Reggio Emilia con il popolo afghano – basta finanziare guerre e frontiere!

Duecento persone in piazza ieri sera a Reggio Emilia e tanti interventi per pretendere che i governi europei, compresa l’Italia, da subito in prima fila accanto agli USA nella cosiddetta “guerra al terrore”, si assumano le proprie responsabilità.

Vent’anni di guerra in Afghanistan hanno prodotto il disastro umanitario che vediamo in questi giorni: le decine di migliaia di profughi, il pericolo che le donne afghane perdano quei diritti conquistati con le loro lotte, un’Unione Europa vile la cui unica risposta condivisa è il consolidamento delle politiche di chiusura e di esternalizzazione delle frontiere. Questa è la democrazia esportata dai paesi della NATO.

Nella piazza di ieri tante voci hanno affrontato e approfondito la situazione da diversi punti di vista, trovando una convergenza intorno ad alcuni nodi: da una parte la necessita di praticare forme di solidarietà attiva con le persone che resistono e lottano per la propria autodeterminazione in Afghanistan, come Revolutionary Association of the Women of Afghanistan – RAWA, dall’altra parte di organizzare corridoi umanitari e un’accoglienza degna per le persone che fuggono dal paese.

Grazie a tutte le persone e le realtà che hanno partecipato, continuiamo a mantenere alta l’attenzione, organizzandoci insieme per un mondo senza guerre, soprusi e respingimenti.

Al fianco del popolo afghano. Corridoi Umanitari subito!

🔴 Giovedì 26 agosto, ore 18.30 in Piazza Prampolini 🔴

Le immagini disperate che ci giungono dall’Afghanistan, in cui le persone aggrappate agli aerei in decollo pur di fuggire dal paese precipitano nel vuoto, o delle donne che passano i propri bambini attraverso il filo spinato implorando di salvare almeno loro, rappresentano in maniera drammatica gli esiti di un ventennio di interventismo militare occidentale.

Ancora una volta la menzogna celata dietro gli ideali di esportazione di democrazia, di lotta al terrorismo e costruzione di pace, promossi dagli Stati Uniti e dagli alleati NATO, Italia compresa, si mostra per quello che è: interventi neocoloniali con il fine di destabilizzare e controllare le aree di interesse, i quali una volta cessati lasciano dietro di sé solo morti e macerie.

Ora, con il ritiro delle forze occidentali dal paese e il reinsediamento al potere dei talebani, che si apprestano a instaurare un regime fondamentalista, il prezzo di questa menzogna lo sta pagando il popolo afghano.

In questi giorni moltissime donne, uomini e famiglie con determinazione e coraggio stanno cercando il modo di scappare dal loro paese, perché non lo ritengono più luogo sicuro per le proprie vite. Un nuovo esodo è alle porte e non possiamo restare indifferenti.

Le responsabilità che come europei ricopriamo nei confronti di questa crisi umanitaria non possono essere occultate, così come non possiamo accettare che le violazioni di diritti dettate dalle politiche di respingimenti, rimpatri ed esternalizzazione dei confini, tutt’ora attuate dall’UE sulla rotta balcanica e nel Mediterraneo, vengano estese ai profughi afghani.

È necessario interrompere questa realtà e attivare subito corridoi umanitari sicuri per garantire il trasporto e l’accoglienza di chi sceglie di fuggire dall’Afghanistan.

E’ necessario inoltre fare in modo che i/le cittadin* afghani possano entrare in Italia attraverso le frontiere terresti, aree e marittime anche senza visto di ingresso .

Vogliamo che anche Reggio Emilia svolga la sua parte in questo compito e crediamo stia a noi mobilitarci affinché il nostro territorio si dimostri luogo di rifugio, complice e aperto verso le persone in movimento.

Invitiamo tutte e tutti a portare il proprio contributo al presidio – il microfono sarà aperto per gli interventi.

Prime adesioni:

Città Migrante

Lab AQ16

Casa Bettola

Studenti Autorganizzati

Associazione Partecipazione

Non Una Di Meno – Reggio Emilia

Reggio Emilia in Comune

Donne in Nero

Pizzata solidale a sostegno del progetto B.U.R.N.

