MOSTRA FOTOGRAFICA OCCUPAZIONE PROFUGHI ALLA FESTA DI CASA BETTOLA

Ringraziamo tutte le persone che in qualcunque modo hanno appoggiato e dato il loro contributo all’occupazionne della casa in via Goriza di alcuni profughi dalla Libia . I lavori sono andati avanti e la maggior parte degli arredi sono arrivati.
Domenica 2 giugno dalle ore 15 nel parco delle caprette, in occasione della festa di Casa Bettola “Radici nell’asfalto” ( quattro anni di occupazione della casa cantoniera in Via Martiri della Bettola ), verrà allestita una mostra fotografica a cura di Sara Ceresoli che ripercorre le tappe dell’occupazione della casa. Vi aspettiamo!Questa è la lista del materiale che ancora manca:
1 tavolo
1 rete da letto da una piazza
1 armadio
1 mobiletto per piatti
1 divano
1stufa a legna
tel di riferimento:  3478400532
Casa Bettola, insieme al laboratorio aq 16 è anche la casa di Città Migrante, dove ogni giorno donne e uomini (e a casa Bettola soprattutto i bambini e le bambine) mettendo a disposizione intelligenza,energia,lavoro e gioco, nelle modalità più variegate, fanno in modo che la casa sia sottratta all’abbandono, al degrado, alle logiche del mercato e della speculazione e restituita alla collettività attraverso l’esercizio del diritto che sia di tutte e tutti, dove a non avere cittadinanza sono il razzismo e lo sfruttamento sia dell’uomo che dell’ambiente.

Buon compleanno e lunga vita a Casa Bettola,
che dalle radici possano nascere forti alberi

e che dagli alberi possano sbocciare fiori dai mille colori!

DOMENICA 26 MAGGIO AL FIANCO DEI PROFUGHI DALLA LIBIA- PROSEGUONO I LAVORI ALLA CASA OCCUPATA IN VIA GORIZIA

Domenica 26 maggio dalle ore 14 siete tutti invitati alla giornata di lavori nella casa occupata dai profughi in via Gorizia 12 Reggio Emilia.
Nelle ultime 3 domeniche abbiamo pulito, pitturato e ammobigliato la casa grazie all’aiuto di tutti.

Segue l’aggiornamento della lista delle cose  che ancora servono  per dare sempre piu autonomia e dignità alla casa.

– 3 materassi e reti singole
– 1 armadio
– 2 comodini
– 1 mobile per i piatti
– 2 coperte
– 1 divano
-1 stufa a legna.

Chi ha materiale disponibile può chiamare Michele al cel.3283856035

Vi aspettiamo domenica a fianco dei rifugiati dalla Libia .

Alcune foto di queste giornate di lavoro a cura di Sara Ceresoli

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RECUPERO STABILE VIA GORIZIA 12 – LA CASA E’ UN DIRITTO- CONTINUANO I LAVORI CON I PROFUGHI DALLA LIBIA

Continuano i lavori di recupero della casa di via Gorizia 12, occupata dai profughi provenienti dalla Libia.
Anche questa domenica, 19 maggio, dalle ore 14.00 ci ritorveremo alla casa per continuare i lavori.
Le scorse due domeniche abbiamo ripulito le stanze e ripitturato le pareti.
Questa domenica inizieremo ad arredare lo spazio.

Anche in questa fase chiediamo l’aiuto e la collaborazione di tutt*.
Questa è la lista di ciò che serve all’interno della casa:
– un gabinetto
– un lavandino
– 4 materassi singoli con rete o 2 matrimoniali con rete
– 1 armadio
– 2 comodini
– 1 mobiletto da cucina (per le stoviglie)
– 2 coperte
– 1 divano
– 1 stufa a legna

Chi avesse a disposizione del materiale può contattare Michele al n° 328-3856035.

Vi aspettiamo questa domenica al fianco dei profughi!

LA CASA E’ UN DIRITTO DI TUTT*!!!

