ALL EYES ON #RAFAH – CESSATE IL FUOCO SUBITO!

Corteo 1 giugno h.15, Gabella di Via Roma #ReggioEmilia 

Dalla giornata di ieri siamo costretti a osservare la morte generata da un ennesimo attacco di Israele su Gaza. Questa volta l’attacco è avvenuto con dei bombardamenti feroci sul campo profughi dell’ UNRWA a Rafah, bruciando vivi corpi di uomini, donne e bambinɜ. Rafah è l’ultimo “luogo sicuro” (se ancora possiamo chiamarlo così),  l’ultimo tassello per Israele per completare questo progetto mostruoso di genocidio dell’ intero popolo palestinese. 
Le immagini di ieri e di questi ultimi 6 mesi non ci lasciano impassibili. Non possono. 

Mentre in questi mesi Israele ha continuato con efferatezza i suoi attacchi,  sono state inutili le risoluzioni ONU o le sentenze della Corte Penale Internazionale.
 L’Occidente non si smuove davanti al massacro di un popolo, ma anzi continua a inviare armi e a alimentare i finanziamenti per un’ economia di guerra, perseguendo una logica coloniale per cui alcuni popoli sono subumani e conquistabili. 
Arrivati ad oggi però questa logica deve essere ribaltata.
 Rafah e i 2 milioni di palestinesi rifugiati vanno difesi e noi tuttə dobbiamo continuare la mobilitazione per un cessate il fuoco immediato!
 Le acampade universitarie continuano da settimane per dimostrare solidarietà al popolo palestinese, fare pressione sui governi occidentali, complici di questo genocidio, e per rompere ogni accordo che le istituzioni universitarie hanno con Israele e con il settore delle armi, tra cui l’azienda italiana Leonardo, che ha il primato e che ancora commercia armi con Israele. 
Guardando alle esperienze universitarie, 
vogliamo anche noi tornare nelle piazze e nelle strade di Reggio Emilia, per non permettere la “normalizzazione” di ciò che sta accadendo. 
La ricaduta immediata colpirà come sempre in basso, in primo luogo tutte quelle persone e progetti politici che invece lavorano da anni per una Palestina ed un medio oriente più giusto e libero.
Per quanto la nostra incisività ci sembri limitata non possiamo ritirarci davanti a questa inevitabile escalation del conflitto che trasformerà gli assetti globali e locali. 
Scendiamo in piazza ancora una volta in solidarietà del popolo palestinese, per pretendere un cessate il fuoco immediato su Rafah e per un intervento concreto per mettere fine al colonialismo sionista. 

ALL EYES ON RAFAH! CORTEO H. 15 QUESTO SABATO DALLA GABELLA DI VIA ROMA

 

🌹 24 APRILE, PASSEGGIATA #ANTIFASCISTA PER LA #LIBERAZIONE DI #REGGIOEMILIA

📍 Ritrovo alle 21:30 a #CasaBettola (via Martiri della Bettola 6)

Il 24 aprile è il giorno della liberazione della nostra città dal nazifascismo.

Come antifascistə militantə da anni ci piace attraversare questa data (che apre al 25 aprile) insieme, attraversando strade e quartieri della città e lasciando il segno della Resistenza che ieri come oggi siamo chiamati a portare avanti, affinché le conquiste della lotta partigiana non vengano smantellate dai governi di destra, in Italia come in Europa.

In un momento storico in cui l’azione antifascista e la libertà dellə antifa sono in pericolo è necessario esserci, visibili e determinatə!

Ci vediamo mercoledì 24 a Casa Bettola per muoverci dopo pizzata verso il centro storico!
#freeallantifas 🚩
LABAQ16 – CASA BETTOLA – CITTÀ MIGRANTE – COLLETTIVO RABUN


#1MAGGIO_CORTEO CONTRO LA POVERTÀ per #CASA #REDDITO #DIRITTI

Questo #primomaggio torneremo nelle strade di #ReggioEmilia con un corteo autonomo da quello dei sindacati confederali, per rappresentare al meglio la nostra comunità e 𝐥𝐞 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐞 𝐥𝐨𝐭𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐬𝐢𝐧𝐝𝐚𝐜𝐚𝐥𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐝𝐢 𝐦𝐮𝐭𝐮𝐨 𝐬𝐨𝐜𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨, 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐫𝐚𝐳𝐳𝐢𝐬𝐭𝐞, 𝐭𝐫𝐚𝐧𝐬𝐟𝐞𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐞 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐬𝐭𝐞.


