UNA PIAZZA CONTRO L’ACCORDO DI INTEGRAZIONE

Grande partecipazione ed energia in piazza Casotti durante l’iniziativa contro un’esistenza a punti

Il 10 marzo, data dell’entrata in vigore dell’Accordo di integrazione, a Reggio Emilia una serie di realtà cittadine, fra cui Ass. Città Migrante, GA3, ASNOCRE, Emergency Reggio Emilia, Amnesty International Reggio Emilia, Spazio Incontro di Casa Bettola hanno dato vita ad una piazza dal titolo: “Contro un’esistenza a punti”.

L’Accordo di Integrazione (il cosiddetto permesso di soggiorno a punti), ultimo colpo di coda del Governo Berlusconi fortemente voluto dalla Lega Nord e che ha trovato applicazione con l’esecutivo Monti, renderà ancora più discriminati i cittadini stranieri e imporrà ulteriori vincoli per l’acquisizione del permesso di soggiorno da parte dei migranti. L’accordo, inserito all’interno del “Pacchetto sicurezza”, si presenta sotto forma di contratto con lo Stato e definirà il grado di “integrazione” che il migrante sarà tenuto a dimostrare.
In questo contesto si inserisce un nuovo strumento di pregiudizio e di clandestinizzazione con cui in realtà vengono disciplinati e orientati comportamenti e stili di vita, sottoponendoli al meccanismo della verifica dei crediti. Anche la lingua italiana e in generale la conoscenza subiscono una strumentalizzazione dall’alto, diventando una barriera ai diritti.

La piazza ha visto protagonisti per tutto il pomeriggio tante persone, attivisti antirazzisti, alunni ed insegnanti della scuola di italiano impegnati con sketch teatrali, poesie, percussionisti africani e buskers italiani, tanti bambini impegnati nei laboratori ed assaggi di cucina etnica. Il clima di festa generato da questa piazza meticcia ha voluto contrapporre all’impostazione rigida delle normative, come appunto l’accordo di integrazione, un altro modo di concepire la società che viviamo, cioè una società dove accoglienza e diritti non sono disgiunti e dove inclusione e tolleranza si costruiscono attraverso un percorso comune.

Accordo di integrazione – In vigore da sabato 10. Online accordointegrazione.dlci.interno.it. Ecco le circolari

Ascolta le intervste dalla piazza e vedi la galleria fotografica

10 MARZO – IN PIAZZA CONTRO L’ACCORDO DI INTEGRAZIONE

Sabato 10 marzo Piazza Casotti a parire dalle  ore 15

Contro un’esistenza a punti

In Piazza contro l’Accordo di Integrazione

giocolieri- musica- letture- percussioni- laboratori per bambini-cucina dal mondo

Nel mese di  marzo entrerà in vigore l’Accordo di Integrazione (il cosiddetto permesso di soggiorno a punti)  che renderà ancora più discriminati i cittadini stranieri e imporrà ulteriori vincoli per l’acquisizione del permesso di soggiorno da parte dei migranti

 

promuovono Ass. Città Migrante, GA3, ASNOCRE, Emergency Reggio Emilia, Amnesty International Reggio Emilia, Spazio Incontro di Casa Bettola

per info: cittamigrante@gmail.com

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1 marzo – Incontro/dibattito sull’Accordo di Integrazione

Contro un’esistenza a punti

incontro/dibattito sull’ Accordo di integrazione
1 marzo 2012 ore 21.00
pressso Casa Bettola, Via Martiri della Bettola 6 (RE)

Il 10 marzo entrerà in vigore l’Accordo di Integrazione (il cosiddetto permesso di soggiorno a punti), ultimo colpo di coda del Governo Berlusconi fortemente voluto dalla Lega Nord, che renderà ancora più discriminati i cittadini stranieri e imporrà ulteriori vincoli per l’acquisizione del permesso di soggiorno da parte dei migranti. L’accordo, inserito all’interno del “Pacchetto sicurezza”, si presenta sotto forma di contratto con lo Stato e definirà il grado di “integrazione” che il migrante sarà tenuto a dimostrare.
In questo contesto si inserisce un nuovo strumento di pregiudizio e di clandestinizzazione con cui in realtà vengono disciplinati e orientati comportamenti e stili di vita, sottoponendoli al meccanismo della verifica dei crediti. Anche la lingua italiana e in generale la conoscenza subiscono una strumentalizzazione dall’alto, diventando una barriera ai diritti.

