La casa è un diritto! #Right2Housing

SABATO 19 NOVEMBRE CORTEO CITTADINO #reggioemilia
CONCENTRAMENTO ORE 15.30 PIAZZALE MARCONI (STAZIONE DEI TRENI)

per aderire: cittamigrante@gmail.com

Ci siamo ritrovati in assemblea in occasione della giornata delle Persone senza dimora per trattare il tema del diritto all’abitare. È stato un incontro molto partecipato e ricco di interventi, dove sono state riportate anche tante esperienze personali. Abbiamo discusso della situazione di crisi generale che andrà ad impoverire ulteriormente la popolazione con il carovita ed in particolare con il caro bollette. Abbiamo approfondito la questione del disagio abitativo: da chi una casa non ce l’ha, in quanto si ritrova in estrema povertà, a chi è sotto sfratto perché ha perso il lavoro, a chi, anche se in possesso dei requisiti come lavoro e reddito per accedere al mercato degli affitti, non riesce a trovare una abitazione perché “straniero”, genitore single o donna separata con figli.

Nella stessa condizione di non riuscire ad affittare una casa si ritrovano i migranti revocati dall’accoglienza che hanno a proprio carico anche un’ingiunzione di pagamento per aver superato il reddito minimo (per l’anno 2022 corrispondente a 6.085,43€ lordi) necessario per poter usufruire delle misure di accoglienza.

È diventato ormai impossibile affittare casa a Reggio Emilia e sempre più persone vivono una condizione di precarietà abitativa. Si è creato un “mercato parallelo” che affitta a persone di origine straniera alloggi spesso fatiscenti, sovraffollati e soprattutto in nero. Molte volte l’unica soluzione per un migrante è affidarsi a questo mercato per non finire in strada. In queste stanze non si può avere una residenza e nemmeno un domicilio, indispensabili per rinnovare i documenti di soggiorno. Da qui nascono e si sviluppano le compravendite di domicili e residenze. In questo modo si alimentano il mercato nero, l’illegalità e quello che viene definito “degrado” nei territori. Inoltre ci si affida ad agenzie, naturalmente versando del denaro, con la speranza che queste siano in grado di trovare un alloggio, alloggio che come è stato ribadito più volte durante l’incontro non arriva mai. Vite che vengono escluse, relegate ai margini, per le quali si innesca un meccanismo di sfruttamento abitativo.

L’assemblea ha espresso chiaramente la necessità di emergere, di non accettare la condizione di irregolarità verso cui le persone vengono spinte da questo sistema. Come abbiamo letto sui giornali il fenomeno degli affitti in nero riguarda anche gli studenti, per questo pensiamo che sia importante portare avanti istanze comuni che siano garanzia per tutte/i. Garantire il diritto all’abitare attraverso politiche
strutturali è un dovere della Politica: non si può permettere che vengano lasciate case vuote per favorire la rendita immobiliare a scapito delle persone.

Chiediamo:
– un tavolo con l’amministrazione e le parti in causa in cui essere presenti, per portare le nostre istanze
– che l’agenzia casa Acer venga promossa, valorizzata e messa in piena funzione, affinché possa essere a tutti gli effetti un’agenzia sociale per la casa
– che si apra una discussione in merito alle case vuote Acer, a come, insieme, poterle ristrutturare e quindi abitare
– che in caso di morosità incolpevole per le utenze gas, luce e acqua non vengano effettuati i distacchi dei contatori, ma venga riconosciuto il minimo di fornitura garantita
Vogliamo lavorare per un processo di trasformazione graduale della casa come valore d’uso e non di profitto, andando ad intervenire verso un più ampio spettro di destinatari, di bisogni sociali ed abitativi presenti sul territorio.

Promuovono:
Ass. Città Migrante, Partecipazione ODV, Avvocato di Strada- Reggio Emilia, La nuova luce, Gruppo Laico Missionario-GLM , Passaparola, Diaspora Ivoriana dell’Emilia Romagna (DIER),
Associazione Maliana Badegna, Associazione Senegalese di Reggio Emilia e Provincia,
Associazione Kairaba, Associazione Bengalese Reggio Emilia , ADL Cobas Emilia Romagna , Arcigay Gioconda Reggio Emilia APS, Lab aq16, Casa Bettola
Aderiscono :
Sinistra Italiana Reggio Emilia, Reggio Emilia in Comune

#ConvergerePerInsorgere

Convergere per insorgere

Ieri ci siamo incontrati a #Reggioemilia con il Collettivo di Fabbrica #GKN per confrontarci su come intrecciare lotte sociali e ambientali, sindacali e mutualistiche, partendo dalla loro generosa esperienza che dalla difesa del proprio posto di lavoro è diventato uno stimolo a tutte e tutti noi di convergere e insorgere insieme.

