Assemblea per il diritto all’abitare Merc 2 luglio

assemblea casa 2 luglioMercoledì 2 luglio alle ore 21.00 assemblea pubblica presso Casa Bettola, via Martiri della Bettola n°6, (RE) perché non bastano l’indignazione ed il cordoglio per una morte ingiusta, perché vogliamo affermare il diritto alla casa, perché Reggio Emilia diventi la città che vogliamo.

Alla fine è accaduto, dopo aver perso la casa una persona ha anche perso la vita. Dopo il 23 giugno non è più possibile nascondere come il diritto all’abitare per tante persone stia diventando un diritto negato, anche nella nostra città.

Dopo anni di crisi, sistemica e strutturale, non si può parlare di un “emergenza”; è da tempo che stiamo vivendo un profondo processo di impoverimento e precarizzazione di tutta la nostra esistenza, che spinge sempre più persone verso l’esclusione sociale. Il modello di sviluppo capitalista, che dal 1999 ha provocato un’urbanizzazione spropositata a Reggio Emilia, ha riempito le tasche degli speculatori piuttosto che garantire il diritto all’abitare.

Nella nostra città il numero degli alloggi popolari è di gran lunga inferiore sia alle migliaia di abitazioni sfitte, disabitate e lasciate in stato di abbandono, sia alle richieste di alloggio, basta guardare il biennio 2010-2011: su 951 richieste sono state solo 67 le abitazioni assegnate.

Il caso Boldrini è emblematico, è l’esempio della disperazione che attanaglia centinaia di famiglie, sia italiane che migranti, morosi incolpevoli che a causa della crisi si sono ritrovati in una spirale che li ha rapidamente privati dei diritti fondamentali per poter definire la propria vita degna. Dopo aver perso il lavoro ed essere rimasto senza reddito diventa impossibile pagare affitto ed utenze, così si finisce vittime di pignoramenti e sfratti.

Le misure messe in atto dal welfare cittadino, come affitti agevolati, pagamento delle utenze da parte di servizi sociali e Comune e sistemazione delle famiglie in hotel, sono inefficaci ed onerose, tendono solo a tappare pochi buchi senza pensare ad una reale soluzione del problema.

Questo perché da una parte si è sempre creduto (e voluto far credere) che Reggio Emilia non soffrisse di questo problema, relegandolo ad una piccola parte della popolazione; ma con l’acuirsi della crisi, il “caso sporadico” è diventato sempre più una prassi; dall’altra parte perché è stata messa davanti a tutto la tutela degli interessi dei privati, come i grandi proprietari immobiliari e le imprese edili, salvandosi la faccia con qualche misura di carattere emergenziale.

Per affrontare la questione abitativa a livello cittadino non possiamo prescindere da un contesto più ampio. Il recente Piano Casa del premier-rottamatore in sostanza tende ad una tutela del privato: se si guarda oltre i numeri sbandierati (ma è già emerso che i fondi stanziati annualmente saranno di molto inferiori) e gli specchietti per le allodole, come l’incremento degli alloggi a canone concordato e la promessa del recupero degli alloggi fatiscenti, l’articolo 5 lede in maniera brutale il sacrosanto diritto delle persone ad avere accesso ai beni primari, quali acqua ed elettricità e non da ultimo la residenza, qualora si vedano costrette ad occupare una casa per necessità.

Nella realtà dei fatti i fondi disposti per il diritto all’abitare sono meno che in passato: se facciamo un confronto con i provvedimenti di 15 anni fa, di fronte ad un numero di sfratti esecutivi tre volte superiore oggi, le famiglie meno abbienti hanno a disposizione risorse tre volte inferiori.

Per fronteggiare il problema e superare il paradosso di “case senza persone e persone senza casa” crediamo sia necessario trasformare radicalmente l’esistente, capovolgendo il modello di sviluppo della città: recuperare e riqualificare gli immobili sfitti, contrastando la cementificazione ed il consumo di suolo, dando anche la possibilità alle stesse persone che sono rimaste senza casa di poter lavorare al loro ripristino; utilizzare i beni confiscati alla malavita per dare spazio a chi ne ha bisogno; garantire le utenze minime ai morosi incolpevoli; riconoscere la residenza di tutte le persone senza casa che vivono nel territorio cittadino per poter accedere ai servizi sanitari e sociali. E’ inoltre necessario il blocco degli sfratti e la requisizione degli immobili sfitti perché la vita vale molto più della proprietà privata!

