Ven 28- Cucine senza frontiere a Casa Bettola

Venerdì 28 novembre a tavola per il diritto all’abitare e un’accoglienza degna!

Cucine Senza Frontiere  
a Casa Bettola Via Martiri della Bettola 6 RE) ore 20.00
 
Cucina africana a cura degli abitanti della case occupate 10 Euro
 
Il ricavato della cena andrà a sostenere i lavori e
la manutenzione delle case occupate
 
A seguire concerto con Giulio Vetrone
brani di Villa Lobos, Jobim, Paganini, Rossini,
interpretati con la chitarra classica
 
Prenotazioni sul 338/7663416, cittamigrante@gmail.com
Negli ultimi due anni alcuni profughi provenienti dalla Libia, rimasti senza alloggio e costretti a dormire in strada, si sono riappropriati di un diritto fondamentale, quello alla casa, occupando due stabili abbandonati e lasciati al degrado.Il contributo della cena andrà a sostegno dei lavori di autorecupero degli edifici: per affermare che l’abitare è un diritto di tutte e tutti e che le case non devono essere lasciate all’abbandono e alla speculazione edilizia!
Iniiativa promossa dall’associazione Città Migrante & Casa Bettola
Cucine senza frontiere 28 novembre
Vorremmo ringraziare tutte e tutti per la partecipazione, la solidarietà e la condivisione messa in pratica partecipando alle cene di Cucine senza frontiere, contribuendo ai lavori di autorecupero delle case occupate, portando letti, mobilio e tanto altro ancora, sostenendo in questo modo un diritto fondamentale, il diritto all’abitare.
Ogni azione messa in campo contrasta le politiche razziste e xenofobe che vogliono alimentare una guerra fra poveri e soprattutto ogni gesto è un mattone che giorno dopo giorno costruisce una città aperta meticcia e solidale dove i diritti siano per tutte e tutti, nessuno escluso.
Le case occupate, grazie al contributo che ognuno ha saputo dare, sono attualmente dotate di cucina, camere da letto, stanze ammobiliate oltre ad un piccolo impianto con pannelli solari per produrre un minimo di autonomia di energia elettrica e di stufe a legna per riscaldarsi. Oggi inoltre si sta allestendo la ciclofficina e si stanno acquistando le attrezzature per riparare le biciclette.
Ma soprattutto vorremmo ringraziare tutte e tutti perchè insieme siamo in grado di riempire le piazze per reclamare diritti e per contrastare le ideologie razziste come quelle portate avanti da Salvini e insieme siamo in grado di costruire azioni e spazi di condivisione in cui ci sia spazio per tutte e tutti.
Se cercano di chiudere le frontiere e rendere i confini invalicabili, noili apriamo, spalancando le porte della nostra città, per costruire una Reggio Emilia ed un’ Europa antirazzista, antifascista e anticapitalista.

Una giornata di (stra)ordinario antirazzismo

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Salvini contestato a Montecchio Emilia e davanti alle ex Reggiane. Contemporaneamente presidio antirazzista davanti al centro d’accoglienza profughi in via Veneri e corteo in zona stazione. Infine in serata contestato anche a Scandiano

In occasione dell’arrivo in città, segnalato pubblicamente solo poche ore prima, del segretario della Lega Nord Matteo Salvini, la città meticcia e solidale è scesa nelle strade, in diversi luoghi e modi.

Prima a Montecchio Emilia, dove Salvini è stato contestato mentre sosteneva la candidatura del candidato locale insieme ad Alan Fabbri, candidato alla Regione.

In seguito nel capoluogo di provincia, davanti alle ex Officine Reggiane, note alle cronache per essere diventato l’ultimo ripiego per chi questa crisi la soffre in modo violento e perde un tetto sopra la testa. Al suo arrivo un gruppo di attivisti lo ha contestato, srotolando due striscioni con su scritto “A chi fa comodo questo degrado? A chi ci vive o a chi ci specula?” e “Non discriminate gli italiani…non siamo tutti come Salvini!” intonando Bella Ciao.

Contemporaneamente poco distante, in via Veneri, ha preso corpo un presidio antirazzista davanti al centro d’accoglienza profughi che è stato ultimamente al centro di polemiche strumentali.
Un presidio di vigilanza antifascista e antirazzista che ha voluto rispedire al mittente le parole d’odio che hanno alimentato vicende come quella di Tor Sapienza.
Il presidio si è poi mosso in un corteo partecipato da un centinaio di persone e a cui si sono aggiunti, durante l’avanzamento, numerosi abitanti del quartiere e che ha percorso via Veneri, passando per la zona stazione e arrivando infine davanti alle ex Reggiane.