Sabato 22 ottobre partiremo dalla stazione di Reggio Emilia per partecipare alla manifestazione di Bologna insieme a tante e tanti in un contesto dove guerre, crisi climatica e ambientale, crisi economica e sociale, mettono sotto attacco il futuro delle nuove generazioni e porta sotto la soglia di povertà sempre più persone.

Come sindacato ADL Cobas assieme agli spazi sociali Lab Aq16, Casa Bettola, l’associazione Città Migrante e il Collettivo studentesco Rabûn – che da anni interveniamo tramite progetti solidali, mobilitazioni e scioperi sulle tematiche del lavoro, della cementificazione, del carovita, del diritto alla casa, contro le discriminazioni di genere e di paesi di provenienza – convergiamo a Bologna assieme a tente e tanti delle città dell’Emilia Romagna per opporci alle politiche neoliberiste che da decenni ci investono.

Politiche dove i Governi in continuità,  favoriscono le grandi lobby energetiche e multinazionali, lasciandogli enormi profitti e detassazioni, mentre tramite la speculazione sulle bollette e i beni di prima necessità oggi avere un posto di lavoro non è piu’ sufficiente per poter accedere alla sanità e ad una scuola pubblica di qualità o una casa in affitto.

Politiche che hanno fermato i salari di questo paese da trent’anni e riducono sempre di piü i finanziamenti al welfare pubblico – scuola, sanità, case popolari e accoglienza – incentivando le esternalizzazioni a favore di società private e grosse cooperative che creano lavoro povero e bassa qualità dei servizi.

Governi che escludono in continuità fette sempre più grosse di popolazione da una vita dignitosa, tramite precarietà del lavoro e innalzamento dei requisiti per avere permesso di soggiorno, foraggiando di fatto l’insicurezza nelle città e nelle periferie lasciando sempre piü introiti e mano d’opera al mercato nero e alle mafie.

Saremo a Bologna contro il mantra ripetuto su tutte le tematiche che nulla cambia, saremo a Bologna per affermare che:

– il reddito di cittadinanza vuole migliorato e ampliato e a livello europeo;

– per ristabilire la scala mobile legando i salari al costo della vita;

– per bloccare la continua cementificazione del nostro territorio, trasformando la regione in un grosso hub logistico;

– per internalizzare i servizi del welfare;

– per processi di accoglienza di qualità;

– per un welfare pubblico di qualità.

Bologna sarà la prima tappa di convergenza che toccherà tante regioni del paese, per insorgere collettivamente alle troppe singole povertà che affrontiamo. Nessuna e nessuno si salva da solo.

Ritrovo alla stazione centrale di Reggio Emilia ore 13.25 partenza ore 13.44

Casa: diritto o privilegio? Giornata dei senza dimora #ReggioEmilia

In occasione della giornata di lotta alla povertà ci ritroviamo sabato 15 ottobre per:

🔺 Ore 16,00- Casa : diritto o privilegio?
Assemblea pubblica per discutere delle difficoltà per le persone di origine straniera di trovare casa in affitto

Presso stazione di Santa Croce via C. Manicardi 1 a Reggio Emilia

🔺Ore 19,00: La solidarietà non ha confini. Ceniamo insieme alle persone senza dimora
in Piazzale Europa a Reggio Emilia (dietro alla stazione dei treni)

Giornata mondiale di lotta alla povertà / Giornata dei senza dimora / L’Abitare: diritto o privilegio?

Segno del nostro tempo presente è un incrocio di crisi dipendenti da vari fattori. Guerra, crisi della globalizzazione, crisi climatica e degrado delle istituzioni democratiche subordinate ormai da tempo all’economia. L’enorme ricchezza sociale ed economica, prodotta da noi tutti, diventa preda di speculazioni ed è accumulata in poche mani.
Rivolgendo lo sguardo alla nostra città, gli effetti di questa epoca si traducono in carovita, impoverimento diffuso, degrado ambientale ed una cronica difficoltà nell’accesso alla casa.
Garantire il diritto all’abitare attraverso politiche strutturali è un dovere della “Politica”.
Il disagio abitativo cresce parallelo al prezzo degli affitti, al limite dell’inaccessibilità, creando un drammatico contesto di emergenza abitativa e assenza pressoché totale di politiche efficaci.