𝐔𝐧 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐯𝐞𝐫𝐠𝐞𝐧𝐳𝐚 di tutte quelle realtà e singoli che si vivono sulla propria pelle 𝐥’𝐢𝐧𝐜𝐞𝐫𝐭𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐬𝐮𝐥 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨, in una situazione dove anche chi lavora si trova spesso ad essere sotto la soglia di povertà e non ha garantito i 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐢 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐢 𝐞 𝐮𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐚𝐥𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐢𝐥 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐚𝐬𝐚, 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞, 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐚 𝐞 𝐢𝐥 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐚 𝐯𝐞𝐧𝐢𝐫𝐞.

In un momento storico in cui il 𝐜𝐚𝐫𝐨𝐯𝐢𝐭𝐚 intrecciato con il 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐩𝐨𝐯𝐞𝐫𝐨 crea profonde disuguaglianze sociali, si sceglie deliberatamente uno sviluppo della città che attrae forze economiche e che esclude le persone più fragili,𝐢𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚𝐠𝐠𝐢𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐞𝐜𝐮𝐫𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐞 𝐞 𝐜𝐫𝐢𝐦𝐢𝐧𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐩𝐢ù 𝐝𝐞𝐛𝐨𝐥𝟑, invece di risanare uno Stato sociale, ormai da anni in declino.
𝗔 𝗥𝗲𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗘𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝟰𝟬𝟬 𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗼𝗴𝗴𝗶 𝗔𝗖𝗘𝗥 𝘃𝘂𝗼𝘁𝗶 𝗲 𝗾𝘂𝗮𝘀𝗶 𝟯𝟬𝟬𝟬 𝗹𝗲 𝗰𝗮𝘀𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗲𝘁à 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝘁𝗲 𝘀𝗳𝗶𝘁𝘁𝗲.𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗽𝗶ù 𝗱𝗲𝗯𝗼𝗹𝟯
Questo già un anno fa è stato portato nelle nostre piazze per far sì che il Comune si prendesse la responsabilità di rimediare e rendere il prima possibile agibili questi appartamenti, ma da allora ancora nulla è stato fatto.

𝐕𝐢𝐯𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭à 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢 𝐝𝐢 𝐠𝐞𝐧𝐭𝐫𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐝𝐢 𝐬𝐯𝐞𝐧𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐚𝐭𝐫𝐢𝐦𝐨𝐧𝐢𝐨 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐨 𝐬𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐟𝐚𝐜𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢𝐫𝐞. Basta guardare allo spazio delle reggiane, da luogo abbandonato è oggi sì riqualificato, ma non pubblico e distante dagl3 abitant3 del quartiere.
Scendiamo in piazza il 1 maggio anche perché 𝐧𝐨𝐧 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭à 𝐮𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚, 𝐦𝐚 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐨 𝐯𝐞𝐧𝐠𝐚𝐧𝐨 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐥𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐨𝐫𝐬𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐫 𝐩𝐞𝐫𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥ɜ 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐫 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐫𝐚𝐝𝐢𝐜𝐢 in una città davvero fatta a misura di ogni singolo student3, partendo in primis dall’accesso alla casa, a studentati pubblici e a dei servizi capaci di incontrare le esigenze dei più giovani.
Vogliamo un primo maggio contro il lavoro povero e le politiche di un governo autoritario che in poco più di un anno ha tolto il RDC, il contributo per gli affitti, ha continuato ad esternalizzare il welfare pubblico, ha deregolamentato gli appalti e continua a finanziare le guerre.
Queste misure sono state introdotte in un momento dove il carovita e l’inflazione hanno eroso 4000 euro di potere di acquisto alla popolazione negli ultimi due anni con i salari fermi agli anni 90, unico paese in Europa.

𝐔𝐧 𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐢𝐭à 𝐜𝐨𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐞𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐭𝐨𝐜𝐜𝐚 𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐱𝐭𝐫𝐚-𝐩𝐫𝐨𝐟𝐢𝐭𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐛𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐩𝐞𝐜𝐮𝐥𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐢𝐧𝐧𝐚𝐥𝐳𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐞 𝐫𝐚𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐦𝐮𝐭𝐮𝐢, non mette freni al libero mercato dell’energia e dei carburanti lasciando la possibilità di speculare sui i costi delle bollette e dei carburanti lasciandoci in balia del libero mercato.
Siamo in un paese dove chi ci governa non ha la volontà di favorire una riconversione ecologica che impone una trasformazione e i costi agli industriali che da decenni ricevono sgravi fiscali pubblici ed in cambio ci ripagano con modalità di produzione che inquinano i territori, precarietà e lavoro povero, con le ricadute sociali che impattano con i territori creando sempre piu’ insicurezza.
In questo contesto 𝐥𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐢𝐧𝐝𝐚𝐜𝐚𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐞𝐝𝐞𝐫𝐚𝐥𝐢 𝐫𝐢𝐦𝐚𝐧𝐠𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐧𝐢𝐧𝐟𝐥𝐮𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐞 𝐭𝐢𝐦𝐢𝐝𝐞 rispetto al preoccupante contesto in cui ci ritroviamo, più preoccupati della propria esistenza che di creare mobilitazioni in grado di conquistare diritti.