Infine, verso sera, Salvini è stato contestato anche a Scandiano seguendo le parole d’ordine dell’intera giornata: no al razzismo, no a chi semina paura e odio, no a chi stravolge la realtà per raccogliere voti sulla pelle dei poveri e degli ultimi. (Articolo tratto dal sito di Global Project)

Video intervento di Daniele Codeluppi (Lab aq16)

Video intervento di Federica Zambelli (Ass. Città Migrante)

Il comunicato distribuito durante il presidio antirazzista:

No alla guerra tra poveri, non facciamoci più strumentalizzare!

Il gioco di mettere l’una contro l’altra parti della popolazione che risentono di un disagio sociale, privato o collettivo, che sia riuscire a pagare le bollette, mantenere un tetto sulla testa o poter vivere con pieno diritto in un paese straniero è vecchio e da smascherare!

Il vero nemico non sono i migranti che scappano dalle guerre o dalla miseria ma sono i vari governi ed amministrazioni centrali o territoriali che, per sviare le vere colpe, mettono chi più risente degli effetti causati dalle loro consapevoli e cattive scelte l’uno contro l’altro, creando contenitori di disagio come i quartieri ghetto, come ad esempio è successo a Tor Sapienza, conseguenza diretta di una forte carenza di servizi e dell’assenza di un qualsiasi piano di riqualificazione urbana.

Il vero nemico sono partiti come la Lega Nord che tentano di trasformare il disagio, del quale sono anche loro colpevoli, in odio verso il diverso di turno che, sfumato l’accanimento contro il Sud Italia, prende le fattezze del migrante.
Gli stessi migranti che vengono bloccati in Italia dall’Unione Europea con regolamenti come quello di Dublino, quando il 90% di loro vorrebbe proseguire la propria migrazione in altri stati.

Ci impegnano così in una guerra che non ci fa alzare gli occhi e guardare chi la fomenta e ne ha responsabilità piena. Secondo queste politiche il disagio va affiancato ad altro disagio. Dai quartieri, dalla città, non dobbiamo lottare uno contro l’altro per una difesa avara del poco che ci lasciano, ma alzare tutti la testa e guardare in alto, da dove arriva il vero attacco alle vite di tutti.
Costruiamo una forza comune per la conquista dei diritti fondamentali e per restituire piena dignità alle esistenze, senza distinzione di sesso né di provenienza.

Parliamo di reddito minimo garantito, diritto alla casa, diritto ad una scolarizzazione qualificata, libera e gratuita, diritto al lavoro e a una sua giusta regolamentazione senza sfruttamento, lotta alla precarizzazione, diritto alla salute e a una sanità pubblica e gratuita, diritto alla città.
Uniamoci quindi contro il vero nemico: l’Europa delle banche e dell’austerity e chi su questa crisi aumenta il suo capitale e ci mantiene poveri senza redistribuire la ricchezza.

Lab aq16, Ass. Città Migrante, Casa Bettola

Ven 14 nov- Cucine senza frontiere a Casa Bettola

Venerdì 14 novembre a tavola per il diritto all’abitare e un’accoglienza degna!
Cucine Senza Frontiere a Casa Bettola. (Via Martiri della Bettola 6 RE)
ore 20.00
Cucina africana a cura degli abitanti della case occupate
10 Euro
a seguire musica ed immagini
Il ricavato della cena andrà a sostenere i lavori e la manutenzione delle case occupate

Prenotazioni sul 349/5238926, cittamigrante@gmail.com

Negli ultimi due anni alcuni profughi provenienti dalla Libia, rimasti senza alloggio e costretti a dormire in strada, si sono riappropriati di un diritto fondamentale, quello alla casa, occupando due stabili abbandonati e lasciati al degrado.Il contributo della cena andrà a sostegno dei lavori di autorecupero degli edifici: per affermare che l’abitare è un diritto di tutte e tutti e che le case non devono essere lasciate all’abbandono e alla speculazione edilizia!

Promosso dall’associazione Città Migrante & Casa Bettola–

Cucine senza frontiere 14 novembre 2014

Oltre le firme ci mettiamo la faccia!