Parlando della questione abitativa in Italia, vanno evidenziati due aspetti:
– la strutturalità di quella che viene definita erroneamente emergenza, quando invece rappresenta un problema persistente in Italia, per la rigida staticità che caratterizza il cosiddetto mercato immobiliare, da sempre condizionato da un mercato degli affitti non controllato e a cui moltissime persone non riescono ad accedere;
– un quadro dell’edilizia residenziale pubblica bloccato, privo da decenni di nuovi immobili e con distribuzioni degli alloggi popolari effettuate col contagocce.
In questa cornice si inserisce anche la persistente precarietà che colpisce molti e si riversa in modo più grave sui soggetti più fragili, tra cui rientrano anche migranti e rifugiati, a causa dell’assenza di una rete sociale, della persistenza di sentimenti di diffidenza – quando non apertamente discriminatori- da parte dei proprietari degli immobili.

L’ultimo Piano Nazionale d’integrazione dei titolari di protezione internazionale del Ministero dell’Interno auspicava, nelle linee guida su questo tema, che l’uscita dai progetti di accoglienza del sistema binario SAI/CAS venisse accompagnata da un supporto all’autonomia abitativa: obiettivo mai neanche lontanamente raggiunto nei rapporti qualitativi dei progetti destinati a determinare processi di inclusione. La conseguenza è che molte persone, soprattutto giovani-adulti, una volta uscite dall’accoglienza, sono costrette a dormire per strada o ad affittare stanze in nero, in quanto l’accesso al mercato degli affitti è diventato praticamente impossibile in particolar modo per le persone di origine straniera, anche se con la garanzia di un contratto a tempo indeterminato.
Siamo dunque fermamente convinti che l’attuazione di azioni strutturali tese a garantire il diritto alla casa possano essere un bene per tutte e tutti a partire dall’innovativo concetto di abitare sostenibile e dinamico, caratterizzato da una necessaria offerta modulare degli alloggi.

In questo senso auspichiamo l’uscita dalla logica dei progetti ad hoc per andare verso un approccio universalistico di analisi e intervento, al fine di rendere le iniziative per l’autonomia abitativa di richiedenti asilo e titolari di protezione meno isolate dal resto delle politiche sociali e abitative e che vengano elette a leva di cambiamento a beneficio di tutti e tutte.
Questa è una strategia di lungo termine che potrebbe impattare sulle politiche sociali e abitative, sollecitando delle proposte di riforma che intervengano a sostegno della figura dell’“inquilino” nel selvaggio mercato immobiliare e per rendere il diritto all’abitare non una liana in una jungla ma un processo di trasformazione graduale della casa come valore d’uso e non di profitto, andando ad intervenire verso un più ampio spettro di destinatari, di bisogni sociali e abitativi presenti sul territorio.

Uno strumento che sicuramente potrebbe agevolare questo superamento dell’emergenza è il modello di agenzia sociale per la casa in un percorso di innovazione sociale del territorio. Avviare contemporaneamente un tavolo di lavoro per l’abitare sociale cittadino con l’obiettivo di mappare il territorio sugli stabili privati e pubblici vuoti o sottoutilizzati, cioè “Mappature del reale, per un futuro da creare”” (Forum per cambiare l’ordine delle cose).

Ass. Città Migrante, Partecipazione ODV, Avvocato di Strada- Reggio Emilia, La nuova luce, Gruppo Laico Missionario-GLM

RES Derelictae: la fabbrica produce ancora? #ReggioEmilia

Invitiamo tutte e tutti domenica 18 settembre, ore 17.30 c/o il Capannone 19 del Tecnopolo (ex Officine Reggiane), al dibattito
“Migrazioni, diritto di asilo, frontiere”, nell’ambito dell’evento RES Derelictae.

All’incontro parteciperanno Gianfranco Schiavone (ASGI), Chiara Marchetti (CIAC Onlus), Duccio Facchini (AltrEconomia), Federica Zambelli (Città Migrante).

Per info 👇
https://www.res-derelictae.com/evento-res-derelictae

Cucine senza frontiere e performance teatrale

#reggioemilia
🍽️Si parte alle 20.30 con una CENA MEDITTERANEA:
Tapenade (salsa a base di olive nere e capperi), Insalata di bulgur con ceci e verdure, crema di melanzane, tzatziki.

