Di ritorno da Lampedusa pronti per nuove battaglie per la liberta’ di tutte e tutti!

L’associazione Città Migrante, il Laboratorio aq16 e Casa bettola hanno partecipato dal 31 gennaio al 2 febbraio alle giornate, ricche ed intense, del meeting a Lampedusa. Giornate che hanno visto incontrasi sull’isola oltre trecento persone italiane, europee ed euromediterranee, fra cui associazioni, collettivi, docenti e giuristi, insieme per costruire la Carta di Lampedusa. La prima giornata è stato momento di incontro con gli abitanti dell’isola.
Durante la seconda giornata  si è discussa punto per punto la bozza della Carta, iniziata mesi prima attraverso una scrittura collettiva  via web e dopo una discussione duranta molte ore si è arrivati alla stesura definitiva della Carta e alla sua approvazione. La terza giornata si è svolta con un’assemblea conclusiva. Molti gli interventi, i contributi in un’assemblea che non voleva rappresentare una sintesi, ma invece aprire un percorso. Per questo la proposta di ritrovarsi a Bologna alla fine di marzo.  La prima sfida è quella di fare sottoscrivere la Carta da un più ampio numero di persone possibili, che ha l’obbietivo di condividere con altri quello che è lo spirito del percorso della Carta di Lampedusa.

Qui il testo integrale della Carta di Lampedusa
per sottoscrivere la Carta

sul sito del Melting Pot Europa e di Global Project si possono trovare molti articoli, approfondimenti e video delle giornate a Lampedusa

Noi torniamo dall’isola pronti a praticare nei nostri territori la Carta di Lampedusa e a portare avanti battaglie affinchè sia rispettata la libertà di tutte e tutti.Pronti a rendere realizzabile questa utopia!

Ora ci sentiamo più forti! Ringraziamo tutte e tutti quelli che hanno sostenuto il nostro viaggio perchè così come la Carta di Lampedusa è un processo di costruzione collettiva  vogliamo che la nostra esperienza diretta possa diventare patrimonio comune. la strada da fare insieme è tanta, noi ci siamo!

cimitero delle barche

Dal preambolo della Carta:

La Carta di Lampedusa è un patto che unisce tutte le realtà e le persone che la sottoscrivono nell’impegno di affermare, praticare e difendere i principi in essa contenuti, nei modi, nei linguaggi e con le azioni che ogni firmatario/a riterrà opportuno utilizzare e mettere in atto.
La Carta di Lampedusa è il risultato di un processo costituente e di costruzione di un diritto dal basso che si è articolato attraverso l’incontro di molteplici realtà e persone che si sono ritrovate a Lampedusa dal 31 gennaio al 2 febbraio 2014, dopo la morte di più di 600 donne, uomini e bambini nei naufragi del 3 e dell’11 ottobre 2013, ultimi episodi di un Mediterraneo trasformatosi in cimitero marino per le responsabilità delle politiche di governo e di controllo delle migrazioni.
La Carta di Lampedusa non è una proposta di legge o una richiesta agli stati e ai governi.
Da molti anni le politiche di governo e di controllo dei movimenti delle persone, elemento funzionale alle politiche economiche contemporanee, promuovono la disuguaglianza e lo sfruttamento, fenomeni che si sono acuiti nella crisi economica e finanziaria di questi primi anni del nuovo millennio. L’Unione europea, in particolare, anche attraverso le sue scelte nelle politiche migratorie, sta disegnando una geografia politica, territoriale ed esistenziale per noi del tutto inaccettabile, basata su percorsi di esclusione e confinamento della mobilità, attraverso la separazione tra persone che hanno il diritto di muoversi liberamente e altre che per poterlo fare devono attraversare infiniti ostacoli, non ultimo quello del rischio della propria vita. La Carta di Lampedusa afferma come indispensabile una radicale trasformazione dei rapporti sociali, economici, politici, culturali e giuridici – che caratterizzano l’attuale sistema e che sono a fondamento dell’ingiustizia globale subita da milioni di persone – a partire dalla costruzione di un’alternativa fondata sulla libertà e sulle possibilità di vita di tutte e tutti senza preclusione alcuna che si basi sulla nazionalità, cittadinanza e/o luogo di nascita.
La Carta di Lampedusa si fonda sul riconoscimento che tutte e tutti in quanto esseri umani abitiamo la terra come spazio condiviso e che tale appartenenza comune debba essere rispettata. Le differenze devono essere considerate una ricchezza e una fonte di nuove possibilità e mai strumentalizzate per costruire delle barriere.

