Appello alla città per salvare via Gramsci 44

L’associazione Città Migrante sostiene da sempre l’occupazione di via Gramsci che rivendica il diritto all’abitare. In particolare l’occupazione ha coinvolto alcuni migranti che si sono ritrovati senza casa una volta fuoriusciti dai progetti di accoglienza. In questi quasi due anni di occupazione tante e tanti hanno portato solidarietà attiva e nello stabile si sono costruite relazioni, scambi e forme di mutualismo e sperimentazioni di laboratori sociali. E’ nata all’interno dello stabile la Ciclofficina Raggi resistenti che ha permesso lo scambio e lo sviluppo di competenze specifiche. Per questo crediamo che questa esperienza sia una vertenza sociale cittadina, che riguarda tutte e tutti noi.
Chiediamo che l’amministrazione comunale sia parte in causa e che tuteli l’esperienza sviluppata in questi anni, così come sottolineato nella mozione presentata da Sel e approvata durante il consiglio comunale di lunedì 8 febbraio.
Vi aspettiamo!
Ass. Città Migrante
 
VENERDI’ 12 FEBBRAIO ore 20.00 
presso Ciclofficina Raggi Resistenti – via Gramsci 44

Un’iniziativa a sostegno degli abitanti di Via Gramsci 44, in pericolo di sgombero, con la proiezione di “Signs”, il film documentario sulla condizione dei senzatetto a Reggio Emilia nell’area delle Ex Reggiane, seguita da un incontro-dibattito con il regista Alberto Lugli.

Durante la serata ci confronteremo anche sulle prospettive dell’Ex magazzino formaggi occupato, e come difendere insieme un esperienza di mutualismo e cooperazione dal basso.

Ciclofficina Raggi Resistenti offre un piccolo buffet. 

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SABATO 13 FEBBRAIO 2016 – REGGIO EMILIA

Manifestazione per il diritto alla casa e un’accoglienza degna, contro lo sgombero e per la difesa dell’esperienza di mutualismo, accoglienza e solidarietà di Via Gramsci 44.

★ Alle 14.30 MANIFESTAZIONE IN BICICLETTA con partenza dall’ex magazzino formaggi occupato fino al concentramento del corteo.

★ Alle 15.00 CORTEO PER LE VIE DEL CENTRO, con concentramento alla Gabella di Via Roma (Porta S. Croce).

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APPELLO ALLA CITTA’ PER SALVARE VIA GRAMSCI 44 

MENO MERCATO E PIU’ SOLIDARIETA’

Venerdì scorso all’ex magazzino dei formaggi, in Via Gramsci 44, il responsabile dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, don Evandro Gherardi, si è presentato ai migranti che lì dimorano con un folto gruppo di operatori della polizia municipale e di tecnici comunali al seguito. Si è trattato di una vera e propria irruzione, con sopralluogo richiesto dalla Curia reggiana in veste di proprietaria dell’immobile dismesso,finalizzata con ogni probabilità allo sgombero dell’edificio, fortunatamente evitato per l’arrivo di rappresentanti di associazioni e cittadini solidali.

L’ex magazzino dei formaggi è stato occupato nel maggio del 2014 da migranti, molti dei quali fuggiti dalla guerra libica, che si sono ritrovati all’improvviso, dopo la conclusione dei progetti di accoglienza, senza alloggio, privi di lavoro e di qualsiasi forma di sostegno economico e hanno deciso di battersi per il diritto fondamentale alla casa e per la loro dignità. Lo stabile di via Gramsci è diventato dunque, grazie alla solidarietà e al lavoro materiale di tante e tante che lo hanno reso agibile e attrezzato,una dignitosa dimora per i migranti, sottratti all’emarginazione e all’esclusione sociale incombente. 

La creazione di una ciclofficina per il recupero delle bici rotte e usate, “Raggi Resistenti”, all’interno dell’ex magazzino occupato, ha permesso di raccogliere contributi per sostenere le spese di gestione delle case occupate, nello spirito del mutualismo e dell’economia solidale e di prossimità, vicina alle persone e non piegata alle brutali regole del mercato, e di sviluppare saperi tecnici e cultura sociale per promuovere la mobilità sostenibile in città.

Ma l’edificio di via Gramsci è diventato nel tempo anche il simbolo di uno spazio restituito alla città, contribuendo a sviluppare consapevolezza sulla grave situazione di consumo di suolo che riguarda vaste aree urbane ed extraurbane e mostrando la possibilità concreta di un processo di rigenerazione urbana socialmente virtuoso ed economicamente sostenibile.

Uno spazio che ha rappresentato, per comitati, associazioni, laboratori sociali, operatori dell’economia solidale e del riuso, famiglie, gruppi di mutuo aiuto e singoli cittadini, un luogo di socialità e costruzione del “comune” nel cuore di una città che si è vista sottrarre, nel tempo, tutte le possibilità di aggregazione e partecipazione.

Nell’edificio di via Gramsci hanno preso vita, giorno dopo giorno, eventi e iniziative di controcultura, mutualismo ed economia solidale, da “Expo alla rovescia”, ad “ABiCi per il diritto alla città”, a “Tante strade nessuna scorciatoia”, al “Mercato del riuso, dell’artigianato e delle associazioni”, a molti altri eventi sui temi cruciali della vita della città e del territorio.

Vogliamo che questo spazio sia salvaguardato per l’alta funzione sociale e culturale che svolge, che non diventi di nuovo occasione di business e sia sottratto a qualsiasi intento speculativo. Chiediamo che la città si mobiliti per difendere un luogo fisico e simbolico che rappresenta un patrimonio per l’intera collettività. La speculazione immobiliare e la logica mercantilistica non possono avere il sopravvento sulla vita delle persone, sulla possibilità stessa di avere un’esistenza dignitosa per chi, a causa di un sistema predatorio e disumanizzante, è privato dei diritti umani fondamentali.

La città solidale ha già cominciato a mobilitarsi!

 
Arsave – Laboratorio per la città che vogliamo

 
Per adesioni e commenti scrivere a: laboratorio.arsave@gmail.com