MANIFESTAZIONE 1 MAGGIO 2010

1° MAGGIO 2010

MANIFESTAZIONE
PER I DIRITTI

CONCENTRAMENTO

STAZIONE
TRENI(PIAZZALE MARCONI) ORE 14.00

 


– Per la regolarizzazione di tutti i migranti


– Per dire no al razzismo e alla legge Bossi-Fini


– Per dire no al
Pacchetto sicurezza”


– Per la rottura del legame tra permesso di soggiorno e
contratto di lavoro


– Per il mantenimento del permesso di soggiorno per chi ha
perso il lavoro
 


– Per dire no allo sfruttamento


– Per il diritto alla casa


– Per un reddito garantito anche per chi non ha più un
lavoro


 
 

1 مايو 2010

مظاهرة للدفاع على حقوقنا
محطة القطار (ساحة ماركوني) 14.00

  لتسوية
وضعية كل المهاجرين بدون استثناء.
— لنقول لا للعنصرية ولا لقانون بوسي فيني.
— لنقول لا لحزمة الأمن
لماروني

لقطع الصلة بين تصربح الإقامة وعقد العمل.
  للحفاظ على تصريح الإقامة
لأولئك الذين فقدوا وظائفهم.
— لنقول لا لاستغلال المهاجرين.
— للحصول على الحق في السكن.
— للحصول على الدخل المضمون لأولئك الذين فقدوا العمل.

 

 

 

 

1st MAY 2010

RIGHTS DEMONSTRATION

MEETING POINT

RAILWAY STATION (PIAZZALE MARCONI) 2 P.M.

 

-to ensure
regular stay to all the migrants

-to say no
to racism and to the immigration law “Bossi-Fini”


-to say no to “pacchetto sicurezza”

-to release
document from work

– for the
preservation of document in case of job loss

-to say no
to the exploitation of workers

-for the
rights of home

-to assure
a minimum income even to those who lost their job 

 

 

1° MAI 2010

MANIFESTATION POUR LES DROITS

RASSEMBLEMENT

GARE FERROVIAIRE (PIAZZALE
MARCONI) 14H

 

– Pour la
régularisation de tous les immigrés

– Pour dire Non
au racisme et aux lois Bossi-Fini


– Pour dire Non au
Pacchetto sicurezza”

– Pour qu’il
n’existe plus de lien entre le permis de séjour et le contrat de travail

– Pour le
maintien du permis de séjour en cas de perte de l’emploi 

– Pour dire Non
à l’exploitation

– Pour le droit
au logement

– Pour que le
revenu soit garanti même pour qui n’a plus d’emploi

 

 1 МАЯ 2010

 
МАНИФЕСТАЦИЯ ЗА ПРАВА ЧЕЛОВЕКА


 
СБОР У ЖЕЛЕЗНОДОРОЖНОЙ СТАНЦИИ(ПЛОЩАДЬ МАРКОНИ) в14.00

Узаконить
всех мигрантов

-Сказать
нет расизму и закону Босси Фини

-Сказать
нет
"Pacchetto sicurezza"

-За разрыв
связи между видом на жительство и рабочим контрактом

-За
сохранность вида на жительства в случае потери работы

-Сказать
нет эксплуатации

-За право
на жилье

-ЗА
гарантированный доход даже для тех,кто потерял рабочее место
                                                        

Ass. Città Migrante 

vedi il blog del 1 maggio 2010 

CONTINUA IL PROCESSO CHE COINVOLGE LA ITAL EDIL

Nell’udienza del 15 aprile non è stata ammessa la costituzione di parte civile
dell’associazione Città Migrante con la motivazione che l’interesse leso
dell’ipotesi di accusa che si basa sul fatto che questo lavoratore migrante sia
stato sequestrato e gli sia stato tentato di estorcere una somma di denaro in
quella maniera non è ben tutelato dallo statuto dell’associazione che prevede,
si l’assistenza ai cittadini migranti ma in termini molto ampi quindi non
ammissibile ai sensi del’art 75 del Codice Penale.

