PRESIDIO ANTIRAZZISTA GIOV. 15 DICEMBRE PIAZZA PRAMPOLINI

Alcuni  interventi dal presidio:

Dudu – Presidente associazione Senegalese Reggio Emilia 

Carla- Sel

Gino- Alternativa Libertaria

Caroline – Scuola di italiano Città Migrante

Federica – Città Migrante

Umberto – studenti in movimento

Daniele- Laboratorio aq16

Mauro – CGIL

Fiorella – ANPI

Gianluca – Laboratorio aq16

 

Giovedì 15 dicembre ore 18.30 Piazza Prampolini (RE)
Presidio/assemblea antirazzista

Per discutere dei gravi fatti accaduti in questi giorni a Torino con l’incendio del campo nomadi (Continassa) e del brutale assassinio compiuto a Firenze per mano razzista in cui hanno perso la vita Mor Diop e Modou Samb

Promuovono: Comunità senegalese Reggio Emilia, Laboratorio aq16, Ass. Città Migrante ,Pollicino Gnus, Montagna Antifascista, Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia Libertà , Alternativa Libertaria, Collettivo Autorganizzato R60, Studenti in Movimento, Cobas Scuola Reggio Emilia, Fronte dei Giovani Comunisti, Spartaco/Rete Anticapitalista, “Partecipazione”-settimanale di informazione libera e indipendente”,Comitato Provinciale Acqua Bene Comune Reggio Emilia,, Ga3, Emergency RE, Amnesty RE, FIOM, CGIL, ANPI

SCHIAVITU’ DI RITORNO

Sabato 3 dicembre ore 14.00 presso Università di Modena e Reggio Emilia
Aula 1, Viale Allegri 9 Reggio Emilia

Diretta streaming in collaborazione con Progetto Melting Pot Europa (www.meltingpot.org)

Schiavitù di ritorno

Giornata di studio e approfondimento:

migranti e forme di sfruttamento

  Programma

– Francesco Carchedi , docente presso La Sapienza di Roma, Facoltà di Sociologia e responsabile del settore ricerca del consorzio Parsec
Il fenomeno del lavoro gravemente sfruttato
– Avv. Giovanni Guarini, ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione)
Il cittadino straniero e l’ingresso sul territorio tra normativa e sanatorie
– Avv. Bruno Pezzarossi, AGI (Associazione Avvocati Giuslavoristi italiani)
Tutela del lavoro in cooperativa e suo abuso
– Giovanna Bondavalli, Progetto Rosemary Comune di Reggio Emilia
I servizi di protezione delle vittime
– Enrico Bini, presidente Camera di Commercio di Reggio Emilia
Soldi “sporchi” e mercato
– Avv. Vainer Burani, Associazione Giuristi Democratici
Il “caso” Reggio Emilia
-Manila Ricci, Ass. Rumori Sinistri (Rimini)
Il lavoro paraschiavistico nel settore turistico stagionale
– Gianluca Nigro, Ass. Finis Terrae
Il lavoratore bracciante. Prassi e pratiche di emersione a partire dall’esperienza di Nardò
– Kaur Sukhwinder detta Goghi, delegata FILT-CGIL Coop. GFE
GFE, un’anomalia o la norma?

Indroduce Federica Zambelli, Ass. Città Migrante

Iniziativa promossa dall’Associazione Giuristi Democratici in collaborazione con Ass. Città Migrante, Libera, Emergency RE, Amnesty International RE,  Ass. Centro Sociale Papa Giovanni XXIII,  Cobas Scuola RE, Rifondazione Comunista\Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia Libertà

E’ prevista la pausa coffee break
Verrà rilasciato attestato di partecipazione
per info: 349/5238926   cittamigrante@gmail.com

Scarica la locandina fronte e retro

TORNEO WELCOME- SABATO 8 OTTOBRE

SABATO 8 OTTOBRE 0RE 15.30

TORNEO
WELCOME!
Giochiamo a calcio con i migranti arrivati da Lampedusa
Puoi partecipare con la squadra della tua associazione,del tuo collettivo,
dei tuoi amici o come singolo

LO SPORT UNISCE
DIAMO UN CALCIO AL RAZZISMO

Per iscrizioni: cittamigrante@gmail.com
349/0977015

Presso Campo di Cadè (RE)
Via Reggiolo

Siete tutte e tutti invitati a fare il tifo!

