CONSEGNATE OLTRE 650 FIRME PETIZIONE POPOLARE PER IL RILASCIO DI UN TITOLO DI SOGGIORNO RICHIEDENTI ASILO PROVENIENTI DALLA LIBIA

Oggi, 23 dicembre, sono state consegnate le firme della petizione popolare che chiede al Sindaco di Reggio Emilia anche in qualità di presidente ANCI che si faccia promotore in tutte le sedi istituzionali opportune e necessarie di chiedere l’immediato rilascio di un titolo di soggiorno ai richiedenti asilo provenienti dalla Libia.

Una serie di realtà cittadine, fra cui l’ass. Città Migrante, la cooperativa sociale Dimora di Abramo, l’Ovile cooperativa di Solidarietà Sociale, ass. Centro Sociale Papa Giovanni XXIII, Ga3, ASNOCRE, Emergency RE, Amnesty International RE, Pollicino gnus, FILEF, Libera, cooperativa sociale la Quercia, Laboratorio aq16, Cobas Scuola RE, GLM-Gruppo Laico Missionario, cooperativa La Collina, Rifondazione Comunista e SEL hanno promosso la petizione popolare e domenica 18 dicembre, in occasione della giornata mondiale dei migranti, è iniziata la raccolta firme.
A pochi giorni di distanza sono state consegnate oltre 650 firme.
Questo è stato possibile grazie ad una parte significativa di città che si è mobilitata, a partire dalla petizione lanciata dal Progetto Melting Pot Europa, affinché venga rilasciato un titolo di soggiorno ai richiedenti asilo provenienti dalla Libia.

Il testo della petizione

SCHIAVITU’ DI RITORNO – MIGRANTI E FORME DI SFRUTTAMENTO. I MATERIALI DEL CONVEGNO

Tutti i video interventi dela giornata di studi svoltasi a Reggio Emilia il 3 dicembre 2011  a cura del progetto Melting Pot Europa

Iniziativa promossa dall’Associazione Giuristi Democratici in collaborazione con Ass. Città Migrante, Libera, Emergency RE, Amnesty International RE, Ass. Centro Sociale Papa Giovanni XXIII, Cobas Scuola RE, Rifondazione Comunista\Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia Libertà

Materiali a cura del Progetto Melting Pot Europa

Gli interventi:
- Federica Zambelli, Città Migrante
Introduzionione
- Francesco Carchedi , docente presso La Sapienza di Roma, Facoltà di Sociologia e responsabile del settore ricerca del consorzio Parsec
Il fenomeno del lavoro gravemente sfruttato
- Avv. Giovanni Guarini, ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione)
Il cittadino straniero e l’ingresso sul territorio tra normativa e sanatorie
- Avv. Bruno Pezzarossi, AGI (Associazione Avvocati Giuslavoristi italiani)
Tutela del lavoro in cooperativa e suo abuso
- Giovanna Bondavalli, Progetto Rosemary Comune di Reggio Emilia
I servizi di protezione delle vittime
- Enrico Bini, presidente Camera di Commercio di Reggio Emilia
Soldi “sporchi” e mercato
- Avv. Vainer Burani, Associazione Giuristi Democratici
Il “caso” Reggio Emilia
- Manila Ricci, Ass. Rumori Sinistri (Rimini)
Il lavoro paraschiavistico nel settore turistico stagionale
- Kaur Sukhwinder detta Goghi, delegata FILT-CGIL Coop. GFE
GFE, un’anomalia o la norma?

 

PETIZIONE POPOLARE AL SINDACO PER IL RILASCIO DI UN TITOLO DI SOGGIORNO AI RICHIEDENTI ASILO PROVENIENTI DALLA LIBIA

Anche a Reggio Emilia, a partire dalla petizione lanciata dal Progetto Melting Pot Europa, ci si mobilita affinché venga rilasciato un titolo di soggiorno ai richiedenti asilo provenienti dalla Libia.
Pur provenendo dalla Libia, sono nati in Somalia, in Eritrea, in Ghana, in Nigeria, nel Mali, nel Ciad, in Sudan, in Costa d’Avorio, in Bangladesh o in Pakistan e per questo rischiano di vedere rigettata la loro domanda di asilo dalle commissioni territoriali e ritrovarsi quindi nella condizione dell’irregolarità.
Una serie di realtà cittadine, fra cui l’ass. Città Migrante, la cooperativa sociale Dimora di Abramo, l’Ovile cooperativa di Solidarietà Sociale, l’ass. Centro Sociale Papa Giovanni XXIII, Ga3, ASNOCRE, Emergency RE, Amnesty International RE, FILEF, Libera, Pollicino gnus, cooperativa sociale la Quercia, Laboratorio aq16, Cobas Scuola RE, GLM-Gruppo Laico Missionario, Rifondazione Comunista e SEL, promuovono una petizione popolare che chiede al Sindaco di Reggio Emilia anche in qualità di presidente ANCI che si faccia promotore in tutte le sedi istituzionali opportune e necessarie di chiedere l’immediato rilascio di un titolo di soggiorno ai richiedenti asilo provenienti dalla Libia.