Invitiamo tutte e tutti ad un assemblea pubblica mercoledì 2 luglio alle ore 21.00 presso Casa Bettola, via Martiri della Bettola n°6, perché non bastano l’indignazione ed il cordoglio per una morte ingiusta, perché vogliamo affermare il diritto alla casa, perché Reggio Emilia diventi la città che vogliamo.

Casa Bettola, Ass. Città Migrante, Laboratorio Aq16, Pollicino Gnus, GA3, Comitato Provinciale Acqua Bene Comune – Reggio Emilia

 

 

 

ven 27 giugno Cucine senza frontiere con Max Collini (Offlaga Disco Pax) e Arturo Bertoldi (Mumble)

Continuano i venerdì di Cucine senza fontiere a Casa Bettola
(Via Martiri della Bettola, 6 RE)

Vi aspettiamo venerdì 27 giugno con cena africana e  Max Collini (Offlaga Disco Pax) e Arturo Bertoldi (Mumble) vi racconteranno la nostra città e le sue storie prima, dopo e durante il riflusso

per sostenere le case occupate di Via Gorizia e Via Gramsci
10 €    Informazioni e prenotazioni  338 7663416

Lo spettacolo  di letture  di Max Collini (Offlaga Disco Pax) e Arturo Bertoldi (Mumble) presenta racconti inediti sul filo della memoria ma ben radicati nel presente, al confine tra quello che avrebbe potuto essere e quello che non sarebbe stato mai.

L’indirizzo che hanno scelto per intitolare il loro progetto è decisamente massimalista: è quello di Palazzo Masdoni, dove ha avuto sede fino alla fine la Federazione Provinciale del Partito Comunista Italiano di Reggio Emilia. Un luogo dove per quarant’anni si sono decise molte delle sorti di “questa città inutilmente bella, di questa città zitella”, come direbbe il poeta. Ascolterete racconti ironici, personali, intimissimi, universali.

Non ne resterete indifferenti, perché nessuno resta indifferente quando incontra la parte di sé che credeva di avere perso.

cucine senza frontiere

Dal 13 giugno al 4 luglio il venerdì a Casa Bettola

Casa Cantoniera Autogestita – Via Martiri della Bettola 6, Reggio Emilia

Cucine senza frontiere

Ore 20.00  A tavola per il diritto all’abitare e
un’accoglienza degna

Negli ultimi due anni alcuni profughi provenienti dalla Libia, rimasti senza alloggio e costretti a dormire in strada, si sono riappropriati di un diritto fondamentale, quello alla casa, occupando due stabili abbandonati e lasciati al degrado.

Il contributo della cena andrà a sostegno dei lavori di autorecupero degli edifici: per affermare che l’abitare è un diritto di tutte e tutti e che le case non devono essere lasciate all’abbandono e alla speculazione edilizia!

Cucina africana a cura degli abitanti delle case occupate.

10 €    Informazioni e prenotazioni  338 7663416

promuovono ass. Città Migrante e Casa Bettola

Il video “Stiamo tutti con gli sposi”- partenza per Milano No Borders Train da Reggio Emilia

Sabato 21 saremo a Milano No Borders Train a sfidare i confini dell’Europa insieme ai migranti ed ai rifugiati ingabbiati in questo Paese, e invitiamo tutte e tutti ad essere con noi per disobbedire alle violenze di tutti i confini.

Partenza con pullman dal Parcheggio del Foro Boario ore 10.30. Per info e prenotazioni349/5238926

Il video dell’iniziativa “Stiamo tutti con gli sposi”
(Reggio Emilia, 17 giuno 2014)

Stiamo tutti con gli sposi! La nostra Europa non ha confini!