 

Mercoledì 25 agosto invitiamo tutte e tutti a Casa Bettola per una pizzata solidale a sostegno del progetto B.U.R.N – al fianco delle persone lungo la rotta balcanica.

🚩 Pizzata Solidale – prenotazione al numero 3929768118

Da poco più di un mese è attivo B.U.R.N. – Balkan Underground Railroad Network – , un progetto realizzato da YaBasta! Bologna e Laboratorio di Salute Popolare, a cui anche da Reggio abbiamo avuto la possibilità di partecipare, che fino a metà settembre sarà presente a Bihac, piccola città bosniaca a pochi chilometri dal confine croato, per portare sostegno e supporto là dove migliaia di persone in movimento tentanto ogni giorno di attraversare le frontiere europee e riscattare la propria vita.

Il progetto si suddivide in diverse staffette composte da attivist* sanitari e non sanitari con l’obiettivo di fornire un aiuto medico concreto, accompagnato da un lavoro di inchiesta e denuncia delle violazioni di diritti in cui ci si imbatte. La quotidianità di chi affronta la fortezza Europa in questa tratta è fatta di pushbacks illegali e pestaggi ad opera della polizia croata e di Frontex, di sgomberi e deportazioni da parte delle autorità bosniache dai campi informali a quelli formali dove le condizioni di vita restano estremamente degradanti.

Portare un intervento su quel confine, curando le ferite e ascoltando le loro storie, significa schierarsi con chi ostinatamente lotta per la propria autodeterminazione, e dimostrare che l’Europa non è solo retta da muri e filo spinato. Significa costruire alleanze per sfidare questo regime di frontiera e lottare per un Europa senza confini dove la libertà di movimento e l’accoglienza siano diritti effettivi.

Noi vogliamo essere parte di questa alleanza per tanto invitiamo tutti e tutte mercoledì 25 agosto a Casa Bettola per una pizzata a sostegno delle spese di B.U.R.N.

Promosso da Città Migrante, Lab AQ16 e Casa Bettola

Il tema del viaggio nei nuovi murales della Stazione di S.Croce

Dopo tante giornate di lavoro il sottopasso della Stazione di Santa Croce si riempie di colori grazie alle opere realizzate dagli artisti Lorenzo Fornaciari e Samuele Minotti.
Il viaggio è il tema centrale delle due opere che attraversano i lati del sottopassaggio.

L’idea si sviluppa con due approcci differenti per creare un contrasto, in termini visivi, tra le due opere. Un’opera è astratta, l’altra è più figurativa e questo crea interesse per il visitatore che passa con lo sguardo tra una e l’altra durante l’attraversamento del sottopassaggio.

L’opera astratta affronta il tema del viaggio dal punto di vista di un’idea. L’idea che muta nel tempo, che cambia, si arricchisce e non rimane mai uguale a se stessa.
E’ fluida e muta solo con la conoscenza, la scoperta e l’apertura verso l’altro da noi.
Vuole ispirare questo concetto attraverso le forme che mutano per ricordarci sempre che alcune idee e pregiudizi vanno cambiati per poter vivere in una comunità serena e costruttiva.

L’opera figurativa utilizza il treno come vero protagonista del viaggio. Il treno attraversa con gran dinamismo paesaggi, luoghi e porta innovazione ovunque vada. La lunga superficie del muro diventa lo spazio dove il treno crea una connessione tra idiversi ambienti in cui passa.

Progetto realizzato nell’ambito del Bando CULTURA #RE20/21 – La cultura non starà al suo posto


B.U.R.N. – Balcan Underground Railroad Network

‘Support people on the move’
Le città di transito sulla rotta balcanica, della cui situazione troppo spesso si dimentica di parlare nei media, sono tuttora quotidianamente teatro di violazioni dei diritti umani nei confronti delle persone migranti.

Città Migrante sostiene il progetto B.U.R.N. Balcan Underground Railroad Network.

 

Per maggiori info e per sostenere il crowdfunding potete visitare il sito https://www.produzionidalbasso.com/project/b-u-r-n-balcan-underground-railroad-network/

Lambrosk Fest @ LabAQ16

Per il terzo anno torna la festa dedicata al vino del nostro territorio per eccellenza!