Domenica 18 dicembre, in occasione della giornata mondiale dei migranti, sarà allestito un banchetto raccolta firme a Reggio Emilia in Piazza Martiri del 7 luglio dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

Sono invitati a firmare singoli cittadini ma anche realtà associazioni e collettivi che desiderino aderire.

Sarà poi possibile firmare la petizione popolare tutti mercoledì dalle 17 alle 20 presso Sportello Migranti Ass. Città Migrante (via F.lli Manfredi, 14 RE) e fino a Natale tutti i sabati e domeniche presso l’Infopoint di Emergency in via Roma(RE).


Il testo della petizione:

Ai sensi dell’articolo 63 comma 1,3 dello statuto del comune di Reggio Emilia:
PETIZIONE POPOLARE PER IL RILASCIO DI UN TITOLO DI SOGGIORNO AI RICHIEDENTI ASILO PROVENIENTI DALLA LIBIA

I sottoscritti cittadini residenti nel comune di Reggio Emilia Venuti a conoscenza che:
Oltre 25.000 persone sono approdate sulle nostre coste durante il conflitto in Libia, per fuggire alle violenze o perché costretti ad imbarcarsi su pericolose carrette dalle milizie di Gheddafi. Queste stesse persone, richiedenti asilo, sono ospitate all’interno del Piano di Accoglienza affidato dal Governo alla Protezione Civile.
Centinaia di enti in tutta Italia, con modalità e standard disomogenei, stanno provvedendo alla loro ospitalità al di fuori del circuito del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Ma ogni sforzo, ogni risorsa messa a disposizione, ogni percorso di inserimento, rischiano di risultare vani senza la garanzia di un futuro, senza la prospettiva di un titolo di soggiorno che permetta loro di scegliere se stare o ripartire, se tornare in Libia o al proprio paese d’origine. Pur provenendo dalla Libia, sono nati in Somalia, in Eritrea, in Ghana, in Nigeria, nel Mali, nel Ciad, in Sudan, in Costa d’Avorio, in Bangladesh o in Pakistan, per questo rischiano di vedere rigettata la loro domanda d’asilo dalle commissioni territoriali che già stanno procedendo al diniego nella stragrande maggioranza dei casi.
I ricorsi, molto onerosi, non saranno comunque in molti casi sufficienti, così, dopo aver subito la violenza delle torture libiche o la minaccia dei bombardamenti, il destino di migliaia di persone rischia di essere l’irregolarità.
Premesso che:
Queste persone sono ospitate sul territorio in proporzione alla popolazione residente secondo il censimento ISTAT 2010.
Alla regione Emilia Romagna ogni 10.000 arrivi vengono assegnati 838 profughi.
In particolare nella provincia di Reggio Emilia sono ospitate attualmente 198 persone (al 16/11/2011) e nello specifico 63 si trovano nel comune di Reggio Emilia.
Sono state attivate per garantire ospitalità 36 strutture in provincia di cui 5 nel comune di Reggio Emilia.
Inoltre si sono attivate sul territorio una serie di associazioni, collettivi, gruppi variegati e singoli che hanno garantito un’interazione fra i profughi e il resto del contesto cittadino garantendo corsi di italiano e varie iniziative di integrazione come aggregazioni sportive, feste, sagre e forme di collaborazione stretta fra i profughi e gli abitanti del territorio creando le basi della conoscenza reciproca che sono le fondamenta di una buona convivenza.
Considerato che:
Non possiamo permettere che nelle nostre città, nei quartieri e nelle strade che abitiamo, sia ancora una volta alimentato lo spazio d’ombra della clandestinità, consegnando migliaia di donne e uomini allo sfruttamento o ai circuiti della criminalità.
Alla luce di questi fatti riteniamo che:
Nel caso che le persone attualmente ospitate a Reggio Emilia ricevessero il diniego dalla commissione e si ritrovassero nella condizione di irregolarità tutte le energie, sia economiche che umane, messe in atto nel nostro territorio risulterebbero vane . Soprattutto, i profughi di oggi verrebbero consegnati ai circuiti legati alla criminalità e quindi verrebbe minato il mantenimento delle condizioni di convivenza civile oltreché ledere al diritto della cittadinanza alla sicurezza.
Visto che il Comune agisce in primo luogo a tutela del diritto della cittadinanza alla sicurezza avendo tra i propri compiti, istituzionalmente previsti, anche quello di garantire ai cittadini, il mantenimento di condizioni di convivenza civile riteniamo che sia fra i compiti del Comune attivarsi affinché venga rilasciato un titolo di soggiorno ai richiedenti asilo provenienti dalla Libia.
Inoltre questo permetterebbe ai profughi di usufruire dei percorsi di accoglienza strutturata e di poter scegliere in modo consapevole il proprio percorso personale.
Tutto ciò premesso i sottoscritti cittadini chiedono al Sindaco di Reggio Emilia, anche in qualità presidente ANCI quindi di rappresentante dei comuni italiani,
affinché si faccia promotore in tutte le sedi istituzionali opportune e necessarie, di chiedere l’’immediato rilascio di un titolo di soggiorno umanitario attraverso l’istituzione della protezione temporanea (art 20 TU) o le altre forme previste dall’ordinamento giuridico ai richiedenti asilo provenienti dalla Libia.