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Cucine senza fontiera a Casa Bettola- ven 20 giugno

Continuano i venerdì di Cucine senza fontiere a Casa Bettola,
vi aspettiamo venerdì 20 giugno con cena africana e musica dal vivo per sostenere le case occupate di Via Gorizia e Via Gramsci
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Dal 13 giugno al 4 luglio il venerdì a Casa Bettola

Casa Cantoniera Autogestita – Via Martiri della Bettola 6, Reggio Emilia

Cucine senza frontiere

Ore 20.00  A tavola per il diritto all’abitare e
un’accoglienza degna

Negli ultimi due anni alcuni profughi provenienti dalla Libia, rimasti senza alloggio e costretti a dormire in strada, si sono riappropriati di un diritto fondamentale, quello alla casa, occupando due stabili abbandonati e lasciati al degrado.

Il contributo della cena andrà a sostegno dei lavori di autorecupero degli edifici: per affermare che l’abitare è un diritto di tutte e tutti e che le case non devono essere lasciate all’abbandono e alla speculazione edilizia!

Cucina africana a cura degli abitanti delle case occupate.

10 €    Informazioni e prenotazioni  338 7663416

A seguire  musica dal vivo  

promuovono ass. Città Migrante e Casa Bettola
Free via Skype

Stiamo tutti con gli sposi! Martedì 17 giugno ore19 piazza Prampolini corteo nuziale per rompere i confini!

Stiamo tutti con gli sposi! Martedì 17 giugno ore19 piazza Prampolini corteo nuziale per rompere i confini!

la nostra europa non ha confini

Partiamo da Reggio Emilia per violare i dispositivi di controllo delle frontiere, invitando tutte e tutti al corteo nuziale che si terrà martedì 17 giugno alle ore 19 in piazza Prampolini in vista della giornata del 21 giugno a Milano per partire in treno verso le frontiere europee, e violarle collettivamente, alla luce del sole, in tanti, rivendicando, insieme ai migranti, la nostra Europa senza confini.

Il corteo nuziale “Stiamo tutti con gli sposi” che si svolgerà martedì 17 giugno a Reggio Emilia vuole rilanciare anche nel nostro territorio il film “Io sto con la sposa”. “Io sto con la sposa” è la messa in scena (realmente avvenuta) di un finto matrimonio per permettere a cinque palestinesi e siriani sbarcati a Lampedusa e bloccati a Milano di proseguire il loro viaggio clandestino verso la Svezia.

“Ventimila morti in frontiera nel Mediterraneo sono abbastanza per dire basta. Non sono vittime del fato né della burrasca. Ma di leggi alle quali è arrivato il momento di disobbedire. Per questo motivo ci siamo improvvisati trafficanti per una settimana. E abbiamo aiutato cinque palestinesi e siriani in fuga dalla guerra a proseguire il loro viaggio dentro la Fortezza Europa. Al momento dell’uscita del film, potremmo essere condannati fino a 15 anni di carcere per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ma siamo pronti a correre il rischio. Perché abbiamo visto la guerra in Siria con i nostri occhi, e aiutare anche una sola persona ad uscire da quel mare di sangue, ci fa sentire dalla parte del giusto”.

“È un rischio folle quello che ci stiamo prendendo. Ma vogliamo credere che esista una comunità di persone, in Europa e nel Mediterraneo, che come noi sognano che un giorno questo mare smetta di ingoiare le vite dei suoi viaggiatori e torni ad essere un mare di pace, un mare dove tutti siano liberi di viaggiare, e dove nessuno divida più gli uomini e le donne in legali e illegali”.

Stiamo tutti con gli sposi a partire da Reggio Emilia per smascherare le frontiere esterne ma anche interne che i migranti incontrano quotidianamente, per violarle affermando la libertà di movimento ma anche il diritto di scelta di restare. Nella nostra città abbattiamo le frontiere occupando gli stabili lasciati in disuso insieme a cosiddetti profughi della ex “Emergenza Nordafrica”, a richiedenti asilo e ai migranti che si sono ritrovati a dormire in strada privati di ogni dignità, lottando quotidianamente insieme a tante e tanti altri per il riconoscimento del diritto alla salute così come quello all’istruzione, per una città meticcia, per l’accesso ai diritti di cittadinanza, intesi come diritti universalmente riconosciuti che permettano ad ogni individuo di vivere una vita degna.

Stiamo tutti con gli sposi per andare anche oltre la nostra città, per smascherare l’ipocrisia dei viaggi clandestini nelle mani dei trafficanti, non solo per raggiungere la porta d’Europa ma per continuare il viaggio attraverso le frontiere europee.