Saremo in strada il primo maggio portando le lotte quotidiane 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐢𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐩𝐨𝐯𝐞𝐫𝐨, 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐚𝐬𝐚, 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞 𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐚, 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐨𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐞 𝐫𝐚𝐳𝐳𝐢𝐬𝐦𝐨, 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐚 𝐞 𝐜𝐢 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐦𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐫𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐭𝐮𝐭𝐭𝟑 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐛𝐚𝐫𝐜𝐚 𝐞 𝐜𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐮𝐫𝐚 𝐠𝐥𝐢 𝐮𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢.
Continueremo giorno per giorno a lottare su tutti questi temi continuando a costruire una nuova forma di sindacalismo sociale che incida in modo radicale nelle lotte quotidiane strappando maggiori diritti per tutt3.
Continueremo a lottare per costruire una città inclusiva, in cui gli spazi urbani non siano abbandonati o un mero presidio di polizia ma spazi collettivi, di incontro, di decisionalità politica. 𝐔𝐧𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭à 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐥𝟑 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐧𝐭𝟑 𝐝𝐢 𝐞𝐭à, 𝐞𝐭𝐧𝐢𝐚 𝐞 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐚𝐧𝐨 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐚𝐠𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢 nel determinare l’uso delle risorse all’interno delle scuole, dei quartieri, nelle strade.

𝗟’ 𝟭 𝗠𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢 𝗧𝗨𝗧𝗧3 𝗜𝗡 𝗣𝗜𝗔𝗭𝗭𝗔! 𝗖𝗢𝗡𝗖𝗘𝗡𝗧𝗥𝗔𝗠𝗘𝗡𝗧𝗢 𝗛.𝟭𝟰:𝟯𝟬 𝗔𝗟𝗟𝗔 𝗚𝗔𝗕𝗘𝗟𝗟𝗔 (𝗩𝗜𝗔 𝗥𝗢𝗠𝗔)

