#25APRILE 2023 – Via i fascisti dalle strade, fuori il fascismo dalle istituzioni

🚩 h. 10:00 concentramento #antifa in corso Garibaldi #reggioemilia, davanti alla Basilica della Ghiara.

Il periodo storico in cui ci troviamo è segnato dalla salita al governo dell’estrema destra italiana. L’attività istituzionale svolta da ottobre ad oggi è stata incentrata sul tentativo di sottrarre i già scarsi diritti a quanti non sono allineati allo stereotipo di italiano che la compagine di governo ha in mente e che è la base dei loro stessi principi politici.
Ci ritroviamo con degli esponenti di governo ex MSI e apertamente revisionisti, che non si fanno scrupoli a chiamare “assassini di musicisti” i responsabili dell’azione di via Rasella, colpevolizzando i partigiani combattenti e riabilitando i nazi-fascisti occupanti.
Ci ritroviamo con un ministro dell’istruzione che afferma che l’umiliazione è fondamentale nella crescita e nella formazione dell3 student3, che non aspetta un secondo a sanzionare una preside che condanna un’aggressione squadrista, ma al contrario denuncia student3 per semplici manifestazioni di dissenso.
Ci ritroviamo politiche in materia di immigrazione che sono un completo rifiuto da parte del governo di riconoscere come universale il diritto alla libertà di movimento e alla fuga da guerra e miseria. Le stragi che sono avvenute e che tuttora si consumano sono tutte annunciate ed evitabili, ciò che il governo sta facendo è rendere ancora più pericoloso e difficile il viaggio che i migranti compiono, con il risultato di moltiplicare sempre di più la sofferenza e la morte per centinaia di migliaia di persone innocenti.
Ci ritroviamo un governo che usa incessantemente la parola meritocrazia per riaffermare e consolidare le differenze di classe.
Ci troviamo ad affrontare un governo che risponde ad ogni comportamento sociale che non rispecchia i propri canoni solo ed esclusivamente attraverso lo strumento repressivo licenziando leggi che comminano anni di carcere per ogni cosa.
Questi primi mesi di governo Meloni ci dicono chiaramente che l’obiettivo è attaccare e distruggere passo dopo passo i principi alla base delle democrazie costituzionali sorte dopo la liberazione dell’Europa dal nazifascismo.
Il governo attacca e continuerà ad attaccare l’esperienza della resistenza in molti modi, ognuno dei quali corrisponde a falsità e malafede, tentando così di riscrivere la storia per provare a decostruire il sentimento antifascista proprio di una società aperta ed egualitaria.
Le dichiarazioni revisioniste di vari membri del governo e del partito della Meloni sono sia un’arma per scalfire la memoria della resistenza che un diversivo per portare l’attenzione ed il dibattito pubblico su questo tema mentre sotto i nostri occhi si parla di legalizzare la tortura ed è in corso l’aumento esponenziale del regime repressivo verso qualsiasi forma di divergenza.
In questi mesi, seppur ancora non direttamente legittimati dal governo, i fascisti stanno tornando a sentirsi liberi di agire nelle strade, cosa che nella nostra città si è espressa nella continua comparsa di scritte nazifasciste e simboli di odio sui muri dei nostri quartieri e spazi militanti e che ha trovato compimento nella scoperta che l’autore di tali scritte girava armato e pronto ad utilizzare la pistola contro chiunque avesse tentato di fermarlo, così com’è accaduto proprio alle nostre compagne e i nostri compagni che l’hanno incrociato mentre era intento a scrivere sui muri il proprio repertorio di simboli nazifascisti.

Come militant3 antifascisti e cittadin3 di Reggio Emilia, pensiamo e pratichiamo un antifascismo che parta dal basso e si concretizzi in una presa di coscienza collettiva della cittadinanza intera, che cacci i reflussi di fascismo sia disorganizzato nelle strade che organizzato nelle istituzioni, che lotti per i valori della libertà e della fratellanza degli oppressi contro gli oppressori.
Scendiamo nelle strade tutte e tutti insieme per ricordare la Liberazione e per gridare a pieni polmoni che il fascismo a Reggio Emilia non passa!