Per questo sabato 21 giugno saremo a Milano a sfidare i confini dell’Europa insieme ai migranti ed ai rifugiati ingabbiati in questo Paese, e invitiamo tutte e tutti ad essere con noi per disobbedire alle violenze di tutti i confini.

Ass. Città Migrante, Lab aq16, Casa Bettola

Martedì 17 giugno ore 19 piazza Prampolini – corteo nuziale Stiamo tutti con gli sposi
“Io sto con la sposa” :  www.iostoconlasposa.com

Sabato 21 giugno No borders train. Partenza da Reggio Emila 3495238926

 

Cucine senza frontiere a partire da ven 13 giugno

Dal 13 giugno al 4 luglio il venerdì a Casa Bettola

Casa Cantoniera Autogestita – Via Martiri della Bettola 6, Reggio Emilia

Cucine senza frontiere
Ore 20.00  A tavola per il diritto all’abitare e un’accoglienza degna

Negli ultimi due anni alcuni profughi provenienti dalla Libia, rimasti senza alloggio e costretti a dormire in strada, si sono riappropriati di un diritto fondamentale, quello alla casa, occupando due stabili abbandonati e lasciati al degrado.

Il contributo della cena andrà a sostegno dei lavori di autorecupero degli edifici: per affermare che l’abitare è un diritto di tutte e tutti e che le case non devono essere lasciate all’abbandono e alla speculazione edilizia!

Cucina africana a cura degli abitanti delle case occupate.

10 €    Informazioni e prenotazioni  338 7663416


A seguire  musica dal vivo  

venerdì 13 giugno Andrea Papini in concerto

Cucine senza frontiere B

Promosso dall’associazione Città Migrante & Casa Bettola

 

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La lingua è un diritto non una barriera!

lingua

Il prossimo 6 giugno le alunne e gli alunni delle scuole di Italiano dell’associazione Città Migrante, insieme a tante e tanti migranti dovranno affrontare il test per il raggiungimento del livello A2 di conoscenza della lingua italiana, che le attuali politiche in tema di immigrazione hanno reso obbligatorio per il rilascio dei documenti di soggiorno.
Da sempre nelle nostre aule, ancor prima di verbi e coniugazioni, si parla di diritti e se ne parla insieme a chi tutti i giorni si vede questi diritti negati.
Anche quest’anno abbiamo scelto di seguire queste persone nella preparazione al superamento del test e ci auguriamo che lo superino.
Ma anche quest’anno non festeggeremo!
Noi crediamo che non ci sia nulla da festeggiare nel fatto che una persona si trovi costretta a superare degli esami per poter vivere nel paese in cui ha scelto di vivere o in cui è costretta a farlo per necessità.
Noi crediamo che conoscere la lingua del paese in cui si è scelto di vivere sia un diritto fondamentale e non un obbligo o ancor peggio un ricatto al quale diventa impossibile sottrarsi.
Nelle nostre aule, insieme alle nostre alunne e ai nostri alunni si parla di questo e di tanti altri diritti che ogni giorno vengono silenziosamente negati ai migranti.
Durante questi anni, superando dubbi e paure , insieme a loro abbiamo capito che era giunto il momento che le nostre voci uscissero fuori dalle aule.
Pian piano abbiamo cominciato a riempire le piazze, camminando insieme ad altre donne, uomini e bambini.
Tante lingue diverse, tante voci che insieme chiedono Diritti e Dignità per tutte e tutti.

Le insegnanti e gli insegnanti delle scuole di Italiano dell’associazione Città Migrante

per approfondire: Diritto all’istruzioneTratto da La città che vogliamo a cura di Ass. Città Migrante, Casa Bettola. Lab aq16

Una nuova occupazione abitativa -Il nostro piano casa: recuperare le case abbandonate per recuperare diritti e dignità!

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Le video interviste

Federica- Ass. Città Migrante

Dansa – un abitante della nuova casa occupata

Makan un abitante della nuova casa occupata

Doten- un abitante della nuova casa occupata

 

Questa mattina, mentre nel centro di Reggio Emilia si monta il palco per Matteo Renzi, in periferia della città una casa abbandonata è stata occupata e restituita alla collettività. In occasione della visita del presidente del Consiglio ci siamo riappropriati del diritto all’abitare, presentando il nostro piano casa: recuperare le case vuote per recuperare diritti e dignità.

