NOI NON SIAMO D’ACCORDO

Come a Bologna anche a Reggio Emilia
Contro un’esistenza a punti, sit-in davanti al CTP di Reggio Emilia

Mercoledì 23 febbraio presso il CTP  di Reggio Emilia cominciano i test di italiano per i cittadini stranieri che richiedono il permesso di soggiorno di lungo periodo.

Noi  vogliamo contestare le misure di questo governo in materia di immigrazione.

In questa occasione particolare il nostro obiettivo è quello di opporci  alla normativa che lega il rilascio del permesso di soggiorno ad una soglia di conoscenza della lingua italiana.

Vi aspettiamo numerose/i
mercoledì 23 febbraio , dalle ore 9.00
Via Turri 69, Reggio Emilia

* Respingiamo l’Accordo di Integrazione previsto dal Pacchetto Sicurezza, che introduce un sistema di prove e crediti ai fini dell’ottenimento del permesso di soggiorno, ponendo ulteriori vincoli e ostacoli al diritto di soggiorno;
* Respingiamo l’idea che la lingua italiana, che insegniamo gratuitamente nelle nostre scuole a centinaia di migranti, divenga un requisito per l’accesso ai diritti piuttosto che un diritto da garantire attraverso specifiche politiche culturali e di inclusione;
* Respingiamo il fatto che l’apprendimento dell’italiano diventi un vincolo propedeutico ai diritti delle persone, sconvolgendo la nostra idea di conoscenza della lingua e creando un odioso legame di causalità con il reato di clandestinità, che riteniamo illegittimo e a cui ci opponiamo concretamente;
* Respingiamo ogni ipotesi di trasformazione dei centri del sapere, dell’incontro e della condivisione in centri per il controllo, votati all’accertamento di competenze funzionali al mantenimento di diritti raggiunti attraverso sacrifici e pagando prezzi altissimi;
* Denunciamo la mancanza di un piano nazionale di politiche di integrazione e di un piano per l’apprendimento e l’insegnamento dell’italiano L2 rivolto ad adulti extracomunitari e dotato di risorse e strutture adeguate;
* Denunciamo lo spreco di denaro pubblico (sono al momento stati stanziati 500.000 euro per questa procedura inutile e discriminatoria) a fronte dei ripetuti  tagli alla formazione, alla scuola pubblica,  alla cultura.
* Chiediamo infine ai CTP della provincia di Reggio Emilia di rigettare l’Accordo, come è già stato fatto dai CTP della regione Piemonte con la campagna “Per non essere complici”

Ass.Città Migrante
Ass. Passaparola
Gruppo Emergency Reggio Emilia
Cobas Scuola Reggio Emilia
Pollicino Gnus