STOP CITTADINANZE NEGATE – INIZIATIVA A SOSTEGNO DELLA CAMPAGNA

Sabato 25 maggio ore 19

Iniziativa in sostegno alla campagna Stop Cittadinanze negate
Per il riconoscimento della cittadinanza come diritto.

Pizza con prodotti biologici dei contadini del territorio preparata nel forno comune di Casa Bettola
10 euro pizza, bevanda e dolce. Su prenotazione al num 3355413180

La serata sarà accompagnata dal concerto di musica mediterranea di Jamal Ouassini,Vanghelis Merkouris e altri musicisti

Presso Casa Bettola, Via Martiri della Bettola 6

Iniziativa promossa da Ass. Città Migrante, gruppo Emergency Reggio Emilia. Ga3,
Jahspora Crew, Lab aq16

Invitiamo tutte e tutti a sottoscrivere l’appello:
Stranieri siete voi! Il cambiamento ha piena cittadinanza.
Appello contro il rigetto della cittadinanza ad un attivista No Dal Molin

Stop Cittadinanze negate Casa Bettola 25 maggio1

La cittadinanza italiana, in molti casi, viene concessa e non riconosciuta come diritto. Questo comporta che troppo spesso viene rifiutata in modo discrezionale.
I motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza vengono comunicati tramite ex art. 10 bis L. 241/90 da parte del ministero dell’Interno, Ufficio Cittadinanza e la motivazione riguarderebbe la presunta appartenenza, propria o anche solo di un parente, come il padre per esempio, a movimenti aventi scopi non compatibili con la sicurezza della Repubblica.
Altri rigetti riguarderebbero motivazioni inerenti azioni non personali ma riconducibili a famigliari, come il marito per esempio.
Dato di fatto è che tutte queste persone hanno sempre rinnovato il permesso di soggiorno e non sono mai sorte questioni ostative al rilascio, perchè allora viene rifiutata loro la cittadinanza?
La campagna Stop cittadinanze negate vuole essere un’azione di informazione e sensibilizzazione sul tema della cittadinanza ma anche un atto concreto per sostenere ricorsi pilota, che facciano da apripista per un cambio della giurisprudenza in materia di riconoscimento della cittadinanza italiana.

INSIEME PER DARE DIGNITA’ ALLA CASA OCCUPATA DA ALCUNI “PROFUGHI”

Continuano i lavori alla casa occupata da alcuni profughi dalla Libia in via Gorizia 12 (Reggio Emilia). Domenica 12 maggio dalle 14.00 tutti armati di scope, rulli e tempera per mettere a nuovo la casa!!!! Grazie a tutte e tutti per l’interesse, per la partecipazione, per averci messo ognuno del suo,

questa città può davvero essere migliore!

Alcuni profughi provenienti dalla Libia occupano stabile abbandonato

Occupazione di alcuni profughi dalla Libia

Oggi alcuni profughi provenienti dalla Libia hanno occupato uno stabile abbandonato da anni in via Gorizia 12 mossi dalla necessità di avere un posto al riparo in cui dormire.Queste persone, tre di origine pakistane ed uno originario del Mali, dopo il decreto di fine “emergenza nord Africa” si sono trovati in una situazione di grave emergenza abitativa e hanno scelto, a differenza di molti altri profughi nella stessa loro condizione che hanno cercato fortuna altrove, di rimanere nel territorio di accoglienza dove hanno costruito un minimo di relazione e conoscenza con la città.

Sono arrivate ormai da due anni nella nostra provincia, in fuga dalla guerra in Libia, in attesa di un permesso di soggiorno per oltre un anno e mezzo vincolati da questa condizione giuridica che ha impedito una reale possibilità di un percorso di vita autonoma.

