Duecento persone in piazza ieri sera a Reggio Emilia e tanti interventi per pretendere che i governi europei, compresa l’Italia, da subito in prima fila accanto agli USA nella cosiddetta “guerra al terrore”, si assumano le proprie responsabilità.
Vent’anni di guerra in Afghanistan hanno prodotto il disastro umanitario che vediamo in questi giorni: le decine di migliaia di profughi, il pericolo che le donne afghane perdano quei diritti conquistati con le loro lotte, un’Unione Europa vile la cui unica risposta condivisa è il consolidamento delle politiche di chiusura e di esternalizzazione delle frontiere. Questa è la democrazia esportata dai paesi della NATO.
Nella piazza di ieri tante voci hanno affrontato e approfondito la situazione da diversi punti di vista, trovando una convergenza intorno ad alcuni nodi: da una parte la necessita di praticare forme di solidarietà attiva con le persone che resistono e lottano per la propria autodeterminazione in Afghanistan, come Revolutionary Association of the Women of Afghanistan – RAWA, dall’altra parte di organizzare corridoi umanitari e un’accoglienza degna per le persone che fuggono dal paese.
Grazie a tutte le persone e le realtà che hanno partecipato, continuiamo a mantenere alta l’attenzione, organizzandoci insieme per un mondo senza guerre, soprusi e respingimenti.