Promuovono
Ass. Città Migrante, Ass. GA3, Emergency RE, Amnesty International RE

scarica la locandina

L’associazione Città Migrante, Ga3, Asnocre e i gruppi locali di Emergency ed Amnesty International promuovono il torneo Welcome!, manifestazione sportiva -giochiamo a calcio coi migranti arrivati da Lampedusa, sabato 8 ottobre a partire dalle 15.30 presso il campo si Cadè , Via Reggiolo (Reggio Emilia).
Il torneo coinvolge molte persone che si sono organizzate in squadre e i migranti arrivati da Lampedusa che abitano e vivono il nostro territorio. Al torneo parteciperanno sia squadre della provincia che provenienti da fuori, oltre che squadre miste di singoli cittadini di ogni provenienza.
L’idea è quella di offrire occasioni di scambio socialità e relazioni per costruire reti e legami fra le persone, in questo caso utilizzando lo sport come strumento per unire e contro il razzismo, come recita lo slogan della giornata: diamo un calcio al razzismo! Il percorso che come associazioni già da tempo mettiamo in campo, come per esempio la festa organizzata alla Gabella di via Roma lo scorso giugno ( che ha visto la partecipazione di più di 100 persone) è quello di cercare di offrire un’accoglienza vera che possa andare oltre il vitto e l’alloggio ma che sia in grado di costruire opportunità nel territorio.
Oltre a costruire reti sociali il torneo è anche strumento importante per ribadire la nostra indignazione rispetto alle politiche in tema di immigrazione portate avanti dal Governo, pensiamo soltanto alla deportazione dei migranti con le navi lager e alle manganellate a Lampedusa.
Inoltre proprio in questi giorni scadranno (alcuni sono anche già scaduti) i permessi di soggiorno per motivi umanitari rilasciati sulla base del Decreto del 5/4/2011 ai cittadini tunisini arrivati a Lampedusa agli inizi dello scorso aprile e dal  Ministero dell’Interno non sono ancora arrivate indicazioni  rispetto alla possibilità di proroga. Questo significa che chi non avrà trovato un lavoro finirà nel vortice della clandestinità o si vedrà costretto a ricorrere al mercato nero della compravendita di un lavoro.
Il problema della clandestinità potrebbe  presentarsi nei prossimi mesi anche ai profughi provenienti dalla Libia originari di paesi dell’Africa  subsahariana in caso che sia respinta la domanda di asilo perché potrebbe non rientrare nelle regole rigide della protezione internazionale
Per tutti questi motivi il torneo welcome oggi più che mai grida dignità non clandestinità!

Tutte e tutti invitati a tifare per la dignità!

RIPARTONO I CORSI DI ITALIANO E RIAPRE LO SPORTELLO MIGRANTI

I corsi di italiano dell’associazione Città Migrante sono proseguiti per tutto il mese di giugno e luglio. Dopo la pausa di agosto riprendiamo le lezioni:

SI RIPRENDE LUNEDI’ 12 SETTEMBRE ALLE ORE 19
ISCRIZIONI SEMPRE APERTE
TUTTI I LUNEDI’ E GIOVEDI’ DALLE 19 ALLE 21
VIA F.LLI MANFREDI,14 (FORO BOARIO) RE – capolinea minibù G
info: 349/7047933

SCUOLA DI ITALIANO PER DONNE CON POSSIBILITA’ DI LASCIARE I FIGLI ALLO SPAZIO INCONTRO (BABYSITTERAGGIO)
ISCRIZIONI SEMPRE APERTE
SI RIPRENDE MERCOLEDI’ 14 SETTEMBRE ALLE ORE 16
TUTTI I MERCOLEDI’ E SABATO DALLE 16 ALLE 18
PRESSO CASA BETTOLA, VIA MARTIRI DELLA BETTOLA 6
info:3387663416

I corsi sono gratuiti

SI RIAPRE MERCOLEDI’ 7 SETTEMBRE
TUTTI I MERCOLEDI’ DALLE 17.00 ALLE 20.00
Informazione ed orientamento per cittadini migranti
VIA F.LLI MANFREDI,14 (FORO BOARIO) RE – capolinea minibù G
IN COLLABORAZIONE CON ASS.YA BASTA! RE
info: 349/5238926