La cosidetta “Emergenza Nord Africa”, piano di accoglienza nazionale che nel 2011 “distribuì” sull’intero territorio nazionale poco più di 20000 profughi arrivati dalla Libia durante il conflitto e sbarcati nell’isola di Lampedusa, ha mostrato da più versanti esiti fallimentari e pochi casi di reale riuscita. Infatti vediamo come da profughi di guerra, molti siano diventati senza fissa dimora e migranti da una città all’altra. Da Reggio Emilia a Bologna, da Catania a Reggio Emilia e via dicendo…

Oggi si ritrovano ad ingrossare le file dei già tanti senzatetto e queste quattro persone hanno dato voce al loro grido di dignità con questa occupazione.

Abbiamo seguito la vicenda “emergenza nord Africa” fin dall’inizio, favorendo percorsi di interazione e conoscenza con il territorio ma anche supportando i profughi nelle loro battaglie, dal riconoscimento della residenza all’ottenimento del titolo di viaggio.

Oggi nello specifico appoggiamo questa occupazione e invitiamo tutte le persone che come noi credono che avere un posto in cui dormire sia il minimo diritto per qualsiasi essere umano a portare la propria solidarietà, sia con parole e se possibile con materiale di prima necessità come: brandine, lenzola, sacchi a pelo, materassi, taniche per l’acqua, fornelli e lampade da campeggio, torce…

Noi ci siamo, vi aspettiamo.

per contatti
3662063822
cittamigrante@gmail.com

Associazione Città Migrante, Laboratorio aq16

intervista a Kalilou

intervista a Zaman

I quattro profughi hanno indetto per martedi’ 30 aprile un’assemblea pubblica alle ore 20 in via gorizia 12 per spiegare la loro situazione

1° MAGGIO 2013 “TEMPO DI CRISI TEMPO DI RIVOLUZIONE”

Corteo cittadino ore 14.30 a Porta S.Pietro
(Reggio Emilia)

Sesto anno di crisi economica, un sesto anno in cui abbiamo assistito all’acuirsi e all’aumentare delle crisi nella crisi. La concatenazione di crisi che stiamo subendo da troppo tempo è arrivata ad un punto senza ritorno, la pressione del potere dall’alto e da destra cerca di determinare le nostre vite verso la povertà, verso la perdita totale di diritti: dal lavoro alla sanità, dall’istruzione alla mobilità non si salva niente, la scure dell’austerità e del “bene del paese” non lascia respiro a quanti, giorno dopo giorno, lottano per restare a galla, per arrivare alla fine del mese, per mantenere una vita degna e per non restare incastrati nelle maglie dello sfruttamento e del disastro ambientale.

Il teatrino al quale abbiamo assistito in questi ultimi sessanta giorni, dalla formazione del governo alla farsa dell’elezione del Presidente della Repubblica, ci consegnano un quadro misero e tetro in cui le lobby di potere e gli attori principali della governance del paese hanno definitivamente gettato la maschera. Dalla politica istituzionale alle parti sociali confederali sono state spese soltanto parole vuote e prive di ogni ancora con la realtà: l’unico dato di fatto che vediamo è il mantenimento dei propri privilegi a discapito dei diritti di tutti.
In questi sessanta giorni che hanno sconvolto il quadro istituzionale del paese si è assistito a quanto di peggio ci si potesse immaginare. Il PD si è suicidato sotto i colpi del suo zoccolo duro conservatore in un’ ottica di disperata sopravvivenza e la sua classe dirigente ci ha dato per l’ennesima volta la dimostrazione di ciò che deve per forza succedere: la continuità delle politiche del governo Monti e dei dettami della troika non può essere sacrificata sull’altare del cambiamento, tutto deve restare così com’è… l’Europa ed i mercati lo esigono.

Non da meno è stato il fronte del lavoro, i sindacati confederali e Confindustria che si siedono al tavolo per negoziare la fine della conflittualità nel mondo del lavoro subordinato. CGIL, CISL e UIL hanno così definitivamente sacrificato i lavoratori e le loro rivendicazioni per il mantenimento delle proprie burocrazie sindacali.