Città migrante continuerà comunque a sostenere sia il
lavoratore in questo caso specifico ed anche tutti quei lavoratori che hanno
denunciato lo sfruttamento della manodopera irregolare proprio perché
l’associazione è nata quando ha iniziato a manifestarsi in modo massiccio questo
caso dei mancati pagamenti e tantissime persone hanno richiesto sostegno a
Città Migrante.

Il lavoratore migrante è invece stato ammesso come parte
civile al processo.

I due imputati hanno chiesto il rito abbreviato condizionato
alla  perizia calligrafica su due
documenti in quanto sostengono difformità fra le firme fatte sulla querela
presentata dal lavoratore e sui verbali di informazioni assunte e quella che è
la firma apposta in calce al contratto che il lavoratore sostiene essergli
stato predisposto e fatto firmare da parte della ditta Ital Edil.

Hanno inoltre chiesto di sentire come testimone Angelo
Flagello che è uno dei responsabili delle varie società imputate il quale
dovrebbe, secondo la difesa, testimoniare sul periodo in cui il lavoratore
migrante ha lavorato presso di loro. Diciamo che Angelo Flagello non ha uno ma
molti interessi in causa in questa vicenda ed oltre ad essere persona informata
sui fatti è indagato in attesa di essere imputato.

Gli altri testimoni che hanno chiesto di sentire sono due
moldavi che dovrebbero testimoniare dove lavorasse l’imputato all’epoca dei
fatti.

La prossima udienza il svolgerà il 10 giugno

Approfondimenti

Leggi la rassegna:

il_giornale_di_Reggio.pdf

La_gazzetta.pdf

151597-Informazione.pdf

1 APRILE – L’UDIENZA PRELIMINARE DEL PROCESSO CHE COINVOLGE LA ITAL EDIL

Questa mattina si è svolta l’udienza preliminare del
processo nel quale sono accusati due persone facenti parte della vicenda Ital
Edil ed altre società ad essa collegate come la Technological Buiding7.

Tra questi c’è Federico Pozza che è il figlio dell’imputato principale
della vicenda nel suo complesso, Marco Pozza, e Boldisor Victor . L’accusa che
hanno è duplice: sequestro di persona ed estorsione. Sequestro di persona in
quanto l’ipotesi di accusa è che hanno preso questo lavoratore migrante,
portato via in macchina privandolo della libertà per poi minacciare di dargli
fuoco cospargendolo di liquido infiammabile e picchiandolo. L’estorsione è perché
in questo modo l’hanno costretto a rinunciare ad un credito di circa 5000 euro
che questo lavoratore migrante aveva nei confronti della società per somme non
pagate per il lavoro svolto nei mesi precedenti.

Oltre al lavoratore oggi ha chiesto di costituirsi parte
civile al processo anche l’associazione Città Migrante in quanto riteniamo che
ci siano tutti gli estremi anche giuridici per poterlo fare infatti l’associazione
Città Migrante fra i tanti obiettivi ha anche quello di tutelare l’interesse
dei migranti ed in particolar modo i primi a rivolgersi all’associazione sono
stati i migranti che non venivano pagati per i quali poi si aprirà a breve un
altro processo.

La difesa ha preannunciato che chiederanno un giudizio
abbreviato condizionato, a quello che sappiamo oggi, alla richiesta di due
testimoni da sentire ed una perizia grafica. Il giudice ha rinviato al prossimo
15 aprile per decidere sull’ammissione di parte civile e del rito abbreviato
come richiesto dalla difesa.