 

 

CITTA’ MIGRANTE A LAMPEDUSA

Da venerdì 31 gennaio a domenica 2 febbraio associazioni, reti, movimenti e organizzazioni si incontreranno a Lampedusa per la scrittura collettiva e condivisa della Carta di Lampedusa, un processo nato dal basso per contrastare e dare un’alternativa alla militarizzazione dei confini europei.

All’incontro saranno presenti anche 7 attiviste e attivisti dell’Associazione Città Migrante di Reggio Emilia che porteranno il loro contributo e il loro punto di vista nato dall’esperienza maturata in questi anni di lavoro e collaborazione sul territorio reggiano. La pizzata dello scorso mercoledì 22 gennaio a Casa Bettola ha contribuito alle spese del loro viaggio.

A chi volesse rimanere in contatto con l’esperienza di questi tre giorni segnaliamo il Dokuwiki della Carta di Lampedusa dove viene riportato quanto prodotto finora e che sarà il punto di partenza per il lavoro che verrà svolto a Lampedusa; inoltre vi si possono trovare informazioni di logistica e le indicazioni sul crowd-funding per sostenere la Carta di Lampedusa.

Maggiori info su www.meltingpot.org con il programma completo e le trasmissioni in streaming collegate alle giornate, come lo streaming gratuito di Mare Chiuso di Andrea Segre e Stefano Liberti.

Buon viaggio.

articolo tratto dal sito del des Reggio Emilia

 

CITTA’ MIGRANTE PARTECIPA ALLA CARTA DI LAMPEDUSA

Dal 31 gennaio al 2 febbraio 2014 movimenti ed associazioni, europee e nordafricane, si troveranno a scrivere la carta di Lampedusa, per contrastare le militarizzazione dei confini europei con un altro diritto, scritto dal basso. Un diritto alla vita che metta al primo posto le persone, la loro dignità, i loro desideri e le loro speranze, un diritto che nessuna istituzione oggi riesce a garantire, un diritto da conquistare e difendere, un diritto di tutti e per tutti.

Iniziativa di sostegno alla Carta di Lampedusa
Mercoledì 22 gennaio dalle 19.00
Casa Bettola, (via Martiri della Bettola 6 RE )
Pizzata della Casa Cantoniera – pizza fatta nel forno comune con prodotti biologici da contadini del territorio

Tutto il ricavato andrà a sostenere il viaggio a Lampedusa degli attivisti di Reggio Emilia
Prenotazioni 338/7663416
scarica il volantino

15 gennaio 2014 ore 18 – Assemblea on line per la Carta di Lampedusa: per scegliere da che parte stare.In preparazione dell’incontro sull’isola dal 31 gennaio al 2 febbraio.
Per partecipare all’assemblea on line: visita la pagina del sito del Progetto Meltingpot Europa

LA FESTA DELLE SCUOLE DI ITALIANO DI CITTA’ MIGRANTE

Domenica 22 dicembre si è svolta la festa delle scuole di italiano dell’ass. Città Migrante, la scuola mista che ha sede al Laboratorio aq16 e la scuola per le donne con sede a Casa Bettola.  La giornata è stata occasione di stare insieme e ribadire che l’apprendimento della  lingua italiana deve esere un dititto grarantito a tutte e tutte e non un’ulteriore barriera per l’ottenimento del permesso di soggiorno!

Con queste immagini auguriamo a tutte e tutti buone feste, ringraziamo le alunne e gli alunni delle scuole, le persone che ogni giorno incrociamo attraverso la nostra attività e ci raccontano le loro storie e le loro vite, il Laboratorio aq 16 e Casa Bettola, e tutti quelli che ogni giorno mettono a disposizione il loro tempo, il loro cuore e la loro intelligenza e lottano per costruire una città meticcia dove i diritti siano per tutti, nessuno escluso!

Per un futuro di dignità e diritti!