Questo 25 aprile, come ogni anno parteciperemo al corteo cittadino, consapevoli che la lotta sarà lunga e dura e che oggi è più che mai necessario smettere di sottovalutare l’estrema destra e al contempo assumere e fare crescere una nuova coscienza collettiva per affrontare questo presente.

🔴 Concentramento corteo ore 10:00 Corso Garibaldi (fronte alla basilica della Ghiara) 🔴

Laboratorio AQ16, Casabettola, Ass. Città Migrante

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La nostra associazione dà sostegno agli invisibili, ai dimenticati e agli emarginati: da 16 anni siamo al loro fianco per affrontare insieme le sfide del quotidiano.
Operiamo nel nostro territorio affinché ci sia spazio per tutte e tutti, collaborando con le persone e le realtà che lo abitano e lo vivono, costruiamo ponti a livello locale ma anche globale.

Grazie al tuo aiuto porteremo avanti le nostre attività: il tuo sostegno è fondamentale!
Forniamo aiuti concreti a chi si trova in difficoltà economica, sociale e abitativa, attraverso incontri frequenti con le realtà del territorio e le istituzioni, per ottenere un sostegno tangibile. Organizziamo iniziative e dibattiti per tenere alta l’attenzione su temi importanti, con distribuzione di materiale informativo e promozione sui social.

Operiamo attraverso lo Sportello Solidale e lo Sportello Migranti, aiutando nella richiesta di documenti, nella compilazione di curriculum, nella ricerca di lavoro, nella compilazione di moduli per l’accesso ai servizi sanitari. Per non lasciare nessuno nel limbo, affinché i diritti siano garantiti a tutte e tutti.
Operiamo con la Scuola di italiano e corsi di formazione, perché la conoscenza della lingua è punto di partenza per una partecipazione attiva alla società. A tal proposito, proponiamo momenti di convivialità e conoscenza, culturali e artistici quali spettacoli, laboratori, mostre e Cucine Senza Frontiere. La condivisione è la nostra essenza.

L’associazione Città Migrante nasce a Reggio Emilia nel 2007 con l’intento di costruire, insieme a tante e tanti, una città inclusiva e solidale, una città (e un Paese) in cui i diritti siano per tutte e tutti; e lo facciamo promuovendo e agendo la cultura dell’accoglienza.

Abbiamo operato per molti anni all’interno della Stazione di Santa Croce, trasformandola in un luogo di accoglienza, di incontro e confronto.
Da quest’anno ci siamo trasferiti con le nostre attività in Viale Risorgimento 2/1, in zona Mirabello, pronti a cominciare un nuovo cammino di inclusione in questa parte della città.

Da tempo portiamo avanti la battaglia per il diritto all’abitare, un tema per noi fondamentale.
Si tratta di un percorso. insieme ad altre realtà del territorio,per cercare di risolvere la difficoltà che hanno molte persone, sopratutto straniere, a trovare alloggi in affitto, ritrovandosi costrette a vivere in “case” fatiscenti e in nero. Persone che vengono escluse, relegate ai margini, per le quali si innesca un meccanismo di sfruttamento abitativo.
Nessuna/o dev’essere lasciata/o sola/o, nessuna/o deve più morire per godere di un diritto fondamentale: una vita dignitosa.

Città Migrante trasloca!