Sabato 18 settembre Abusiv & Apocalypse Extreme Agency, Lab AQ16, Casa Bettola, Città Migrante e Associazione Culturale Caseificio La Rosa presentano…

🍾LAMBROSK FEST 3rd edition🍾

Dalle 18:00 gli spazi di AQ16 vi accoglieranno con :

🍷Ottime degustazioni di lambrusco selezionato da diverse cantine di produttori locali.

🍴Cucina popolare a base di Gnocco Fritto e Chizze (anche veg) con salumi, formaggi e verdure.

Ad accompagnare le nostre bevute si alterneranno per tutta la serata musica e intrattenimento con:

Outdoor Small Stage :

🎧 Funky Dj set
🎸MOTOM (agriPunk) feat Armando Bolivar (dialett & lambrosk)

Indoor Main Stage :
Dalle 21:30
🎸 Debunk
🎸 L’ondes (ska da Modena)
🎸 The Green Bengala
🎸 Benza Broy #ròstikpunkedRez
🎧A chiudere dj set Trash by Dj Rigo

✅Ingresso a offerta libera.

Elenco delle cantine aderenti (in aggiornamento):

🍷Cantina dell’Olmo (Gattatico)
🍷Cantina Puianello (Quattro Castella)
🍷Cantine Due Torri (Montecchio Emilia)
🍷Cantina Albinea Canali (Canali)
🍷Cantina Nobili (Sant’Ilario d’Enza)
🍷Cooperativa agricola La Collina (Codemondo)

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❗La Lambrosk Fest è un da sempre un festival ricco e partecipato che si articola in tutti gli spazi del Laboratorio Aq16. Per riuscire a mantenere la qualità di questo evento, ma garantendo sempre la tutela della salute collettiva sarà possibile partecipare esibendo green pass o tampone con esito negativo.
All’ingresso verrà allestito un gazebo gestito da sanitarie dove sarà possibile effettuare il tampone. ❗

Spettacolo di clownerie e teatro di figura alla Stazione di Santa Croce

Una serata per tutte e tutti alla Stazione di Santa Croce con spettacoli di teatro di figura e clownerie.
Aperitivo dalle 20.30, a seguire spettacoli gratuiti.
👉 Sara Goldoni (Teatrino dello Sguardo) si esibirà in Incontri & Scontri:
“Uno scontro è anche un po’ un incontro. Questo è il gioco della relazione tra i personaggi che vivono nelle brevi storie di questo spettacolo con pochissime parole, ma pieno di movimenti di corpo… e di animo.
Il palcoscenico è un teatrino essenziale, che avrà la bontà di trasformarsi in un tavolino, ai fini di pacifica convivenza tra due tecniche di animazione molto differenti”.
👉 Gunter (Art klamak) presenterà GUNTERIA street show:
“Spettacolo clownesco, dove parlano le gag, il mimo, il clown, il giocoliere, l’illusionista persino l’equilibrista.
Nelle sue mani tanti oggetti quotidiani prendono vita, come una sedia, un cappello, fiori, posate, piatti, carta igienica, tutto diventa parte di un mondo magico rendendo la vita quotidiana simile ad uno stralunato paese delle meraviglie.
E chi dice che il buon jazz si suona solo a New Orleans!
“GUNTERIA street show” è un racconto comico e poetico che utilizza il linguaggio espressivo del teatro di strada e tutto in continua complicità con il pubblico”.
La serata sarà introdotta da una lettura degli artisti in occasione dei vent’anni dai giorni del G8 di Genova.
Progetto realizzato con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
L’iniziativa si svolgerà nel rispetto della normativa di contrasto e contenimento del Covid-19.

Genova, 19 luglio 2001

Il 19 luglio 2001 le giornate di mobilitazione di Genova si aprono con un corteo di 50mila persone per la libertà di movimento e per l’apertura delle frontiere.

Quella manifestazione ha anticipato quello che oggi vediamo. Il nostro impegno e la nostra battaglia per la libertà di movimento è parte del nostro presente, nei progetti quotidiani così come nelle piazze , per una giustizia sociale ed ambientale.

 

Buon compleanno Stazione di Santa Croce!

