Si ricomincia con Cucine Senza Frontiere

Da venerdì 31 ottobre l’Osteria Cucine Senza Frontiere apre di nuovo ogni due venerdì a Casa Bettola. (Via Martiri della Bettola 6 RE)

Ci vediamo a tavola per il diritto all’abitare e un accoglienza degna, a seguire concerto con gli Honolulu Swing!

Durante la serata verrà presentato il progetto di ciclofficina nella casa occupata di Via Gramsci

Prenotazioni sul 338 7663416, cittamigrante@gmail.com

Negli ultimi due anni alcuni profughi provenienti dalla Libia, rimasti senza alloggio e costretti a dormire in strada, si sono riappropriati di un diritto fondamentale, quello alla casa, occupando due stabili abbandonati e lasciati al degrado.Il contributo della cena andrà a sostegno dei lavori di autorecupero degli edifici: per affermare che l’abitare è un diritto di tutte e tutti e che le case non devono essere lasciate all’abbandono e alla speculazione edilizia!

Promosso dall’associazione Città Migrante & Casa Bettola

cucine senza frontiere

Il 25 aprile c’eravamo anche noi- una firma non ci ferma!

tutti i giorni ci metto la firma 3

Martedì 21 Ottobre – Ore 20.30
c/o Gabella di Via Roma (RE)

Assemblea pubblica aperta, per la costruzione di una mobilitazione cittadina indetta per l’8 Novembre:

– Per la libertà di movimento
– Contro le pesanti misure repressive nei confronti di chi da sempre lotta per i diritti.
– Per la difesa dei principi dell’antifascismo, antirazzismo, antisessismo.
– Contro ogni nazionalismo e populismoMartedì 21 Ottobre – Ore 20.30
c/o Gabella di Via Roma (RE)

Il 25 aprile c’eravamo anche noi – una firma non ci ferma!

Il 25 aprile 2014 la Via Emilia è stata divisa in due: da una parte il comizio elettorale di Matteo Salvini, segretario nazionale della Lega Nord, dall’altra parte un corteo di tante e tanti che a voce alta hanno detto no a nazionalismo e razzismo.

Le transenne della polizia hanno segnato una linea tra due narrazioni opposte: da una parte l’idea di un’Europa delle nazioni, delle frontiere e dei respingimenti, dall’altra parte l’idea di un continente senza confini, un’Europa dei diritti, dell’accoglienza, della dignità; da una parte l’idea di una città riservata per pochi, dall’altra parte l’idea di una città aperta e solidale.

Di fronte a questa strada transennata abbiamo scelto di non essere indifferenti, di essere partigiani – di essere da una parte – andando oltre la zona rossa.

Siamo riusciti a superare il blocco della polizia e dopo una trattativa, insieme ad alcuni profughi di guerra abbiamo portato dei fiori sul monumento ai caduti in Piazza Martiri 7 Luglio, dando anche il nostro contributo alla giornata della resistenza.

Oggi, sei mesi dopo, a 15 manifestanti è stato notificato un provvedimento cautelare che prevede l’obbligo di firma ogni giorno in questura. Queste misure repressive non limitano solo la libertà personale ma tentano di limitare la libertà collettiva di resistere e costruire delle alternative.

Un tentativo di colpire una comunità politica profondamente radicata sul territorio, che in modo autonomo e indipendente lotta per la giustizia sociale e ambientale. Un tentativo di restringere lo spazio di movimento per tutte e tutti in un tempo in cui sempre più diritti vengono negati.

Al contrario noi vogliamo allargare lo spazio del possibile, riappropriandoci della possibilità di determinare le nostre vite e di immaginare insieme il nostro futuro, riprendendoci reddito e diritti, redistribuendo  ricchezza e  risorse. Lo facciamo insieme a tante e tanti altri. Al fianco degli occupanti delle case lasciate all’abbandono per riappropriarci del diritto all’abitare per chi non ha un posto dove vivere e combattere la devastazione del territorio. Insieme ai facchini della logistica che mettendoci la faccia lottano per conquistare dignità nei posti di lavoro e con tutti quei lavoratori e  quegli studenti che non sono disposti a cedere alle politiche di smantellamento dei diritti. Insieme ai migranti perché il Mediterraneo non sia un mare di morti, perché i confini esterni così come tutte le barriere interne che ostacolano l’accesso ai diritti vengano abbattuti. Insieme a chi lotta per i beni comuni e contro le politiche di guerra.

