SABATO 1 DICEMBRE 2007



 

Il
primo dicembre a Reggio Emilia, come in tante altre città italiane, è
stata una giornata di mobilit-azione contro il protocollo con le poste
per il rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno.

 
 
 
L’iniziativa è stata lanciata dall’Ass. Città Migrante che ha aderito alla giornata di mobilitazione nazionale indetta dall’assemblea delle reti migranti e antirazziste riunitasi a Brescia lo scorso 11 novembre.
Tante
e tanti hanno partecipato al presidio contro il protocollo con le
Poste, per una regolarizzazione permanente dei migranti, per dire basta
all’ipocrisia del Decreto Flussi e per chiedere a gran voce una
Sanatoria subito.
E’ stato scelto come luogo per il presidio la
Posta della stazione in quanto questa è una zona abitata e frequentata
da molti cittadini migranti che hanno avuto modo di conoscere
l’Associazione e di unirsi all’iniziativa condividendone i contenuti.


"Siamo
uomini e donne che viviamo a Reggio Emilia, siamo quegli uomini e
quelle donne che si sono stancanti di pagare per avere un permesso di
soggiorno, che si sono stancati di lavorare e non ricevere il compenso.
Siamo quelle donne e quegli uomini che hanno si attraversato un confine
ma che quotidianamente se ne trovano davanti altri.
Chi non ha il
permesso di soggiorno non può avere un lavoro in regola e l’unica
possibilità che rimane è quella del lavoro nero e quindi la privazione
di ogni tipo di tutela, anche quella di essere pagato come troppo
spesso succede in questa città. Anche il nostro affitto è nero, anche
in questo siamo costretti. Come possiamo avere un affitto regolare se
non abbiamo un permesso di soggiorno? Dovremmo forse dormire in strada?
Siamo i colpevoli, perché qualcuno ha potuto decidere che la nostra
vita è clandestina. Per uscire da questo circolo vizioso e smetterla di
alimentare l’economia sommersa è necessaria una regolarizzazione
permanente dei migranti. Per questo chiediamo una sanatoria subito! E oggi ci prendiamo il diritto di parola per denunciare quello che quotidianamente ci viviamo sulla nostra pelle.
L’ipocrisia
del Decreto Flussi continua anche per quest’anno. Tutti lo sanno che
circa il 98% delle persone che compilano la domanda vivono e lavorano
già in Italia. Allora perché non dare la possibilità di regolarizzarsi
qui? Perché siamo costretti a tornare al paese di origine, ai viaggi
clandestini a ritroso con tutti i rischi che corriamo, e si continua in
questo modo a riempire le tasche dell’economia sommersa?


Chiediamo un impegno concreto per mettere fine a protocolli, decreti o leggi che favoriscono la clandestinità e l’irregolarità e l’introduzione di forme di regolarizzazione permanente da farci uscire dalla condizione infernale della clandestinità, che ci rende braccia da lavoro sfruttabili e ricattabili".

3 risposte a “SABATO 1 DICEMBRE 2007”

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