L’associazione Città Migrante, a partire da marzo dello scorso hanno si è trasferita all’interno della Stazione di Santa Croce
In questo nuovo spazio l’associazione continua a portare avanti i suoi progetti: due scuole di italiano, uno sportello migranti e uno per il diritto alla salute, la ciclofficina “Raggi resistenti”, il progetto “Cucine senza frontiere” e uno spazio abitativo di accoglienza autogestita al piano superiore dello stabile.
Inoltre lo Spazio della Stazione oggi si trasforma in luogo di dibattito , di incontro e scambio e di proiezioni di film con il nuovo progetto della Cine-stazione.


In questa nuova sede Città Migrante sancisce il suo “passaggio” da associazione a spazio sociale, un passaggio che ha avuto inizio da un’occupazione abitativa ed è proseguito con un complesso e partecipato percorso. Grazie al sostegno e al contributo di tante tanti l’associazione Città Migrante arriva alla Stazione di Santa Croce vincendo una manifestazione di interesse con un conseguente  atto di concessione delle Ferrovie Emilia Romagna che cedono immobili in disuso ad utilizzo sociale affinché vengano abitati e ristrutturati. L’atto di concessione prevede che l’associazione si faccia carico della ristrutturazione, della manutenzione e della gestione quotidiana dello stabile.
Oggi, a un anno da questo importante passaggio, forti del nostro passato e pronti a guardare al futuro, affrontiamo una riflessione con lo sguardo dentro e fuori dalle mura di questa speciale stazione.

A Reggio Emilia, come in gran parte del territorio nazionale, il dibattito pubblico sulla questione migranti è divenuto centrale, purtroppo però in maniera distruttiva, per il migrante e per l’intera società.
Se un tempo la questione veniva affrontata con  queste modalità unicamente da chi, per ideologia, contrastava il naturale fenomeno delle migrazioni a prescindere, oggi è diverso. Oggi il migrante è divenuto per tanti il più appetibile capro espiatorio a cui addossare le colpe di una società malandata.
È divenuto normale puntare il dito contro chi viene considerato diverso, giustificandosi con la paura, paura che dà il via e legittima sempre più la violenza, a volte una violenza subdola, nascosta dietro una tastiera, ma altrettanto dolorosa e lesiva della dignità, ma anche, una violenza che si sta pericolosamente materializzando.
La paura è un’emozione che tutti proviamo, e quindi merita attenzione
Lo sanno bene i leader dei movimenti xenofobi, chi con la paura ci costruisce gli slogan elettorali e chi la paura e l’odio li fomenta tutti i giorni, per i propri interessi.

Noi, come associazione ci troviamo oggi nel quartiere di Santa Croce. Un quartiere abitato da un alto numero di migranti, da persone che sono riuscite con il tempo a costruirsi una vita dignitosa, ma anche da chi non ce l’ha fatta, dalle tante vittime delle politiche sull’immigrazione, le vittime delle frontiere, i sopravvissuti al mare che oggi vivono nel ghetto delle Reggiane, una realtà dolorosa, che la nostra città spesso preferisce non vedere, se non ignorare, uno spazio che cancella la dignità e che fa paura.

La povertà fa paura, certo.
Perché dove c’è povertà, dove c’è sofferenza, dove c’è disuguaglianza, si genera inevitabilmente una società malata.
Ma è davvero questa l’unica strada possibile?
Come si pone la nostra associazione all’interno di un contesto così complesso e contraddittorio?
A qualcuno piace definirci  buonisti, ma noi crediamo di non essere né buonisti né buoni, semplicemente non ci accontentiamo di soluzioni preconfezionate, ma cerchiamo in primo luogo di fare quotidianamente riflessioni  lucide rispetto a ciò che ci circonda.
Crediamo che nulla potrà fermare le migrazioni, sono sempre esistite e sempre esisteranno. Possiamo solo scegliere di renderle più umane.

Cosa fare dunque, nel quotidiano?
Su un piano nazionale e internazionale possiamo batterci insieme a tante e tanti per combattere le leggi assurde che sono alla base di questo disastro umano.
Ma crediamo fortemente nell’importanza di agire all’interno dei  nostri territori, di parlare con le persone, di raccontare, di confrontarci e di trovare insieme un’altra strada possibile.