LO SPORTELLO MIGRANTI E’ ANCHE PUNTO INFORMATIVO DEL CENTRO REGIONALE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI
Credi di essere stato trattato in modo diverso, di essere stato escluso da un servizio o da una opportunità a causa della tua nazionalità, etnia, o del tuo genere, della tua religione, del tuo aspetto o delle tue caratteristiche fisiche, della tua età o del tuo orientamento sessuale?
Rivolgiti allo Sportello Migranti, potrai segnalare l’episodio che hai subito, in modo che non rimanga ignorato. Troverai qualcuno che ti ascolta e che potrà darti informazioni e sostegno per far valere i tuoi diritti

L’accesso allo Sportello Migranti è gratuito

CON I BRACCIANTI IN LOTTA UNITI CONTRO LO SFRUTTAMENTO

Seguiamo con interesse e totale vicinanza quanto sta accadendo in questi giorni a Nardò, dalle ricche province dell’Emilia Romagna, quelle ricche province in cui il caporalato, lo sfruttamento e il lavoro schiavistico legalizzato sono sotto gli occhi di tutti e tutte, ma pochi ne parlano o agiscono nella direzione di contrastarlo.

Abbiamo avuto occasione durante la partecipata assemblea di Uniti contro il razzismo tenutasi a Reggio Emilia il 19 febbraio 2011, di iniziare ad approfondire fra le reti e le realtà antirazziste e di movimento nazionali, il tema dello sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici migranti e comunitarie e dello stretto nesso e legame fra queste pratiche e il paradigma della clandestinità, o forse sarebbe più opportuno dire delle continua produzione di clandestinità che le norme e politiche attuate nel nostro paese producono.

Dall’introduzione del reato di clandestinità alla sanatoria truffa del settembre 2009, passando per la spettacolarizzazione delle nuove forme di detenzione, respingimento e confinamento dei migranti e dei profughi a Lampedusa ma anche nei nuovi Cie e Ciet, fino alla frontiera di Ventimiglia, abbiamo assistito per l’ennesima volta ad una risposta feroce del governo a quell’ingovernabilità dei corpi in movimento, spinti da un alto dal diritto di scelta e dalle rivolte e tumulti nello spazio euromeditterraneo e dall’altro dalla violenza cieca della guerra e dei bombardamenti in Libia.

Le rivolte che stanno avvenendo in queste ultime ore nei Cara di Bari e al Cie di Ponte galleria raccontano molto bene quanta brutalità e sofferenza sia agita e nei confronti di queste persone.

Riteniamo che questo scenario apra un prospettiva in cui lo sfruttamento della forza lavoro migrante che conosciamo bene perché presente e radicato anche nelle economie cosiddette “sane” delle nostre città e territori, si rafforzi grazie a questi paradigmi che se da un lato continuano a riprodurre un’immagine falsificata e stereotipata del migrante da rinchiudere e segregare o quello del migrante disposto a lavorare per pochi euro all’ora, dall’altra favoriscono quelle condizioni soggettive ed oggettive in cui prosperano forme illegali ma anche legali di messa al lavoro dei e delle migranti, in deroga a tutti i CCNL e alle norme di tutela dei lavoratori e delle lavoratrici.

Che si tratti di lavoratori o lavoratrici stagionali impiegati negli hotel della costa romagnola, o di muratori sfruttati nell’edilizia a Reggio Emilia, o di braccianti impiegati nella raccolta degli agrumi o dei pomodori nel Sud d’Italia poco importa, i dispositivi di sfruttamento, l’organizzazione che li gestisce, il business che soggiace questi dispositivi sono i medesimi.

Allora quanto sta accadendo a Nardò, la capacità e la spinta ad autorganizzarsi dei braccianti che raccolgono pomodori e angurie per pochi euro al giorno, il loro modo di scioperare, ci indicano una via importante e significativa, la stessa via e percorso tracciati nel corso di questo ultimo anno. Ovvero la ricerca continua di quel comune delle lotte e delle rivendicazioni per una vita degna che guardano al diritto al salario, al lavoro con dignità, al rispetto dei contratti di categoria, all’agire nuove forme di democrazia per la costruzione di quell’alternativa sociale e politica, in cui lo sfruttamento lavorativo e la precarietà non siano l’orizzonte futuro per nessuno di noi.