Ringraziamo tutte e tutti per le numerose adesioni, per la grande partecipazione alla manifestazione dell’8 novembre per democrazia e giustizia sociale e soprattutto per il lavoro che ognuno quotidianamente fa per costruire una città diversa dove al centro ci siano i diritti per tutte e tutti, nessuno escluso. Questa è la Reggio Emilia che vogliamo!

La città degna risponde ai provvedimenti cautelari adottati a seguito del 25 Aprile scendendo in centinaia in piazza

articolo tratto dal sito di Global Project (video e galleria fotografica)

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“Una firma non ci ferma!” Recita lo striscione d’apertura del corteo che si è snodato per le principali arterie della città di Reggio Emilia. Non solo uno slogan a guardare il fiume di corpi scesi in strada questa sera, oltre cinquecento persone, che ha dato vita ad una manifestazione significativa, eterogenea e meticcia.

Quanto si è verificato a Reggio Emilia con i provvedimenti cautelari adottati per 15 persone a seguito della contestazione a Salvini il 25 Aprile scorso, la sproporzione delle misure e l’uso strumentale dei mezzi giuridici per limitare l’agibilità politica di chi opera percorsi di giustizia sociale nel territorio, rappresenta un precedente pericoloso per la libertà d’azione dei movimenti, che oggi ha innescato una risposta da parte della città chiara netta e precisa, che sovverte e smonta il paradigma securitario dei provvedimenti stessi.

La mobilitazione è iniziata presto davanti ai cancelli del principale Polo scolastico, con lo sciopero studentesco e l’assemblea del coordinamento degli studenti medi dell’Emilia Romagna, convocata per definire una road map comune che nell’ultima settimana di di consultazione, provocatoriamente indetta da Renzi e Giannini, si innesti all’interno della giornata del 14 Novembre e vada oltre ad aggredire e cambiare il modello scolastico ed educativo che l’ennesima “riforma” concretizza, un modello privatistico e aziendale, che demolisce il lavoro nel settore educativo e frena qualsiasi prospettiva di sviluppo formativo e culturale.

Nel pomeriggio il corteo, raggiunto dalle delegazioni regionali del Tpo e Labàs di Bologna, di Casa Madiba di Rimini e dai lavoratori del settore logistico di ADL Cobas di Parma.

Le adesioni territoriali sono state numerose come numerosi i volti e le voci di coloro che hanno deciso di metterci la faccia, non solo la firma, in questa significativa giornata, oltre al Laboratorio AQ16, CasaBettola “Casa Cantoniera Autogestita” e Ass. Città Migrante, promotori dell’iniziativa hanno aderito Alternativa Libertaria, Comitato 28 Aprile 2009, Redazione Pollicino Gnus, Casa Popolare Spartaco, Partito dei Carc, Collettivo Variabile Indipendente, SEL Reggio Emilia, Cooperativa Mag6 Reggio Emilia, Associazione Ya Basta Onlus Reggio Emilia, ANPI Felina, Arcigay Gioconda Reggio Emilia, Ass. Notti Rosse Casalgrande, Comitato Altra Europa con Tsipras Reggio Emilia, L’Altra Emilia Romagna/Prc_SE/Pdci, Cobas Scuola Reggio Emilia, ADL Cobas Emilia Romagna, Ass. G.A.3 – Generazione Articolo 3 Reggio Emilia, Comitato Acqua Bene Comune Reggio Emilia, Materiale Resistente, Federazione Anarchica Reggiana, Comitato Nonviolento Uomo Ambiente della Bassa – Guastalla.

Un corteo che si è fatto corpo sociale ha sfilato per la città rivendicando il rifiuto espresso il 25 Aprile alle politiche europee di Salvini, un modello pericolosamente liberticida che ha già prodotto morte, sfruttamento e isolamento nei corsi precedenti delle leggi emandate da e con il partito cui appartiene, ma ben oltre la rivendicazione di quanto avvenuto in piazza quel giorno, ha espresso la ricchezza di plurali e molteplici interventi sul territorio tesi ad innestare percorsi concreti di giustizia sociale ed esercizio della democrazia, che guardano immediatamente allo Sciopero Sociale Europeo indetto per il 14 Novembre, alle battaglie sul tema del lavoro, della scuola, delle case, dei profughi e dei migranti, quotidianamente agite sul territorio.