Come abbiamo già condiviso con tante e tanti stiamo traslocando.
Il 28 febbraio scade l’atto di concessione della Stazione di Santa Croce a #reggioemilia con Ferrovie Emilia Romagna, un atto di concessione per noi difficile e complesso, per questo abbiamo deciso di trasferirci.
Abbiamo trascorso 6 anni in questo quartiere di Santa Croce, prendendoci cura della nostra amata piccola Stazione, trasformandola in un luogo di accoglienza abitativa, di progettualità quotidiane come la scuola di italiano e lo sportello informativo, di incontro, di scambio, di conoscenza, di aggregazione, di dibattito, di proiezioni e di eventi culturali ed artistici, ma soprattutto uno spazio di solidarietà. Un luogo in cui fermarsi per una sosta o per un tempo più lungo.
Ma non abbiamo solo dato accoglienza, abbiamo soprattutto ricevuto accoglienza, da chi già da tempo viveva in questo quartiere e da chi nel frattempo è arrivato, persone singole come realtà e gruppi organizzati.
Questa è la ricchezza di Santa Croce con cui abbiamo condiviso la nostra strada, le nostre intelligenze, le nostre braccia così come i nostri cuori, e attraverso il fare comune e l’ascolto siamo stati in grado di trasformarci.
Grazie a tutte e tutti voi!
Lasciamo questo luogo con molte più consapevolezze di quando siamo arrivati , sicuri di incontrarci sui tanti temi che portiamo avanti e negli spazi già abitati e vivi di Santa Croce, dove rimane anche una parte di noi con la Ciclofficina Raggi Resistenti.
Città Migrante migra ma non si arresta.
Iniziamo la nostra nuova avventura nella zona del Mirabello in viale Risorgimento 2/1 grazie all’ospitalità di ADL Cobas Emilia Romagna che ci accoglie in questo nuovo spazio!
Adelante, noi ci siamo!

DIRITTO ALL’ABITARE #right2housing – Incontro Pubblico

Venerdì 17 febbraio | ore 18.30, viale Ramazzini 33, #reggioemilia

Dibattito pubblico con
Ilaria Boniburini – architetta/urbanista redattrice di eddyburg.it
Antonella Amadei – Sportello per il diritto all’abitare Làbas & LUNA Bologna
Membri dell’assemblea “La casa è un diritto” Reggio Emilia

A partire dalla manifestazione del 19 novembre scorso “La casa è un diritto” si è formata una assemblea a cui partecipano associazioni , gruppi e singoli del territorio di Reggio Emilia per proseguire il percorso iniziato con la mobilitazione pubblica.
Vogliamo lavorare affinché si metta in atto un processo di trasformazione graduale della casa come valore d’uso e non di profitto, andando ad intervenire verso un più ampio spettro di destinatari, di bisogni sociali ed abitativi presenti sul territorio.
Questo cammino nasce da una difficoltà importante nel reperire alloggi in affitto e dalla constatazione che una fascia di popolazione è costretta a vivere in “case” fatiscenti e in nero. Persone che vengono escluse, relegate ai margini, per le quali si innesca un meccanismo di sfruttamento abitativo.
Le istanze richieste durante il corteo di aprire dei tavoli con l’amministrazione (crediamo che l’ente pubblico debba essere al centro) e le parti in causa in cui essere presenti sono iniziati. Inoltre dal 19 novembre scorso ha preso piede un dibattito cittadino sul tema “casa” su cui sono intervenuti vari soggetti.
Durante questo incontro vogliamo condividere e approfondire il percorso fatto ad oggi , gli sviluppi, i possibili strumenti di intervento e le cause che determinano la situazione in cui oggi ci sono case sfitte e persone senza casa. Lo faremo insieme a Ilaria Boniburini architetta/urbanista redattrice di Eddyburg per capire a fondo le dinamiche di questo sistema e come potere intervenire, e con Antonella Amadei dello Sportello per il diritto all’abitare Làbas & LUNA di Bologna per confrontarci con una città metropolitana e una esperienza studentesca.

25 anni degli spazi sociali di #ReggioEmilia

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Lab AQ16 – Città Migrante – Casa Bettola

Biji #Rojava, biji #Kurdistan !

L’attacco dello stato fascista turco capeggiato da #Erdogan all’autonomia curda del nordest della Siria si è rinnovato con lunghi bombardamenti ricominciati tra il 19 e il 20 novembre, decine sono state le perdite civili e delle unità di protezione popolare cadute e caduti per difendere la popolazione da attacchi come questo che negli anni non hanno fatto che mietere sempre più vittime nel pieno dell’indifferenza della comunità internazionale.