La casa di via Gramsci 44 si trova nell’Area Nord, una parte della città che più di altri rappresenta il nuovo cantiere della rendita immobiliare e finanziaria. Con l’apertura di una delle tante case abbandonate di questo territorio, che scorre tra la stazione dell’Alta Velocità  e i ponti di Calatrava, ribadiamo che l’unica grande opera che vogliamo è casa e reddito per tutti.

Durante la mattina i nuovi abitanti della casa, cinque profughi della cosiddetta emergenza nord-africa del 2011, hanno iniziato il lavoro di recupero dello stabile, praticando un’alternativa alla città in cui migliaia di case sono vuote mentre sempre più persone sono costrette a dormire in strada.

Non ci siamo solo riappropriati di una casa, ma del diritto alla città, inteso come diritto collettivo di determinare lo sviluppo e la gestione del territorio che abitiamo. Perché oggi per garantire una casa per tutte e tutti è necessario un vero è proprio cambio di paradigma; recuperando il patrimonio immobiliare esistente invece di consumare altro suolo, riconvertendo gli immobili confiscati alla malavita in uso abitativo e sociale, bloccando gli sfratti esecutivi e riconoscendo la residenza di tutte le persone senza casa che vivono nel territorio cittadino per poter accedere ai servizi sanitari e sociali.

Per fare questo siamo consapevoli che non possiamo prescindere dallo scenario Europeo e le politiche della Troika: politiche che determinano il governo locale, allargando sempre di più lo spazio del mercato;  ristringendo lo spazio dei diritti, redistribuendo la ricchezza e le opportunità verso l’alto, scaricando i costi sociali e ambientali verso il basso.

Partiamo quindi da qui per collegarci ad altri territori in lotta durante la settimana di mobilitazione Europea dal 15 al 25 maggio, guardando verso la mobilitazione transnazionale del 11 luglio a Torino.

Come sempre questo è solo un nuovo inizio.

Città Migrante, Casa Bettola, Laboratorio AQ16

Per sostenere l’occupazione in via Gramsci 44 è importante il contributo di tutti. Al momento stiamo cercando: 5 reti, 5 materassi, 1 tavolo, 1 stufa a legna, mobilio da cucina, sedie, comodini, tavolini, cuscini, lenzuola, coperte, biciclette  tel 3498766244, mail cittamigrante@gmail.com

 


 

 

 

18 maggio- pullman da RE per manifestazione contro i CIE a Bologna

Domenica 18 maggio parteciperemo alla manifestazione a Bologna contro la riapertura del CIE. Partenza da Reggio con pullman alle ore 14
presso parcheggio Foro Boario (davanti al Lab aq16).
Prenotazioni pullman 3387663416

cie

L’appello di lancio della manifestazione dal sito del Progetto meltingpot Europa:

Bologna – Manifestazione contro la riapertura del CIE
Praticare il dissenso, solidarietà senza confini: impedire la riapertura del CIE di via Mattei

Mnifestazione domenica 18 maggio, ore 16
Partenza da Piazza XX Settembre Bologna

Il Ministero dell’Interno ha stanziato i finanziamenti per i lavori di riapertura del CIE di Via Mattei, il centro di detenzione per migranti che ha rappresentato una pagina nera nella storia di Bologna. Noi non siamo disponibili ad accettare la sua riapertura e riteniamo necessario opporre con forza il rifiuto di tutta la città a questa fabbrica di ingiustizia e sofferenza, che rinchiude e priva della libertà i migranti per il solo fatto di non avere o di aver perso il permesso di soggiorno. Per questo invitiamo tutte e tutti a costruire insieme una grande manifestazione per domenica 18 maggio.

Un rifiuto dimostrato in oltre quindici anni di lotte che, a Bologna come altrove, hanno espresso – dall’esterno e dall’interno di quelle gabbie – un’opposizione senza ambiguità all’aberrazione umana e giuridica rappresentata dai CIE. Battaglie che hanno denunciato come la detenzione amministrativa – prevista per la prima volta dalla legge Turco-Napolitano – sia funzionale ai dispositivi legislativi che mirano a sfruttare, ricattare, discriminare i migranti, come la legge Bossi-Fini. Grazie a questi percorsi di mobilitazione e al protagonismo dei migranti in lotta dentro e fuori i luoghi di lavoro si è consolidato un patrimonio di dissenso che ha indicato le responsabilità degli attori coinvolti, incluse le amministrazioni locali, oggi a favore della chiusura definitiva del CIE di via Mattei.