promuovono Ass. Città Migrante, GA3, ASNOCRE, Emergency Reggio Emilia, Amnesty International Reggio Emilia, Spazio Incontro di Casa Bettola

per info: cittamigrante@gmail.com

scarica la locandina dell’iniziativa

Appunti da Casa Bettola “dormitorio”

Per 7 notti casa Bettola si è trasformata in un dormitorio improvvisato.

Il laboratorio aq16 è stato il punto di raccolta di tutti i materiali necessari a riscaldare le persone ospitate. Due strutture, (compresi gli attivisti che le frequentano ) insieme all’associazione Città Migrante, presente sia all’interno del Laboratorio aq16 che di casa Bettola,  hanno deciso di mettere a disposizione alcuni posti letto, una campagna dal nome “SOS emergenza freddo apriamo i nostri spazi sociali”.  L’obbiettivo è quello di coordinarsi con i servizi esistenti nel territorio e di lanciare un appello a tutte le forze sociali ma anche a singoli cittadini affinché tutti si mobilitino per far fronte all’emergenza di chi non ha un posto in cui dormire e quindi la sua stessa vita, visto le condizioni climatiche, è in pericolo. Consapevoli che siamo ben lungi da una soluzione del problema abitativo abbiamo deciso di credere che sia possibile innescare un meccanismo di mutuo-aiuto capace di far fronte ad una situazione così grave come quella di chi in questo periodo dell’anno dorme all’addiaccio.

Abbiamo ospitato otto persone, abbiamo incrociato otto vite, ognuna delle quali ci ha raccontato qualcosa di speciale. Chi è in strada ormai da molti anni, chi è anziano e malato, chi invece è stato colpito dalla crisi e dopo uno sfratto non ha più avuto possibilità di un alloggio. Chi è migrante ed ha perso sia lavoro che documenti ed è tornato nel circuito dell’irregolarità, vittima di lavoro nero, malpagato o a volte nemmeno pagato. Chi è arrivato da Lampedusa dopo le rivolte del Nord Africa, ha raggiunto i parenti in Europa mai poi è stato costretto a tornare in Italia per rinnovare i documenti, chi non ha reti familiari di sostegno e tanto altro ancora.

Ci hanno raccontato qualcosa di speciale anche tutte le persone che si sono mobilitate in questi giorni e che lo stanno ancora facendo portando coperte, lenzuola, panni, maglioni, calze, pantaloni, torte, dolci e tutte quelle che hanno messo a disposizione spazi di ospitalità per i senzatetto, da privati a gruppi organizzati.

All’appello lanciato la risposta è stata molteplice e significativa .

Importante  anche il ruolo della stampa e della comunicazione nel portare all’attenzione il problema e nel diffondere l’appello. Perché il disagio che provoca il maltempo non sono solo scuole chiuse e strade sporche ma appunto anche vite in pericolo assideramento.

Un ringraziamento a tutti quelli che, in qualsiasi modo e in qualsiasi forma si sono mobilitati.

Non è un ringraziamento dovuto ma un grazie perché questo significa che a piccoli passi qualcosa può cambiare e lo si può fare insieme al di la di ogni pregiudizio, appartenenza sociale o geografica.

Ricordiamoci che l’inverno passerà, arriverà la primavera e tornerà l’inverno ed a Reggio Emilia, continueranno ad esserci troppe persone senza casa e troppe case chiuse, invendute o in stato di degrado.

Anche questo deve cambiare.

Lab aq16
Casa Bettola
Ass. Città Migrante

SOS FREDDO – SPAZI SOCIALI APERTI

Tenuto conto dell’eccezionale ondata di freddo siberiano in arrivo nei prossimi giorni riteniamo necessario che tutti gli spazi coperti e potenzialmente “idonei” debbano essere messi a disposizione, almeno provvisoriamente, dei tanti senza fissa dimora che vivono nella nostra città. Si prevedono per le prossime notti  minime che potrebbero raggiungere i  -16°. Dormire all’addiaccio significa, con queste temperature, morire assiderati.

