Proiezione de TRIESTE È BELLA DI NOTTE

Martedì 18 aprile ore 21.00 Cinema Rosebud
Via Medaglie d’Oro della Resistenza, 4 #ReggioEmilia
TRIESTE È BELLA DI NOTTE
un film di Andrea Segre, Stefano Collizzolli, Matteo Calore
Prodotto da #ZaLab Film e Vulcano

“Il confine tra Italia e Slovenia è sulle colline, sopra Trieste.
Se lo attraversi a piedi di notte le luci della città brillano nel mare.
Può sembrare l’avverarsi di un sogno. O l’inizio di un incubo”

Sarà presente GIANFRANCO SCHIAVONE del Consorzio Italiano di Solidarietà e dell’Associazione per gli Studi giuridici sull’Immigrazione Evento Organizzato dal Comune di Reggio Emilia in collaborazione con Città Migrante.
Diffondono l’iniziativa: Avvocato di Strada Reggio Emilia, GLM, La Nuova Luce , Passaparola, Partecipazione, Coop Vivere la Collina, Coop la Vigna, Centro Sociale Papa Giovanni XXIII

ingresso 8 euro (7 euro ridotto)

Vi aspettiamo!

SINOSSI
In un confine interno dell’Unione Europea, quello tra Italia e Slovenia, pochi chilometri sopra Trieste, i migranti asiatici della rotta balcanica che riescono ad attraversare la frontiera rischiano di essere fermati dalle forze dell’ordine italiane e rispediti indietro fino in Bosnia, senza venire identificati e senza avere la possibilità̀ di fare richiesta di asilo.
Il Ministero dell’Interno definisce queste operazioni “riammissioni informali” e le ha introdotte nel maggio 2020. A gennaio 2021 il Tribunale di Roma le ha sancite come illegali e sono state sospese fino al 28 novembre 2022, quando il Ministro Piantedosi le ha riattivate.
Come avvengono queste operazioni? Cosa succede a chi le subisce?
A raccontarlo sono nel film alcuni dei migranti respinti.
Le loro storie si intrecciano con le immagini realizzate con i telefonini durante i lunghi viaggi e con le contraddizioni e il dibattito all’interno delle Istituzioni italiane. Intanto in una casa abbandonata a Bihać, in Bosnia, un gruppo di pakistani e afghani vuole partire, direzione Italia.
Cosa succederà loro? Quale risposta daranno l’Italia e gli altri Stati europei? Continueranno a sfidare la loro stessa legge per respingere migranti considerati illegali?
NOTE DI REGIA
“Trieste è bella di notte” è un intreccio corale di tempi e spazi non lineari, un inseguirsi di memorie e di speranze, di video frammenti e racconti in presa diretta, di incubi passati e paure future. Abbiamo girato al di qua e al di là della frontiera, con chi ha già vissuto e con chi sta per vivere la roulette del “game” e dei respingimenti, trascinati dalla necessità di ascoltare un racconto corale e soggettivo e di confrontarlo con l’oggettività delle scelte politiche.
È un film sul confine instabile e confuso tra sicurezza e diritto, dove la gara tra governi europei alla riduzione degli arrivi spinge le autorità a inventare procedure nuove, sfidando i limiti costituzionali e creando tensioni tra i diversi poteri dello Stato.
Sono storie e testimonianze che vanno sottratte all’oblio e alla distrazione, perché non appena dimenticate si ripetono, producendo nuove ferite.
Da sempre siamo convinti a ZaLab che lo strumento essenziale per percorrere distanze e ricucire ferite sia dare voce a racconti in prima persona, nei quali trovi spazio anche la creatività dei protagonisti, che in “Trieste è bella di notte” ha un forte alleato nella musica, prodotta o ascoltata dai protagonisti stessi.

https://www.zalab.org/projects/trieste-e-bella-di-notte/

1 aprile- Inaugurazione della nuova di sede Città Migrante

Sabato primo aprile alle ore 17 vi invitiamo a visitare il nuovo spazio di Città Migrante in Viale Risorgimento 2/1, a #ReggioEmilia, nel quale siamo ospitati da ADL COBAS
Presenteremo insieme i progetti e i servizi attivi.
Qui abbiamo trasferito le nostre attività ed è già diventato un luogo attraversato da tante e tanti che frequentano la vita quotidiana dell’associazione.
Siamo entusiasti di incontrarci insieme, con vecchi/e e nuovi/e compagne e compagni di strada, per un momento di scambio. Vogliamo condividere il percorso intrapreso e le prospettive future per costruire insieme un mondo, un paese e una città in cui ci sia spazio per tutte e tutti e dove i diritti siano garantiti!
Siamo di fronte allo stadio Mirabello