L’intero Kurdistan è da sempre sotto attacchi militari, politici e repressivi che mirano a soffocare le esperienze di confederalismo democratico e di autonomia delle donne, chi in questi anni ha perpetrato questo attacco ha agito nell’ impunità, ed i responsabili sono: lo stato turco, lo stato siriano, il governo di Barzani ad Erbil, Daesh, Al-Nusra, le brigate iraniane e decine di altri gruppi.

Tutto quello che le comunità del Kurdistan hanno sempre messo in campo è l’autodifesa delle organizzazioni territoriali autonome e delle esperienze di autogoverno.

Il modello teorizzato dal PKK, il partito dei lavoratori curdo in Turchia, che propone per tutti i popoli la pace, la liberazione della donna, la società democratica e l’armonia con l’ambiente, è osteggiato e combattuto da chi ha paura delle conseguenze dell’attuazione di questo modello, da chi come Erdogan vuole difendere il primato della nazione etnica, il privilegio dell’uomo sulla donna e lo sfruttamento capitalista di corpi e territori.

Il PKK ed il suo storico leader Abdullah Ocalan sono da anni criminalizzati a causa della loro lotta a difesa delle persone, per un modello diverso da quello dello sfruttamento e della prevaricazione. Ocalan è da 24 anni ormai rinchiuso nella prigione di Imrali in completo isolamento. Il suo nome e la lotta di cui fa parte sono stati dichiarati fuorilegge e messi nell’elenco delle organizzazioni terroristiche a causa delle pressioni dello stato turco sulla comunità internazionale.

L’utilizzo da parte dello stato turco di armi chimiche prodotte in Germania, dove da molti anni è illegale anche solo il simbolo del PKK, è un elemento che gli stati del mondo si rifiutano di considerare come quello che è: un crimine di guerra contro la popolazione, i governi devono immediatamente tagliare i rapporti con la Turchia e smettere di mandare armi al dittatore di questo stato, o il genocidio continuerà, sono ormai incalcolabili i morti nei massacri compiuti da milizie filoturche jihadiste e dallo stesso esercito turco contro i civili nelle aree di autonomia.

Oltretutto lo stato turco controlla territori in Siria attraverso organizzazioni legate ad Al-Qaeda ed ISIS, entrambe legate a doppio filo con gli interventi militari turchi contro i curdi, sia per una questione ideologica che per il vero e proprio approvigionamento di armi e munizioni.

Nell’indifferenza l’attacco non si fermerà, le mobilitazioni nel mondo devono pretendere la fine dello scambio di materiale militare con la Turchia, l’imposizione di una No-Fly-Zone sul Rojava, la cancellazione delle unità di protezione popolare dalle liste delle organizzazioni terroristiche e la liberazione di Ocalan.

A difesa del confederalismo democratico, dell’autonomia delle donne e dell’autodeterminazione dei popoli sotto il giogo di stati oppressori.

Biji Rojava! Biji Kurdistan!

LabAq16 – Casa Bettola – Città Migrante

La casa è un diritto! #Right2Housing

SABATO 19 NOVEMBRE CORTEO CITTADINO #reggioemilia
CONCENTRAMENTO ORE 15.30 PIAZZALE MARCONI (STAZIONE DEI TRENI)

per aderire: cittamigrante@gmail.com

Ci siamo ritrovati in assemblea in occasione della giornata delle Persone senza dimora per trattare il tema del diritto all’abitare. È stato un incontro molto partecipato e ricco di interventi, dove sono state riportate anche tante esperienze personali. Abbiamo discusso della situazione di crisi generale che andrà ad impoverire ulteriormente la popolazione con il carovita ed in particolare con il caro bollette. Abbiamo approfondito la questione del disagio abitativo: da chi una casa non ce l’ha, in quanto si ritrova in estrema povertà, a chi è sotto sfratto perché ha perso il lavoro, a chi, anche se in possesso dei requisiti come lavoro e reddito per accedere al mercato degli affitti, non riesce a trovare una abitazione perché “straniero”, genitore single o donna separata con figli.