Il 28 Novembre il Tribunale del riesame di Bologna rivedrà i provvedimenti, su richiesta del pubblico ministero, adottati dal GIP, potendo accogliere l’istanza peggiorativa del p.m che al principio prevedeva gli arresti domiciliari per 5 dei 15 sotto firma, oppure adottare un altro corso. Un secondo appuntamento sul tema della giustizia e della libertà di movimento, già positivamente anticipato da questa giornata di mobilitazione.
Video in corso di redazione – Di seguito la cronaca:

Reggio Emilia – inizia il concentramento in via Roma raggiunta da importanti delegazioni di lavoratori di Parma, di Labas e Tpo di Bologna, Casa Madiba e Lab Paz Project di Rimini.

Reggio Emilia – il corteo molto partecipato da tutte le realtà cittadine è partito. Per ridisegnare città solidali e cooperanti, una firma non ci ferma

Reggio Emilia – il corteo si dirige verso il centro. Ci Riprendiamo le strade, ci riprendiamo ogni pezzo della città, non solo il 25 aprile ma tutti i giorni dell’anno!

Reggio Emilia – il 25 aprile 2014 una parte della città ha deciso da che parte stare, rompendo la zona rossa che difendeva il comizio di Salvini. Oggi in tantissim* di nuovo nelle strade perché non sarà una firma a farci cambiare idea!

Reggio Emilia – il corteo imbocca la via Emilia. La Reggio Emilia degna oggi è qua, con più di 400 persone che con determinazione stanno affermando il diritto alla città, alla casa, per un’Europa e una città senza frontiere!

Reggio Emilia – il corteo ora sull’arteria principale della città continua ad ingrossarsi. Più di 500 persone contro l’indifferenza e contro l’attacco mosso dalla magistratura nei confronti di chi ogni giorno si batte per città solidali e meticce! #unafirmanonciferma

Reggio Emilia – presenti oggi anche gli attivisti di Tpo e Labas di Bologna, che questa mattina hanno cacciato Salvini da Bologna. Razzisti e fascisti non hanno cittadinanza né a Bologna,né a Reggio né in qualsiasi altra città!

Reggio Emilia – un saluto al corteo anche da Casa Madiba Network di Rimini. Non ci sono mediazioni con chi soffia sulle paure e sulla povertà, con i corrotti e i razzisti. Non un passo indietro, una firma non ci ferma!

Reggio Emilia – intervengono anche gli studenti medi che dopo l’assemblea regionale di questa mattina rilanciano verso la grande giornata dello sciopero sociale del 14N

Reggio Emilia – il corteo ora in piazza Prampolini dove il 5 ottobre sono state cacciate le omofobe sentille in piedi. Per una città aperta e libera, una firma non ci ferma!

Reggio Emilia – il corteo si dirige verso piazza Gobetti dove il 25 aprile è stato contestato il leader della Lega Nord Salvini

Reggio Emilia – presenti oggi anche i facchini della Number 1 di Parma rappresentati dall’ADL COBAS. Verso lo sciopero sociale del 14N, per rivendicare reddito, diritti e dignità per tutt*!

Reggio Emilia – Il corteo si conclude in piazza Gioberti. Una firma non ci ferma, a dirlo con determinazione in questa bellissima giornata centinaia di cittadini. Si rilancia l’appuntamento del 28/11 al Tribunale di Bologna per il riesame

 

#Unafirmanonciferma – corteo per democrazia e giustizia sociale

#Unafirmanonciferma – scendiamo in piazza per democrazia e giustizia sociale!

Corteo per le vie della città, concentramento ore 15.00 alla Gabella di Via Roma

https://www.facebook.com/unafirmanonciferma?fref=ts

Messaggi dalla città solidale verso la manifestazione sabato 8 novembre

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Il 25 aprile 2014 Matteo Salvini, segretario generale della Lega Nord, scelse Reggio Emilia come tappa della sua campagna elettorale in vista delle elezioni europee e per il rinnovo dell’amministrazione locale. Una parte della città ritenne provocatorio ed inopportuno questo appuntamento, proprio nel giorno simbolo della resistenza antifascista, e scelse di scendere in strada oltrepassando la zona rossa, per contestare il nazionalismo ed il razzismo di cui questa iniziativa si faceva portatrice.

Sei mesi dopo a 15 manifestanti è stato applicato un provvedimento cautelare che prevede l’obbligo di firma ogni giorno in questura.