🎭A seguire la performance teatrale
LETTURE NELLO ZAINO- storie da ascoltare in una sera d’estate per raccontare terre lontane.
‘Un viaggio tra le parole per percorrere le tappe di chi lascia la propria casa per approdare in una terra straniera, dove ricostruirsi una vita. Un viaggio agro-dolce, dove il dolore per l’abbandono, si mescola alla fatica dell’integrazione, ma anche alla dolcezza del ricordo, che rimane un tesoro personale e prezioso.
Scegliendo le parole di autori diversi e passando dalla poesia alla prosa, cercheremo di portarvi le emozioni che colorano le vite di chi si è trovato in cammino, guardando al futuro con la speranza di scorgere un orizzonte finalmente sereno.’

Testi ispirati a :
“Fuggendo di là” di Nazih Abu ‘Afash
“L’isola sotto il mare” di Isabel Allende
“Origini” di Saša Stanišić.

L’iniziativa si svolgerà all’aperto

Prenotazioni WhatsApp e sms al numero 3463790545 e alla mail cittamigrante@gmail.com
@Stazione di Santa Croce, Via C. Manicardi, 1 a Reggio Emilia

Cercasi insegnanti volontarie/i per la scuola di italiano

Cerchiamo insegnanti volontarie/i per la scuola di italiano di Città Migrante, #reggioemilia, per il corso del martedì o del giovedì sera dalle 19 alle 21.

La scuola di Città Migrante si trova presso la nostra sede , in Via C. manicardi, 1 Reggio Emilia.

Abbiamo tante richieste e vogliamo aumentare le possibilità di accogliere.

Se credi anche tu in un’accoglienza vera, se pensi anche tu che sia giusto battersi per i diritti di tutti e tutte, soprattutto dei più deboli, se ritieni anche tu che la conoscenza della lingua italiana possa diventare uno strumento di libertà ed emancipazione, contattaci!!!
Chiediamo un po’ di impegno e regaliamo molto entusiasmo!

👉 Scrivi a cittamigrante@gmail.com

18 giugno – cucina e musica dal mondo per la Giornata del Rifugiato

👉 Sabato 18 giugno 👈

In occasione dell Giornata Mondiale del Rifugiato,
alla Stazione di Santa Croce (via C. Manicardi, 1 – Re)

cibo e musiche dal mondo
Prenotazioni al numero 3463790545 e alla mail cittamigrante@gmail.com

🍽 Alle 20.30 si parte con Cucine senza Frontiere, un mix di sapori dall’India dal Gambia e dallo Sri Lanka:
dall’India il Mutter paneer (a base di piselli e formaggio vegetariano indiano), dal Gambia il Domodà Ceb (stufato di arachidi) e dallo Sri Lanka un piatto a base di riso e verdure.

🎶 A seguire degustazioni di musica balcanica con:
Vladimiro Cantaluppi: violino, liuto bulgari
Stefano Mongiat: flauto nay, liuto ‘ud, chitarra, voce
Giovanni Tufano: percussioni (zarb, bendir, def, riqq), chitarra, liuto ‘ud, voce

L’iniziativa si svolgerà all’aperto

Cà del Pozzo: uno spettacolo di burattini sul fascismo, la guerra e la #Resistenza

Spettacolo di burattini liberamente ispirato ad una fiaba di Gianni Rodari, a cura del Teatrino Pellidò.

Sabato 30 aprile, h17.30 c/o Stazione di S. Croce, in via C. Manicardi 1, #ReggioEmilia

Una piccola comunità condivide un pozzo sprovvisto di corda e secchio; perciò ognuno, ogni volta che deve attingere l’acqua, deve portare la propria corda e il proprio secchio. In quegli anni il fascismo imperversa in tutta Italia e anche a Cà del Pozzo le milizie compiono perquisizioni e dispensano punizioni e purghe. Scoppia la guerra: gli uomini sono portati al fronte dai fascisti.
Al paese restano solo donne e bambini, speranzosi che un giorno torni la libertà, quella che mancava anche prima che scoppiasse la guerra.

Un giorno, di fianco al pozzo del villaggio, compare un uomo, un partigiano: è ferito, è ricercato.
Una donna si fa coraggio e aiuta il partigiano: lo porta nel proprio fienile, gli offre una coperta, dell’acqua e del cibo. Il suo gesto attiva altri gesti di solidarietà: ogni donna della comunità porta qualcosa al partigiano. Tornato in forze, il partigiano esce in cortile e si reca al pozzo per lavarsi ma, non trovando la corda o il secchio, chiede alle donne come mai il pozzo ne sia sprovvisto. Le donne provano vergogna per quella mancata condivisione e, dopo la partenza del partigiano, decidono che da quel momento il pozzo venga munito di una corda e un secchio a disposizione di tutti.

