EXPO ALLA ROVESCIA – Fiera dei diritti e della dignità

Reggio Emilia alla Rovescia 11-12 aprile

11 e 12 aprile, poche settimane prima dell’inaugurazione dell’EXPO a Milano i capannoni dell’ex-magazzino di formaggi in via Gramsci 44 si trasformeranno in una fiera dei diritti e della dignità.

Un “EXPO alla rovescia” per capovolgere il modello di sviluppo proposto dall’Esposizione Universale, dentro uno spazio sottratto dalla speculazione immobiliare e restituito alla città grazie alla cooperazione di tante e tanti.

Due giorni per immaginare e costruire la città che vogliamo, in contrasto alla società del grande evento e della grande opera; un’occasione per confrontarci su come gestire il territorio e i beni comuni, su come redistribuire la ricchezza e le risorse, su come riappropriarci del reddito e dei diritti.

Una festa per inaugurare una nuova stagione a Reggio Emilia – una primavera della giustizia sociale e ambientale!


SABATO 11 APRILE

Dalle 14.00 Streetart, ciclofficina, mostre di fotografia, laboratori per bambini

16.00 Presentazione del libro “Genuino Clandestino”

17.00 Assemblea aperta per la città che vogliamo!

20.00 Cena Bio con musica dei Gasparazzo

23.00 O’ Zulu [99 posse] djset

DOMENICA 12 APRILE

Dalle 10.00 Mercato Bio, scambio semi, laboratori per bambini

11.00 “Cemento fertile“ dibattito con Serena Righini, Paolo Ferloni e laboratorio Quarto Stato

13.00 Pranzo a cura di Cucine senza frontiere con musica di Empatee du Weiss

15.00 “Semi, acqua, moneta.“ dibattito con Riccardo Petrella

17.30 Circo contemporaneo con Circo Inzir

(Programma in continuo aggiornamento)

Laboratorio No Expo Reggio Emilia – per la città che vogliamo!

E-mail: noexporeggioemilia@gmail.com

Siamo tutt* piazza Loggia – Solidali e complici con la Brescia meticcia

Comunicato di solidarietà ed adesione dei centri sociali e reti antirazziste dell’Emilia Romagna al corteo di sabato 28 marzo indetto dalle realtà migranti ed antirazziste

Quarto giorno consecutivo di mobilitazione (e oggi sarà il quinto) per migranti e antirazzisti a Brescia dopo le prime cariche di sabato, lo sgombero del presidio ed i fermi. Ancora in piazza e sempre più numerosi perché le istanze che hanno mosso il presidio di sabato 21 marzo riguardano tutte e tutti quelli che lottano contro le frontiere esterne e le barriere interne, contro lo sfruttamento, contro le politiche di austerità , per la giustizia sociale e per la libertà.

La mobilitazione partita sabato 21 marzo è parte di quella battaglia per l’abolizione della Legge Bossi- Fini, ormai in vigore da 13 anni, che nessun governo è stato in grado di abolire. Anzi a cui si sono aggiunte restrizioni su restrizioni, basti pensare alle Legge 94 del 2009 (il famoso/famigerato Pacchetto Sicurezza) che introduce la conoscenza della lingua italiana come ulteriore ostacolo per l’ottenimento dei documenti trasformando un diritto in un ulteriore barriera e il permesso di soggiorno a punti.

E’ una battaglia contro le politiche in tema di immigrazione che producono clandestinità, sfruttamento, precarietà di esistenza nei nostri territori e migliaia di morti nei nostri mari.

La manifestazione di sabato 28 marzo riporta al centro la vertenza aperta durante il presidio di sabato scorso. Da un lato la vicenda della Sanatoria2012 con la specificità della prefettura bresciana che ha rigettato l’80% delle domande di emersione e di cui si rivendica il diritto al rilascio dei permessi di soggiorno. Una specificità che apre comunque la questione generale delle sanatorie truffa a cui tutte e tutti noi abbiamo assistito. Sull’altro versante il modo in cui la legge disciplina il fenomeno della migrazione per cui il legame fra lavoro e soggiorno in cui in un periodo come questo di crisi, in cui c’è un’emergenza occupazionale non si può pensare che centinaia di migliaia di persone in tutto il paese corrano il rischio concreto di perdere il permesso di soggiorno ed essere cacciati nella clandestinità.

Lo scorso sabato la Brescia meticcia ha messo al centro i diritti che volevano essere tenuti fuori dalla piazza centrale, relegati ai margini e a cui si è risposto istituzionalmente reprimendo il dissenso e impedendo di fatto la libertà di manifestare con manganellate, cariche della polizia, fermi ed espulsioni.

Ma i migranti, gli antirazzisti, la Brescia meticcia e solidale continua a mobilitarsi mettendoci la faccia per aprire spazi di democrazia.

Ci sentiamo parte di questa battaglia a partire dai nostri spazi sociali, dagli sportelli, dalle case occupate, alle piazze per costruire un’Europa senza confini, libera da razzismo e xenofobia, dalle gabbie securitarie e dalle imposizioni economiche della Troika.

Per questo sabato 28 marzo saremo a Brescia al fianco dei migranti e degli antirazzisti in lotta.

Coalizione centri sociali Emilia Romagna (Casa Madiba, Tpo, Labàs occupato, Lab Aq16, Casa Bettola), ass. Città Migrante Reggio Emilia, Ass.YaBasta Bologna, ass. Rumori Sinistri Rimini