Di fronte a queste eccedenze, a questi cortocircuiti di un sistema in cui il capitale sfrutta gli interstizi normativi per ricavare i maggiori profitti sulla pelle degli sfruttati, dobbiamo agire e non solo esprimere solidarietà. Perché la lotta dei braccianti a Nardò, così come quella dei profughio dei richiedenti asilo, rinchiusi nei Cara o nel “piano di accoglienza” del Governo a cura dalla protezione civile (istituendo così lo stato di emergenza), sono lotte per la democrazia nel nostro paese e non possiamo lasciarli soli.

Ass. Rumori sinistri Rimini – Ass. Città Migrante Reggio Emilia

Nardò (Salento) terzo giorno di sciopero autorganizzato dei braccianti

Bari e isola Capo Rizzuto – rivolte annunciate: scoppia per le strade la protesta dei rifugiati

WELCOME! SECONDO APPUNTAMENTO

Giovedì 14 luglio
siete invitati al secondo appuntamento WELCOME:
tutti alla Tav di Villa Cella dove alloggiano i migranti arrivati da Lampedusa
per passare una serata in compagnia guardando il video e le foto della bellissima CENA DI BENVENUTO trascorsa insieme

appuntamento ore 20.15 al Parcheggio del Foro Boario,
Via F.lli Manfredi (RE)

Conferma la tua partecipazione rispondendo alla mail e se puoi metti a disposizione la tua auto per raggiungere la Tav dal parcheggio del Foro Boario.

Vi ricordiamo che ai ragazzi arrivati da Lampedusa servono biciclette per raggiungere il centro della città. Se hai la possibilità di donarne una (anche da riparare) puoi contattare: chiara.reverberi@municipio.re.it

Vi aspettiamo!

Associazione GA3, Associazione Città Migrante, Emergency gruppo Reggio Emilia, Amnesty International gruppo Reggio Emilia, ASNOCRE

GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO

Martedì 21 giugno ore 20.30
Cinema Estivo ex Stalloni Reggio Emilia

Proiezione del documentario
Viaggio a Lampedusa
di Giuseppe Di Bernardo

Ne discutiamo con:
Giuseppe Di Bernardo– Regista
Franco Corradini– Assessore alla Coesione e sicurezza sociale Comune di Reggio Emilia
Ilaria Nasciuti– Cooperativa Dimora di Abramo
Federica Zambelli– Ass. Città Migrante

Iniziativa promossa da: Associazione GA3, Associazione Città Migrante, Emergency gruppo Reggio Emilia, Amnesty International  gruppo Reggio Emilia, ARCI, Cooperativa Dimora di Abramo, Progetto SPRAR , Progetto Emilia Romagna terra d’asilo, Comune di Reggio Emilia politiche per l’ integrazione, l’inclusione e la convivenza

Prossime iniziative in programma:

Venerdì 24 giugno ore 20 Gabella di Via Roma (Reggio Emilia)
Welcome
Cena di benvenuto

Siete tutti invitati per una cena in compagnia e una serata musicale musicale assaporando il gusto dell’incontro

Daremo il nostro benvenuto ai ragazzi arrivati da Lampedusa

Puoi contribuire alla serata portando qualcosa da mangiare o da bere (no bevande alcoliche)

Iniziativa promossa da Associazione GA3, Associazione Città Migrante, Emergency gruppo Reggio Emilia, Amnesty International gruppo Reggio Emilia

Martedì 5 luglio 21.45 Cinema Estivo ex Stalloni Reggio Emilia
Proiezione del film documentario
Be Ye Ka Ye
Cosa c’è lì che non c’è qui?
Di Cleo Dioma e Alessandro Ceci
Presenti i registi