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6 DICEMBRE- CENA A SOSTEGNO DELLA CAMPAGNA STOP CITTADINANZE NEGATE

Campagna Stop Cittadinanze negate
6 dicembre ore 20
presso biosteria Ghirba , Gabella via Roma 76
cena-buffet 10 euro (bevande escluse)
Jahspora Crew dj set

Il ricavato sosterrà la campagna Stop cittadianze negate.
Per il riconoscimento della cittadinanza come diritto

durante la serata sarà disponibile il monografico
di Pollicino gnus sulle Cittadinanze negate

info e prenotazioni : ghirba.biosteria@gmail.com, 347 4184461
Iniziativa promossa da Ass. Città Migrante, gruppo Emergency Reggio Emilia, Ga3,
Jahspora Crew, Lab aq16

La campagna Stop cittadinanze negate oggi prende forma sostenendo
in concreto un ricorso pilota

STOP CITTADINANZE NEGATE
Campagna per il riconoscimento della cittadinanza come diritto

Come è noto, la concessione della cittadinanza italiana per “naturalizzazione”, ovvero dopo un periodo di residenza legale sul territorio italiano da parte di cittadini stranieri (comunitari e non) non è un diritto, ma una scelta totalmente discrezionale da parte della pubblica amministrazione.
I motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza vengono comunicati tramite ex art. 10 bis L. 241/90 da parte del ministero dell’ Interno, Ufficio Cittadinanza  e, in molti casi, la motivazione del diniego di cittadinanza riguarderebbe la presunta appartenenza, propria o anche solo di un parente,  come il padre per esempio, a  movimenti aventi scopi non compatibili con la sicurezza della Repubblica.
Altri rigetti riguarderebbero motivazioni inerenti azioni non personali ma riconducibili a familiari, come al coniuge per esempio.
Dato di fatto è che tutte queste persone hanno sempre rinnovato il permesso di soggiorno e non sono mai sorte questioni ostative al rilascio, ci si domanda perché allora viene rifiutata loro la cittadinanza?

La campagna Stop cittadinanze negate vuole essere un’azione di informazione e sensibilizzazione sul tema della cittadinanza ma anche un atto concreto per sostenere ricorsi pilota che vogliono essere da apripista per un cambio della giurisprudenza in materia di riconoscimento della cittadinanza italiana.

La campagna Stop cittadinanze negate è promossa dall’ass. Città Migrante, dal gruppo Emergency di Reggio Emilia, dall’ass. GA3 , dal laboratorio aq16 e da Jahspora Crew insieme ai legali Alessandra Scaglioni, Franco Beretti , Mario Di Frenna e Vainer Burani.

 

 

29 NOV- ASSEMBLEA ON LINE PER COSTRUIRE LA CARTA DI LAMPEDUSA

29 novembre 2013 – Assemblea on line per costruire la Carta di Lampedusa
Lampedusa chiama, noi rispondiamo. Una web conference per iniziare a costruire l’incontro dei movimenti euromediterranei sull’isola

L’associazione Città Migrante invita tutte e tutti, cittadini, associazioni, collettivi, sindacati, venerdì 29 novembre alle ore 18.30 a Casa Bettola (via Martiri della Bettola 6 RE) per collegarci insieme all’assemblea on line per iniziare il percorso di costruzione della carta di Lampedusa.
L’assemblea on line sarà aperta dall’associazione culturale Askavusa di Lampedusa.

Ora tocca a noi, noi tutti insieme dar vita ad un grande meeting per costruire una campagna nazionale ed europea per un’Italia senza legge Bossi- Fini, per un’Europa diversa, senza detenzioni, respingimenti, cittadinanze negate e diritti violati.

Leggi l’articolo di lancio della web conference dal sito del Progetto Melting Pot Europa
http://www.meltingpot.org/29-novembre-2013-Assemblea-on-line-per-costruire-la-Carta.html

porta lampedusa

 

LA NOTA INVIATA ALLA REGIONE DOPO IL PRESIDIO PER IL DIRITTO ALLA SALUTE E LA RISPOSTA DI CITTA’ MIGRANTE ED EMERGENCY RE

Dopo il presidio del 9 novembre “la salute non è profitto, nessuno sia escluso”, come accordato durante l’incontro con i responsabili ausl di Reggio Emilia, è stata inviata nota del colloquio alla Regione Emilia Romagna. L’associazione Città Migrante e il gruppo locale di Reggio Emilia ribadiscono alcune questioni già trattate durante l’incontro in particolare rispetto ai punti riguardanti l’applicazione dell’Accordo Stato-Regioni recante il titolo “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Provincie autonome “.

