Nasce il Laboratorio No EXPO – per la città che vogliamo!

no expo

Il 2015 è l’anno dell’EXPO a Milano. Un grande evento di carattere globale nel cuore di un’Europa in profonda crisi economica, politica, sociale e ambientale. Un appuntamento centrale per il processo di ridefinizione del modello capitalista, le cui parole d’ordine sono crescita ed economia verde, in forte contraddizione con la realtà sociale e lontano dalle persone che in questo periodo stanno perdendo reddito e diritti.
L’Esposizione Universale non si ferma ai confini milanesi, ma caratterizza il dibattito politico e culturale di tutto il paese, anche nella nostra città, già dai mesi che anticipano l’inaugurazione dell’evento il 1 maggio fino alla sua conclusione il 31 ottobre. Infatti Reggio Emilia è una delle “Città EXPO”, con un suo marchio, una campagna comunicativa e una serie di eventi per promuovere il territorio, valorizzare il “modello Reggio Emilia” e raccontare il suo sistema di governance.

Come collettivi, associazioni, comitati e singoli cittadini che nella provincia di Reggio Emilia lottano per la giustizia sociale ed ambientale ci siamo dati appuntamento in assemblea a Casa Bettola con l’obbiettivo di capovolgere il modello EXPO: invece di vivere la narrazione e l’agenda dell’Esposizione Universale in modo passivo, abbiamo aperto un laboratorio di idee e pratiche dove immaginare e costruire la città e la società che vogliamo.

EXPO è una vetrina, noi vogliamo guardare dall’altra parte, per leggere e interpretare il paradigma che rappresenta e condividere forme di opposizione sociale e costruzione di alternative all’altezza della fase che stiamo attraversando.
Il
modello di lavoro di EXPO si fonda sul lavoro gratuito e la precarietà come norma. E contro chi si oppone a queste condizioni lavorative Renzi minaccia “se c’è una qualche minoranza che vuole boicottare questo evento, sappia che siamo pronti a tutto”, dichiarando che non si può scioperare il giorno dell’inaugurazione che coincide con la festa dei lavoratori! In contrasto a questo vogliamo difendere ed allargare la sfera dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, immaginare e costruire forme di lavoro dignitose, e reclamare un reddito di base, incondizionato per tutte e tutti.
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l modello di sviluppo del territorio di EXPO è quello del grande evento e della grande opera, che privatizza non solo gli spazi pubblici ma anche i processi decisionali. Noi al contrario vogliamo attivare processi collettivi nella gestione del territorio, affermando il diritto all’abitare e il diritto alla città.
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l modello di agricoltura e il modello energetico esposti nel titolo dell’Expo “Nutrire il pianeta, energia per la vita” sono quelli della cosiddetta economia verde, ma l’expo non nutre il pianeta, nutre le multinazionali, concentrando la ricchezza e le risorse nelle mani di pochi, impoverendo ed affamando i più. Invece noi vogliamo confrontarci su modelli di produzione e consumo profondamente alternativi, sostenendo la biodiversità e la sovranità alimentare.

EXPO, con le sue grandi opere, inutili e dannose, rappresenta un grande affare per la criminalità

organizzata, che nelle pieghe degli appalti e dei subappalti si appropria di fondi pubblici. La presenza della mafia nei cantieri non può più essere considerata un’eccezione, ma è il sistema stesso che regolarmente offre opportunità alla criminalità organizzata. Il nostro territorio non ne è immune. Anzi. L’operazione Aemilia sta ampiamente dimostrando come le sfere istituzionali, i territori e le loro economie sono sempre più pervase da organizzazioni malavitose. Il risultato di scelte politiche ed economiche non a beneficio della comunità ma nella direzione dell’accumulo di capitale che hanno distrutto parte del territorio, permesso lo sfruttamento della forza lavoro, costruito interi quartieri disabitati e prodotto un forte disagio abitativo.

Il Laboratorio No Expo è aperto a tutti coloro che insieme vogliono lottare contro questo modello di sviluppo e costruire alternative possibili. Invitiamo tutte e tutti ai primi appuntamenti di autoformazione e approfondimento:

Giovedì 26 febbraio ore 20.30 presso Laboratorio AQ16 (Via Fratelli Manfredi, 14 RE)

No Expo- un incontro per svelare le contraddizioni del grande evento costruito con cemento, debito e precarietà. Con relatori da Milano, Bergamo e Bologna.


Sabato 14 marzo ore 10.00 presso Università di Reggio Emilia (Viale Allegri)
Conflitto sociale e codice penale .Un convegno per indagare come l’interpretazione del codice penale sia come deterrente per le pratiche del dissenso. Ma anche un approfondimento su leggi che incidono su diversi ambiti della nostra vita, come il piano casa e il suo art.5 e il Jobs Act con le sue politiche di precarizzazione e antisindacali. Tra i relatori ci sono gli avvocati Paolo Cognini, Giuseppe Pelazza, Vainer Burani, Alessandra Scaglioni e Antonio Mumolo

Giovedì 26 marzo ore 20.30 presso Ghirba, Gabella di via Roma:
Lavoro (gratis) per tutti. Incontro con Andrea Fumagalli per approfondire i cambiamenti nel mondo del lavoro, dal Jobs Act all’Expo – dalla normalizzazione della precarietà all’introduzione del lavoro gratuito.