L’approfondimento della vicenda completa: Città Migrante contro la criminalità organizzata, contro lo sfruttamento per i diritti dei lavoratori

Leggi la rassegna stampa

150647-gazzetta.pdf

150646-carlino.pdf

giornale.pdf

150649-informazione.pdf

NUOVO CICLO DI INCONTRI DI APPROFONDIMENTO SUL TEMMA IMMIGRAZIONE

Ass.
Città Migrante e i
gruppi locali di Emergency e Amnesty International invitano tutti a
partecipare
al nuovo ciclo di incontri in tema di immigrazione

 

Martedì 13
aprile ore 21.00

Presso laboratorio
aq16, Via F.lli Manfredi, 14 RE

 
Presentazione
del libro di

Gabriele Del Grande

Il mare di
mezzo

al tempo dei respingimenti

 
Ne
parliamo con l’autore

Gabriele
Del grande

Toscano, viaggiatore e scrittore.

Nato
a Lucca nel 1982 si è laureato a Bologna in Studi orientali.

Scrive
su l’Unità, redattore sociale e Peace Reporter.

Nel
2006 ha fondato l’osservatorio sulle vittime dell’emigrazione Fortress
Euorope

(www.fortesseurope.blogspot.com)

 

Per
info: 347/4184461-
cittamigrante@gmail.com

 

 Sabato 13
marzo ore 18.00

Presso La
gabella, Via Roma 68-76 RE

  
I rifugiati
e il diritto di asilo

 

 Ne
parliamo con
Andrea Del
Testa

Coordinamento
Rifugiati e
Migranti della sezione italiana di Amnesty International 

Per
info: 347/4184461-
cittamigrante@gmail.com

 

LA CRONACA DELLA GIORNATA DEL 1 MARZO 2010

Leggi la cronaca della giornata, ascolta gli interventi audio e guarda la galleria fotografica tratti dal sito di Global project

Il comincato dell’Associacione Città Migrante

L’associazione
Città Migrante ha promosso insieme al
comitato nopacchettosicurezza la giornata europea di mobilitazione a
Reggio
Emilia indetta per il 1 marzo.

In particolare già dalle 9 di
questa mattina i migranti
insieme ai cittadini reggiani si sono dati appuntamento sotto alla
prefettura.
Un presidio che ha voluto aprire una vertenza.
Nello specifico la
richiesta è stata quella del rilascio del
permesso di soggiorno per attesa occupazione a tutti quelli che hanno
presentato domanda di regolarizzazione con la sanatoria 2009 e si sono
visti
archiviare la pratica. Questo perché ci sono stati dei “soggetti” che
grazie
alla legge Bossi Fini si sono offerti come datori di lavoro chiedendo
denaro
per presunte spese gestionali di assunzione. “Soggetti” che speculando
sulla
vita degli immigrati si sono riempiti le tasche presentando anche decine
e
decine di domande cadauno. E’  stato
inoltre richiesto il rilascio del permesso di soggiorno per chi ha
presentato
domanda attraverso i decreti flussi e si e’ visto negare il documento
dopo aver
fatto il viaggio a ritroso nel paese d’origine per ritirare il visto
d’ingresso. Queste persone, pur avendo un lavoro ed una casa in Italia
non
hanno potuto regolarizzare la propria posizione, causa una precedente
espulsione.

Se non venissero rilasciati i permessi di soggiorno e
persistendo nel rifiuto al rilascio dei permessi di soggiorno 
permetteremmo che tutte queste persone
continuino ad essere vittime di delinquenti e delle organizzazioni
mafiose
dedite allo sfruttamento della manodopera irregolare.

Questa
richiesta è stata lasciata davanti alla prefettura
scritta su di un cartello.
Il presidio ha raggiunto circa la
partecipazione di cinquecento
persone e ha dato vita ad una manifestazione che ha raggiunto Piazza
Casotti dove
per tutta la giornata continuerà l’iniziativa di mobilitazione del 1
marzo con
interventi al microfono, musica e danze.
Significativa anche
l’adesione allo sciopero di molti
lavoratori migranti e non nelle fabbriche metalmeccaniche di tutta la
provincia.
Per questo la giornata, non ancora giunta al suo termine,
ha
vinto la scommessa di un "giorno senza di noi", che significa anche un
giorno
in cui migranti, e non solo, sono insieme, visibili e pronti ad aprire
terreni di
lotte comuni per la rivendicazione dei diritti di tutti e tutte.

