Inaugurazione ciclofficina Raggi Resistenti – Buon 2015!

10 Gennaio ore 15

Festa di inaugurazione della ciclofficina 
Raggi Resistenti
Via Gramsci 44 (RE)
buffet e concerto con EDW
improvvisazioni jazz con componenti di Empatee du Weiss

La ciclofficina è un laboratorio tecnico e sociale, uno spazio autogestito dove farsi riparare una bicicletta danneggiata o recuperare una che non si utilizza più. Ma è anche un luogo in cui scambiare conoscenze e saperi legati alle tecniche di riparazione e di manutenzione delle biciclette.

La ciclofficina Raggi Resistenti nasce e si sviluppa all’interno di uno degli stabili accupati da alcuni migranti e profughi rimasti senza alloggio e che costretti a dormire in strada si sono riappropriati di un diritto fondamentale, il diritto all’abitare, occupando stabili lasciati all’abbandono. La ciclofficina Raggi Resistenti è curata e gestita dagli stessi abitanti delle case.
A partire dal 10 gennaio la ciclofficina sarà aperta il giovedì dalle 15 alle 18 e il sabato dalle 10 alle 14.
Inaugurazione Ciclofficina Raggi Resistenti
Con questo nuovo progetto iniziamo il 2015 augurando a tutte e tutti un anno libero da ogni forma di discriminazione e per la giustizia sociale! Ringraziamo tutte e tutti per la partecipazione, la solidarietà e la condivisione messa in pratica partecipando alle cene di Cucine senza frontiere, contribuendo ai lavori di autorecupero delle case occupate, portando letti, mobilio, musica e tanto altro ancora, sostenendo in questo modo un diritto fondamentale, il diritto all’abitare. E grazie a tutto questo oggi è possibile fare un passo in avanti verso il diritto alla città con l’apertura della ciclofficina Raggi Resistenti dove gli stessi abitanti delle case occupate recuperano biciclette, ma soprattutto recuperano diritti e dignità!
raggi resistenti3
Viviamo oggi un’emergenza diritti che va oltre” l’emergenza freddo”, in cui sempre più persone colpite dalla crisi si ritrovano senza casa, sotto sfratto o si vedono pignorata la casa dalla banca, o profughi di guerra che da un momento all’altro sono fuori dal progetto di accoglienza senza aver potuto usufruire di un reale inserimento nel territorio. Nello stesso tempo vediamo tanti stabili e tante case vuote, abbandonate. Perchè quindi non mettere a disposizione le case vuote a chi è rimasto senza casa, avviando dei progetti veri. in cui gli abitanti possano recuperare la dignità di avere un posto in cui stare e nello stesso tempo recuperare con lavori di ristrutturazione le case?
L’emergenza abitativa nasconde anche la negazione del diritto alla residenza in cui sempre più persone perdendo la residenza perdono diritti fondamentali. Anche la residenza ai “senza fissa dimora” non è un diritto che a Reggo emilia viene sempre garantito. L’emergenza abitativa è un problema strutturale che va affrontato  con una trasformazione strutturale.
Nell’inverno del 2011/2012 abbiamo messo a disposizione i nostri spazi sociali per far fronte ad un’ondata di gelo straordinaria chiedendo ad altri di fare lo stesso. La risposta solidale è arrivata da parte di tante e tanti. I nostri spazi sociali quell’inverno si sono momentaneamente trasformati in dormitorio.
Oggi ad inizio 2015, continuando insieme a tante e tanti altri la lotta per il diritto all’abitare, abbiamo sostenuto l’occupazione di due stabili abbandonati che oggi sono, non dormitorio, ma casa di chi era costretto alla strada. Sappiamo che questo è un piccolo granello di sabbia in mezzo al deserto, ma sappiamo anche che i confini si possono rompere e che continueremo a lottare, insieme a tante e tanti altri a Reggio Emilia, in Italia, in Europa e nel mondo, per trasformare l’esistente e costruire un’alternativa.
Buon 2015!!!!