CORSI DI ITALIANO PER MIGRANTI

 

L’Ass. Città Migrante promuove corsi di italiano per cittadini di lingua straniera.
L’esigenza di organizzare i corsi di italiano nasce dalle richieste che molti cittadini migranti hanno fatto all’Associazione.
La scuola è aperta a tutti, anche a chi non ha nessuna conoscenza della lingua italiana.
La scuola inizia sabato 19 gennaio.
Iscrizioni sempre aperte.

Tutti i sabati dalle 16.00 alle 18.00
presso Laboratorio aq16, via F.lli Manfredi, 14 (ex foro Boario) RE, Capolinea Minibù G

per info
Email: cittamigrante@gmail.com
tel: 3921272930

 

A PROPOSITO DEL DECRETO FLUSSI

 
PER CHI CI RIESCE NON È FINITA
 
A ME È SUCCESSO UN ANNO FA

 

da Il Manifesto del 16 dicembre 2007

Io sono una di quelle persone fortunate
che si è regolarizzata con il decreto flussi 2006. In realtà sono
ancora in attesa di ricevere il permesso di soggiorno. Tutta la mia
vita qui in Italia è stata piena di attese e di paure.


Io ero una di quelle, come tantissime ce ne sono, che già lavorava e
viveva qui in Italia e che l’unica possibilità di regolarizzarsi era il
decreto flussi. Perché questo è l’unico modo previsto da questa legge
ingiusta. L’unica possibilità per avere quel poco di diritti che
vengono concessi alle persone. Si perché noi non siamo considerate
delle persone, siamo della forza lavoro che è utile mantenere
clandestina perché così è più facile sfruttarci.


Il nostro destino sarà di non esistere, o di esistere solo nel mondo
sommerso dell’illegalità e del lavoro nero, ma non per il fatto di fare
qualcosa ma semplicemente per il fatto di essere. Fino a quando saremo
solo qualcosa si simile ad un essere umano continueranno ad esistere i
decreti flussi, i cpt, i decreti sulla sicurezza e varie proposte di
utilizzare metodi delle SS. Saremo umiliati, fregati, mandati via per
non avere un reddito sufficiente e rinchiusi nei cpt per il solo fatto
di esistere.


Come tutti sanno il decreto flussi prevede che il migrante sia al paese
di origine. Anche i ministri lo sanno che questa è una menzogna. È
cambiato il governo ma anche quest’anno le cose non andranno
diversamente.

Penso a tutti quelli che aspetteranno come ho fatto io di ricevere il nulla osta, chi sarà fra i fortunati dovrà affrontare un viaggio clandestino per tornare a ritirare il visto d’ingresso.

Il mio giorno di partenza lo ricordo bene. Parto per Milano, prendo
l’aereo da Malpensa. Ho lo zainetto mio amico di strada, questo viaggio
lo facciamo insieme, come tanti altri. Sono felice e molto, molto
preoccupata. Il problema è che sono irregolare, ma devo passare le
frontiere. Le frontiere sono dei muri che devi passare senza farti del
male. Cercherò , proverò, ma sono spaventata a morte. Siamo in tante,
non parliamo tra di noi, quasi che abbiamo smesso di respirare per non
fare rumore. Sono in fila per passare la frontiera.. Mi chiedono se ce
l’ho il permesso. La risposta è no, negli occhi c’è tanta paura…
Sulla mia fronte è scritto "irregolare".


Sembra che è andato tutto bene, sono passata senza espulsione. Poi il
volo è andato benissimo, atterraggio e eccomi a casa sulla mia terra.
Erano tre anni che non vedevo i mie bambini, mio figlio è diventato
troppo grande, non riesco più a prenderlo in braccio.


Ma non è finita, le file all’ambasciata, la notte è lunga e saranno
lunghe anche quelle a venire. Il mio nulla osta sta per scadere, riesco
appena in tempo ad avere l’appuntamento.