Finalmente la guerra finisce ma prima ancora della guerra è finito il fascismo, sarà questo il motivo della festa di Cà del Pozzo che chiude lo spettacolo e riapre il futuro dei suoi abitanti.
Rivolto a un pubblico dai 6 anni in su.

Lo spettacolo è gratuito e si svolgerà all’aperto nel giardino della Stazione di Santa Croce.
A seguire aperitivo

DONA IL TUO 5×1000 ALL’ASSOCIAZIONE CITTÀ MIGRANTE

Scrivi C.F. 91140040352

Il nostro agire quotidiano ha bisogno anche del tuo sostegno!

La nostra associazione continua a dare sostegno agli invisibili, ai dimenticati e agli emarginati: con loro e per loro abbiamo lavorato in questo ultimo e difficile anno costruendo reti e legami fondamentali per affrontare le sfide del quotidiano.

Operiamo nel nostro territorio affinchè ci sia spazio per tutte e tutti, collaborando con le persone e le realtà che lo abitano e lo vivono , costruiamo ponti a livello locale ma anche globale.
Lo facciamo con aiuti concreti a chi è in difficoltà economica e senza dimora, attraverso iniziative e dibattiti per tenere alta l’attenzione su temi importanti e contingenti, con distribuzione di materiale informativo e propaganda social per stimolare le istituzioni cittadine a farsi carico delle problematiche di tutte e tutti, senza distinzioni.
Lo facciamo attraverso lo Sportello Solidale e lo Sportello Migranti, per non lasciare nessuno nel limbo, aiutando nell’espletamento di pratiche burocratiche per la richiesta di documenti, per la compilazione di un curriculum, per l’iscrizione al centro impiego, per la compilazione di moduli e per l’accesso ai servizi sanitari affinchè sia garantito a tutte e tutti il diritto alla salute.
Lo facciamo con la Scuola di italiano, perché la conoscenza della lingua è punto di partenza per una partecipazione attiva alla società e sosteniamo corsi di formazione.

La condivisione è la nostra essenza e per questo proponiamo momenti culturali e artistici , spettacoli, laboratori, mostre e Cucine Senza Frontiere, convivialità e conoscenza dell’altro anche attraverso il cibo.
L’apporto di tutte e tutti è la radice da cui nasce la nostra attività:
il tuo sostegno è più che mai fondamentale!

L’associazione Città Migrante nasce a Reggio Emilia nel 2007 con l’intento di costruire, insieme a tante e tanti, una città includente e solidale, una città (e uno stato) in cui i diritti siano per tutte e tutti; e lo fa promuovendo e agendo la cultura dell’accoglienza. Tutto questo all’interno della sede dell’associazione, la Stazione di Santa Croce (via C. Manicardi, 1 Reggio Emilia), spazio di cui Città Migrante si prende cura con lavori di manutenzione e pulizia. La Stazione di Santa Croce è anche un luogo di accoglienza per chi è di passaggio e per chi decide di fermarsi più a lungo.
Nel 2021 grazie al contributo di vari artisti i muri e il sottopasso della Stazione di Santa Croce si sono riempiti di colore descrivendo il viaggio con diversi linguaggi.
In questo contesto si inserisce anche l’attività della Ciclofficina Raggi Resistenti che unisce lavoro e apprendimento di un mestiere attraverso recupero e rigenerazione di biciclette, con laboratori di formazione, per promuovere una cultura della mobilità sostenibile.
Nessuno dev’essere lasciato solo, nessuno deve più morire, nessuno deve più lottare per godere di un diritto fondamentale: una vita dignitosa.