Come da accordi intrapresi durante l’incontro fra il dott. Mirco Pinotti ,  il dott. Marzio Tarquini dell’AUSL di Reggio Emilia (rispettivamente Direttore del distretto di Reggio Emilia  e coordinatore amministrativo del Distretto di Reggio Emilia) e rappresentanti dell’ass. Città Migrante e del gruppo Emergency Reggio Emilia avvenuto durante il presidio del 9 novembre scorso “ La salute non è profitto, nessuno sia escluso”, è stata inviata nota del colloquio alla Regione Emilia Romagna dalla dottoressa Daniela Riccò (direttore sanitario dell’AUSL di Reggio Emilia) al dott. Antonio Brambilla (Responsabile Servizio Assist. Distrettuale, Medicina Generale, Pianificazione e Sviluppo Servizi sanitari della Regione Emilia Romagna).
La nota, alla quale è stato allegato il documento consegnato ai responsabili AUSL, riporta fedelmente le richieste avanzate dalle associazioni e le risposte avute durante l’incontro da parte del dott. Mirco Pinotti e del dott. Marzio Tarquini.
In attesa di ricevere risposta dalla Regione Emilia Romagna ribadiamo alcune questioni già trattate durante il colloquio.
In generale l’AUSL sostiene che l’accordo Stato- Regioni del 20 dicembre 2012 recante il titolo “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Provincie autonome “ introduce alcune novità non contenute in nessuna legge, decreto o circolare precedente.

Ci soffermiamo sui punti trattati:

a)      l’iscrizione obbligatoria al SSN dei minori stranieri in assenza del permesso di soggiorno dei genitori

Il riferimento legislativo è la Convenzione per i diritti del fanciullo del 20 novembre e successiva ratifica ed esecuzione con la legge italiana del 27 maggio 1991, n°176 .

Art. 24

1. Gli Stati parti riconoscono il diritto del minore di godere del miglior stato di salute possibile e di beneficiare di servizi medici e di riabilitazione. Essi si sforzano di garantire che nessun minore sia privato del diritto di avere accesso a tali servizi.
2. Gli Stati parti si sforzano di garantire l’attuazione integrale del summenzionato diritto e in particolare, adottano ogni adeguato provvedimento per:
a) Diminuire la mortalità tra i bambini lattanti e i fanciulli;
b) Assicurare a tutti i minori l’assistenza medica e le cure sanitarie necessarie, con particolare attenzione per lo sviluppo delle cure sanitarie primarie;
c) Lottare contro la malattia e la malnutrizione, anche nell’ambito delle cure sanitarie primarie, in particolare mediante l’utilizzazione di tecniche agevolmente disponibili e la fornitura di alimenti nutritivi e di acqua potabile, tenendo conto dei pericoli e dei rischi di inquinamento dell’ambiente naturale;
d) Garantire alle madri adeguate cure prenatali e postnatali;
e) Fare in modo che tutti i gruppi della società, in particolare i genitori e i minori, ricevano informazioni sulla salute e sulla nutrizione del minore sui vantaggi dell’allattamento al seno, sull’igiene e sulla salubrità dell’ambiente e sulla prevenzione degli incidenti e beneficino di un aiuto che consenta loro di mettere in pratica tali informazioni;
f) Sviluppare le cure sanitarie preventive, i consigli ai genitori e l’educazione e i servizi in materia di pianificazione familiare.
1. Gli Stati parti adottano ogni misura efficace atta ad abolire le pratiche tradizionali pregiudizievoli per la salute dei minori.
2. Gli Stati parti si impegnano a favorire e incoraggiare la cooperazione internazionale in vista di ottenere gradualmente una completa attuazione del diritto riconosciuto nel presente Art.. A tal fine saranno tenute in particolare considerazione le necessità dei paesi in via di sviluppo.

Così come in Italia viene garantito il diritto all’iscrizione scolastica dei minori stranieri in assenza del permesso di soggiorno dei genitori rendendo concreta l’attuazione dell’art 28 della stessa legge (1. Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo all’educazione, e in particolare, al fine di garantire l’esercizio di tale diritto in misura sempre maggiore e in base all’uguaglianza delle possibilità), dovrebbe essere garantito l’accesso al pediatra dei minori stranieri anche in assenza del permesso di soggiorno dei genitori superando ogni ostacolo amministrativo.

b)      la definizione del codice di esenzione X01 per gli STP (stranieri temporaneamente presenti)e per i codici ENI (europei non iscritti). Il recepimento del codice sulla ricetta medica, X01, indica che la persona non regolare sul territorio, facendo dichiarazione di indigenza, è esente, per la prestazione prescritta, dal pagamento del ticket sanitario.