Anche quest’anno ci saranno tanti soldi pagati ai datori di lavoro per
poter fare la domanda, cifre che vanno anche fino a 7000 euro, ci
saranno le lunghe attese per ricevere i nulla osta, ci sarà chi non lo
riceverà perché la sua domanda non è ben compilata o sarà bloccata
perché aveva un’espulsione, ci saranno altri viaggi clandestini per
tornare pericolosi e pieni di paure, ci sarà chi riceverà un’espulsione
nel tentativo di rientrare al paese di origine, ci saranno soldi spesi
alle ambasciate per ritirare il visto di ingresso, ci saranno persone
disperate e fregate, ci saranno di nuovo le file e le attese per avere
un permesso di soggiorno.


Tutto questo però non è frutto del caso ma delle politiche in tema di
immigrazione che permettono che tutto questo sia possibile, che
permettono che noi possiamo essere sfruttati quando lavoriamo in nero,
quando chiediamo al datore di lavoro il
favore
di regolarizzarci con il Decreto Flussi lui può chiederci soldi in
cambio, tanto non abbiamo altra possibilità, siamo quelli a cui viene
impresso il marchio
clandestino.


Tutto questo ci fa pensare che a qualcosa serviamo, che tutto questo
meccanismo sia costruito e ben pensato per mantenere in piedi questa
economia.


Ma noi non stiamo più soltanto ad aspettare a ad abbassare gli occhi.
Lo sappiamo che nessuno ci regala niente che le cose ce le dobbiamo
prendere. Per esempio qui a Reggio Emilia abbiamo organizzato
un’associazione: Città Migrante, siamo in tanti cittadini migranti e
italiani provenienti da diversi paesi come l’Ucraina, il Marocco,
l’Egitto, La Nigeria, L’Algeria, la Moldova ed altri. Vogliamo essere
protagonisti delle lotte per i diritti perché sicuramente non sarà un
governo a cambiare le cose e purtroppo anche questo decreto flussi ne è
una dimostrazione.


Non ho paura di dire il mio nome perché esisto, esito come tutti quelli
che presenteranno la domanda quest’anno, ma anche come tutti quelli che
non lo faranno perché hanno già il marchio dell’espulsione o perché il
datore di lavoro non vuole presentare la domanda, e non siamo i
colpevoli perché qualcuno ha voluto che lo nostra vita sia
clandestina.


Olesea Corizev – Città Migrante Reggio Emilia

SABATO 1 DICEMBRE 2007



 

Il
primo dicembre a Reggio Emilia, come in tante altre città italiane, è
stata una giornata di mobilit-azione contro il protocollo con le poste
per il rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno.

 
 
 
L’iniziativa è stata lanciata dall’Ass. Città Migrante che ha aderito alla giornata di mobilitazione nazionale indetta dall’assemblea delle reti migranti e antirazziste riunitasi a Brescia lo scorso 11 novembre.
Tante
e tanti hanno partecipato al presidio contro il protocollo con le
Poste, per una regolarizzazione permanente dei migranti, per dire basta
all’ipocrisia del Decreto Flussi e per chiedere a gran voce una
Sanatoria subito.
E’ stato scelto come luogo per il presidio la
Posta della stazione in quanto questa è una zona abitata e frequentata
da molti cittadini migranti che hanno avuto modo di conoscere
l’Associazione e di unirsi all’iniziativa condividendone i contenuti.


"Siamo
uomini e donne che viviamo a Reggio Emilia, siamo quegli uomini e
quelle donne che si sono stancanti di pagare per avere un permesso di
soggiorno, che si sono stancati di lavorare e non ricevere il compenso.
Siamo quelle donne e quegli uomini che hanno si attraversato un confine
ma che quotidianamente se ne trovano davanti altri.
Chi non ha il
permesso di soggiorno non può avere un lavoro in regola e l’unica
possibilità che rimane è quella del lavoro nero e quindi la privazione
di ogni tipo di tutela, anche quella di essere pagato come troppo
spesso succede in questa città. Anche il nostro affitto è nero, anche
in questo siamo costretti. Come possiamo avere un affitto regolare se
non abbiamo un permesso di soggiorno? Dovremmo forse dormire in strada?
Siamo i colpevoli, perché qualcuno ha potuto decidere che la nostra
vita è clandestina. Per uscire da questo circolo vizioso e smetterla di
alimentare l’economia sommersa è necessaria una regolarizzazione
permanente dei migranti. Per questo chiediamo una sanatoria subito! E oggi ci prendiamo il diritto di parola per denunciare quello che quotidianamente ci viviamo sulla nostra pelle.
L’ipocrisia
del Decreto Flussi continua anche per quest’anno. Tutti lo sanno che
circa il 98% delle persone che compilano la domanda vivono e lavorano
già in Italia. Allora perché non dare la possibilità di regolarizzarsi
qui? Perché siamo costretti a tornare al paese di origine, ai viaggi
clandestini a ritroso con tutti i rischi che corriamo, e si continua in
questo modo a riempire le tasche dell’economia sommersa?