LABAQ16 – CITTA’ MIGRANTE – CASA BETTOLA – ADL COBAS – COLLETTIVO RABUN

𝐂𝐎𝐌𝐔𝐍𝐈𝐂𝐀𝐓𝐎 𝐃𝐈 𝐒𝐓𝐀𝐌𝐏𝐀 𝐂𝐎𝐍𝐆𝐈𝐔𝐍𝐓𝐎 𝐕𝐄𝐑𝐒𝐎 #𝐋𝐎𝐓𝐓𝐎𝐌𝐀𝐑𝐙𝐎 #8marzo ❤️‍🔥

Siamo le donne e le libere soggettività che animeranno insieme la piazza dell’8 marzo a #ReggioEmilia, in continuità con le grandi manifestazioni del novembre scorso.
𝗡𝗲𝗹 𝗺𝗲𝘀𝗲 𝗱𝗶 𝗳𝗲𝗯𝗯𝗿𝗮𝗶𝗼 𝗰𝗶 𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝘁𝗲 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗼𝗻𝗱𝗲𝗿𝗰𝗶 𝗹𝗲 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝗻𝗼 𝗶 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗺𝗼𝗱𝗶 𝗱𝗶 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗳𝗲𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗲 𝗲 𝘁𝗿𝗮𝗻𝘀𝗳𝗲𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗲, 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗮𝗽𝗲𝘃𝗼𝗹𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗶𝗻𝗳𝗶𝗻𝗶𝘁𝗶 𝗺𝗼𝗱𝗶 𝗱𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶𝗿𝘀𝗶. 𝗟𝗲 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗲 𝗲𝘀𝗽𝗲𝗿𝗶𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗰𝗲 𝗹𝗼 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝗻𝗼: 𝗳𝗲𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗲 𝗲 𝘁𝗿𝗮𝗻𝘀𝗳𝗲𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗲, 𝗺𝗮 𝘀𝗶 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗻𝘁𝗮. È un percorso mai finito che fa perno sul rendere la propria esperienza un bene comune nella relazione con tutte le altre.
Ci siamo dette che continueremo a confrontarci ma non a dividerci, come farebbe comodo al sistema patriarcale, anche dopo l’8 marzo.
I terreni di lotta comune sono tanti e in questo Lotto Marzo vogliamo condividerli con la città.
Saremo insieme in piazza 𝗽𝗲𝗿 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗼 𝘀𝗰𝗶𝗼𝗽𝗲𝗿𝗼 𝘁𝗿𝗮𝗻𝘀𝗳𝗲𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗲 𝗿𝗶𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼: 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗽𝗶ù 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗼𝗻𝗱𝗲𝗿𝗰𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗮𝘁𝗿𝗶𝗮𝗿𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗲 𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝘀𝗺𝗼 𝘀𝗶 𝗿𝗲𝗴𝗴𝗼𝗻𝗼 𝘀𝘂𝗹 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 𝗴𝗿𝗮𝘁𝘂𝗶𝘁𝗼 𝗼 𝘀𝗳𝗿𝘂𝘁𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗲. Senza di noi e la nostra disponibilità, il sistema collasserebbe. È nostra responsabilità sottrarci.
Saremo insieme in piazza 𝗽𝗲𝗿 𝘀𝗰𝗶𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗮𝗶 𝗿𝘂𝗼𝗹𝗶 𝗶𝗺𝗽𝗼𝘀𝘁𝗶 𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗴𝗲𝗿𝗮𝗿𝗰𝗵𝗶𝗲 𝗱𝗶 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲, 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮𝗿𝗰𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗼𝗽𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗯𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝘂𝗶 𝘃𝗼𝗿𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲𝗿𝗼 𝗶𝗻𝗴𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮𝗿𝗰𝗶.
Saremo insieme in piazza, persone lgbtqia+, persone razzializzate, persone con disabilità, persone che abitano il margine, persone che non rinunciano ad attraversare i confini della paura.
𝗦𝗮𝗿𝗲𝗺𝗼 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗶𝗻 𝗽𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘃𝗼𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗼𝗴𝗴𝗶 𝗻𝗲𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 𝘃𝗶𝘃𝗼𝗻𝗼 𝗹’𝗼𝗿𝗿𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗴𝘂𝗲𝗿𝗿𝗮, 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗲𝗻𝗼𝗰𝗶𝗱𝗶𝗼 𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗹𝗼𝗻𝗶𝗮𝗹𝗶𝘀𝗺𝗼. La guerra è di chi la combatte, ma le sue conseguenze riguardano più che altro le donne civili, bambini e bambine, libere soggettività. Il nostro corpo è usato come campo di battaglia, territorio di conquista e competizione… per noi invece è veicolo di lotta, relazione, liberazione. Ce lo insegnano le donne iraniane al grido di Donna, Vita, Libertà.
𝗦𝗮𝗿𝗲𝗺𝗼 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗶𝗻 𝗽𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝘂𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝗱𝗶𝗳𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝘁à 𝗱𝗶 𝗮𝗯𝗼𝗿𝘁𝗶𝗿𝗲 𝗲 𝗱𝗶 𝗱𝗲𝗰𝗶𝗱𝗲𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗰𝗼𝗿𝗽o 𝗽𝗲𝗿 𝗼𝘁𝘁𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗽𝗶ù 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝟭𝟵𝟰, 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵é 𝗶𝗻 𝘂𝗻 𝗽𝗮𝗲𝘀𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝘂𝗶 𝗶𝗹 𝟳𝟬% 𝗱𝗲𝗶 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗰𝗶 è 𝗼𝗯𝗶𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗲 𝗶 𝗻𝗼-𝗰𝗵𝗼𝗶𝗰𝗲 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗮𝗹 𝗴𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗼 𝗲 𝗻𝗲𝗴𝗹𝗶 𝘀𝗽𝗮𝘇𝗶 𝗱𝗶 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮, 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗳𝗮𝗰𝗼𝗹𝘁à 𝗱𝗶 𝘀𝗰𝗲𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗲 è 𝗳𝗶𝗻 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼 𝗹𝗶𝗺𝗶𝘁𝗮𝘁𝗮.
Ci saremo anche per denunciare le aberrazioni dei tagli alla sanità, le violenze ostetriche e di reparto.
𝗦𝗮𝗿𝗲𝗺𝗼 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗶𝗻 𝗽𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗴𝗿𝗶𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗿𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗹𝗮 𝗰𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝘀𝘁𝘂𝗽𝗿𝗼 𝗲 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗹𝘁à 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗘𝘂𝗿𝗼𝗽𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮 𝘁𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲 il riferimento al fatto che ‘un rapporto sessuale senza consenso è stupro’.
Saremo insieme in piazza 𝗽𝗲𝗿 𝗱𝗮𝗿𝗲 𝘃𝗼𝗰𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝗿𝗶𝘃𝗼𝗹𝗴𝗼𝗻𝗼 𝗮𝗹 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗮𝗻𝘁𝗶𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗲 𝗰𝗵𝗲, 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗿𝗶𝗰𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗼𝘃𝗲𝗿𝘁à 𝗲𝗰𝗼𝗻𝗼𝗺𝗶𝗰𝗮, 𝗮𝗯𝗶𝘁𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮, 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮, rischiano di non farcela a emanciparsi dalla violenza del partner.
𝗦𝗮𝗿𝗲𝗺𝗼 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗶𝗻 𝗽𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗼𝗽𝗽𝗼𝗿𝗰𝗶 𝗮𝗹𝗹’𝗲𝗰𝗼𝗰𝗶𝗱𝗶𝗼, 𝗹𝗮 𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗶 𝘀𝗳𝗿𝘂𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗲 𝗱𝗼𝗺𝗶𝗻𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗺𝗮𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲 𝗽𝗮𝘁𝗿𝗶𝗮𝗿𝗰𝗮𝗹𝗲 che sta sempre più velocemente esaurendo le risorse del pianeta in un processo selvaggio di accumulazione del profitto privato e privatizzato. 𝗖𝗶 𝘀𝗮𝗿𝗲𝗺𝗼 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗼𝗽𝗽𝗼𝗿𝗰𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗴𝗲𝗿𝗮𝗿𝗰𝗵𝗶𝗲 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝘀𝘁𝗲 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹 𝗽𝗮𝘁𝗿𝗶𝗮𝗿𝗰𝗮𝘁𝗼, 𝗰𝗵𝗲 𝗺𝗲𝘁𝘁𝗼𝗻𝗼 𝗹’𝘂𝗼𝗺𝗼 𝗼𝗰𝗰𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗮𝗹 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗮𝘁𝗲𝗻𝗮 𝗱𝗶 𝗼𝗽𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝘀𝗳𝗿𝘂𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗰𝘂𝗶 𝗰𝗶 𝗯𝗮𝘁𝘁𝗶𝗮𝗺𝗼. 𝗦𝗮𝗿𝗲𝗺𝗼 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗶𝗻 𝗽𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗱𝗶𝗳𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗰𝘂𝗼𝗹𝗮 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮 ma anche per non tacere di fronte alle colpevoli omissioni relative alla cancellazione del contributo femminile alla storia umana e alla reticenza nell’adottare sistematici 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗶 𝗱𝗶 𝗲𝗱𝘂𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗻𝗮𝘁𝗼𝗺𝗼-𝘀𝗲𝘀𝘀𝘂𝗼-𝗮𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻* 𝗲 𝗮𝗱𝗼𝗹𝗲𝘀𝗰𝗲𝗻𝘁𝗶.
Saremo insieme in piazza perché 𝗰𝗶 𝗽𝗶𝗮𝗰𝗲 𝗶𝗺𝗺𝗮𝗴𝗶𝗻𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁à 𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗮 𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗲𝗰𝘂𝗿𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗶 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁* 𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗶𝗻𝘃𝗶𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮 𝗼 𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮 𝗶𝗹 𝗺𝗮𝗹𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝘃𝗲𝗿𝘁à.
Infine, non è mai superfluo ricordarlo, saremo insieme in piazza perché ci prendiamo l’impegno e la responsabilità di non stare mai in silenzio davanti alla violenza patriarcale che anche in questa città opprime, ferisce, minaccia, uccide.
Dal novembre scorso la sorella di una ragazza ammazzata ci ha chiesto di fare rumore: vogliamo prenderla in parola, e 𝘀𝗲 𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗱𝗶 𝗿𝘂𝗺𝗼𝗿𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗳𝗮𝗿𝗻𝗲 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗶𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼.