Sicuramente
la percezione dell’immigrazione e dello
sfruttamento ad essa connessa dopo la rivolta di Rosarno ha registrato
un
cambiamento di rotta, mettendo in luce e scoprendo un fenomeno che,
troppo spesso,
si è cercato di nascondere ed il primo marzo è stato il primo banco di
prova,
basti pensare che le mobilitazioni hanno coinvolto una sessantina di
città solo
in Italia.

Ass. Città Migrante

1° MARZO 2010 – UN GIORNO SENZA IMMIGRATI

Giornata
europea di mobilitazione e sciopero dei lavoratori

 ore
9.00

Presidio
davanti alla Prefettura di Reggio Emilia –

Corso Garibaldi, 45

– Per la
regolarizzazione di tutti i migranti

– Per dire no al
razzismo e alla legge Bossi-Fini

– Per la rottura
netta del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro

– Per il
mantenimento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro

– Per il ritiro
del
Pacchetto
sicurezza
  e per la
riforma immediata del diritto di cittadinanza

– Per dire basta
alle divisioni tra
noi e loro sul lavoro, a
scuola, nella società

– Una giornata
di lotta per costruire una società libera, solidale e accogliente   

 
ASS. CITTA’
MIGRANTE

 
LEGGI IN DIVERSE LINGUE

 
arabo

 
urdu

 
inglese.rtf

 
francese.rtf

 
russo.rtf

 

  DALLE ORE 9 ALLE ORE 18

PRESIDIO PERMANENTE IN PIAZZA CASOTTI

 
scarica la piattaforma del gruppo promotore del 1 marzo di Reggio Emilia

piattaforma_1°Marzo2010_una_giorno_senza_immigrati.pdf

scarica il volantino dell’intera giornata promossa dal gruppo del 1 marzo di Reggio Emilia

Volantino_primomarzo2010.pdf

1° MARZO 2010 – LO SCIPERO NELLE FABBRICHE A REGGIO EMILIA


marzo 2010 – Reggio Emilia – lo sciopero nelle fabbriche

Tante
le aziende metalmeccaniche che aderiscono alla giornata di mobilitazione
e sciopero

 tratto dal sito di globalproject

Il
comitato per il Primo Marzo
presenta i dati dello sciopero: in quasi tutte le aziende
metalmeccaniche
della provincia sono previsti momenti di mobilitazione che
coinvolgeranno
centinaia di lavoratori immigrati e italiani.

Le modalità di
adesione andranno
dallo sciopero di 8 ore alla fermata con momenti informativi promossi
dalle
rappresentanze sindacali delle aziende; riportiamo alcuni esempi:


Terim di Rubiera: 8 ore di
sciopero per i  180 dipendenti

– Ipcleaning di rubiera: 4 ore di
sciopero per 160 dipendenti

– RCF di Reggio Emilia: 1 ora di
sciopero per i 200 dipendenti

– Zincatura Padana della Val
d’Enza: nei tre turni sono previste 4 ore di sciopero per ogni turno


Corghi di Correggio e Faba di
s. Ilario: fermata di ½ ora con i lavoratori immigrati  che si astengono
dal lavoro per tutto il
giorno

– Tecnogas di Gualtieri e
Cuccolini di Regio Emilia: fermata con momento informativo ed assemblea


Nuova SPC di Reggio: ¼ d’ora di
fermata per 60 dipendenti

Il Primo marzo 2010, noi
migranti e noi italiani assieme, diremo che siamo tutti stranieri
davanti al
clima di razzismo, xenofobia e sfruttamento che avvelena l’Italia e che
le
sfide del nostro tempo le vinceremo solo comprendendo che abbiamo
origine
diverse, ma le stesse prospettive, gli stessi diritti, la stessa libertà
da
difendere;
per un futuro d’integrazione, per una città libera e
plurale è
necessaria una risposta forte.

