Domenica pomeriggio come spazi sociali di #ReggioEmilia abbiamo sfilato per il #REmiliaPride2023 con lo spezzone indecorosə, anticapitalista, antifascista e transfemminista, mostrando migliaia di corpi, autodeterminandoci nello spazio urbano, contro il cis-etero-patriarcato che quotidianamente opprime la comunità LGBTQIA+.
Abbiamo attraversato le strade del centro festeggiando e ballando, dichiarando a voce alta quali sono le nostre condizioni per costruire politiche realmente inclusive.
La città di Reggio Emilia è stata scossa da un’ondata di libertà, ma abbiamo bisogno che questa marea insorga oltre la ricorrenza di giugno, che ripercorre i moti di Stonewall, ma tutto l’anno deve essere rivolta: una rivolta indecorosa!
Continuare a mobilitarsi, in modo multiforme ma costante, è necessario per costruire una società inclusiva, che vada oltre i generi e accolga le fragilità. Per noi mettere al centro la cura significa, come primo passo, investire nell’ informazione e nelle strutture pubbliche non istituzionalizzate.
Vogliamo l’aborto libero, gratuito e sicuro e una transizione di genere tutelata e gratuita. È necessario come primo passo il riconoscimento della carriera alias, per poter costruire un sapere transfemminista diffuso in tutte le scuole e università.
Vogliamo che venga riconosciuta la genitorialità alle famiglie arcobaleno, perché la famiglia come concepita dallo Stato e dalla Chiesa è una concezione arretrata e bigotta.
Vogliamo che tuttə si sentano liberə e non respintə da porti chiusi e frontiere. Siamo contro la violenza istituzionalizzata della polizia e dei solitari machisti.
Vogliamo posti sicuri nelle piazze, parchi, strade, scuole, ovunque nella città e possiamo costruirli solo insieme, autodeterminandoci dal basso. Indecorosɜ, liberɜ e ribellɜ oggi, domani, sempre.
LabAQ16 – Casa Bettola – Città Migrante