Raccolta fondi per il #kurdistan

Grazie a tutte e tutti per aver partecipato a #casabettola #reggioemilia alla pizzata a sostegno delle popolazioni colpite del terremoto in Kurdistan, #Siria e #Turchia. I fondi raccolti andranno tutti a sostegno della Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia.
Per chi non ha potuto partecipare è possibile contribuire donando direttamente a:
Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia ETS (Heyva Sor a Kurdistanê)
Via Forte dei Cavalleggeri,53 Livorno
Banca Etica
IBAN: IT53 R050 1802 8000 0001 6990 236
BIC/SWIFT: ETICIT22XXX
www.mezzalunarossakurdistan.org

Città Migrante trasloca!

Come abbiamo già condiviso con tante e tanti stiamo traslocando.
Il 28 febbraio scade l’atto di concessione della Stazione di Santa Croce a #reggioemilia con Ferrovie Emilia Romagna, un atto di concessione per noi difficile e complesso, per questo abbiamo deciso di trasferirci.
Abbiamo trascorso 6 anni in questo quartiere di Santa Croce, prendendoci cura della nostra amata piccola Stazione, trasformandola in un luogo di accoglienza abitativa, di progettualità quotidiane come la scuola di italiano e lo sportello informativo, di incontro, di scambio, di conoscenza, di aggregazione, di dibattito, di proiezioni e di eventi culturali ed artistici, ma soprattutto uno spazio di solidarietà. Un luogo in cui fermarsi per una sosta o per un tempo più lungo.
Ma non abbiamo solo dato accoglienza, abbiamo soprattutto ricevuto accoglienza, da chi già da tempo viveva in questo quartiere e da chi nel frattempo è arrivato, persone singole come realtà e gruppi organizzati.
Questa è la ricchezza di Santa Croce con cui abbiamo condiviso la nostra strada, le nostre intelligenze, le nostre braccia così come i nostri cuori, e attraverso il fare comune e l’ascolto siamo stati in grado di trasformarci.
Grazie a tutte e tutti voi!
Lasciamo questo luogo con molte più consapevolezze di quando siamo arrivati , sicuri di incontrarci sui tanti temi che portiamo avanti e negli spazi già abitati e vivi di Santa Croce, dove rimane anche una parte di noi con la Ciclofficina Raggi Resistenti.
Città Migrante migra ma non si arresta.
Iniziamo la nostra nuova avventura nella zona del Mirabello in viale Risorgimento 2/1 grazie all’ospitalità di ADL Cobas Emilia Romagna che ci accoglie in questo nuovo spazio!
Adelante, noi ci siamo!

DIRITTO ALL’ABITARE #right2housing – Incontro Pubblico

Venerdì 17 febbraio | ore 18.30, viale Ramazzini 33, #reggioemilia

Dibattito pubblico con
Ilaria Boniburini – architetta/urbanista redattrice di eddyburg.it
Antonella Amadei – Sportello per il diritto all’abitare Làbas & LUNA Bologna
Membri dell’assemblea “La casa è un diritto” Reggio Emilia

A partire dalla manifestazione del 19 novembre scorso “La casa è un diritto” si è formata una assemblea a cui partecipano associazioni , gruppi e singoli del territorio di Reggio Emilia per proseguire il percorso iniziato con la mobilitazione pubblica.
Vogliamo lavorare affinché si metta in atto un processo di trasformazione graduale della casa come valore d’uso e non di profitto, andando ad intervenire verso un più ampio spettro di destinatari, di bisogni sociali ed abitativi presenti sul territorio.
Questo cammino nasce da una difficoltà importante nel reperire alloggi in affitto e dalla constatazione che una fascia di popolazione è costretta a vivere in “case” fatiscenti e in nero. Persone che vengono escluse, relegate ai margini, per le quali si innesca un meccanismo di sfruttamento abitativo.
Le istanze richieste durante il corteo di aprire dei tavoli con l’amministrazione (crediamo che l’ente pubblico debba essere al centro) e le parti in causa in cui essere presenti sono iniziati. Inoltre dal 19 novembre scorso ha preso piede un dibattito cittadino sul tema “casa” su cui sono intervenuti vari soggetti.
Durante questo incontro vogliamo condividere e approfondire il percorso fatto ad oggi , gli sviluppi, i possibili strumenti di intervento e le cause che determinano la situazione in cui oggi ci sono case sfitte e persone senza casa. Lo faremo insieme a Ilaria Boniburini architetta/urbanista redattrice di Eddyburg per capire a fondo le dinamiche di questo sistema e come potere intervenire, e con Antonella Amadei dello Sportello per il diritto all’abitare Làbas & LUNA di Bologna per confrontarci con una città metropolitana e una esperienza studentesca.

