NO ALLA GUERRA, SI ALL’ACCOGLIENZA!
Essere contro la guerra sempre e comunque. Da qui partiamo.
Vogliamo anche riprendere le parole di Gino Strada: “BISOGNAVA PENSARCI PRIMA”.
Non è retorico ne inutile dire che Gheddafi è stato sostenuto economicamente, militarmente ma soprattutto politicamente dai governi italiani, di centro sinistra prima e sfacciatamente poi dal governo di Berlusconi/Bossi .
Supporto all’imbarazzante dittatore libico in cambio di cosa: commesse per le aziende in crisi, accordi convenienti per le forniture energetiche, fino ad arrivare alla scalata libica del maggior istituto bancario italiano Unicredit e della Fiat, le mega forniture di armamenti targate Finmeccanica ma soprattutto il ruolo fondamentale di feroce controllore dei flussi migratori in transito verso l’Europa.
Su quest’ultimo punto vorremmo soffermarci perché è uno dei nodi predominanti al pari della questione energetica e finanziaria.
L’accordo Italia-Libia e i famosi baciamani per far si che la frontiera sud non fosse più sotto la giurisdizione italiana ma che la cosa si risolvesse con un periodo di respingimenti in mare e nel silenzio, nelle torture e nelle morti del deserto libico.
In cambio dell’esternalizzazione delle frontiere si è potuto tacere di fronte alle violazioni quotidiane di ogni più elementare diritto umano oltre a organizzare senza nessuna incertezza respingimenti collettivi proprio verso la Libia calpestando il diritto d’asilo.
E oggi si bombarda in Libia per salvare la popolazione, la stessa popolazione -che sia di origine libica, tunisina egiziana, o che oggi fugge dai campi del deserto- che arrivata in Italia diventa clandestina e viene reclusa nei CIE e trasferita a Mineo che non è altro che un nuovo modello di campo di confinamento . I CARA, (centri di accoglienza per richiedenti asilo) diventeranno probabilmente strutture detentive dove rinchiudere i migranti arrivati a Lampedusa in questi ultimi giorni. In tutto questo panorama resta completamente arbitrario e nelle mani del Governo chi ha diritto alla protezione e chi no.
Per questo essere oggi contro la guerra significa anche garantire una vera accoglienza a chi arriva, dignità e diritto di protezione, lottare per un vero diritto di asilo, per un diritto di asilo europeo, per una possibilità di scelta del dove stare, dove andare, dove arrivare.
Perché la sfida che ci hanno lanciato dalla Libia, dalla Tunisia e dall’Egitto sia Libertà e non nuove strategie di confinamento e rinnovate politiche di controllo dei flussi migratori.
Per questo invitiamo tutte e tutti venerdì 25 marzo alle ore 18.00 in Piazza Prampolini per un assemblea/presidio cittadina perchè è importante il contributo di ognuno.
Durante il presidio collegamento telefonico da Lampedusa con le attiviste e gli attivisti della campagna Welcome.
Ass. Città Migrante
Emergency – Gruppo Reggio Emilia
Laboratorio Aq 16