DISCIPLINARE TECNICO DELLA RICETTA SSN E SASN:
Esenzioni correlate allo stato di salute
Punto 39 a pag 66 di 68
Prestazioni ambulatoriali urgenti o comunque essenziali ai cittadini extracomunitari non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno, privi di risorse economiche sufficienti (art. 35, c. 3, D.lgs. 25 luglio 1998, n. 286; art. 43, comma 4, DPR 31 agosto 1999, n. 394. X Extracomunitari 01 Vedi nota (6)

Nota (6)
Il codice X01 deve essere utilizzato quando il cittadino straniero assistito non goda, ad altro titolo (es. gravidanza, malattia cronica, ecc.) dell’esenzione dalla partecipazione.

La nota dal testo dell’Accordo Stato-Regioni:
L’esenzione X01 è valida sia per STP (straniero temporaneamente presente) sia per i codici ENI (europeo non iscritto) con riferimento ai diritti inviolabili della costituzione italiana che sancisce “la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della colletività e garantisce cure gratuite agli indigenti” e  in base al “principio di non discriminazione”  ai sensi dell’art. 10 del trattato di funzionamento dell’U.E.
Articolo 10
Nella definizione e nell’attuazione delle sue politiche e azioni, l’Unione mira a combattere le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale.

c)       – l’Iscrizione volontaria al SSN dei cittadini comunitari residenti. Nella AUSL di Reggio Emilia è richiesta un’assicurazione privata o il pagamento dell’intero importo della prestazione.

d)      – l’scrizione volontaria al SSN per gli studenti comunitari iscritti ad una scuola pubblica o privata per seguire un corso di studi o professionale  con il solo domicilio. Ad oggi nella AUSL di Reggio Emilia è richiesta un’assicurazione privata o l’intero importo della prestazione.

Questi punti riguardano l’iscrizione volontaria al SSN dei cittadini comunitari
Circolare del Ministero dell’Interno n. 18 del 21 luglio 2009
Iscrizione anagrafica cittadini comunitari – Nuove linee guida
 3. Sull’argomento della copertura sanitaria, la Commissione precisa quanto segue:
“In linea di principio, è accettabile qualunque copertura assicurativa, privata o pubblica, contratta nello Stato membro ospitante o altrove, nella misura in cui offre una copertura completa e non crea un onere per le finanze pubbliche dello Stato membro ospitante. Nel tutelare le proprie finanze pubbliche e valutare al contempo se la copertura assicurativa è completa, lo Stato membro deve agire in conformità dei limiti imposti dal diritto comunitario e del principio di proporzionalità
.

Siamo consapevoli che l’iscrizione volontaria dei cittadini comunitari al SSN non tutelerebbe comunque il diritto alla salute in quanto la tutela della salute avverrebbe sotto pagamento di una somma importante di denaro, e che nella maggior parte dei casi le persone non sarebbero in grado di far fronte a questa spesa economica per cui la garanzia del diritto verrebbe comunque a meno.

Inoltre si è richiesto con urgenza la tutela della gravidanza e della maternità e la tutela dell’interruzione volontaria di gravidanza in quanto a Reggio Emilia per questi percorsi sanitari, compreso il parto ospedaliero, a donne comunitarie iscritte all’anagrafe comunale e non iscritte al SSN, perché economicamente non autosufficienti, ne viene chiesto il pagamento

La tutela della maternità e della salute donna
DISCIPLINARE TECNICO DELLA RICETTA SSN E SASN Pag. 65 di 68
M Maternità
22 Esente per stato di gravidanza (ex D.M. del 10/09/1998)- in epoca preconcezionale; 00
23 esente per stato di gravidanza (ex D.M. del 10/09/1998) – in gravidanza ordinaria; oppure ???? da 01 a 41 così composto M+ nn (settimana di gravidanza)
24 Esente per stato di gravidanza (ex D.M. del 10/09/1998) – in gravidanza ordinaria 99 Vedi Nota (4)
25 Esente per stato di gravidanza (ex D.M. del 10/09/1998) – in gravidanza a rischio 50

Nota (4)
Codice alternativo utilizzabile dal MMG, qualora lo stesso medico non fosse operativamente in grado di quantificare esattamente la settimana di gestazione dell’assistita, anche in ragione dei lunghi periodi intercorrenti tra la data di prescrizione e la data di erogazione della prestazione specialistica richiesta. In questo caso, la verifica della correlazione tra la settimana di gravidanza e la tipologia della prestazione richiesta, ai fini dell’esenzione dalla spesa sanitaria, sarebbe di competenza della struttura erogatrice.