Disobbediamo alla violenza del confine prima di tutto aprendo le porte dei nostri spazi a chi è per legge considerato illegale perché senza documenti di soggiorno per stare nel territorio e grazie al sostegno di tante e tanti apriamo spazi e possibilità di interventi che potrebbero sembrare impossibili. Lo facciamo perché prima di tutto abbattiamo i confini delle nostre menti e ci permettiamo di avere un sogno collettivo, un sogno su cui giorno dopo giorno lavoriamo, costruiamo e condividiamo.

Ma non siamo disposti a lavorare in silenzio perché non vogliamo creare spazi “protetti” ma possibilità di cambiamento reale  per tutte e tutti. In piazza come sempre con le nostre facce e le nostre voci, perché non succeda mai più che la Lega Nord sia a Reggio Emilia il 25 aprile. Non possiamo permetterlo, ben sappiamo da che parte stare. 

Non ci fermiamo di fronte a questo tentativo di arrestare un possibile processo di cambiamento, andiamo avanti se come ogni giorno fosse il 25 aprile, consapevoli che l’unico modo per essere liberi è liberarsi tutte e tutti insieme.

Andiamo avanti anche se ci dicono che la strada non c’è, perché siamo convinti che le strade si fanno camminando. Una firma non ci ferma!

Casa Bettola e Città Migrante

Per approfondire: http://www.globalproject.info/it/in_movimento/reggio-emilia-aq16-risponde-ai-provvedimenti-cautelari-previsti-per-il-corteo-del-25-aprile/17987

 

Ius Migrandi vs Mos Maiorum – 13 ottobre Io sto con la sposa

Lunedì 13 ottobre presso Cinema AlCorso (Corso Garibaldi, 12) ore 21
IO STO CON LA SPOSA – con la presenza di Gabriele Del Grande
regia di Gabriele Del Grande, Khaled Soliman Al Nassiry, Antonio Augugliaro

La storia vera di un finto corteo nuziale per entrare in Europa
(http://www.iostoconlasposa.com/bulletin/it/press)
info: cittamigrante@gmail.com, 347/4184461
ingresso gratuito

Iniziativa promossa da Ass.Città Migrante, Lab Aq16, Casa Bettola,
Ga3-generazione articolo 3, Emergency-Reggio Emilia,
in collaborazione con
Cinema AlCorso, Cinema Olimpia e Cinema Jolly di Reggio Emilia

