Tutto questo produrrà marginalità nelle nostre città, mancanza di diritti e sicuramente inciderà sulla sicurezza dei territori.
Vogliamo parlare insieme di tutto questo, informaci, capire che cosa comporterà la nuova Legge sull’immigarzione sia sulle persone migranti che ne saranno direttamente copite, sia nei territori che tutte e tutti noi abitiamo e che cosa possiamo fare insieme per contrastare il Decreto Cutro.

Da #ReggioEmilia alla #Romagna

Oggi siamo stati a #Forlì, lavorando insieme agli abitanti del territorio per continuare a liberare case, cantine e cortili dal fango.
Con pale e badili in mano abbiamo ascoltato i bisogni che emergono nell’emergenza e le preoccupazioni di ciò che rimarrà anche quando il fango non ci sarà più, facendo emergere diritti sommersi.
Abbiamo allestito un punto di distribuzione in cui gli abitanti del quartiere hanno potuto trovare prodotti per la pulizia e per l’igiene personale , dispositivi di lavoro e prodotti alimentari, ma soprattutto un luogo di mutuo soccorso in cui confrontarsi e organizzarsi insieme.
Grazie a tutte e tutti quell* che da Reggio Emilia hanno dato un contributo mettendo in comune materiali e risorse. Un ringraziamento alla cooperativa Centro Sociale Papa Giovanni XXIII e all’azienda agricola Binin per aver messo a disposizione mezzi di trasporto e strumenti di lavoro.

Domani saremo di nuovo per le strade e nelle case di Forlì per continuare il lavoro a fianco degli abitanti e per organizzare la solidarietà in un momento di confronto alle 14 di fronte alla sede di ADL Cobas Emilia Romagna in corso Garibaldi 244

Primo maggio #ReggioEmilia

Manifestiamo il #1maggio a Reggio Emilia, per dare una risposta collettiva alle politiche dei governi che da decenni creano precarietà e povertà individuali, alimentando la guerra tra poveri e spingendo una fascia sempre piu larga di persone verso l’esclusione sociale. Politiche che concentrando la ricchezza a favore delle multinazionali, dei grossi gruppi industriali, di chi vive di speculazione finanziaria e fanno ricadere i costi sociali sui territori e nelle periferie delle città.
Una fascia sempre più ampia di popolazione non trova casa , c’è chi pur avendo un lavoro non riesce ad arrivare a fine mese e i migranti rischiano di perdere la possibilità di avere i documenti in regola mentre il welfare continua ad essere depotenziato o privatizzato.

Il 1 maggio invitiamo a convergere chi quotidianamente lotta per
– gli aumenti salariali contro il carovita
– la possibilità di trovare una casa in affitto contro la
speculazione immobiliare
– i progetti di mutuo aiuto contro la povertà e l’esclusione
sociale
– il diritto di regolarizzazione dei migranti contro il
restringimento del nuovo decreto immigrazione
– una sanità e una scuola pubblica contro la privatizzazione
– una riconversione ecologica contro il greenwashing

Il primo maggio è una data per noi tutt’altro che celebrativa o di mera ritualità, ma un momento importante per mettere in comune vertenze ed esperienze che contrastano sia a livello cittadino che a livello nazionale le politiche del governo Meloni, che senza vergogna ha tolto il reddito di cittadinanza, il contributo per l’affitto e continua a tagliare risorse ai servizi pubblici a vantaggio dei privati, continua ad investire in armi, a rifinanziare la cosiddetta guardia costiera Libica . Tutto questo lo fa attraverso una speculazione politica dove scarica le responsabilità dell’insicurezza nelle città verso gli ultimi arrivati.

Scendiamo in piazza per costruire una città dove il pubblico riprenda potere sul privato, dove il lavoro povero non sia la regola per le giovani generazioni, dove le discriminazioni di genere, colore della pelle o classe sociale non abbiano cittadinanza

LUNEDI 1 MAGGIO CONCENTRAMENTO ORE 15:30 PRESSO L’ARCO DI VIA ROMA

CITTA’ MIGRANTE
ADL COBAS
CASA BETTOLA
LABORATORIO AQ16
COLLETTIVO RABUN