L’idea del film documentario parte da un incontro. L’incontro tra due persone, con origini e storie diverse, in un luogo comune: Parma. Un africano parmigiano e un parmigiano cittadino del mondo. Un caffè e una conversazione che porta verso una comune volontà di raccontare: Parma, Ouagadougou, Africa. La città di Parma e l’Italia in generale sta vivendo un momento molto particolare con la presenza di persone nate da “qualche altre parte” che adesso abitano qui. Dopo una storia recente fatta di migrazione italiana verso le Americhe e altri paesi più ricchi il “bel paese” si è trovato a vivere un processo inverso. Molti di questi nuovi italiani provengono dal continente africano. L’incontro tra Cleophas Adrien Dioma, nato in Burkina Faso e adesso residente a Parma, e Alessandro Ceci, nato a Parma, tornato dopo un lungo viaggio/studio tra l’America Latina e l’Oceania, porta a delle conversazioni che riguardano il viaggio, la migrazione, i cambiamenti dovuti ai movimenti dei popoli. Con le immagini, le interviste, gli incontri il documentario proverà non solo a raccontare la vita di un africano, nuovo parmigiano nel suo contesto attuale ma anche come vive o sente i cambiamenti della sua terra di origine.

Iniziativa promossa da Associazione GA3, Associazione Città Migrante, Emergency gruppo Reggio Emilia, Amnesty International gruppo Reggio Emilia, ARCI

Scarica la locandina del 21 giugno
Scarica la locandina del 24 giugno e 5 luglio

LA SCUOLA DI ITALIANO E’ LUOGO DI APPRENDIMENTO, NON DI CONTROLLO!

Siamo una scuola di italiano per migranti. Chi sta davanti alla lavagna è volontario. Chi sta seduto sulla panchina è studente. In aula nessun’altra distinzione esiste tra di noi. O forse si,una. Una differenza che riguarda l’essere e il vivere sullo stesso territorio. Mentre noi insegnanti riusciamo a tornare a casa senza problema, finendo con calma la sigaretta o la chiacchierata e prendendo bicicletta e auto, i nostri studenti a volte non godono della stessa serenità.

E’ successo due settimane fa. Finita la lezione di italiano ci stavamo salutando davanti alla sede dell’associazione, augurandoci una buona notte. Una macchina nel mentre è passata davanti a noi, andava molto piano per lasciare ai passeggeri la possibilità di osservarci. La macchina ha continuato e noi non ci siamo preoccupati. Ci siamo salutati tutti, un nostro studente, a piedi, ha svoltato a destra ed è stato fermato dopo pochi metri dalla stessa macchina di “curiosi”. I  passeggeri erano tre poliziotti in borghese. Gli hanno chiesto il documento, informazioni su quel che faceva presso l’associazione, su chi eravamo noi insegnanti. L’hanno poi lasciato andare. Un tal avvenimento per molti dei nostri studenti è quotidiano. Essere fermato per strada, presentare i documenti, giustificare di continuo  la propria presenza. Quello che non accettiamo è che la nostra scuola, che prima di tutto è di accoglienza, (accogliamo tutti sempre) possa diventare uno strumento attraverso cui  controllare le persone che, ricordiamo, vengono da noi per imparare l’italiano, e quindi per “integrarsi”, o meglio per potere interagire con la società. Vengono per imparare una lingua e quindi per comunicare con l’altro. La scuola non  può diventare mare dove si va “a pescare i clandestini” e a controllare in modo indiretto chi lavora gratuitamente per garantire anche una forma di pace sociale.

In questi giorni a lezione stiamo cantando. Prepariamo la festa della scuola. Fra i tre testi scelti, una canzone di Giorgio Gaber. Canta e cantiamo insieme a lui “La libertà”. Vorremmo citare l’ultima frase del ritornello :

Libertà è partecipazione”.

Vogliamo che la scuola  sia un luogo di condivisione e di partecipazione. Vogliamo che sia un luogo di pace e di felice contagio culturale. Non può essere altro. E se dovesse  diventare altro, allora perderebbe valore e senso e non sarebbe più luogo di apprendimento ma luogo di paura e di condizionamento.