COME FAREMMO SENZA GLI
IMMIGRATI?

VERSO IL PRIMO MARZO 2010 – UNA GIORNATA SENZA DI NOI

Per
preparare insieme la mobilitazione invitiamo tutta la cittadinanza alla
grande
ASSEMBLEA PUBBLICA INFORMATIVA
che
si terrà SABATO 20 FEBBRAIO
A PARTIRE DALLE ORE 16
presso la Scuola Passaparola IN Viale Regina Margherita 17 – Reggio
Emilia
(dietro chiesa di S.Paolo – zona Via Makallè)

PRIMO MARZO 2010 Gruppo promotore di Reggio Emilia
COMITATO
PROVINCIALE NOPACCHETTOSICUREZZA – ASSOCIAZIONE CITTA’ MIGRANTE
info | contatti | adesioni
primomarzo2010reggioemilia@gmail.com
3491967628
– 3290660868 – 3495238926

 

Cosa succederebbe se i quattro milioni
e mezzo di immigrati che vivono in Italia decidessero di incrociare le
braccia per un giorno? E se a
sostenere la loro azione ci fossero anche i milioni di italiani stanchi
del razzismo?

Primo marzo 2010
si propone di organizzare una grande giornata di mobilitazione per
far capire all’opinione pubblica italiana quanto sia determinante
l’apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra
società. Questo movimento nasce meticcio ed è orgoglioso di riunire
al proprio interno italiani, stranieri, seconde generazioni, e chiunque
condivida il rifiuto del razzismo e delle discriminazioni verso i più
deboli. Un giorno senza di noi è una giornata in cui chiediamo ai
lavoratori di fermarsi, nelle fabbriche, nei cantieri, nelle piazze,
nelle case, un giorno in cui chiudere i nostri negozi, fermare tutte le
nostre attività, di braccianti, ambulanti, badanti etc. il Primo
marzo 2010, noi migranti e noi italiani assieme, diremo che siamo tutti
stranieri davanti al clima di razzismo, xenofobia e sfruttamento che
avvelena l’Italia e che le sfide del nostro tempo le vinceremo solo
comprendendo che abbiamo origine diverse, ma le stesse prospettive, gli
stessi diritti, la stessa libertà da difendere, perchè siamo tutti sulla
stessa barca e soprattutto COME
FAREMMO SENZA GLI IMMIGRATI?
la giornata si collega e si
ispira a la Journéè sans immigrés: 24h sans nous, il movimento che in
Francia sta organizzando uno sciopero degli immigrati per il 1 marzo
2010 e che si sta diffondendo in tutta Europa. Il colore di riferimento di Primo Marzo
2010 è il giallo .
Lo abbiamo scelto perché è considerato il colore del cambiamento e per
la sua neutralità politica: il giallo non rimanda infatti ad alcuno
schieramento in particolare. invitiamo, quindi, a usare già da oggi un
segno giallo (nastrini, bandiere, fazzoletti etc) di riconoscimento e ad
esporlo anche dalla finestra di casa.

VERSO IL 1 MARZO SCIOPERO MIGRANTE

Lanciata anche a Reggio Emilia la campagna 24 ore senza di noi
 
Anche a Reggio Emilia è nato il comitato 1 marzo promosso dal comitato nopacchettosicurezza e dall’associazione Città Migrante
 
IL COMUNICATO
 

1° MARZO 2010 – UN GIORNO SENZA IMMIGRATI

E’ NATO ANCHE A REGGIO EMILIA IL GRUPPO PROMOTORE PER LA GIORNATA DI MOBILITAZIONE

INTERNAZIONALE “PRIMO MARZO 2010, UNA GIORNATA SENZA DI NOI” FORMATO DAL COMITATO

PROVINCIALE NOPACCHETTOSICUREZZA E DALL’ASSOCIAZIONE CITTÀ MIGRANTE.