PRESENTAZIONE DEL LIBRO “COPULA MUNDI” DI CARLO MICCIO

Presso la Biblioteca di Santa croce a #reggioemilia
Dialogano con l’autore Lavinia Bianchi (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia) e Federica Zambelli (Città Migrante).

«Sono anime pure. Copula mundi, il collante del mondo, l’anello di congiunzione che lega il regno di Dio e quello delle cose».
Estate 2016. Dopo una condanna per guida in stato d’ebbrezza, Marco Cicoli – prossimo ai cinquant’anni, un presente indefinito e un passato di tossicodipen- denza ancora da metabolizzare –sceglie di scontare la pena con un lavoro di pubblica utilità presso un CAS, una delle tante strutture improvvisate che le prefetture autorizzano per fronteggiare la cosiddetta emergenza migranti.
Assegnato alla supervisione di Gianpiero – un ragazzo disabile di insospettabile efficienza professionale – Marco approda così al Casolare, un vecchio motel riadattato e «avvolto da una patina di sporcizia e malaffare che gli dà tutta l’aria di un set cinematografico». Fin dal suo arrivo viene travolto da un’umanità densa e pulsante di vita, traboccante di storie segnate dall’urgenza di essere raccontate. Storie drammatiche e divertenti, talvolta ambigue e paradossali, ma sempre molto lontane dalle narrazioni tossiche che media e politica offrono sul famigerato popolo dei barconi.
La comunità locale è nel frattempo sconvolta da un tragico fatto di sangue consumatosi a poca distanza dal Casolare, di cui viene accusato un immigrato, e reagisce con violenza. Ma ancor più sconvolgente si rivelerà per Marco un incontro totalmente imprevisto, una scheggia dolorosa di passato che lo costringe a fare i conti con se stesso in un momento di particolare vulnerabilità.

Tra finzione narrativa e preziosa testimonianza, Carlo Miccio ci racconta una vicenda cruda e spiazzante, gettando uno squarcio di luce su uno dei tanti, piccoli universi di marginalità sociale, dove si annidano i disagi, i conflitti e le contraddizioni degli “ultimi”.

Carlo Miccio (1965) lavora da molti anni come mediatore culturale con profughi e richiedenti asilo, e nel settore dell’assistenza a persone diversamente abili. Ha pubblicato diversi racconti per la collana Toilet di 80144 Edizioni, di cui è stato anche fondatore. Il suo primo romanzo, La trappola del fuorigioco (Edizioni alphabeta Verlag, 2017), una storia di calcio e disagio mentale, ne ha rivelato lo straordinario talento narrativo.

Evento in collaborazione con Biblioteca Santa Croce

25 anni degli spazi sociali di #ReggioEmilia

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Lab AQ16 – Città Migrante – Casa Bettola

Biji #Rojava, biji #Kurdistan !

L’attacco dello stato fascista turco capeggiato da #Erdogan all’autonomia curda del nordest della Siria si è rinnovato con lunghi bombardamenti ricominciati tra il 19 e il 20 novembre, decine sono state le perdite civili e delle unità di protezione popolare cadute e caduti per difendere la popolazione da attacchi come questo che negli anni non hanno fatto che mietere sempre più vittime nel pieno dell’indifferenza della comunità internazionale.

L’intero Kurdistan è da sempre sotto attacchi militari, politici e repressivi che mirano a soffocare le esperienze di confederalismo democratico e di autonomia delle donne, chi in questi anni ha perpetrato questo attacco ha agito nell’ impunità, ed i responsabili sono: lo stato turco, lo stato siriano, il governo di Barzani ad Erbil, Daesh, Al-Nusra, le brigate iraniane e decine di altri gruppi.

Tutto quello che le comunità del Kurdistan hanno sempre messo in campo è l’autodifesa delle organizzazioni territoriali autonome e delle esperienze di autogoverno.

Il modello teorizzato dal PKK, il partito dei lavoratori curdo in Turchia, che propone per tutti i popoli la pace, la liberazione della donna, la società democratica e l’armonia con l’ambiente, è osteggiato e combattuto da chi ha paura delle conseguenze dell’attuazione di questo modello, da chi come Erdogan vuole difendere il primato della nazione etnica, il privilegio dell’uomo sulla donna e lo sfruttamento capitalista di corpi e territori.