Ma non possiamo fermarci qui. Sappiamo che l’attuale chiusura del CIE è anche frutto di questo percorso di resistenza, tuttavia siamo consapevoli che la politica nazionale ed europea in materia di migrazione e asilo prosegue nella direzione del blocco selettivo della libertà di movimento e dei percorsi individuali. Da un lato, è rafforzata la militarizzazione dei confini «materiali» e dei sistemi di respingimento/deportazione (come mostra la missione militare mare nostrum), dall’altro sono moltiplicate le barriere «immateriali» alla circolazione e all’inclusione nello spazio europeo. Ne sono esempio non solo le procedure di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno che subordinano il diritto di restare al reddito e al contratto di lavoro, ma anche i requisiti di accesso al welfare, agli ammortizzatori sociali, alla previdenza. In tempi di crisi è ancor più evidente la logica escludente volta a costruire sempre nuovi confini, «materiali» e «immateriali», per cui casa, salute, istruzione, reddito sono trasformati da diritti a «privilegi» quasi irraggiungibili per gran parte della popolazione, migrante e non.

È ormai sotto gli occhi di tutti che le politiche di governo delle migrazioni, di cui sono espressione sistemi di confinamento come i CIE (ma anche i cosiddetti centri di accoglienza per richiedenti asilo – CARA), sono il terreno su cui si ridisegnano lo statuto complessivo della cittadinanza e le gerarchie dello sfruttamento. Basta considerare uno dei capisaldi dell’Unione Europea: la libera circolazione. Non solo essa è vietata per migranti e rifugiati (vale per questi ultimi il regolamento di Dublino), ma anche chi – pur essendo cittadino europeo – non soddisfa requisiti di reddito e residenza deve rinunciare ai diritti previsti dai singoli Stati dell’Unione. Ecco allora che l’inaccettabile discriminazione tra cittadini comunitari e non si riproduce in forme di differenziazione e gerarchizzazione anche fra gli stessi comunitari, come mostrano le richieste dei primi ministri, inglese e tedesco, di introdurre quote di ingresso per gli europei, l’allontanamento dal Belgio di cittadini italiani, quello di cittadini romeni di minoranza rom da molti Stati membri, senza sottovalutare le conseguenze del recente referendum in Svizzera.

Le stesse forme di segregazione e governo della mobilità delle persone vengono attuate anche fuori dai confini europei, a livello globale, andando a delineare nuove geografie della disuguaglianza lungo linee di classe, ’razza’ e genere. Il governo del lavoro migrante su scala globale si gioca anche sulla costruzione di centri di detenzione nelle frontiere esterne dell’Europa, dall’Ucraina alla Libia, ottenuta in cambio di investimenti e vantaggi commerciali.

Di fronte a politiche europee e nazionali che mirano a separare e diversificare, ci sentiamo sempre più uniti nelle nostre differenze e condizioni. Alla minaccia dell’egoismo e dell’indifferenza reagiremo il 18 maggio, all’interno della settimana di mobilitazione promossa tra gli altri dal coordinamento Europeo Blockupy, con solidarietà e determinazione, consapevoli che libertà e democrazia sono da reinventare e costruire attivamente dalla parte dei migranti, per il diritto a una vita degna per tutti/e, partendo dall’opposizione a tutti gli strumenti del razzismo istituzionale come i centri di detenzione e identificazione.

Lanciamo per questo un’assemblea cittadina giovedì 8 maggio alle 20.30 presso Làbas occupato, per costruire insieme una grande giornata di lotta nell’ambito della mobilitazione europea.