 NOTA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE CITTA’ MIGRANTE

Venuti a conoscenza della realizzazione di questo progetto cinematografico, abbiamo partecipato alla campagna di crowdfunding,
insieme a tanti altri nel mondo ed in particolare con alcune realtà del nostro territorio ,  affinché il film-documentario “Io sto con la sposa” potesse essere prodotto e visto da più persone possibili, anchenella nostra città. Lo abbiamo fatto perché “Io sto con la sposa” è la storia vera di un finto corteo nuziale per entrare in Europa.  Un poeta palestinese siriano e un giornalista italiano incontrano a Milano cinque palestinesi e siriani sbarcati a Lampedusa in fuga dalla guerra, e decidono di aiutarli a proseguire il loro viaggio clandestino verso  la Svezia.  Per evitare di essere arrestati come contrabbandieri però, decidono di mettere in scena un finto matrimonio coinvolgendo un’amica palestinese che si travestirà da sposa, e una decina di amici italiani e siriani che si travestiranno da invitati.
Lo abbiamo fatto perché “Io sto con la sposa” racconta del confine, di come il confine agisce sulla vita delle persone il cui passaporto non vale nulla. Lo abbiamo fatto perché “Io sto con la sposa” è la messa in pratica della violazione del confine che avviene attraverso la disobbedienza. Qualcuno ha deciso di farlo, di rischiare, di metterci la faccia. Noi siamo con loro, noi stiamo con la sposa.
Siamo a pochi giorni di distanza dall’anniversario della strage di Lampedusa del 3 ottobre in cui persero la vita 368 persone, e da
allora ad oggi sono morte altre 4000 persone nel tentativo di raggiungere la porta d’Europa. Chi sono queste persone e perché
rischiano la vita per arrivare in Europa? Sono uomini donne e anche bambini, hanno un nome e un cognome, e a volte sarebbe necessario elencarli tutti, uno ad uno. Scappano da paesi in guerra (guerre alimentate anche dai paesi occidentali), in  cui la loro incolumità è messa a rischio o non esistono nei loro paesi di origine prospettive di vita dignitosa. Arrivano via mare perché non hanno possibilità di avere un visto per entrare regolarmente. Il viaggio per arrivare in Europa è lungo,  pericoloso e nelle mani dei trafficanti, non c’è altra possibilità. Questo è il percorso di chi richiede asilo in Europa. Perché la legge sull’immigrazione  mpedisce loro canali di accesso regolare.
E proprio il 13 ottobre, a pochi giorni di distanza dall’anniversario della strage di Lampedusa e giorno della proiezione di “Io sto con la sposa” a Reggio Emilia, avrà il via l’operazione “Mos Maiorum”. Questa operazione, messa in campo dalle polizie di tutti gli stati membri dell’UE (18.000 poliziotti) sotto il coordinamento del Ministero degli Interni italiano ed il patrocinio di Frontex, dal 13 al 26 ottobre, ha l’obbiettivo di fermare e di schedare il maggior numero possibile di migranti “irregolari”per scoprire come sono riusciti ad arrivare e come si spostano all’interno dell’area dell’ Unione Europea. In questo modo, secondo il Consiglio Europeo sarà possibile” indebolire la capacità organizzativa del crimine organizzato nel favoreggiamento
dell’immigrazione illegale”. Arrestare le vittime per colpire i trafficanti sotto il nome di Mos Maiurom (tradotto “i valori degli
antenati”). Se le persone potessero arrivare in Europa legalmente e in sicurezza, tra l’altro con costi inferiori rispetto a quelli che sono costrette a sostenere per i viaggi clandestini, non lo farebbero? Il regolamento di Dublino inoltre obbliga a chiedere asilo nel primo paese di arrivo, impedendo così ad esempio ad una persona arrivata e schedata in Italia di ricongiungersi con i propri amici o parenti in Svezia. E quindi, se poi, queste stesse persone potessero spostarsi liberamente nei paesi UE e scegliere dove e con chi vivere non lo farebbero? E allora che senso avrebbero di esistere le organizzazioni criminali che organizzano i viaggi per l’Europa e dentro l’Europa? Ma sappiamo che sulla pelle dei migranti si giocano da sempre partite importanti.
Per questo ci mobilitiamo insieme a tante e tanti altri per abbattere le frontiere esterne che producono morte e per rompere i confini interni che impediscono l’acceso ai diritti fondamentali, come il diritto all’abitare, il diritto alla salute, il diritto ad
un’accoglienza degna. E oggi in occasione della proiezione “Io so con la sposa” disobbediamo all’operazione Mos Maiorum, insieme a tante e tanti altri con la maxi campagna che attraverserà ogni confine d’Europa proteggendo chi le polizie europee vorrebbero arrestare, controllare, studiare, offrendogli sostegno, assistenza, informazioni e supporto.

Ius Migrandi vs Mos Maiorum- L’Europa oltre l’Europa è tutta da costruire

#IusMigrandi vs #MosMaiorum- Il materiale informtivo e la social campaign

#IusMigrandi vs#MosMaoiorum- Offri il tuo supporto per porteggere i migranti

“Io sto con la sposa”- proiezione gratuita con la presenza di GABRIELE DEL GRANDE

IO STO CON LA SPOSA REGGIO EMILIA

Lunedì 13 ottobre ore 21
con la presenza di Gabriele Del Grande

IO STO CON LA SPOSA
regia di Gabriele Del Grande, Khaled Soliman Al Nassiry,
Antonio Augugliaro
La storia vera di un finto corteo nuziale per entrare in Europa
(http://www.iostoconlasposa.com/bulletin/it/press)
presso cinema AlCorso (Corso Garibaldi 12)
info: cittamigrante@gmail.com, 347/4184461
ingresso gratuito

Iniziativa  promossa da Ass.Città Migrante, Lab Aq16, Casa Bettola, Ga3-generazione articolo 3, Emergency-Reggio Emilia,
in collaborazione con
Cinema AlCorso, Cinema Olimpia e Cinema Jolly di Reggio Emilia