Il PKK ed il suo storico leader Abdullah Ocalan sono da anni criminalizzati a causa della loro lotta a difesa delle persone, per un modello diverso da quello dello sfruttamento e della prevaricazione. Ocalan è da 24 anni ormai rinchiuso nella prigione di Imrali in completo isolamento. Il suo nome e la lotta di cui fa parte sono stati dichiarati fuorilegge e messi nell’elenco delle organizzazioni terroristiche a causa delle pressioni dello stato turco sulla comunità internazionale.

L’utilizzo da parte dello stato turco di armi chimiche prodotte in Germania, dove da molti anni è illegale anche solo il simbolo del PKK, è un elemento che gli stati del mondo si rifiutano di considerare come quello che è: un crimine di guerra contro la popolazione, i governi devono immediatamente tagliare i rapporti con la Turchia e smettere di mandare armi al dittatore di questo stato, o il genocidio continuerà, sono ormai incalcolabili i morti nei massacri compiuti da milizie filoturche jihadiste e dallo stesso esercito turco contro i civili nelle aree di autonomia.

Oltretutto lo stato turco controlla territori in Siria attraverso organizzazioni legate ad Al-Qaeda ed ISIS, entrambe legate a doppio filo con gli interventi militari turchi contro i curdi, sia per una questione ideologica che per il vero e proprio approvigionamento di armi e munizioni.

Nell’indifferenza l’attacco non si fermerà, le mobilitazioni nel mondo devono pretendere la fine dello scambio di materiale militare con la Turchia, l’imposizione di una No-Fly-Zone sul Rojava, la cancellazione delle unità di protezione popolare dalle liste delle organizzazioni terroristiche e la liberazione di Ocalan.

A difesa del confederalismo democratico, dell’autonomia delle donne e dell’autodeterminazione dei popoli sotto il giogo di stati oppressori.

Biji Rojava! Biji Kurdistan!

LabAq16 – Casa Bettola – Città Migrante

La casa è un diritto! #Right2Housing

SABATO 19 NOVEMBRE CORTEO CITTADINO #reggioemilia
CONCENTRAMENTO ORE 15.30 PIAZZALE MARCONI (STAZIONE DEI TRENI)

per aderire: cittamigrante@gmail.com

Ci siamo ritrovati in assemblea in occasione della giornata delle Persone senza dimora per trattare il tema del diritto all’abitare. È stato un incontro molto partecipato e ricco di interventi, dove sono state riportate anche tante esperienze personali. Abbiamo discusso della situazione di crisi generale che andrà ad impoverire ulteriormente la popolazione con il carovita ed in particolare con il caro bollette. Abbiamo approfondito la questione del disagio abitativo: da chi una casa non ce l’ha, in quanto si ritrova in estrema povertà, a chi è sotto sfratto perché ha perso il lavoro, a chi, anche se in possesso dei requisiti come lavoro e reddito per accedere al mercato degli affitti, non riesce a trovare una abitazione perché “straniero”, genitore single o donna separata con figli.

Nella stessa condizione di non riuscire ad affittare una casa si ritrovano i migranti revocati dall’accoglienza che hanno a proprio carico anche un’ingiunzione di pagamento per aver superato il reddito minimo (per l’anno 2022 corrispondente a 6.085,43€ lordi) necessario per poter usufruire delle misure di accoglienza.

È diventato ormai impossibile affittare casa a Reggio Emilia e sempre più persone vivono una condizione di precarietà abitativa. Si è creato un “mercato parallelo” che affitta a persone di origine straniera alloggi spesso fatiscenti, sovraffollati e soprattutto in nero. Molte volte l’unica soluzione per un migrante è affidarsi a questo mercato per non finire in strada. In queste stanze non si può avere una residenza e nemmeno un domicilio, indispensabili per rinnovare i documenti di soggiorno. Da qui nascono e si sviluppano le compravendite di domicili e residenze. In questo modo si alimentano il mercato nero, l’illegalità e quello che viene definito “degrado” nei territori. Inoltre ci si affida ad agenzie, naturalmente versando del denaro, con la speranza che queste siano in grado di trovare un alloggio, alloggio che come è stato ribadito più volte durante l’incontro non arriva mai. Vite che vengono escluse, relegate ai margini, per le quali si innesca un meccanismo di sfruttamento abitativo.

L’assemblea ha espresso chiaramente la necessità di emergere, di non accettare la condizione di irregolarità verso cui le persone vengono spinte da questo sistema. Come abbiamo letto sui giornali il fenomeno degli affitti in nero riguarda anche gli studenti, per questo pensiamo che sia importante portare avanti istanze comuni che siano garanzia per tutte/i. Garantire il diritto all’abitare attraverso politiche
strutturali è un dovere della Politica: non si può permettere che vengano lasciate case vuote per favorire la rendita immobiliare a scapito delle persone.