APPELLO DEL COORDINAMENTO SENEGALESE PER LA MANIFESTAZIONE DI SABATO 17 DICEMBRE

Da Reggio Emilia ritrovo in stazione FS ore 11.45 per raggiungere la manifestazione di Firenze

I nostri fratelli Mor Diop e Samb Modou sono stati assassinati e Moustapha Dieng, Sougou Mor e Mbenghe Cheike gravemente feriti da una mano armata dall’odio xenofobo, lucido e determinato. Tutti sono vittime della manifestazione estrema di un razzismo quotidiano che umilia sistematicamente la nostra dignità.

La strage del 13/12 a Firenze necessita di una risposta ampia e plurale, che esprima lo sdegno per i barbari assassinii e la ferma volontà di operare concretamente perché simili fatti non si ripetano. E’ necessario che non ci si limiti all’abbraccio solidale verso la nostra comunità colpita ed alla partecipazione al nostro dolore solo per un giorno.

Occorre andare più a fondo e individuare tutte e tutti insieme come si è costruito nel tempo il clima che rende possibile l’esplodere della violenza razzista come è avvenuto il 13 dicembre a Firenze e solo due giorni prima a Torino con il pogrom contro un insediamento Rom. Bisogna interrogarci su come siano stati dati spazi, per disattenzione e/o per complicità, ai rigurgiti nazi-fascisti di gruppi come Casa Pound, quale ruolo abbiano avuto in questa escalation non solo i veleni sparsi dalle forze “imprenditrici” del razzismo, ma anche gli atti istituzionali che, a livello nazionale e locale, hanno creato, in nome dell’ordine e della sicurezza, discriminazioni e ingiustizie.

Chiediamo l’impegno di tutte e tutti per cambiare strada, intervenendo sul piano culturale e della formazione del senso comune, promuovendo il rispetto della dignità di ogni persona.

E’ necessario avere come punto di riferimento costante il riconoscimento dei diritti sociali, civili e politici delle persone immigrate, dei rifugiati e richiedenti asilo e dei profughi, eliminando i molti ostacoli istituzionali che contribuiscono a tenere in condizione di marginalità la vita di molti migranti in Italia.

Occorre dare piena applicazione al dettato costituzionale e alle leggi ordinarie che consentono la chiusura immediata dei luoghi e dei siti come Casa Pound, dove si semina l’odio e si incita alla violenza xenofoba.

Bisogna che tutte le energie positive, che credono nella costruzione di una città e di un Paese della convivenza e della solidarietà, si mobilitino unite per fare barriera contro l’inciviltà, il razzismo, l’intolleranza.

Nel 1990 Firenze fu teatro di spedizioni punitive contro gli immigrati e vi fu una reazione popolare, che dette luogo ad una grande manifestazione di carattere nazionale.

Facciamo un appello rivolto a tutte le persone di buona volontà, nella società e nelle istituzioni, ad unirsi a noi, in una manifestazione ampia, partecipata, pacifica, non violenta e contro la violenza, di carattere nazionale.

Una manifestazione che segni una svolta e l’inizio di un cammino nuovo, onorando le persone uccise e ferite in quella tragica giornata e capace di affermare in modo inequivocabile: mai più atti di barbarie come la strage del 13 dicembre.

L’appuntamento è a Firenze sabato 17 dicembre alle ore 15, partenza da Piazza Dalmazia, arrivo Piazza Santa Maria Novella

Per adesioni: perMorperModou@gmail.com
Coordinamento Regionale dei Senegalesi in Toscana

PRESIDIO ANTIRAZZISTA GIOV. 15 DICEMBRE PIAZZA PRAMPOLINI

Alcuni  interventi dal presidio:

Dudu – Presidente associazione Senegalese Reggio Emilia 

Carla- Sel

Gino- Alternativa Libertaria

Caroline – Scuola di italiano Città Migrante

Federica – Città Migrante

Umberto – studenti in movimento

Daniele- Laboratorio aq16

Mauro – CGIL

Fiorella – ANPI

Gianluca – Laboratorio aq16

 

Giovedì 15 dicembre ore 18.30 Piazza Prampolini (RE)
Presidio/assemblea antirazzista

Per discutere dei gravi fatti accaduti in questi giorni a Torino con l’incendio del campo nomadi (Continassa) e del brutale assassinio compiuto a Firenze per mano razzista in cui hanno perso la vita Mor Diop e Modou Samb

Promuovono: Comunità senegalese Reggio Emilia, Laboratorio aq16, Ass. Città Migrante ,Pollicino Gnus, Montagna Antifascista, Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia Libertà , Alternativa Libertaria, Collettivo Autorganizzato R60, Studenti in Movimento, Cobas Scuola Reggio Emilia, Fronte dei Giovani Comunisti, Spartaco/Rete Anticapitalista, “Partecipazione”-settimanale di informazione libera e indipendente”,Comitato Provinciale Acqua Bene Comune Reggio Emilia,, Ga3, Emergency RE, Amnesty RE, FIOM, CGIL, ANPI