Per questo mettiamo a disposizione le strutture di due spazi sociali della città: il Laboratorio aq16 e Casa Bettola. Pur non essendo luoghi adibiti a dormitorio crediamo che in questi giorni di gelo estremo sia un atto dovuto dare ospitalità a chi non ha un posto in cui dormire.

Invitiamo tutti, cittadini, associazioni, gruppi, parrocchie che gestiscono spazi a metterli a disposizione coordinandosi con gli enti preposti e l’amministrazione ad aprire luoghi come la stazione dei treni e per esempio allestire i sottopassi.

Consapevoli che è una soluzione provvisoria e non influirà sulla risoluzione del problema abitativo che purtroppo molte persone hanno (sia migranti che non), a causa anche della crisi e della conseguente perdita del lavoro per cui sono necessarie politiche strutturate, crediamo che sia un segnale di come anche dal basso si possa contribuire con la solidarietà a superare momenti di estrema urgenza come questi.

Sollecitiamo gli enti preposti come l’amministrazione, l’unità di strada, Caritas,  le cooperative , i servizi sociali ecc.. a segnalarci ed indirizzarci persone che attendono un posto letto.

Mettiamo a disposizione 7 posti a partire da venerdì 3 febbraio a venerdì 10 febbraio.

Per contatti telefonare al numero 349/5238926 o scrivere a cittamigrante@gmail.com

Invitiamo inoltre i cittadini ad aiutarci con coperte, brandine e sacchi a pelo.

 

Laboratorio aq16

Casa Bettola

Associazione Città Migrante

CORSO DI LINGUA E CULTURA ARABA

Corso di lingua e cultura araba
Dieci incontri con insegnante madrelingua
Tutti i giovedì dalle 19.00 alle 20.30.
A partire dal 16 febbraio 2012, presso Casa Bettola.
Via Martiri della Bettola, 6 (RE)

Promosso da Ass. Città Migrante in collaborazione con Ass. Yabasta Reggio Emilia

Posti limitati, iscrizione obbligatoria al n° 328 0763107 (Abdelghani Benaissa).
Verrà rilasciato un attestato di partecipazione

Sacrica la locandina

CONSEGNATE OLTRE 650 FIRME PETIZIONE POPOLARE PER IL RILASCIO DI UN TITOLO DI SOGGIORNO RICHIEDENTI ASILO PROVENIENTI DALLA LIBIA

Oggi, 23 dicembre, sono state consegnate le firme della petizione popolare che chiede al Sindaco di Reggio Emilia anche in qualità di presidente ANCI che si faccia promotore in tutte le sedi istituzionali opportune e necessarie di chiedere l’immediato rilascio di un titolo di soggiorno ai richiedenti asilo provenienti dalla Libia.

Una serie di realtà cittadine, fra cui l’ass. Città Migrante, la cooperativa sociale Dimora di Abramo, l’Ovile cooperativa di Solidarietà Sociale, ass. Centro Sociale Papa Giovanni XXIII, Ga3, ASNOCRE, Emergency RE, Amnesty International RE, Pollicino gnus, FILEF, Libera, cooperativa sociale la Quercia, Laboratorio aq16, Cobas Scuola RE, GLM-Gruppo Laico Missionario, cooperativa La Collina, Rifondazione Comunista e SEL hanno promosso la petizione popolare e domenica 18 dicembre, in occasione della giornata mondiale dei migranti, è iniziata la raccolta firme.
A pochi giorni di distanza sono state consegnate oltre 650 firme.
Questo è stato possibile grazie ad una parte significativa di città che si è mobilitata, a partire dalla petizione lanciata dal Progetto Melting Pot Europa, affinché venga rilasciato un titolo di soggiorno ai richiedenti asilo provenienti dalla Libia.