Queste misure, già attuate in diverse occasioni anche a Reggio Emilia, non limitano solo la libertà personale di chi è direttamente colpito, ma vogliono essere un vero e proprio monito per chi ritiene che lo stato esistente delle cose si possa cambiare dal basso.

Un tentativo di ridurre lo spazio di movimento in un contesto segnato da una forte tendenza autoritaria, dove si riducono gli spazi della democrazia e a sempre più persone viene negato l’accesso ai diritti.

Un tentativo di normalizzare una condizione postdemocratica, con una governance sempre più verticistica, dall’alto verso il basso, rappresentata dalle politiche di austerità imposte dalla Commissione europea, dalla Banca centrale europea e dal Fondo monetario internazionale, messo in atto in Italia negli ultimi anni da tre governi consecutivi non democraticamente eletti.

Il governo Renzi conferma infatti questa tendenza: in un momento di impoverimento e precarizzazione generale continua a sottrarre diritti sul lavoro, negare diritti sociali e privatizzare beni comuni. Alcuni esempi: il Jobs act e la cancellazione dell’articolo 18, l’articolo 5 del Piano casa che impedisce l’accesso alla residenza ed alle utenze alle persone che dopo essere rimaste per strada hanno deciso di occupare una casa, l’attuazione di meccanismi di privatizzazione spinta di beni comuni essenziali come nel caso dell’acqua.

Nel contempo si alzano le frontiere d’Europa, rinforzandone sia i confini esterni che interni per limitare la libertà di movimento delle persone in fuga dalla guerra o alla ricerca di una vita migliore, attraverso politiche di militarizzazione “a difesa” dei confini che producono continue stragi in mare e utilizzo della forza e della violenza per schedare i migranti.

Tutto questo mentre si aprono i confini dei mercati e si facilita la speculazione, concentrando la ricchezza e le risorse nelle mani di pochi.

E’ in questo contesto di disuguaglianza sociale che populismo, nazionalismo e razzismo stanno diventando sempre più una prassi, ed è da questa mancanza di democrazia reale che l’estrema destra sta avanzando, in Italia come in Europa (Lega Nord, Front National e Ukip ne sono un lampante esempio), propagando la paura dell’altro e l’intolleranza verso le differenze.

Noi non ci stiamo! Vogliamo aprire le finestre, uscire dalle case e scendere nelle strade per invertire questa tendenza.

Se cercano di restringere lo spazio di movimento attraverso misure repressive, noi allarghiamo l’orizzonte attraverso una pluralità di idee e pratiche, continuando a lottare per trasformare l’esistente e costruire un’alternativa.

Se cercano di limitare lo spazio della democrazia, noi lo reinventiamo attraverso nuove forme democratiche dal basso, riappropriandoci della possibilità di immaginare e costruire il futuro insieme.

Se cercano di rendere la nostra vita più povera e precaria, noi difendiamo i diritti conquistati nel passato per andare avanti e conquistare nuovi diritti per tutte e tutti.

Se cercano di chiudere le frontiere e rendere i confini invalicabili, noi li apriamo, spalancando le porte della nostra città, per costruire una Reggio Emilia ed un Europa antirazzista, antifascista e anticapitalista.

Una firma non ci ferma!

Per adesioni: unafirmanonciferma@gmail.com

 

Laboratorio AQ16, CasaBettola “Casa Cantoniera Autogestita”, Ass. Città Migrante, Alternativa Libertaria, Comitato 28 Aprile 2009, Redazione Pollicino Gnus, Casa Popolare Spartaco, Partito dei Carc, Collettivo Variabile Indipendente, Studenti Autorganizzati, Sel  Reggio Emilia, Coop. Mag6, YaBasta Brasil Reggio Emilia, Anpi Felina RE , Arcigay Gioconda di Reggio Emilia , Ass. politico-culturale Notti Rosse di Casalgrande,  Comitato L’Altra Europa con Tsipras Reggio Emilia  , L’Altra Emilia Romagna/Prc-SE/Pdci, COBAS Scuola Reggio Emilia, ADL Cobas Emilia Romagna, Ass. G.A.3 Generazione Articolo 3, Comitato Acqua Bene Comune di Reggio Emilia, Materiale Resistente Correggio, Federazione Anarchica Reggiana, COLLETTIVO NONVIOLENTO UOMO AMBIENTE della BASSA – Guastalla