In questo quadro desolante è descritto l’intero declino politico e sociale del paese.
Le vecchie strutture stanno venendo spazzate via dall’incapacità e dall’inadeguatezza che fin qui hanno dimostrato, ma noi non affonderemo con loro. Non staremo a guardare mentre, giorno dopo giorno, distruggono le nostre vite.

Reddito, casa, lavoro degno, sanità gratuita, scuola pubblica e di qualità sono diritti non negoziabili, tantomeno sacrificabili sull’altare della ferocia del capitale e della sete di profitto di pochi. Gli ultimi anni ci hanno consegnato una parte di cittadinanza attiva che non ci sta, che lotta e che ogni giorno pratica quel conflitto in grado di strappare ciò che le spetta.
E’ il momento di forzare l’orizzonte. Incominciare a tessere il filo della ricomposizione sociale, dentro e tra quella moltitudine di sfruttati ed esclusi che, dal basso e a sinistra, si organizzi in autonomia per costruire l’alternativa al sistema economico politico e sociale delle banche.

Il 1 maggio 2013 ritorniamo in piazza perché non possiamo più accettare che questa sia la data in cui le burocrazie politiche e sindacali sfilano per Reggio Emilia celebrando per l’ennesima volta un mondo che non esiste più.
Oggi come non mai è attuale il “que se vayan todos” che, nel 2001, urlava il popolo argentino vittima del crack neoliberista nelle piazze di Buenos Aires.
Il primo maggio 2013 il nostro grido “ANDATEVENE VIA TUTTI” sarà per gli inamovibili ed inutili baroni della politica, del PD, dei confederali, della cooperazione marcia, dei banchieri e degli industriali.

Abbiamo un’idea di mondo da mettere in pratica e lo agiamo quotidianamente a partire dai nostri spazi liberati dalle logiche del mercato e della speculazione dove studenti, precari, migranti, famiglie e piccoli coltivatori possono organizzarsi, progettare e agire forme di lotta, di partecipazione, di sperimentazione di economie diverse, senza delegare e senza tifare nessuno, ma protagonisti nell’azione e nel pensiero.
Non per creare oasi in questo deserto ma per aprire spazi di agibilità fuori dalle logiche dello sfruttamento dell’uomo e dell’ambiente e per dei diritti che siano per tutte e tutti.
Per questo, proprio a partire dal 1 maggio siamo stati e continueremo ad esserci, al fianco di chi è definito illegale per legge, “clandestino”, sfruttabile proprio per la sua condizione giuridica e a partire da questo per definizione da sempre non rappresentato né dal mondo della politica né da quello dei sindacati confederali.

Noi ci siamo.

Laboratorio Aq16, CasaBettola, Studenti Autorganizzati, Ass. Città Migrante

OTTENUTO TITOLO DI VIAGGIO PER I MIGRANTI DALLA LIBIA

logo

IL PRERSIDIO SOTTO LA PREFETTURA

I migranti provenienti dalla Libia che vivono nella città e nella provincia di Reggio Emilia, insieme all’ass. Città Migrante, Emergency Reggio Emilia, e all’ass. Ga3 dopo una serie di mobilitazioni messe in campo la scorsa settimama, questa mattina hanno organizzato un sit-in nei pressi della Questura per il rilascio del titolo di viaggio.
Infatti, ad oggi, ancora molte persone accolte nel piano Emergenza Nord Africa non hanno né passaporto né titolo di viaggio. Siccome sono impossibilitate a chiedere il passaporto all’autorità diplomatiche del loro paese, è necessario che la Questura rilasci loro un titolo di viaggio, indipendenetemente dal paese di origine, sia la Nigeria, il Bangladesh, il Burkina Faso, la Costa d’Avorio piuttosto che il Mali o altri paesi.
Durante il presidio è stata compilata l’istanza per il rilascio del titolo di viaggio con la richiesta che una delegazione fosse ricevuta dalla Questura per presentare le domande raccolte.
I migranti e le associazioni hanno ottenuto un incontro con il capo gabinetto della Questura a cui hanno consegnato le richieste che sono state accolte con la conferma che la questura di Reggio Emilia provvederà a rilasciare il titolo di viaggio a tutti i migranti provenienti dalla Libia.
Fino a pochi giorni fa la Questura di Reggio Emilia rifiutava in molti casi il rilascio del titolo di viaggio ai migranti provenienti dalla Libia, il risultato di oggi è stato ottenuto grazie alle mobilitazioni messe in campo in questi mesi.
Un’altro passo è stato fatto ma le questioni da risolvere sono ancora molte.
Incerto è il futuro di queste persone, tanti rischiano a breve di ritrovarsi in strada e di finire nel sommerso delle nostre città.