Il testo della petizione

SCHIAVITU’ DI RITORNO – MIGRANTI E FORME DI SFRUTTAMENTO. I MATERIALI DEL CONVEGNO

Tutti i video interventi dela giornata di studi svoltasi a Reggio Emilia il 3 dicembre 2011  a cura del progetto Melting Pot Europa

Iniziativa promossa dall’Associazione Giuristi Democratici in collaborazione con Ass. Città Migrante, Libera, Emergency RE, Amnesty International RE, Ass. Centro Sociale Papa Giovanni XXIII, Cobas Scuola RE, Rifondazione Comunista\Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia Libertà

Materiali a cura del Progetto Melting Pot Europa

Gli interventi:
- Federica Zambelli, Città Migrante
Introduzionione
- Francesco Carchedi , docente presso La Sapienza di Roma, Facoltà di Sociologia e responsabile del settore ricerca del consorzio Parsec
Il fenomeno del lavoro gravemente sfruttato
- Avv. Giovanni Guarini, ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione)
Il cittadino straniero e l’ingresso sul territorio tra normativa e sanatorie
- Avv. Bruno Pezzarossi, AGI (Associazione Avvocati Giuslavoristi italiani)
Tutela del lavoro in cooperativa e suo abuso
- Giovanna Bondavalli, Progetto Rosemary Comune di Reggio Emilia
I servizi di protezione delle vittime
- Enrico Bini, presidente Camera di Commercio di Reggio Emilia
Soldi “sporchi” e mercato
- Avv. Vainer Burani, Associazione Giuristi Democratici
Il “caso” Reggio Emilia
- Manila Ricci, Ass. Rumori Sinistri (Rimini)
Il lavoro paraschiavistico nel settore turistico stagionale
- Kaur Sukhwinder detta Goghi, delegata FILT-CGIL Coop. GFE
GFE, un’anomalia o la norma?

 

PETIZIONE POPOLARE AL SINDACO PER IL RILASCIO DI UN TITOLO DI SOGGIORNO AI RICHIEDENTI ASILO PROVENIENTI DALLA LIBIA

Anche a Reggio Emilia, a partire dalla petizione lanciata dal Progetto Melting Pot Europa, ci si mobilita affinché venga rilasciato un titolo di soggiorno ai richiedenti asilo provenienti dalla Libia.
Pur provenendo dalla Libia, sono nati in Somalia, in Eritrea, in Ghana, in Nigeria, nel Mali, nel Ciad, in Sudan, in Costa d’Avorio, in Bangladesh o in Pakistan e per questo rischiano di vedere rigettata la loro domanda di asilo dalle commissioni territoriali e ritrovarsi quindi nella condizione dell’irregolarità.
Una serie di realtà cittadine, fra cui l’ass. Città Migrante, la cooperativa sociale Dimora di Abramo, l’Ovile cooperativa di Solidarietà Sociale, l’ass. Centro Sociale Papa Giovanni XXIII, Ga3, ASNOCRE, Emergency RE, Amnesty International RE, FILEF, Libera, Pollicino gnus, cooperativa sociale la Quercia, Laboratorio aq16, Cobas Scuola RE, GLM-Gruppo Laico Missionario, Rifondazione Comunista e SEL, promuovono una petizione popolare che chiede al Sindaco di Reggio Emilia anche in qualità di presidente ANCI che si faccia promotore in tutte le sedi istituzionali opportune e necessarie di chiedere l’immediato rilascio di un titolo di soggiorno ai richiedenti asilo provenienti dalla Libia.

Domenica 18 dicembre, in occasione della giornata mondiale dei migranti, sarà allestito un banchetto raccolta firme a Reggio Emilia in Piazza Martiri del 7 luglio dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

Sono invitati a firmare singoli cittadini ma anche realtà associazioni e collettivi che desiderino aderire.

Sarà poi possibile firmare la petizione popolare tutti mercoledì dalle 17 alle 20 presso Sportello Migranti Ass. Città Migrante (via F.lli Manfredi, 14 RE) e fino a Natale tutti i sabati e domeniche presso l’Infopoint di Emergency in via Roma(RE).