Circolare del Ministero della Salute del 19 febbraio 2008, n.3152
Precisazioni concernenti l’assistenza sanitaria ai cittadini comunitari dimoranti in Italia.
Pag 2
Come si è detto rimangono fuori di questo quadro , quei cittadini comunitari, privi di copertura sanitaria e presenti sul territorio nazionale.
Al riguardo, ferme restando le competenze in materia sanitaria di spettanza regionale, si è del parere che il decreto legislativo del 30/2007 debba essere armonizzato con le norme di principio dell’ordinamento italiano che sanciscono la tutela della salute e garantiscono cure gratuite agli indigenti (art 32 Cost.), dai cui principi discende il carattere solidaristico ed universale del Servizio Sanitario Nazionale.
Pertanto, come sottolineato nella nota informativa del 3 agosto 2007, i cittadini comunitari hanno diritto alle prestazioni indifferibili ed urgenti. Tra queste si intendono incluse anche le prestazioni sanitarie relative:

–          Alla tutela della salute e dei minori. Ai sensi della Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989, ratificata e resa esecutiva con legge 27 maggio 1991, n.176;

–          Alla tutela della maternità, all’interruzione volontaria di gravidanza, a parità di condizione con le donne assistite iscritte al SSN, in applicazione delle leggi 29 luglio, n.405.22 maggio 1978 n. 194, e del decreto ministeriale 10 novembre 1998.

Infine, devono essere attivate, nei confronti di queste persone, anche per motivi di sanità pubblica nazionale, le campagne di vaccinazione, gli interventi di profilassi internazionale e la profilassi, diagnosi e cura della malattie infettive, ai sensi della vigente normativa nazionale.

Citiamo infine L’ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’immigrazione) che in una sua nota in merito all’accordo Stato- Regioni recante il titolo “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Provincie autonome “ scrive: “Quanto alla forza giuridica di tale atto, se è vero che nella prassi, gli accordi adottati in sede di Conferenza Stato-Regioni vengono formalmente recepiti da parte delle Regioni , occorre tenere presente che l’art 4 d.lgs. n.281/1997 dispone che l’accordo si perfeziona con l’assenso del Governo e dei presidenti delle  Regioni: non sono richiesti, dunque, ulteriori passaggi per il suo perfezionamento.”

Ass. Città Migrante, Gruppo Emergency Reggio Emilia

scarica la nota inviata alla Regione Emilia Romagna e l’allegato

 

A TAVOLA PER IL DIRITTO ALLA CASA -VEN 22 NOVEMBRE

Venerdì 22 novembre ore 20
A tavola per il diritto alla casa
presso Casa Bettola, via Martiri della Bettola, 6
pizza bevanda e dolce 10 euro
a seguire jam session con Andrea Papini e Matteo Fontana
Il contributo della cena andrà a sostegno dei lavori di recupero
della casa occupata in via Gorizia 12
info e prenotazioni:
1

Il 28 aprile 2013 alcuni profughi provenienti dalla Libia, rimasti senza alloggio e costretti a dormire in strada, si sono riappropriati di un diritto fondamentale, quello alla casa, occupando un’abitazione abbandonata e lasciata al degrado da più di ventanni in via Gorizia 12.
Grazie al lavoro collettivo e alla partecipazione di tante e tanti in questi mesi la casa abbandonata sta riprendendo vita restituendo dignità agli abitanti così come al territorio.
I lavori di recupero della casa sono ancora molti e per procedere c’è bisogno del sostegno di ognuno di noi, di chi crede che la casa debba essere un diritto fondamentale garantito a tutte e tutti e che le case non debbano essere lasciate al degrado, all’abbandono e alla speculazione edilizia!