Associazione Nondasola, Non Una Di Meno Reggio Emilia, Spazio Donna liberƏ di essere, Assemblea Transfemminista degli Spazi Sociali, Donne in Nero, Collettivo Studentesco Rabûn, Compagnia LeMafalde

𝙇𝙊𝙏𝙏𝙊 𝙈𝘼𝙍𝙕𝙊 𝙎𝘾𝙄𝙊𝙋𝙀𝙍𝙊 𝘾𝙊𝙉𝙏𝙍𝙊 𝙇𝘼 𝙑𝙄𝙊𝙇𝙀𝙉𝙕𝘼 𝙋𝘼𝙏𝙍𝙄𝘼𝙍𝘾𝘼𝙇𝙀 ❤️‍🔥

Questo venerdì #8marzo ci saremo anche noi, come spazi sociali al corteo di #NonUnaDiMeno – #ReggioEmilia
Scendiamo in piazza contro la violenza del sistema cis-etero-patriarcale e del capitalismo che annichilisce le nostre esistenze.
Vogliamo riappropriarci delle nostre vite, abbattendo gli ostacoli che questo governo erge tra noi e la nostra libertà.
Abbiamo visto nelle ultime settimane quanto sia violenta e subdola la repressione al dissenso, prima con le manganellate a studentesse e studenti a Pisa e poi con la misura fascista dei sei divieti di dimora ai compagni dei Municipi Sociali di Bologna.
Ma lo abbiamo visto anche nel momento di tensione il 25 novembre a Roma davanti alla sede dei no-choice.
𝐒𝐚𝐩𝐩𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐛𝐞𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 è 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐢 𝐥𝐨𝐭𝐭𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐮𝐭𝐭ɜ.
Scendiamo in piazza l’otto marzo per affermare che le lotte sociali transfemministe, antifasciste e antirazziste per l’autodeterminazione delle nostre vite non si fermano, non si intimoriscono, ma anzi cercano alleanze per essere più decisive.
Per difendere la libertà di abortire e perché vogliamo molto di più della 194.
Per il diritto all’abitare, per contrastare le violenze istituzionali, economiche, psicologiche verso donne e soggettività lgbtqia+.
Per la libertà di movimento, per abbattere le frontiere e per la chiusura dei CPR.
Scendiamo in piazza per continuare a denunciare il genocidio del popolo palestinese, che Israele con la complicità dei paesi occidentali sta attuando.
Per la libertà di vivere, senza avere paura di essere stup*ate o uccise.
Per questo, per altro, per tutto.
L’otto marzo noi ci siamo.
🔥CORTEO RITROVO H.18 PIAZZA DEI MARTIRI 🔥