𝟮𝟱 𝗔𝗣𝗥𝗜𝗟𝗘 𝟮𝟬𝟮𝟮, 𝗔 𝗧𝗘𝗦𝗧𝗔 𝗔𝗟𝗧𝗔 – Manifestazione cittadina

𝘾𝙤𝙣𝙘𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙝.10:30 𝙘.𝙨𝙤 𝙂𝙖𝙧𝙞𝙗𝙖𝙡𝙙𝙞 (𝙖𝙡𝙩𝙚𝙯𝙯𝙖 𝙗𝙖𝙨𝙞𝙡𝙞𝙘𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙂𝙝𝙞𝙖𝙧𝙖) #ReggioEmilia

Come ogni anno vogliamo scendere in piazza il 25 Aprile, e come ormai consuetudine lo vogliamo fare all’interno delle celebrazioni ufficiali della e nella nostra città.
Ogni 25 Aprile scendiamo in piazza per celebrare la resistenza partigiana, la sconfitta del nazifascismo e la liberazione dell’Italia, occupata dai nazisti in collaborazione con i fascisti, nonché la fine della seconda guerra mondiale nei nostri territori.

Ogni anno questa data assume caratteristiche e rivendicazioni differenti perché, per noi, non è e non può essere mero ricordo o celebrazione asfittica, tanto più in questo periodo storico in cui nel nostro paese l’egemonia politica e culturale della destra tenta in ogni modo di sminuire se non cancellare il portato storico e valoriale nato dalla resistenza e da quanti hanno combattuto in essa. Questo 25 Aprile ovviamente c’è molto di più, la guerra è tornata in Europa con il suo carico di morte, distruzione e nuove povertà per molti, ma anche di grandi affari per pochi.

Nel nostro paese rullano forti i tamburi di guerra, quasi l’intero arco parlamentare, le istituzioni, i grandi media, i loro editorialisti e l’industria degli armamenti lavorano a pieno ritmo sulla necessità di sentirsi come parte in guerra, mentre la maggioranza degli italiani la pensa in maniera diametralmente opposta. Noi siamo all’interno di questa maggioranza. Una maggioranza che viene sistematicamente attaccata e denigrata ogni giorno ma che nonostante sia sottoposta ad un martellamento costante da più di un mese continua a mantenere salda la propria idea, senza timori e a testa alta. Per questo invitiamo tutti e tutte a scendere in piazza per dare una risposta collettiva a chi ci vorrebbe proni e intimoriti dalla propaganda in atto nel nostro paese, portando anche la nostra solidarietà e complicità con l’ANPI vergognosamente attaccata in questi giorni per le proprie posizioni.

Non sceglieremo se stare dalla parte del governo imperialista e aggressore Russo o dalla parte del governo corrotto e nazionalista Ucraino(due facce della stessa medaglia), ma staremo come sempre con le popolazioni colpite dalla guerra con quanti soffrono e muoiono sotto le bombe in Ucraina, con quanti vengono incarcerati in Russia o con quanti vengono denigrati perchè assumono posizioni critiche e pacifiste.

Nonostante questa guerra vede contrapporsi uno stato invasore e uno stato occupato essa è comprensibile solo come ulteriore degenerazione della crisi del capitalismo globale, che ha già mostrato il suo volto di morte in molti modi. E’ questo sistema globale fondato sullo sfruttamento e sulla supremazia che produce le condizioni della guerra e non ci faremo trascinare da una parte o dall’altra lasciandoci ingannare dalla propaganda di chi ci vuole fare credere che solo riempiendo il mondo di armamenti si possa arrivare ad un sistema di Pace globale lungo e duraturo.

Scendiamo in piazza per dichiarare con forza la nostra avversione all’aggressione militare della governance russa al territorio e alla popolazione ucraina. Scendiamo in piazza per dichiarare la nostra avversità alla governance italiana ed europea che decidono di destinare decine e decine di miliardi alle spese militari, miliardi che invece dovrebbero servire, almeno come priorità, per migliorare i sistemi pubblici scolastici, sanitari e dei trasporti, per la lotta al dissesto idrogeologico dei territori e al riscaldamento globale, per la conversione ecologica del modello di sviluppo e per un reale piano di contrasto e prevenzione alle morti sul lavoro.

Le guerre le decidono i governi e i loro apparati, i militari che le combattono e i civili che le subiscono non hanno scelta, noi che una scelta l’abbiamo, possiamo e dobbiamo scegliere di lottare contro quel sistema che la produce e la legittima e questo 25 Aprile abbiamo la possibilità di farlo, in tanti e tante.

𝐿𝑎𝑏𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑜 𝐴𝑄16 – 𝐶𝑎𝑠𝑎 𝐵𝑒𝑡𝑡𝑜𝑙𝑎 – 𝐴𝑠𝑠. 𝐶𝑖𝑡𝑡𝑎̀ 𝑀𝑖𝑔𝑟𝑎𝑛𝑡𝑒