LIBERATO DISSIDENTE POLITICO TOGOLESE

Dopo 5 mesi di carcere viene liberato Amegandjin Mawule.
Il signor Amegandjin si rivolge il 22 maggio scorso allo sportello dell’associazione Città Migrante raccontando di essere fuggito dal Togo, il suo paese d’origine, dopo essere stato rinchiuso in un carcere clandestino e torturato perché appartenete all’ANC (Alliance Nationale pour le Changement) , un partito politico che è all’opposizione rispetto al governo in carica.
L’associazione, insieme al legale Alessandra Scaglioni, che collabora con lo sportello, intraprendono le procedure per la richiesta della protezione internazionale. Il 5 giugno, a seguito del fotosegnalamento del richiedente da parte della questura di Reggio Emilia, il signor Mawule viene tratto in arresto a causa di un mandato di cattura internazionale pendente suo contro e viene portato nelle carceri di Reggio Emilia. L’ accusa su cui si fonda il mandato sarebbe quella di appropriazione indebita di denaro di proprietà della ditta per cui lavorava e furto. L’associazione Città Migrante, insieme ai legali Avv, Alessandra Scaglioni e Avv. Vainer Burani, nominati dopo l’arresto a Reggio Emilia, si sono attivati per reperire la documentazione relativa agli avvenimenti che il signor Amegandjin ha raccontato mettendosi in contatto diretto con alcuni membri del partito ANC in Togo. La documentazione che i legali hanno allegato alla contro requisitoria dimostrano l’ appartenenza del signor Amegandjin ad un importante partito di opposizione, l’ANC nonché la sua carica di membro fondatore del medesimo partito di opposizione all’attuale governo. Inoltre, vengono allegati rapporti come quello di Amnesty International 2012 e altri che confermano l’ uso da parte  della polizia nonché dei membri del governo in carica, nella repubblica del Togo, di strumenti quali la persecuzione, la tortura e la riduzione in schiavitù , mezzi utilizzati per fermare l’orientamento politico in opposizione e pertanto come strumenti di limitazione del diritto alla libertà di pensiero nonché di appartenenza politica.
Il 5 novembre l’udienza in Corte D’appello a Bologna.
La sentenza scarcera il signor Mawule :
“Nel caso di specie , l’estradando ha dimostrato, in maniera attendibile, di essere esponente di primo piano di un partito politico di opposizione , al contempo plausibilmente prospettando la possibilità che i suoi membri siano fatti oggetti di trattamenti persecutori dovuti alle loro opinioni politiche.
Pertanto, quale che sia il suo reale coinvolgimento nei fatti di rilevanza penale che gli vengono attribuiti, sembra sussistere un concreto pericolo che l’ Amegandjin, una volta estradato, sia sottoposto a procedure -sia giudiziarie e non- vessatorie, o comunque, discriminatorie.
Sussiste per tanto la condizione ostativa all’estradizione di cui l’art 705 , comma 2 lett. c) ccp e va pertanto emessa sentenza contraria alla richiesta di estradizione.”

Il signor Mawule oggi è libero, è un richiedente asilo in attesa di essere ascoltato dalla Commissione Territoriale competente. La richiesta di protezione internazionale è stata protocollata  in carcere in seguito, su richiesta del legale, in quanto, al momento dell’arresto, la questura di Reggio Emilia ,del tutto arbitrariamente, non ha provveduto a protocollare l’istanza.

Il signor Amegandjin è attualmente ospite dell’associazione che ha allertato le strutture competenti ad accogliere una vittima di tortura, con la richiesta di un inserimento urgente visto la delicata situazione del caso.

Cosa sarebbe stato del signor Mawule se non avesse avuto una rete di sostegno e una difesa legale competente in  materia ?
Molto probabilmente si sarebbe provveduto ad estradarlo mettendo così la sua vita in serio pericolo.
Questo caso è emblematico, poichè riguarda tanti altri che trovandosi in condizioni simili, senza difesa , senza tutele, senza essere informati dei propri diritti , dopo aver raggiunto il nostro paese, e nella maggior parte dei casi rischiando la vita per arrivarci ,come purtroppo i fatti di cronaca dimostrano, sarebbero molto probabilmente rimandati indietro che equivarrebbe alla condanna a torture o a morte. Un’altra violazione del diritto di asilo.

Articolo tratto dal sito www.meltingpot.org

La sentenza della Corte d’Appello di Bologna

Gli interventi audio dell’associazione Città Migrante e dei legali durante la conferenza stampa

Federica Zambelli – Ass. Città Migrante

Avv. Alessandra scaglioni

Avv. Vainer Burani

LA SALUTE NON E’ PROFITTO. NESSUNO SIA ESCLUSO!

Il presidio dell’ass. Città Migrante e del gruppo Emergency di Reggio Emilia

Oggi l’associazione Città Migrante e il gruppo Emergency di Reggio Emilia hanno manifestato di fronte al Saub per chiedere l’immediata applicazione dell’accordo Stato- Regioni del 20 dicembre 2012 recante il titolo “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Provincie autonome “.