Chiediamo un impegno concreto per mettere fine a protocolli, decreti o leggi che favoriscono la clandestinità e l’irregolarità e l’introduzione di forme di regolarizzazione permanente da farci uscire dalla condizione infernale della clandestinità, che ci rende braccia da lavoro sfruttabili e ricattabili".

PROIEZIONI DI CONFINE

 

Una rassegna di documentari e video raccolti tra le mille storie che accompagnano le migrazioni.
Le serate si terranno presso il Laboratorio aq16, ex foro boario Reggio Emilia. 

mercoledì 24 ottobre, ore 21
proiezione di "In-Visibili in movimento" a cura di Global Project Verona e Fake#Factory.
Un video che racconta l’esperienza di lotta del Coordinamento Migranti di Verona.

Intervengono: Moustapha Wagne – Coordinamento migranti Verona
Roberto Malesani – avvocato Coordinamento Migranti Verona

mercoledì 7 novembr, ore 21
proiezione di "Europa: paradiso o miraggio?" di Alicia F.Carmena e Chus Barrera
Il racconto di 5 migranti, del loro viaggio dal paese di origine fino
all’arrivo alle Canarie, dove speravano di trovare il paradiso ed
invece si imbattono in una Europa molto diversa da quella immaginata.

mercoledì 14 novembr, ore 21
proiezione di "The Malta Experience" a cura di Melting Pot Europa.
Storie di un isola prigione alla frontiera d’Europa.
Immagini di Alessandra Sciurba.
Montaggio di Beatrice Barzaghi.
Interviene l’autrice Alessandra Sciurba

CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE

 

                                      


L’Associazione “Città Migrante” nasce dal Comitato lavoratori irregolari.
Abbiamo
formato il comitato lavoratori irregolari perché il problema del lavoro
nero e dello sfruttamento della manodopera clandestina è diventato un
problema molto grave che riguarda centinaia di lavoratori immigrati.
Abbiamo deciso di unirci in questo comitato informale per dare voce ai
nostri problemi e rendere pubblico il nostro stato di sfruttamento e la
difficoltà di poterci difendere in quanto irregolari e quindi senza
diritti.
Ci siamo uniti anche con alcune persone italiane sensibili alle nostre problematiche con anche l’appoggio di alcuni avvocati.
Questo
percorso ha mostrato la vera esistenza del fenomeno il primo maggio,
quando 1000 immigrati sono scesi nelle strade di questa città contro il
lavoro nero per una regolarizzazione estesa e con la parola d’ordine
sanatoria.
Dopo un po’ di mesi di attività abbiamo sentito la necessità di dare a questo percorso una forma associativa.
Da
questo nasce oggi l’associazione città migrante . Questa associazione
porta avanti le parole d’ordine del comitato: diritto alla difesa,
regolarizzazione per tutti i lavoratori impiegati irregolarmente.
Chiediamo l’abrogazione (cancellare)della bossi- fini, che deve partire
da una sanatoria subito.
Sulla questione dello sfruttamento del
lavoro nero si è formato un gruppo di avvocati che appoggia
l’associazione e segue le cause in modo collettivo.
L’associazione da voce politica a queste cause.
L’associazione vuole anche portare avanti le battaglie per i diritti dei cittadini migranti sia regolari che irregolari.
Un
punto fondamentale dell’associazione è quello della chiusura dei cpt
che è il primo punto per cancellare realmente la legge bossi- fini.