Il testo della petizione:

Ai sensi dell’articolo 63 comma 1,3 dello statuto del comune di Reggio Emilia:
PETIZIONE POPOLARE PER IL RILASCIO DI UN TITOLO DI SOGGIORNO AI RICHIEDENTI ASILO PROVENIENTI DALLA LIBIA

I sottoscritti cittadini residenti nel comune di Reggio Emilia Venuti a conoscenza che:
Oltre 25.000 persone sono approdate sulle nostre coste durante il conflitto in Libia, per fuggire alle violenze o perché costretti ad imbarcarsi su pericolose carrette dalle milizie di Gheddafi. Queste stesse persone, richiedenti asilo, sono ospitate all’interno del Piano di Accoglienza affidato dal Governo alla Protezione Civile.
Centinaia di enti in tutta Italia, con modalità e standard disomogenei, stanno provvedendo alla loro ospitalità al di fuori del circuito del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Ma ogni sforzo, ogni risorsa messa a disposizione, ogni percorso di inserimento, rischiano di risultare vani senza la garanzia di un futuro, senza la prospettiva di un titolo di soggiorno che permetta loro di scegliere se stare o ripartire, se tornare in Libia o al proprio paese d’origine. Pur provenendo dalla Libia, sono nati in Somalia, in Eritrea, in Ghana, in Nigeria, nel Mali, nel Ciad, in Sudan, in Costa d’Avorio, in Bangladesh o in Pakistan, per questo rischiano di vedere rigettata la loro domanda d’asilo dalle commissioni territoriali che già stanno procedendo al diniego nella stragrande maggioranza dei casi.
I ricorsi, molto onerosi, non saranno comunque in molti casi sufficienti, così, dopo aver subito la violenza delle torture libiche o la minaccia dei bombardamenti, il destino di migliaia di persone rischia di essere l’irregolarità.
Premesso che:
Queste persone sono ospitate sul territorio in proporzione alla popolazione residente secondo il censimento ISTAT 2010.
Alla regione Emilia Romagna ogni 10.000 arrivi vengono assegnati 838 profughi.
In particolare nella provincia di Reggio Emilia sono ospitate attualmente 198 persone (al 16/11/2011) e nello specifico 63 si trovano nel comune di Reggio Emilia.
Sono state attivate per garantire ospitalità 36 strutture in provincia di cui 5 nel comune di Reggio Emilia.
Inoltre si sono attivate sul territorio una serie di associazioni, collettivi, gruppi variegati e singoli che hanno garantito un’interazione fra i profughi e il resto del contesto cittadino garantendo corsi di italiano e varie iniziative di integrazione come aggregazioni sportive, feste, sagre e forme di collaborazione stretta fra i profughi e gli abitanti del territorio creando le basi della conoscenza reciproca che sono le fondamenta di una buona convivenza.
Considerato che:
Non possiamo permettere che nelle nostre città, nei quartieri e nelle strade che abitiamo, sia ancora una volta alimentato lo spazio d’ombra della clandestinità, consegnando migliaia di donne e uomini allo sfruttamento o ai circuiti della criminalità.
Alla luce di questi fatti riteniamo che:
Nel caso che le persone attualmente ospitate a Reggio Emilia ricevessero il diniego dalla commissione e si ritrovassero nella condizione di irregolarità tutte le energie, sia economiche che umane, messe in atto nel nostro territorio risulterebbero vane . Soprattutto, i profughi di oggi verrebbero consegnati ai circuiti legati alla criminalità e quindi verrebbe minato il mantenimento delle condizioni di convivenza civile oltreché ledere al diritto della cittadinanza alla sicurezza.
Visto che il Comune agisce in primo luogo a tutela del diritto della cittadinanza alla sicurezza avendo tra i propri compiti, istituzionalmente previsti, anche quello di garantire ai cittadini, il mantenimento di condizioni di convivenza civile riteniamo che sia fra i compiti del Comune attivarsi affinché venga rilasciato un titolo di soggiorno ai richiedenti asilo provenienti dalla Libia.
Inoltre questo permetterebbe ai profughi di usufruire dei percorsi di accoglienza strutturata e di poter scegliere in modo consapevole il proprio percorso personale.
Tutto ciò premesso i sottoscritti cittadini chiedono al Sindaco di Reggio Emilia, anche in qualità presidente ANCI quindi di rappresentante dei comuni italiani,
affinché si faccia promotore in tutte le sedi istituzionali opportune e necessarie, di chiedere l’’immediato rilascio di un titolo di soggiorno umanitario attraverso l’istituzione della protezione temporanea (art 20 TU) o le altre forme previste dall’ordinamento giuridico ai richiedenti asilo provenienti dalla Libia.