Si
vuole portare avanti un percorso aperto a tutta la cittadinanza,
migrante e non, in vista della mobilitazione europea del “Primo Marzo
2010, Una giornata senza di noi” che si ispira e si terrà in
contemporanea con la Journée sans immigrés, 24h sans nous che si
svolgerà in tutta la Francia, ma che si sta diffondendo anche in altri
paesi europei che via via si stanno attivando.

Una giornata
che mette al centro le condizioni di vita e di lavoro dei migranti e
che mobilita tutti i lavoratori colpiti da questa crisi economica. A Reggio Emilia, come in tutta Europa, i migranti costituiscono una parte sempre più significativa della società.
Partecipano attivamente alla vita comunitaria della città,
contribuiscono in modo determinante allo sviluppo culturale, economico
e sociale del territorio. Sono attori chiave per i settori cardine del
tessuto produttivo reggiano: dalla metalmeccanica alle produzioni
agricole, dall’edilizia all’assistenza agli anziani. Hanno preso parte
insieme a tutte le lavoratrici e i lavoratori agli scioperi per la
difesa dei diritti del lavoro.

Oggi nessuna lotta sociale può più prescindere dalla centralità del mondo migrante.

La
legislazione sull’immigrazione a partire dalla legge Turco-Napolitano,
fino alla Bossi-Fini per terminare con il “Pacchetto Sicurezza” ha
creato con il legame tra lavoro e permesso di soggiorno persone
altamente ricattabili: chi perde il lavoro perde anche il permesso di
soggiorno e sempre più spesso anche chi ne ha diritto, a causa dei
lunghissimi tempi di attesa per il rinnovo, è in una condizione
indefinita tra regolarità e irregolarità. Questa condizione costringe
ad accettare lavori a qualsiasi condizione, indebolendo così il potere
contrattuale di tutto il mondo del lavoro. L’attuale crisi, vissuta da
tutti senza distinzione di colore della pelle, non fa altro che creare
conflittualità tra lavoratori facendo credere ad alcuni di essere
“protetti” perché altri sono buttati fuori dai processi produttivi e
dal paese. Questi provvedimenti legislativi hanno di fatto istituzionalizzato il razzismo,
indicando i soggetti più deboli come nemici per impedire ogni tentativo
di trasformazione sociale negando loro persino l’applicazione delle
direttive europee.

La clandestinità non viene combattuta ma prodotta:
si ottiene un serbatoio di manodopera a basso costo, senza diritti e
altamente ricattabile. Il lavoro migrante è il modello di una
progressiva precarizzazione di tutto il lavoro che risponde sempre più
solo alle logiche di mercato e del profitto basate sullo sfruttamento e
il lavoro in nero.

Reggio Emilia è la quarta città italiana per numero di irregolari:
lo dimostra il numero di domande presentate in occasione dell’ultimo
decreto flussi e della sanatoria-truffa per colf e badanti. E’ un
terreno fertile ad infiltrazioni mafiose: un primo passo per evitarle è
la regolarizzazione di tutti i migranti e il rilascio automatico del
permesso di soggiorno. L’irrigidimento dei criteri per l’ottenimento
del ricongiungimento famigliare e della cittadinanza e anche
semplicemente i vincoli per l’idoneità alloggiativa hanno l’effetto di
autorizzare la residenza in Italia solo ai migranti privati dei propri
affetti e quindi destinati ad una permanenza temporanea. Senza una riforma immediata del diritto di cittadinanza, nessun futuro potrà essere garantito:
i genitori non avranno la pensione e i figli sono costretti ad
accettare limiti razzisti per l’ingresso nella scuola come ha
dimostrato l’esperienza di Luzzara e l’introduzione del tetto del 30%
di studenti immigrati nelle classi. Di fronte alla crisi, la strategia
del governo è quella di ridurre al minimo i costi sociali del lavoro.
Una strategia che spiega perché, in caso di espulsione oppure se
lasciano l’Italia, i migranti non possono ritirare i contributi
versati. Come i lavoratori italiani, i migranti subiscono un attacco complessivo agli ultimi residui di welfare. Di fronte a tutto questo, è necessario costruire

mobilitazioni
che lottino per l’abrogazione della Bossi-Fini e del “Pacchetto
Sicurezza”, per la piena regolarizzazione dei migranti e l’estensione
di tutti i diritti a partire da quello di cittadinanza.

