Ex Reggiane: degrado urbano o disuguaglianze?

In occasione della NOTTE DEI SENZA DIMORA che si celebra il 17 ottobre (Giornata mondiale di lotta alla povertà, istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 1992) lanciamo, insieme ad altre realtà del territorio alcuni stimoli di riflessione.

NOTTE DEI SENZA DIMORA
Ex Reggiane: degrado urbano o disuguaglianze?
Chiudere con le emergenze e iniziare a dirigersi verso il diritto alla casa.

Prestare attenzione al fenomeno delle povertà abitative, oggi, vuol dire accogliere la complessità che ci circonda tenendo in considerazione quei fenomeni strutturali e multidimensionali che caratterizzano l’epoca globale in cui viviamo. Determinate caratteristiche del mondo contemporaneo non sono limitabili a questo o quello stato, o a una specifica area geografica, ma riguardano in modo trasversale tutti i paesi.In questo senso, la presenza ingente di persone senza dimora alle Ex-Officine Reggiane ha rappresentato una declinazione locale delle trasformazioni che stanno attraversando l’Italia e la società globale.
Come già sostenuto da FEANTSA (Federazione europea delle associazioni nazionali che si occupano dei senza dimora) e Fio.PSD (Federazione Italiana degli Organismi per le Persone Senza Dimora), a fronte di queste complessità, risulta necessario:
– implementare programmi articolati di intervento;
– stanziare le risorse adeguate a tal fine.

In particolare, occorre sviluppare una pluralità di interventi che integrino l’attuale modello di politiche abitative con misure rivolte ai soggetti più poveri e marginali.
Allo stesso modo, occorre superare l’approccio emergenziale che limita le azioni a determinati periodi dell’anno o a particolari situazioni legate alla percezione della ‘sicurezza collettiva’.
Accogliamo dunque l’impegno espresso da istituzioni europee, governi dell’UE e società civile nel far fronte al problema delle povertà abitative.

La conferenza di Lisbona, tenutasi nel giugno 2021, ha segnato il lancio di una piattaforma condivisa al fine di stimolare il dialogo, facilitare l’apprendimento reciproco, migliorare la raccolta di dati e rafforzare la cooperazione tra tutti i soggetti coinvolti nel contrasto al fenomeno. I progetti degli Stati membri saranno finanziati dal Fondo Sociale Europeo (FSE Plus) con una dotazione di 99,3 miliardi di euro per il periodo 2021-2027.

La nuova fase di progettazione e lavoro dell’UE pare un punto imprescindibile da cui partire, considerando anche la lungimiranza degli obiettivi:
– nessuno deve dormire per strada per mancanza di alloggi di emergenza accessibili, sicuri e adeguati;
– nessuno deve vivere in un alloggio di emergenza o provvisorio oltre il tempo necessario per passare a una soluzione abitativa permanente;
– nessuno deve lasciare un’istituzione (ad es.: carcere, ospedale, struttura di accoglienza) senza che gli sia offerto un alloggio adeguato;
– lo sfratto va evitato il più possibile e nessuno deve subirlo senza essere aiutato a trovare una soluzione abitativa adeguata;
– nessuno deve essere discriminato a motivo della sua condizione di senzatetto.

Consapevoli che il tema dell’abitare sta acquisendo sempre più rilevanza per la città di Reggio Emilia, ci rivolgiamo alle istituzioni del territorio affinché adottino strumenti come la co-programmazione e co-progettazione per garantire la massima partecipazione territoriale alla definizione di piani di intervento volti al contrasto della povertà abitativa.

In particolare, chiediamo di avviare un tavolo di lavoro per:
· la creazione di un osservatorio sulle povertà abitative, che coinvolga tutte le realtà dei territori che quotidianamente incontrano e supportano le persone fragili e marginalizzate, in grado di comporre una lettura articolata di un fenomeno che la pandemia ha reso solo più evidente ed accentuato. Si chiede inoltre che i dati raccolti siano resi pubblici;
· un censimento degli immobili sfitti di proprietà pubblica, Acer e un censimento degli immobili sequestrati alla mafia sul territorio di Reggio Emilia, nel corso del processo Aemilia.

Come la Conferenza di Lisbona vorremmo “lanciare una piattaforma condivisa al fine di stimolare il dialogo, facilitare l’apprendimento reciproco, migliorare la raccolta di dati e rafforzare la cooperazione tra tutti i soggetti coinvolti nel contrasto al fenomeno”.

Associazione Città Migrante,
Associazione Partecipazione,
Associazione La nuova luce
Associazione G.L.M- ODV,
Avvocato di strada di Reggio Emilia,
APS Passaparola,
Coop. Sociale “La Vigna”,
Coop Vivere la Collina,
La Quercia-coop. agricola e sociale,
“Centro Sociale Papa Giovanni XXIII” S.C.S. Onlus