APPELLO DEL COORDINAMENTO SENEGALESE PER LA MANIFESTAZIONE DI SABATO 17 DICEMBRE

Da Reggio Emilia ritrovo in stazione FS ore 11.45 per raggiungere la manifestazione di Firenze

I nostri fratelli Mor Diop e Samb Modou sono stati assassinati e Moustapha Dieng, Sougou Mor e Mbenghe Cheike gravemente feriti da una mano armata dall’odio xenofobo, lucido e determinato. Tutti sono vittime della manifestazione estrema di un razzismo quotidiano che umilia sistematicamente la nostra dignità.

La strage del 13/12 a Firenze necessita di una risposta ampia e plurale, che esprima lo sdegno per i barbari assassinii e la ferma volontà di operare concretamente perché simili fatti non si ripetano. E’ necessario che non ci si limiti all’abbraccio solidale verso la nostra comunità colpita ed alla partecipazione al nostro dolore solo per un giorno.

Occorre andare più a fondo e individuare tutte e tutti insieme come si è costruito nel tempo il clima che rende possibile l’esplodere della violenza razzista come è avvenuto il 13 dicembre a Firenze e solo due giorni prima a Torino con il pogrom contro un insediamento Rom. Bisogna interrogarci su come siano stati dati spazi, per disattenzione e/o per complicità, ai rigurgiti nazi-fascisti di gruppi come Casa Pound, quale ruolo abbiano avuto in questa escalation non solo i veleni sparsi dalle forze “imprenditrici” del razzismo, ma anche gli atti istituzionali che, a livello nazionale e locale, hanno creato, in nome dell’ordine e della sicurezza, discriminazioni e ingiustizie.

Chiediamo l’impegno di tutte e tutti per cambiare strada, intervenendo sul piano culturale e della formazione del senso comune, promuovendo il rispetto della dignità di ogni persona.

E’ necessario avere come punto di riferimento costante il riconoscimento dei diritti sociali, civili e politici delle persone immigrate, dei rifugiati e richiedenti asilo e dei profughi, eliminando i molti ostacoli istituzionali che contribuiscono a tenere in condizione di marginalità la vita di molti migranti in Italia.

Occorre dare piena applicazione al dettato costituzionale e alle leggi ordinarie che consentono la chiusura immediata dei luoghi e dei siti come Casa Pound, dove si semina l’odio e si incita alla violenza xenofoba.

Bisogna che tutte le energie positive, che credono nella costruzione di una città e di un Paese della convivenza e della solidarietà, si mobilitino unite per fare barriera contro l’inciviltà, il razzismo, l’intolleranza.

Nel 1990 Firenze fu teatro di spedizioni punitive contro gli immigrati e vi fu una reazione popolare, che dette luogo ad una grande manifestazione di carattere nazionale.

Facciamo un appello rivolto a tutte le persone di buona volontà, nella società e nelle istituzioni, ad unirsi a noi, in una manifestazione ampia, partecipata, pacifica, non violenta e contro la violenza, di carattere nazionale.

Una manifestazione che segni una svolta e l’inizio di un cammino nuovo, onorando le persone uccise e ferite in quella tragica giornata e capace di affermare in modo inequivocabile: mai più atti di barbarie come la strage del 13 dicembre.

L’appuntamento è a Firenze sabato 17 dicembre alle ore 15, partenza da Piazza Dalmazia, arrivo Piazza Santa Maria Novella

Per adesioni: perMorperModou@gmail.com
Coordinamento Regionale dei Senegalesi in Toscana