Chiediamo:
– un tavolo con l’amministrazione e le parti in causa in cui essere presenti, per portare le nostre istanze
– che l’agenzia casa Acer venga promossa, valorizzata e messa in piena funzione, affinché possa essere a tutti gli effetti un’agenzia sociale per la casa
– che si apra una discussione in merito alle case vuote Acer, a come, insieme, poterle ristrutturare e quindi abitare
– che in caso di morosità incolpevole per le utenze gas, luce e acqua non vengano effettuati i distacchi dei contatori, ma venga riconosciuto il minimo di fornitura garantita
Vogliamo lavorare per un processo di trasformazione graduale della casa come valore d’uso e non di profitto, andando ad intervenire verso un più ampio spettro di destinatari, di bisogni sociali ed abitativi presenti sul territorio.

Promuovono:
Ass. Città Migrante, Partecipazione ODV, Avvocato di Strada- Reggio Emilia, La nuova luce, Gruppo Laico Missionario-GLM , Passaparola, Diaspora Ivoriana dell’Emilia Romagna (DIER),
Associazione Maliana Badegna, Associazione Senegalese di Reggio Emilia e Provincia,
Associazione Kairaba, Associazione Bengalese Reggio Emilia , ADL Cobas Emilia Romagna , Arcigay Gioconda Reggio Emilia APS, Lab aq16, Casa Bettola
Aderiscono :
Sinistra Italiana Reggio Emilia, Reggio Emilia in Comune

#ConvergerePerInsorgere

Convergere per insorgere

Ieri ci siamo incontrati a #Reggioemilia con il Collettivo di Fabbrica #GKN per confrontarci su come intrecciare lotte sociali e ambientali, sindacali e mutualistiche, partendo dalla loro generosa esperienza che dalla difesa del proprio posto di lavoro è diventato uno stimolo a tutte e tutti noi di convergere e insorgere insieme.

Sabato 22 ottobre partiremo dalla stazione di Reggio Emilia per partecipare alla manifestazione di Bologna insieme a tante e tanti in un contesto dove guerre, crisi climatica e ambientale, crisi economica e sociale, mettono sotto attacco il futuro delle nuove generazioni e porta sotto la soglia di povertà sempre più persone.

Come sindacato ADL Cobas assieme agli spazi sociali Lab Aq16, Casa Bettola, l’associazione Città Migrante e il Collettivo studentesco Rabûn – che da anni interveniamo tramite progetti solidali, mobilitazioni e scioperi sulle tematiche del lavoro, della cementificazione, del carovita, del diritto alla casa, contro le discriminazioni di genere e di paesi di provenienza – convergiamo a Bologna assieme a tente e tanti delle città dell’Emilia Romagna per opporci alle politiche neoliberiste che da decenni ci investono.

Politiche dove i Governi in continuità,  favoriscono le grandi lobby energetiche e multinazionali, lasciandogli enormi profitti e detassazioni, mentre tramite la speculazione sulle bollette e i beni di prima necessità oggi avere un posto di lavoro non è piu’ sufficiente per poter accedere alla sanità e ad una scuola pubblica di qualità o una casa in affitto.

Politiche che hanno fermato i salari di questo paese da trent’anni e riducono sempre di piü i finanziamenti al welfare pubblico – scuola, sanità, case popolari e accoglienza – incentivando le esternalizzazioni a favore di società private e grosse cooperative che creano lavoro povero e bassa qualità dei servizi.

Governi che escludono in continuità fette sempre più grosse di popolazione da una vita dignitosa, tramite precarietà del lavoro e innalzamento dei requisiti per avere permesso di soggiorno, foraggiando di fatto l’insicurezza nelle città e nelle periferie lasciando sempre piü introiti e mano d’opera al mercato nero e alle mafie.

Saremo a Bologna contro il mantra ripetuto su tutte le tematiche che nulla cambia, saremo a Bologna per affermare che:

– il reddito di cittadinanza vuole migliorato e ampliato e a livello europeo;

– per ristabilire la scala mobile legando i salari al costo della vita;

– per bloccare la continua cementificazione del nostro territorio, trasformando la regione in un grosso hub logistico;

– per internalizzare i servizi del welfare;

– per processi di accoglienza di qualità;

– per un welfare pubblico di qualità.

Bologna sarà la prima tappa di convergenza che toccherà tante regioni del paese, per insorgere collettivamente alle troppe singole povertà che affrontiamo. Nessuna e nessuno si salva da solo.

Ritrovo alla stazione centrale di Reggio Emilia ore 13.25 partenza ore 13.44