#NOCPR in #EmiliaRomagna

2 marzo- da #ReggioEmilia verso la #manifestazione regionale contro i CPR.
Ritrovo in stazione dei treni a Reggio Emilia alle 12.45 raggiungeremo insieme il corteo a Ferrara.

MANIFESTAZIONE NO CPR
SABATO 02 MARZO ORE 15 FERRARA

(Concentramento Piazzale Poledrelli)
Il Governo Meloni sta rilanciando il sistema dei CPR (Centri di Permanenza per i Rimpatri) dichiarando di volerne aprire almeno uno in ogni regione ed è stata confermata l’esistenza di uno studio di fattibilità per l’apertura di un centro a Ferrara.
Attualmente i CPR in Italia sono 10, tre dei quali sotto indagine per reati tra quali truffa, maltrattamenti, violenza privata pluriaggravata, falso ideologico, oltre a reati fiscali. Tra le accuse, come emerso anche da diverse inchieste, la somministrazione forzata di psicofarmaci e la negazione di cure.
I CPR sono luoghi inaccessibili, dove di continuo avvengono soprusi e violenze che spesso portano ad atti di autolesionismo fino al suicidio, come quello di Sylla Ousmane, rinchiuso nel CPR di Ponte Galeria, avvenuto all’inzio di febbraio.
Luoghi inumani, in cui le persone sono private della libertà personale, anche solo per avere il documento di soggiorno scaduto, reato amministrativo non penale.
Dopo la manifestazione tenutasi ad ottobre a Bologna, la settimana scorsa sono stati fatti diversi presidi in regione appoggiati da tantissime realtà. A Ferrara quasi 50 associazioni si sono mobilitate, organizzando diverse iniziative.
Un CPR (allora CIE/CPT) in Emilia Romagna è già stato chiuso dopo una lunga stagione di lotte. Vogliamo ribadire chiaramente che nessun arretramento è possibile sul nostro territorio e che quelli esistenti in altre regioni devono essere immediatamente chiusi.
Rifiutiamo l’idea di carceri in cui rinchiudere, magari dopo essere stato sfruttato sul lavoro, chi ha la sola colpa di cercare un futuro migliore attraverso la migrazione.
Da Ferrara a Bologna, da Rimini a Piacenza la nostra non è solo un’opposizione di cittadin* contro modelli di reclusione e segregazione, ma è anche rivendicazione e impegno per un’accoglienza degna, per città aperte e plurali, per percorsi di autonomia e integrazione. Vogliamo contribuire ad una Europa di ponti, di libertà e giustizia sociale e non di muri, discriminazioni e politiche suprematiste e nazionaliste.

Contro il “Decreto Cutro”

Ci siamo ritrovate e ritrovati in Piazza Prampolini a #ReggioEmilia per discutere insieme delle conseguenze della nuova Legge sull’immigrazione, il cosiddetto #DecretoCutro.

Lo abbiamo fatto a pochi giorni dell’ennesima strage nel Mediterraneo avvenuta sulle coste della Grecia. È l’inizio di un percorso per denunciare le ripercussioni che questo Decreto avrà sia sulle persone migranti che nei territori in cui tutte e tutti noi viviamo.

Il decreto Piantedosi, o decreto Cutro, peggiora notevolmente la situazione delle persone migranti.
Approvato con il pretesto del blocco dell’immigrazione irregolare, il risultato sarà invece un aumento del numero di persone che vivono nei nostri territori in situazione irregolare e la negazione dei diritti dei richiedenti asilo sanciti dall’ONU e dalla Costituzione Italiana.

Alcune modifiche introdotte sono :
– L’integrazione nel nostro territorio non sarà più sufficiente per ottenere un permesso di soggiorno, togliendo un’importante possibilità di regolarizzazione.
– I richiedenti asilo non potranno più accedere a opportunità reali di integrazione sul territorio come corsi di italiano, percorsi di inserimento lavorativo e sociale e supporto psicologico
– I richiedenti asilo, provenienti dai cosiddetto paesi sicuri, potranno essere trattenuti in frontiera e verranno considerati irregolari fino all’ottenimento di una forma di protezione, senza poter incontrare un avvocato che possa seguirne opportunamente il percorso legale
I permessi di soggiorno per protezione speciale, cure mediche e calamità non saranno più convertibili in permessi per motivi di lavoro, condannando le persone che li ottengono a ricadere in situazione di irregolarità alla loro scadenza.