Nella stessa condizione di non riuscire ad affittare una casa si ritrovano i migranti revocati dall’accoglienza che hanno a proprio carico anche un’ingiunzione di pagamento per aver superato il reddito minimo (per l’anno 2022 corrispondente a 6.085,43€ lordi) necessario per poter usufruire delle misure di accoglienza.

È diventato ormai impossibile affittare casa a Reggio Emilia e sempre più persone vivono una condizione di precarietà abitativa. Si è creato un “mercato parallelo” che affitta a persone di origine straniera alloggi spesso fatiscenti, sovraffollati e soprattutto in nero. Molte volte l’unica soluzione per un migrante è affidarsi a questo mercato per non finire in strada. In queste stanze non si può avere una residenza e nemmeno un domicilio, indispensabili per rinnovare i documenti di soggiorno. Da qui nascono e si sviluppano le compravendite di domicili e residenze. In questo modo si alimentano il mercato nero, l’illegalità e quello che viene definito “degrado” nei territori. Inoltre ci si affida ad agenzie, naturalmente versando del denaro, con la speranza che queste siano in grado di trovare un alloggio, alloggio che come è stato ribadito più volte durante l’incontro non arriva mai. Vite che vengono escluse, relegate ai margini, per le quali si innesca un meccanismo di sfruttamento abitativo.

L’assemblea ha espresso chiaramente la necessità di emergere, di non accettare la condizione di irregolarità verso cui le persone vengono spinte da questo sistema. Come abbiamo letto sui giornali il fenomeno degli affitti in nero riguarda anche gli studenti, per questo pensiamo che sia importante portare avanti istanze comuni che siano garanzia per tutte/i. Garantire il diritto all’abitare attraverso politiche
strutturali è un dovere della Politica: non si può permettere che vengano lasciate case vuote per favorire la rendita immobiliare a scapito delle persone.

Chiediamo:
– un tavolo con l’amministrazione e le parti in causa in cui essere presenti, per portare le nostre istanze
– che l’agenzia casa Acer venga promossa, valorizzata e messa in piena funzione, affinché possa essere a tutti gli effetti un’agenzia sociale per la casa
– che si apra una discussione in merito alle case vuote Acer, a come, insieme, poterle ristrutturare e quindi abitare
– che in caso di morosità incolpevole per le utenze gas, luce e acqua non vengano effettuati i distacchi dei contatori, ma venga riconosciuto il minimo di fornitura garantita
Vogliamo lavorare per un processo di trasformazione graduale della casa come valore d’uso e non di profitto, andando ad intervenire verso un più ampio spettro di destinatari, di bisogni sociali ed abitativi presenti sul territorio.

Promuovono:
Ass. Città Migrante, Partecipazione ODV, Avvocato di Strada- Reggio Emilia, La nuova luce, Gruppo Laico Missionario-GLM , Passaparola, Diaspora Ivoriana dell’Emilia Romagna (DIER),
Associazione Maliana Badegna, Associazione Senegalese di Reggio Emilia e Provincia,
Associazione Kairaba, Associazione Bengalese Reggio Emilia , ADL Cobas Emilia Romagna , Arcigay Gioconda Reggio Emilia APS, Lab aq16, Casa Bettola
Aderiscono :
Sinistra Italiana Reggio Emilia, Reggio Emilia in Comune

#ConvergerePerInsorgere

Convergere per insorgere

Ieri ci siamo incontrati a #Reggioemilia con il Collettivo di Fabbrica #GKN per confrontarci su come intrecciare lotte sociali e ambientali, sindacali e mutualistiche, partendo dalla loro generosa esperienza che dalla difesa del proprio posto di lavoro è diventato uno stimolo a tutte e tutti noi di convergere e insorgere insieme.

Sabato 22 ottobre partiremo dalla stazione di Reggio Emilia per partecipare alla manifestazione di Bologna insieme a tante e tanti in un contesto dove guerre, crisi climatica e ambientale, crisi economica e sociale, mettono sotto attacco il futuro delle nuove generazioni e porta sotto la soglia di povertà sempre più persone.