le foto e video della giornata

SABATO 9 MARZO – MOBILITAZIONE CON I MIGRANTI DALLA LIBIA

Continua la mobilitazione dei migranti provenienti dalla Libia insieme all’ass. Città Migrante, Emergency RE, Ass. Ga3.

Sabato 9 marzo a partire dalle ore 10 saremo in Via Dante perché la Questura  rilasci il titolo di viaggio ai migranti provenienti dalla Libia accolti nelle provincia di Reggio Emilia.

Ancora molte persone accolte nel piano Emergenza Nord Africa ad oggi non hanno né passaporto né titolo di viaggio. Siccome sono impossibilitate a chiedere il passaporto all’autorità diplomatiche del loro paese, è necessario che la Questura rilasci loro un titolo di viaggio. Molte Questure di altre città  hanno già concesso il titolo di viaggio alle persone nelle medesime condizioni ( persone a cui è stata riconosciuta la protezione sussidiaria o umanitaria) di chi è inserito nel piano Emergenza Nord Africa della provincia di Reggio Emilia, per tutte le nazionalità (ad es. a Bologna  e a Rimini tutti i cittadini nigeriani hanno ricevuto il titolo di viaggio).

Invitiamo tutte e tutti a partecipare!

STOP CITTADINANZE NEGATE – SERATA DI APPROFONDIMENTO

STOP CITTADINANZE NEGATE
Campagna per il riconoscimento della cittadinanza come diritto

Mercoledì 13 marzo ore 21

Serata di approfondimento

ne parliamo con gli avvocati:
Franco Beretti, Vainer Burani, Alessandra Scaglioni, Mario Di Frenna
con la testimonianza di Sinthuya Nagendram (Comunità Tamil)

Presso Casa Bettola, Via Martiri della Bettola 6 Reggio Emilia
dalle 19 Pizzata della Casa Cantoniera, con prodotti biologici di contadini del territorio

Iniziativa promossa da ass. Città Migrante, ass. Ga3, Gruppo Emergency Reggio Emilia, Jahspora Crew, Laboratorio aq16

La cittadinanza italiana, in molti casi, viene concessa e non riconosciuta come diritto. Questo comporta che troppo spesso viene rifiutata in modo discrezionale.
I motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza vengono comunicati tramite ex art. 10 bis L. 241/90 da parte del ministero dell’Interno, Ufficio Cittadinanza e la motivazione riguarderebbe la presunta appartenenza, propria o anche solo di un parente, come il padre per esempio, a movimenti aventi scopi non compatibili con la sicurezza della Repubblica.
Altri rigetti riguarderebbero motivazioni inerenti azioni non personali ma riconducibili a famigliari, come il marito per esempio.
Dato di fatto è che tutte queste persone hanno sempre rinnovato il permesso di soggiorno e non sono mai sorte questioni ostative al rilascio, perchè allora viene rifiutata loro la cittadinanza?
La campagna Stop cittadinanze negate vuole essere un’azione di informazione e sensibilizzazione sul tema della cittadinanza ma anche un atto concreto per sostenere ricorsi pilota, che facciano da apripista per un cambio della giurisprudenza in materia di riconoscimento della cittadinanza italiana.