La soluzione all’irregolarità sono vie d’ingresso legali e opportunità di inclusione delle persone migranti!
Riconoscimento dei diritti delle persone e regolarità eviterebbero ulteriore marginalità ed esclusione e quindi maggiore sicurezza nei territori

17 giugno manifestazione a #Bologna per la #Romagna

Nelle scorse settimane ci siamo organizzati per portare solidarietà alle popolazioni colpite dall’alluvione in #Romagna.
Da #ReggioEmilia abbiamo raccolto e portato materiali, alimenti e attrezzi. Abbiamo formato le brigate, e in decine abbiamo aiutato a ripulire dal fango case e strade.

Tutto questo non è stato mosso da senso di carità, come spesso abbiamo letto sui giornali, ma dalla rabbia di chi conosce perché questi disastri avvengono e chi li produce: consumo di suolo, cementificazione, politiche predatorie dei territori, sono solo alcune delle cause che oggi hanno rotto gli argini in Romagna, ma che periodicamente e con sempre più frequenza colpiranno le nostre vite.

In Romagna non abbiamo visto solo fango e mobili rotti, ma abbiamo anche incontrato le persone.
Dopo un disastro l’importante è rialzarsi, ma come sappiamo c’è chi si rialza prima e c’è chi si rialza dopo, e nelle relazioni create durante le giornate di lavoro abbiamo potuto conoscere e condividere le difficoltà e le paure di chi gli strumenti per rialzarsi da sol* non li ha e scavando insieme abbiamo trovato quei Diritti Sommersi che collettivamente dobbiamo fare emergere.

Per questo sabato 17 giugno partiremo anche da Reggio per la manifestazione a Bologna. Marceremo insieme agli abitanti della Romagna, insieme a chi da tutta Italia si è attivato per sostenere le popolazioni alluvionate, fino a raggiungere il palazzo della Regione dove porteremo il fango e rivendicheremo i diritti sommersi dalle politiche neoliberiste e dalla sviluppo capitalista nel nostro territorio.

📌 Ritrovo per partire da Reggio:
Sabato ore 14:20, stazione FS, piazzale Marconi

Lab AQ16 – Casa Bettola – Città Migrante

Primo maggio #ReggioEmilia

Manifestiamo il #1maggio a Reggio Emilia, per dare una risposta collettiva alle politiche dei governi che da decenni creano precarietà e povertà individuali, alimentando la guerra tra poveri e spingendo una fascia sempre piu larga di persone verso l’esclusione sociale. Politiche che concentrando la ricchezza a favore delle multinazionali, dei grossi gruppi industriali, di chi vive di speculazione finanziaria e fanno ricadere i costi sociali sui territori e nelle periferie delle città.
Una fascia sempre più ampia di popolazione non trova casa , c’è chi pur avendo un lavoro non riesce ad arrivare a fine mese e i migranti rischiano di perdere la possibilità di avere i documenti in regola mentre il welfare continua ad essere depotenziato o privatizzato.

Il 1 maggio invitiamo a convergere chi quotidianamente lotta per
– gli aumenti salariali contro il carovita
– la possibilità di trovare una casa in affitto contro la
speculazione immobiliare
– i progetti di mutuo aiuto contro la povertà e l’esclusione
sociale
– il diritto di regolarizzazione dei migranti contro il
restringimento del nuovo decreto immigrazione
– una sanità e una scuola pubblica contro la privatizzazione
– una riconversione ecologica contro il greenwashing

Il primo maggio è una data per noi tutt’altro che celebrativa o di mera ritualità, ma un momento importante per mettere in comune vertenze ed esperienze che contrastano sia a livello cittadino che a livello nazionale le politiche del governo Meloni, che senza vergogna ha tolto il reddito di cittadinanza, il contributo per l’affitto e continua a tagliare risorse ai servizi pubblici a vantaggio dei privati, continua ad investire in armi, a rifinanziare la cosiddetta guardia costiera Libica . Tutto questo lo fa attraverso una speculazione politica dove scarica le responsabilità dell’insicurezza nelle città verso gli ultimi arrivati.