Per
un futuro d’integrazione, per una città libera e plurale è necessaria
una risposta forte, contro il razzismo, la xenofobia e tutte le leggi
che li creano e legittimano: 
uno sciopero del lavoro migrante da costruire come
forte protesta di tutti i lavoratori, italiani e migranti. Una giornata
in cui tutti gli stranieri si fermano per far capire quanto è
importante la loro presenza, che non possiamo fare a meno di “loro”. E
soprattutto che non ci devono più essere contrapposizioni tra “noi” e
“loro”, e che solo insieme possiamo costruire una città migliore e più vivibile.
I sostenitori della mobilitazione si impegneranno in prima persona
partendo dal basso a costruire con i migranti, i lavoratori e la
cittadinanza tutta una realtà basata sull’uguaglianza, il rispetto e la
solidarietà.

COMITATO PROVINCIALE NOPACCHETTOSICUREZZA – ASSOCIAZIONE CITTA’ MIGRANTE

info – contatti – adesioni primomarzo2010reggioemilia@gmail.com

 

 

CORSO DI FORMAZIONE: INSEGNARE L’ITALIANO AD ADULTI STRANIERI

Per un’altra pedagogia

Insegnare l’italiano ad adulti stranieri:

i metodi, la relazione

e il contesto legislativo/politico 

 

L’associazione Città Migrante in collaborazione
con Passaparola e Centro Territoriale Permanente “Sandro Pertini” di Reggio
Emilia organizza un corso di formazione rivolto agli operatori sociali del
volontariato e non che interagiscono con i cittadini di origine
straniera. 

Un percorso formativo che cerca di
offrire uno sguardo diverso sui metodi di apprendimento della lingua italiana
per un pubblico adulto straniero.

Il ciclo di incontri si propone di
essere vicino alle esigenze di apprendimento dei cittadini di origine straniera
oltre a proporre una riflessione sulla realtà legislativa e politica che
influenza l’intera vita dei migranti.

Il corso prevede quattro incontri che si svolgeranno nel mese di marzo
2010 presso la sede di DarVoce, Via Gorizia 49 RE

 

In particolare:

 

Sabato 6 marzo ore 15.30 -18.30

Lingua, cultura e identità nel
processo di apprendimento della lingua seconda.

A cura di Mara Clementi, docente
formatrice per l’insegnamento dell’italiano L2 presso la fondazione ISMU di
Milano. 

Martedì 9 marzo ore 20.00-22.30

La multimedialità e
l’interazione nell’insegnamento dell’italiano L2 a persone poco scolarizzate.

A  cura di Paola Casi, docente
di italiano L2 presso il CTP di Reggio Emilia Sandro Pertini

 

Martedì  16 marzo ore
20.00-22.30

Lavori di gruppo

Progettazione di un’unità  di
lavoro per adulti stranieri sulla raccolta differenziata dei rifiuti.

coordina Veronica Pigoni, laureata
in scienze ambientali.

 

Sabato 27  marzo ore 15.30-18.30

Alcune riflessioni sulla normativa
in tema di immigrazione

A cura di Neva Cocchi, Progetto
Melting Pot Europa 

 

Il corso è gratuito ed è sostenuto da DarVoce
Centro Servizi Volontariato Reggio Emilia, nell’ambito di “Migranti lungo la
statale 63” (progetto regionale contro le povertà)

Al termine del percorso
formativo verrà rilasciato l’attestato di partecipazione

per iscrizioni e informazioni

cittamigrante@gmail.com,
tel 349/7047933(ore pasti)