Perché questo sia possibile partiamo dal presupposto che i migranti non sono  semplicemente un fenomeno sociale, ma persone, e come tali vanno considerate.
Spesso queste persone hanno vissuto storie dolorose, storie che ascoltiamo e che feriscono anche noi, provocandoci una grande rabbia.
Tuttavia crediamo che sia importante trasformare questa rabbia in altro e che i migranti, queste persone, abbiano il diritto di rinunciare al ruolo di vittime e divenire protagoniste attive di un processo di cambiamento, attraverso un percorso di autodeterminazione.
È questo quello che tutti i giorni le attiviste e gli attivisti della nostra associazione si impegnano a fare attraverso i diversi progetti che da anni portiamo avanti.
Così, le nostre scuole di italiano diventano non solo luoghi di apprendimento, ma occasioni  di scambio e di costruzione di relazioni significative.
Lo sportello diventa uno strumento per conoscere i propri diritti ed essere in grado di difenderli, la ciclofficina si trasforma in uno spazio in cui apprendere nuove competenze spendibili in ambito lavorativo, e il progetto Cucine senza Frontiere diventa un modo per tanti di raccontarci un pezzetto della propria cultura, oltre che un modo per i molti che partecipano a queste serate di contribuire alla realizzazione dei progetti, che così non sono solo “nostri”, ma diventano progetti di una comunità accogliente.

I lavori di recupero e ripristino che l’edificio della stazione richiede, e le spese per la luce, il riscaldamento e l’acqua,  per mantenere vivo lo spazio e renderlo un luogo accogliente per tutte e tutti sono per Città Migrante una sfida quotidiana che attraverso il lavoro collettivo e il contributo di tanti e tanti fanno della Stazione di Santa Croce uno spazio della città accogliente.
Tutto questo vuol dire dialogo, vuol dire conoscenza, vuol dire sconfiggere la paura e scegliere di restare umani.

 

Rigenerare/Popolare. La sagra della rigenerazione dal basso nel quartiere di Santa Croce

Nel quartiere di Santa Croce il 30 settembre ed il 1 ottobre si svolgerà la Sagra: RIGENERARE POPOLARE , una sagra di due giorni che nasce da un quartiere, Santa Croce e da una domanda, cosa significa “rigenerazione dal basso?”. Due giorni di osservazione, confronti, storie che nascono dal basso e costruiscono spazi e relazioni nuove. Città Migrante sarà insieme a tante altre realtà per vivere questo momento importante di scambio e condivisione. Le iniziative in queste giornate sono tante . Qui si trova il programma completo

Con Città Migrante ci vediamo in particolare:

Sabato 30 settembre ore 19 in Via Selo:

Un confronto aperto per rispondere alla domanda: Cosa significa “rigenerazione dal basso”?
Ne parliamo insieme a:
Werther Albertazzi di Planimetrie Culturali | Bologna
Giulia D’Ambrosio di Manifattura Urbana | Parma
Luisa Tuttolomondo di Sguardi Urbani | Palermo
Nicola Bertani di Ciclofficina Raggi Resistenti e Città Migrante | Reggio emilia

Domenica 1 ottobre ore 11 Stazione di Santa Croce (Via Manicardi, 1):

Biciclettata con Ciclofficina Raggi Resistenti
Una passeggiata in bicicletta curata da Vida Borciani e Gianluca Ferrari nei luoghi che hanno segnato e segnano la storia del quartiere e delle zone limitrofe.
Si parte alle ore 11 dalla Stazione di Santa Croce (via Manicardi,1 Reggio Emilia), si attraversa Via delle Ortolane per arrivare al Ponte Antico della Sbarra, al Mulino di Mancasale e al Ponte di Calatrava. Il percorso terminerà in via Selo
Venite numerosi, e muniti di bicicletta!
Nel caso non abbiate la bici, la Ciclofficina Raggi Resistenti può fornirvene una. È gradita prenotazione al numero 3463790545

Domenica 1 ottobre ore 13 Via Selo:

Pranzo con Cucine senza frontiere

A tavola per il diritto all’abitare e ad un’accoglienza degna.  L’osteria vi aspetta a Santa Croce con i suoi cuochi, i suoi profumi, i suoi mille sapori e colori .
Il menu propone cucina marocchina a base di couscous, maakauda (polpette di patate con spezie), ceci speziati, carote caramellate e salsa yogurt.
Per info e prenotazioni 3387663416