PROTAGONISTI NELLA COSTRUZIONE DEL NOSTRO FUTURO

Una grande giornata quella del primo maggio a Reggio Emilia, un
successo non scontato risultato di un anno di attività intensa. Duemila
persone, migranti ma non solo, hanno dato finalmente un segnale potente
ed esplicito a chi ostinatamente non vuol riconoscere i cambiamenti di
questo territorio emiliano e si ostina a leggere la realtà con
riferimenti culturali, storici e politici in via di estinzione.

 

 


Il nostro corteo si è snodato lambendo luoghi simbolo della città: la
stazione ferroviaria e il suo quartiere multietnico stigmatizzato dall’
ormai noioso “can can” securitario, ha sfiorato e “superato” il luogo
di ritrovo dei sindacati confederali alle prese con la solita retorica
spuntata mentre il fenomeno leghista avanza tra i propri tesserati, ed
è arrivato nel cuore della città accolto dal mondo delle associazioni e
del volontariato in piazza Prampolini.


E’ proprio l’arrivo del corteo in questa piazza che simbolicamente ci
fa intravedere la città meticcia che sogniamo e che grazie agli sforzi
e all’auto organizzazione giorno dopo giorno costruiamo.


La sfida che abbiamo davanti è enorme. Il pregiudizio e la paura sono
figlie dell’ignoranza e generano mostri come la paranoia securitaria,
il razzismo e dispositivi politici disumani come la legge bossi-fini, i
cpt, lo sfruttamento tanto utili al sistema neoliberista. La rabbia
espressa durante il corteo dimostra però che niente è per sempre e ogni
essere umano se calpestato si ribella.


Le urla di incitamento, i tantissimi interventi dal camion, i cori
“sanatoria subito!” e “contro la legge Bossi Fini siamo tutti
cittadini”, scanditi come mantra durante tutto il corteo non sono solo
gesti liberatori ma espressione dell’ormai insostenibile condizione di
vita di migliaia di persone e soprattutto della voglia di essere i
protagonisti nella costruzione del proprio futuro.


La determinazione di questa giornata segna un passaggio importante, un
vero e proprio punto oltre il quale non è più possibile tornare
indietro. Il conflitto è ormai diventato patrimonio comune,
indispensabile per riuscire a vincere la paura, nostro pane quotidiano,
per auto-organizzarsi e lottare per una vita degna.


Un abbraccio forte ai compagni e alle compagne di Parma, Bologna,
Rimini, Verona e Padova che insieme a noi hanno dato vita, gioia e
rabbia a questa giornata.

Grazie anche a tutti coloro che hanno partecipato al corteo ed in
particolare agli organizzatori del mercato di pollicino in fiera e alle
associazioni presenti in piazza per la calorosa accoglienza.