Come sindacato ADL Cobas assieme agli spazi sociali Lab Aq16, Casa Bettola, l’associazione Città Migrante e il Collettivo studentesco Rabûn – che da anni interveniamo tramite progetti solidali, mobilitazioni e scioperi sulle tematiche del lavoro, della cementificazione, del carovita, del diritto alla casa, contro le discriminazioni di genere e di paesi di provenienza – convergiamo a Bologna assieme a tente e tanti delle città dell’Emilia Romagna per opporci alle politiche neoliberiste che da decenni ci investono.

Politiche dove i Governi in continuità,  favoriscono le grandi lobby energetiche e multinazionali, lasciandogli enormi profitti e detassazioni, mentre tramite la speculazione sulle bollette e i beni di prima necessità oggi avere un posto di lavoro non è piu’ sufficiente per poter accedere alla sanità e ad una scuola pubblica di qualità o una casa in affitto.

Politiche che hanno fermato i salari di questo paese da trent’anni e riducono sempre di piü i finanziamenti al welfare pubblico – scuola, sanità, case popolari e accoglienza – incentivando le esternalizzazioni a favore di società private e grosse cooperative che creano lavoro povero e bassa qualità dei servizi.

Governi che escludono in continuità fette sempre più grosse di popolazione da una vita dignitosa, tramite precarietà del lavoro e innalzamento dei requisiti per avere permesso di soggiorno, foraggiando di fatto l’insicurezza nelle città e nelle periferie lasciando sempre piü introiti e mano d’opera al mercato nero e alle mafie.

Saremo a Bologna contro il mantra ripetuto su tutte le tematiche che nulla cambia, saremo a Bologna per affermare che:

– il reddito di cittadinanza vuole migliorato e ampliato e a livello europeo;

– per ristabilire la scala mobile legando i salari al costo della vita;

– per bloccare la continua cementificazione del nostro territorio, trasformando la regione in un grosso hub logistico;

– per internalizzare i servizi del welfare;

– per processi di accoglienza di qualità;

– per un welfare pubblico di qualità.

Bologna sarà la prima tappa di convergenza che toccherà tante regioni del paese, per insorgere collettivamente alle troppe singole povertà che affrontiamo. Nessuna e nessuno si salva da solo.

Ritrovo alla stazione centrale di Reggio Emilia ore 13.25 partenza ore 13.44

Casa: diritto o privilegio? Giornata dei senza dimora #ReggioEmilia

In occasione della giornata di lotta alla povertà ci ritroviamo sabato 15 ottobre per:

🔺 Ore 16,00- Casa : diritto o privilegio?
Assemblea pubblica per discutere delle difficoltà per le persone di origine straniera di trovare casa in affitto

Presso stazione di Santa Croce via C. Manicardi 1 a Reggio Emilia

🔺Ore 19,00: La solidarietà non ha confini. Ceniamo insieme alle persone senza dimora
in Piazzale Europa a Reggio Emilia (dietro alla stazione dei treni)

Giornata mondiale di lotta alla povertà / Giornata dei senza dimora / L’Abitare: diritto o privilegio?

Segno del nostro tempo presente è un incrocio di crisi dipendenti da vari fattori. Guerra, crisi della globalizzazione, crisi climatica e degrado delle istituzioni democratiche subordinate ormai da tempo all’economia. L’enorme ricchezza sociale ed economica, prodotta da noi tutti, diventa preda di speculazioni ed è accumulata in poche mani.
Rivolgendo lo sguardo alla nostra città, gli effetti di questa epoca si traducono in carovita, impoverimento diffuso, degrado ambientale ed una cronica difficoltà nell’accesso alla casa.
Garantire il diritto all’abitare attraverso politiche strutturali è un dovere della “Politica”.
Il disagio abitativo cresce parallelo al prezzo degli affitti, al limite dell’inaccessibilità, creando un drammatico contesto di emergenza abitativa e assenza pressoché totale di politiche efficaci.

