Presentazione del libro “Le radici profonde” con l’autore Valerio Renzi

Venerdì 24 ottobre ore 19.00 a #CasaBettola presentazione del libro “Le radici profonde” con l’autore Valerio Renzi.

La destra postfascista si porta dietro da sempre un’ossessione, figlia di un complesso d’inferiorità nei confronti della sinistra: la cultura. Da un lato invidia per sé una nobile tradizione intellettuale, dall’altro denuncia un’esclusione a priori dalla produzione culturale.

Ma che cosa ha prodotto negli ultimi cinquant’anni la cultura della destra italiana?

Quali libri si trovano sugli scaffali di ministri, vicesegratari e parlamentari?

Su cosa fonda la propria formazione politica e il proprio apprendistato sentimentale la Generazione Atreju oggi al governo dell’Italia?

E cosa leggono e ascoltano i giovani militanti che sognano un posto in parlamento?

Ricostruire la dieta culturale di chi ha in mano il paese è essenziale per capire come vede il mondo. Ed è questo l’obiettivo del giornalista e scrittore Valerio Renzi, che indaga in questo libro il rapporto tra la destra postfascista di Giorgia Meloni e la questione culturale, dal dopoguerra all’epopea delle tv private berlusconiane, fino alle culture wars dei nostri anni.

Dalla passione per Il Signore degli Anelli di Tolkien e l’ombra di Julius Evola, passando per la musica identitaria e la stagione dei Campi Hobbit, Renzi analizza le radici profonde che legano la destra italiana alle pagine più oscure del Novecento, radici impossibili da recidere: pena la perdita della propria identità.

Le radici profonde è dunque uno strumento agile per capire l’atteggiamento della destra italiana verso la cultura e gli intellettuali, tra riferimenti pop e storie da un passato che sembra non passare mai.

AVEVAMO DETTO BLOCCHIAMO TUTTO, E COSÌ È STATO

Oggi, in una grandissima giornata di sciopero generale indetto unitariamente dai sindacati di base e Cgil, tutte le città di Italia si sono riempite di centinaia di migliaia di studentə, lavoratori e lavoratrici, cittadinə, tuttə unitə al suono del grido Palestina libera.

Anche a Reggio Emilia abbiamo immobilizzato la città.
Già dalla mattina lə studentə del Coordinamento Rabûn hanno bloccato l’ingresso al Polo Scolastico, mentre contemporaneamente lə universitariə hanno bloccato il Dipartimento di educazione scienze umane.

In corteo in 25.000 abbiamo bloccato la circonvallazione e il centro storico, con cori, musica e rabbia. Mentre il nostro governo tace sulle ingiustizie, rendendosi complice di crimini di guerra e crimini contro l’umanità, le piazze gridano a gran voce e lottano, ponendosi dalla parte giusta della storia, quella che riconosce l’illegittimità di isr4el3, quella che è fermamente contro il massacro che si sta compiendo sotto i nostri occhi, finanziato dalle potenze occidentali e dal nostro stesso governo.

L’assedio di Gaza deve cessare immediatamente, il popolo palestinese deve essere libero di vivere nella propria terra, e di vivere senza il timore della violenza e del colonialismo isr4elian0 che da più 80 anni ormai lo opprime.
L’equipaggio della Global Sumud Flotilla deve essere rilasciato, e le azioni illegali di detenzione dellə attivistə da parte di isr4el3 devono essere messe sotto processo.

La marea che ha bloccato tutta Italia oggi è stata una promessa mantenuta, ma più di tutto una risposta contro il governo Meloni, che prova imperterrito a delegittimare gli scioperi, provando a desincentivare in tutti i modi, anche con motivazioni false e ridicole, le persone a scendere in piazza a protestare.
In questo clima di repressione, dove l’unica risposta che il nostro governo sà dare passa attraverso la violenza dei manganelli e l’oppressione delle libertà, noi continueremo a scendere nelle strade, continueremo a bloccare le scuole, le università, finché la Palestina non sarà libera.