Scuola di italiano- Associazione Città Migrante

 

CITTA’ MIGRANTE IN FESTA

CITTA’ MIGRANTE IN FESTA

Festa di fine anno della scuola di italiano per migranti

Ci troviamo Sabato 18 giugno 2011 dalle ore 17 alla Casa Cantoniera di via Martiri della Bettola n°6 per festeggiare insieme la fine dello straordinario anno scolastico

Siete tutti invitati con parenti ed amici

Saranno presenti Jules e i suoi percussionisti

Con canti e balli

Lingue parlate: Arabo, Albanese, Rumeno, Cinese, Bulgaro, Spagnolo, Pakistano, Francese, Inglese, ecc

Lingue parlabili: Italiano e tutte le altre

Si possono portare piatti tradizionali (e non) di qualsiasi paese d’origine

Per arrivare alla festa: Autobus n°  4 e 5. Venendo da Reggio centro prima fermata dopo il ponte sul Crostolo a S. Pellegrino.  La Casa Cantoniera è sulla sinistra vicino al Parco delle Caprette (anche in bicicletta)

IL COMUNE PARTE CIVILE AL PROCESSO ITAL EDIL

Il Comune di Reggio Emilia sarà parte civile al processo Ital Edil. Questo è stato possibile tramite una mozione popolare.  L’iniziativa è passata, con 21 voti a favore (Pd, Sel e Reggio 5 Stelle), nessun contrario e nessun astenuto. Al voto non hanno preso parte i consiglieri del centrodestra.

E’ con grande contentezza che oggi ringraziamo tutti coloro che insieme a noi hanno creduto che la vicenda Ital Edil dovesse essere di dominio pubblico e che la città intera dovesse occuparsi e farsi carico di questa situazione che ben rappresenta lo sfruttamento della manodopera irregolare nel nostro territorio.

Molte realtà cittadine hanno promosso la mozione popolare e in meno di un mese la mozione è stata sottoscritta da ben 700 cittadini. Molti, una volta depositata la mozione, hanno continuato a far pervenire sottoscrizioni. Questo dato è significativo in quanto la vicenda è stata conosciuta da tante e tanti che insieme hanno fatto in modo che il Comune si costituirà parte civile al processo.

Molte e molti hanno partecipato alla discussione della mozione in consiglio comunale sostenendo la mozione anche con la presenza fisica. In aula presenti anche parte dei lavoratori che sono stati coinvolti nella vicenda e che, almeno per una volta, si sono sentiti cittadini a pieno titolo, grazie allo spazio aperto da chi ha sostenuto questa battaglia ma soprattutto grazie a loro stessi che con coraggio sono usciti dalla situazione di sfruttamento denunciando pubblicamente le loro storie quando erano costantemente sotto il ricatto del datore di lavoro ma soprattutto rompendo il meccanismo della clandestinità che li costringeva al silenzio e a sopportare condizioni di vita e di lavoro disumane.

Questa è la piccola vittoria che oggi portiamo a casa.

Nonostante Pdl e Lega Nord non volessero arrivare alla discussione- ponendo una pregiudiziale – lamentando che le indagini preliminari sono ancora in corso e che il Comune non è il tribunale del popolo, la mozione è riuscita ad avere lo spazio pubblico perché, come spiegato nella presentazione, (e tra l’altro specificato nel testo della mozione laddove si chiedeva di costituirsi parte civile contro coloro che saranno imputati) naturalmente si chiedeva al  Comune di costituirsi parte civile una volta che secondo la normativa lo potrà fare, appunto non ora o in astratto, ma nel processo che si celebrerà. Da qui l’emendamento che specifica che i sottosottoscritti cittadini chiedono che il Consiglio comunale impegni il Sindaco e la Giunta di Reggio Emilia affinché  il Comune di Reggio Emilia si costituisca parte civile nei confronti di coloro verso i quali vi fosse rinvio a giudizio o un rito alternativo.

La vicenda Ital Edil rappresenta uno dei casi più ecclatanti di sfruttamento in ambito edilizio in Emilia Romagna. Riteniamo il costituirsi parte civile in questo processo del comune di Reggio Emilia un segnale di buon auspicio nel cambiamento di rotta delle politiche edilizie. Politiche edilizie che negli ultimi decenni hanno portato a deleterie ricadute sociali ed ambientali dettate da piani regolatori megalomani ed appetiti speculativi enormi.

Crediamo che oggi abbiamo un mattone in piu’ per costruire pratiche di vera accoglienza ed essere attori di una città includente dove non abbia cittadinanza lo sfruttamento in ambito lavorativo.

Concludiamo oggi con la domanda con cui abbiamo iniziato questo percorso:

Chi è l’irregolare: lo sfruttato o lo sfruttatore?

Ass. Città Migrante

Leggi il resoconto della seduta e la presentazione della mozione