La salute è un bene individuale e collettivo. Lo stato di salute determina la condizione di vita e relazionale della persona.
La situazione di benessere o malessere dell’individuo dipende anche dalla chiarezza dei percorsi o quanto invece questi siano complessi e difficili nella loro accessibilità soprattutto se legati alla capacità economica della persona. La salute è un diritto universale, cioè deve essere riconosciuto a tutte e tutti indipendentemente da quale sia il paese di provenienza. La salute è un diritto non negoziabile.

L’associazione Città Migrante attraverso i progetti quotidiani ha incontrato molte persone che non hanno accesso alle cure, o per incapacità economica a sostenere il ticket, o perché hanno perso la residenza o perché viene disatteso l’accordo Stato- Regioni.
Per questo oggi l’associazione insieme al gruppo locale di Emergency hanno voluto rendere pubblico e portare all’attenzione della cittadinanza e della AUSL un tema così importante come quello della salute.

L’accordo Stato-Regioni è la conclusione di un percorso avviato da oltre quattro anni sia con ricerche specifiche sia all’interno del Tavolo interregionale , documento approvato nel settembre 2011 e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale in data 20 dicembre 2012.
L’ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’immigrazione) in una sua nota in merito all’accordo scrive: “Quanto alla forza giuridica di tale atto, se è vero che nella prassi, gli accordi adottati in sede di Conferenza Stato-Regioni vengono formalmente recepiti da parte delle Regioni , occorre tenere presente che l’art 4 d.lgs. n.281/1998 dispone che l’accordo si perfeziona con l’assenso del Governo e dei presidenti delle  Regioni: non sono richiesti, dunque, ulteriori passaggi per il suo perfezionamento.”

Durante il presidio una delegazione dell’associazione Città Migrante e del gruppo Emergency di Reggio Emilia ha incontrato il dott. Pinotti, direttore del distretto di Reggio Emilia e il dott. Tarquini responsabile amministrativo del SAUB.
Nell’incontro è stata portata una lettera in cui si richiede l’immediata applicazione dei punti dell’accordo che a Reggio Emilia non vengono applicati:

l’iscrizione obbligatoria al SSN dei minori stranieri in assenza del permesso di soggiorno dei genitori
la definizione del codice di esenzione X01 per gli STP (stranieri temporaneamente presenti)e per i codici ENI (europei non iscritti).  Il recepimento del codice sulla ricetta medica, X01, indica che la persona non regolare sul territorio, facendo dichiarazione  di indigenza, è esente, per la prestazione prescritta, dal pagamento del ticket sanitario.
l’Iscrizione volontaria al SSN dei cittadini comunitari residenti. Nella AUSL di Reggio Emilia è richiesta un’assicurazione privata o il pagamento dell’intero importo della prestazione.
l’scrizione volontaria al SSN per gli studenti comunitari iscritti ad una scuola pubblica o privata per seguire un corso di studi o professionale  con il solo domicilio. Ad oggi nella AUSL di Reggio Emilia è richiesta un’assicurazione privata o l’intero importo della prestazione.

Inoltre si è richiesto con urgenza la tutela della gravidanza e della maternità e la tutela dell’interruzione volontaria di gravidanza in quanto a Reggio Emilia per questi percorsi sanitari, compreso il parto ospedaliero, a donne comunitarie iscritte all’anagrafe comunale e non iscritte al SSN, perché economicamente non autosufficienti, ne viene chiesto il pagamento.

Durante il colloquio i responsabili riportano di essere in attesa di indicazioni da parte della Regione Emilia Romagna e di aver informato la Regione che oggi l’associazione Città Migrante e il gruppo Emergency di Reggio Emilia erano in presidio pubblico per l’applicazione dell’accordo.
L’incontro, si è concluso, dopo una lunga discussione, con l’impegno da parte dell’AUSL di Reggio Emilia di scrivere una nota alla Regione Emilia Romagna con i contenuti delle richieste del presidio.

La giornata di oggi vuole essere l’inizio di una campagna pubblica per costruire coalizioni sociali fra cittadini, associazioni, operatori sanitari per la piena tutela della salute .
I promotori di questa iniziativa continueranno a presidiare e a manifestare affinché la salute sia realmente garantita e che nessuno sia escluso dai percorsi assistenziali in un ottica di uguaglianza e di giustizia.

leggi il comunicato del presidio

leggi la lettera consegnata alla AUSL

guarda gli interventi video del presidio