Adl Cobas, Carovana Europea Bruxelles 2014, Cobas Bologna, Coordinamento Migranti, Cs TPO, Hic Sunt Leones Football antirazzista, Làbas occupato, RID/CommuniaNetwork, ∫connessioni precarie, Scuola Kalima Tpo, SIM – scuola di italiano con migranti Xm24, Sportello medico-legale Xm24, Sportello Migranti Tpo, Unione sindacale italiana – Associazione internazionale dei lavoratori – lavoratori e lavoratrici anarchici, Vag61, Casa Bettola reggio Emilia, Associazione Città Migrante Reggio Emilia, Lab Aq16 Reggio Emilia, Lab. Paz Project Rimini, Casa Madiba Occupata Rimini, Associazione SOS Donna Bologna, Compagnia teatrale Cantieri Meticci Bologna, Atlantide R-esiste Bologna, Sportello Migranti Universo Bologna, …

#NoCieNoCara #BastaBossiFini #NoBorderRegime #StopDetention

Per adesioni: nocienocara@gmail.com

Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/305128942972564/

11 maggio- Assemblea nazionale contro l’emergenza-collegamento da Casa Bettola

Domenica 11 maggio ore 16 presso Casa Bettola,
(Via Martiri della Bettola 6 RE)

ci colleghiamo all’assemblea nazionale on line contro l’emergenza.

Invitiamo tutte e tutti a partecipare!

11 maggio

Dal sito del Progetto Meltingpot Europa
Domenica 11 maggio 2014 – Assemblea nazionale contro l’emergenza
Alle ore 16.00 in web conference. Iscrizioni a redazione@meltingpot.org

Da qualche mese ormai sono ricominciati gli arrivi di persone via mare sulle coste siciliane. Ed ancora una volta tutto è dominato dalla retorica dell’emergenza.E come sempre si tratta dell’ennesima occasione per imporre modalità fuori dalle regole, prassi arbitrarie e violazioni dei diritti.
Si parla come sempre di invasione con dichiarazioni shock ed allarmi. Eppure, guardando a ciò che avviene oltre i confini europei troviamo decine di conflitti, dalla Siria al Corno d’Africa, dall’est Europa alla fascia sub sahariana che producono la fuga di milioni di persone torturate, imprigionate, perseguitate.
Ci dicono che l’unica risposta possibile è l’operazione Mare Nostrum, come se l’unico problema fossero le morti nel “nostro mare” e non continuassero invece ad avvenire lontane dai nostri occhi. Al tempo stesso il Governo ha ancora una volta improvvisato in tema di accoglienza. Non mancano i respingimenti e le deportazioni, ma per chi invece raggiunge le nostre coste il destino è ancora una volta quello di una accoglienza improvvisata, fuori dai circuiti ufficiali, una nuova occasione per gonfiare le tasche di molti.
Intanto gli insopportabili confini interni dell’Europa ingabbiano chi raggiunge l’Italia costringendo migliaia di persone a superare le frontiere imposte dagli Stati UE di nascosto.

Crediamo che tutt questo debba necessariamente trovare risposta. Una risposta collettiva e condivisa, nello spirito della Carta di Lampedusa, riprendendo collettivamente la sfida per la costruzione di “canali umanitari” veri, di percorsi accoglienza degna, di un diritto d’asilo europeo.
Oggi abbiamo bisogno di riprendere il filo di quel discorso aperto negli scorsi mesi per rimetterci in cammino. A partire dalle lotte che, come questi ultimi mesi ci hanno dimostrato, nelle battaglie per il diritto all’abitare per contro lo sfruttamento nella logistica, sono state ricche di un rinnovato protagonismo dei migranti, senza dimenticare la necessità di costruire un discorso che riesca ad invertire la retorica che ci viene imposta, quella dell’invasione ma anche quella dell’accoglienza caritatevole, due facce della stessa medaglia.
Perché sullo sfondo rimane l’imminente riapertura dei CIE di Milano e Bologna, una legge (la Bossi–Fini) ancora intatta che continua a produrre ricatti, permamenti violazioni del diritto d’asilo e contro tutto questo dobbiamo opporci.

Per questo proponiamo a tutti di ritrovarci insieme per mettere in condivisione ciò che sta accadendo nei nostri territori e costruire le iniziative dei prossimi mesi, domenica 11 maggio 2014, alle ore 16.00 attraverso la Global conferece, una assemblea on line che permetterà a tanti di collegarsi da diversi luoghi della penisola.

Una nuova occasione per ripartire insieme