Scendiamo in piazza per costruire una città dove il pubblico riprenda potere sul privato, dove il lavoro povero non sia la regola per le giovani generazioni, dove le discriminazioni di genere, colore della pelle o classe sociale non abbiano cittadinanza

LUNEDI 1 MAGGIO CONCENTRAMENTO ORE 15:30 PRESSO L’ARCO DI VIA ROMA

CITTA’ MIGRANTE
ADL COBAS
CASA BETTOLA
LABORATORIO AQ16
COLLETTIVO RABUN

𝐏𝐑𝐈𝐌𝐀𝐕𝐄𝐑𝐀 #𝐀𝐍𝐓𝐈𝐅𝐀𝐒𝐂𝐈𝐒𝐓𝐀 🌹 16/04 Festa in Via Cecati

𝐏𝐑𝐈𝐌𝐀𝐕𝐄𝐑𝐀 𝐀𝐍𝐓𝐈𝐅𝐀𝐒𝐂𝐈𝐒𝐓𝐀
DOMENICA 16 APRILE Picnic in Via Cecati a #ReggioEmilia
PER UNA GIORNATA DI FESTA VERSO IL #25APRILE

Durante questo inverno più volte la zona di Via Cecati è stata sfregiata con scritte e simbologie nazi-fasciste. Azioni che vanno contro la storia di questa città e della sua comunità, viva e resistente, che ha sempre difeso e ancorato alla realtà presente la pratica antifascista.
Per questo chi agisce di notte, aggirandosi di nascosto nei quartieri e lasciando segni di odio e della propria frustrazione, non può pensare di farla franca e che la comunità antifascista non sia presente e reattiva.
Come spazi sociali abbiamo fatto la nostra parte mobilitandoci più volte, di giorno e di notte, per ripulire i muri nei diversi punti della città dove questi sfregi sono stati fatti.

Adesso che la primavera è arrivata vogliamo rilanciare, facendo un invito a tutte le realtà e le persone che portano avanti nel proprio quotidiano la pratica antifascista – che sia nel mutualismo, nella solidarietà, nel ricordo o nelle piazze – per una giornata di festa e riappropriazione di quegli spazi che in questo periodo sono stati attaccati e che ora devono tornare liberi e restituiti alla città.

𝐈𝐧𝐜𝐚𝐦𝐦𝐢𝐧𝐚𝐧𝐝𝐨𝐜𝐢 𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐥𝐚 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐥𝐨𝐭𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝟐𝟓 𝐚𝐩𝐫𝐢𝐥𝐞, 𝐢𝐧𝐯𝐢𝐭𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐭𝐮𝐭𝐭𝟑 𝐚𝐥 𝐏𝐚𝐫𝐜𝐨 𝐏𝐫𝐢𝐦𝐚𝐯𝐞𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐚 𝐂𝐞𝐜𝐚𝐭𝐢 (𝐥𝐚𝐭𝐨 𝐂𝐨𝐧𝐚𝐝), 𝐃𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚 𝟏𝟔 𝐚𝐩𝐫𝐢𝐥𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝟏𝟏:𝟎𝟎 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧𝐚 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐩𝐨𝐩𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐫𝐚𝐝𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐭𝐢𝐯𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐥 𝐠𝐞𝐫𝐦𝐞 𝐟𝐚𝐬𝐜𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐫𝐭𝐢𝐞𝐫𝐞.

Passeremo la giornata con pic-nic, musica, street art, giochi per bambini e spettacoli, dimostrando che i quartieri della nostra città sono di chi li vive e non di chi li deturpa.
𝐈𝐧𝐯𝐢𝐭𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐭𝐚̀ 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐟𝐚𝐬𝐜𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐚𝐫𝐞 𝐞 𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐦𝐮𝐨𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐥’𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚, 𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐢𝐧𝐜𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐚𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐪𝐮𝐚𝐫𝐭𝐢𝐞𝐫𝐞, 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞 𝐚𝐠𝐥𝐢 𝐢𝐦𝐛𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐟𝐚𝐬𝐜𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐞 𝐚 𝐫𝐢𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐚𝐫𝐬𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢 𝐬𝐩𝐚𝐳𝐢 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐭𝐚.

Ci vediamo domenica 16 aprile dalle 11:00 al Parco Primavera!

❗𝘐𝘯𝘥𝘪𝘤𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘶𝘵𝘪𝘭𝘪:
👉🏻 𝘗𝘰𝘳𝘵𝘢 𝘱𝘳𝘢𝘯𝘻𝘰 𝘢 𝘴𝘢𝘤𝘤𝘰 𝘦 𝘶𝘯 𝘵𝘦𝘭𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘳𝘪𝘦𝘮𝘱𝘪𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘱𝘢𝘳𝘤𝘰!
👉🏻 𝘚𝘦 𝘴𝘶𝘰𝘯𝘪 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘵𝘳𝘶𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘢𝘤𝘶𝘴𝘵𝘪𝘤𝘰 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘭𝘰 𝘦 𝘤𝘳𝘦𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘶𝘯𝘢 𝘫𝘢𝘮 𝘵𝘶𝘵𝘵3 𝘪𝘯𝘴𝘪𝘦𝘮𝘦!
👉🏻 𝘚𝘦 𝘷𝘶𝘰𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘪𝘷𝘪𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘶𝘯’𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘰 𝘶𝘯 𝘵𝘶𝘰 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘦𝘴𝘴𝘦 𝘭𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘦 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵3!