Parlando della questione abitativa in Italia, vanno evidenziati due aspetti:
– la strutturalità di quella che viene definita erroneamente emergenza, quando invece rappresenta un problema persistente in Italia, per la rigida staticità che caratterizza il cosiddetto mercato immobiliare, da sempre condizionato da un mercato degli affitti non controllato e a cui moltissime persone non riescono ad accedere;
– un quadro dell’edilizia residenziale pubblica bloccato, privo da decenni di nuovi immobili e con distribuzioni degli alloggi popolari effettuate col contagocce.
In questa cornice si inserisce anche la persistente precarietà che colpisce molti e si riversa in modo più grave sui soggetti più fragili, tra cui rientrano anche migranti e rifugiati, a causa dell’assenza di una rete sociale, della persistenza di sentimenti di diffidenza – quando non apertamente discriminatori- da parte dei proprietari degli immobili.

L’ultimo Piano Nazionale d’integrazione dei titolari di protezione internazionale del Ministero dell’Interno auspicava, nelle linee guida su questo tema, che l’uscita dai progetti di accoglienza del sistema binario SAI/CAS venisse accompagnata da un supporto all’autonomia abitativa: obiettivo mai neanche lontanamente raggiunto nei rapporti qualitativi dei progetti destinati a determinare processi di inclusione. La conseguenza è che molte persone, soprattutto giovani-adulti, una volta uscite dall’accoglienza, sono costrette a dormire per strada o ad affittare stanze in nero, in quanto l’accesso al mercato degli affitti è diventato praticamente impossibile in particolar modo per le persone di origine straniera, anche se con la garanzia di un contratto a tempo indeterminato.
Siamo dunque fermamente convinti che l’attuazione di azioni strutturali tese a garantire il diritto alla casa possano essere un bene per tutte e tutti a partire dall’innovativo concetto di abitare sostenibile e dinamico, caratterizzato da una necessaria offerta modulare degli alloggi.

In questo senso auspichiamo l’uscita dalla logica dei progetti ad hoc per andare verso un approccio universalistico di analisi e intervento, al fine di rendere le iniziative per l’autonomia abitativa di richiedenti asilo e titolari di protezione meno isolate dal resto delle politiche sociali e abitative e che vengano elette a leva di cambiamento a beneficio di tutti e tutte.
Questa è una strategia di lungo termine che potrebbe impattare sulle politiche sociali e abitative, sollecitando delle proposte di riforma che intervengano a sostegno della figura dell’“inquilino” nel selvaggio mercato immobiliare e per rendere il diritto all’abitare non una liana in una jungla ma un processo di trasformazione graduale della casa come valore d’uso e non di profitto, andando ad intervenire verso un più ampio spettro di destinatari, di bisogni sociali e abitativi presenti sul territorio.

Uno strumento che sicuramente potrebbe agevolare questo superamento dell’emergenza è il modello di agenzia sociale per la casa in un percorso di innovazione sociale del territorio. Avviare contemporaneamente un tavolo di lavoro per l’abitare sociale cittadino con l’obiettivo di mappare il territorio sugli stabili privati e pubblici vuoti o sottoutilizzati, cioè “Mappature del reale, per un futuro da creare”” (Forum per cambiare l’ordine delle cose).

Ass. Città Migrante, Partecipazione ODV, Avvocato di Strada- Reggio Emilia, La nuova luce, Gruppo Laico Missionario-GLM

Cercasi insegnanti volontarie/i per la scuola di italiano

Cerchiamo insegnanti volontarie/i per la scuola di italiano di Città Migrante, #reggioemilia, per il corso del martedì o del giovedì sera dalle 19 alle 21.

La scuola di Città Migrante si trova presso la nostra sede , in Via C. manicardi, 1 Reggio Emilia.

Abbiamo tante richieste e vogliamo aumentare le possibilità di accogliere.

Se credi anche tu in un’accoglienza vera, se pensi anche tu che sia giusto battersi per i diritti di tutti e tutte, soprattutto dei più deboli, se ritieni anche tu che la conoscenza della lingua italiana possa diventare uno strumento di libertà ed emancipazione, contattaci!!!
Chiediamo un po’ di impegno e regaliamo molto entusiasmo!

👉 Scrivi a cittamigrante@gmail.com