6 DICEMBRE- CENA A SOSTEGNO DELLA CAMPAGNA STOP CITTADINANZE NEGATE

Campagna Stop Cittadinanze negate
6 dicembre ore 20
presso biosteria Ghirba , Gabella via Roma 76
cena-buffet 10 euro (bevande escluse)
Jahspora Crew dj set

Il ricavato sosterrà la campagna Stop cittadianze negate.
Per il riconoscimento della cittadinanza come diritto

durante la serata sarà disponibile il monografico
di Pollicino gnus sulle Cittadinanze negate

info e prenotazioni : ghirba.biosteria@gmail.com, 347 4184461
Iniziativa promossa da Ass. Città Migrante, gruppo Emergency Reggio Emilia, Ga3,
Jahspora Crew, Lab aq16

La campagna Stop cittadinanze negate oggi prende forma sostenendo
in concreto un ricorso pilota

STOP CITTADINANZE NEGATE
Campagna per il riconoscimento della cittadinanza come diritto

Come è noto, la concessione della cittadinanza italiana per “naturalizzazione”, ovvero dopo un periodo di residenza legale sul territorio italiano da parte di cittadini stranieri (comunitari e non) non è un diritto, ma una scelta totalmente discrezionale da parte della pubblica amministrazione.
I motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza vengono comunicati tramite ex art. 10 bis L. 241/90 da parte del ministero dell’ Interno, Ufficio Cittadinanza  e, in molti casi, la motivazione del diniego di cittadinanza riguarderebbe la presunta appartenenza, propria o anche solo di un parente,  come il padre per esempio, a  movimenti aventi scopi non compatibili con la sicurezza della Repubblica.
Altri rigetti riguarderebbero motivazioni inerenti azioni non personali ma riconducibili a familiari, come al coniuge per esempio.
Dato di fatto è che tutte queste persone hanno sempre rinnovato il permesso di soggiorno e non sono mai sorte questioni ostative al rilascio, ci si domanda perché allora viene rifiutata loro la cittadinanza?

La campagna Stop cittadinanze negate vuole essere un’azione di informazione e sensibilizzazione sul tema della cittadinanza ma anche un atto concreto per sostenere ricorsi pilota che vogliono essere da apripista per un cambio della giurisprudenza in materia di riconoscimento della cittadinanza italiana.

La campagna Stop cittadinanze negate è promossa dall’ass. Città Migrante, dal gruppo Emergency di Reggio Emilia, dall’ass. GA3 , dal laboratorio aq16 e da Jahspora Crew insieme ai legali Alessandra Scaglioni, Franco Beretti , Mario Di Frenna e Vainer Burani.

 

 

29 NOV- ASSEMBLEA ON LINE PER COSTRUIRE LA CARTA DI LAMPEDUSA

29 novembre 2013 – Assemblea on line per costruire la Carta di Lampedusa
Lampedusa chiama, noi rispondiamo. Una web conference per iniziare a costruire l’incontro dei movimenti euromediterranei sull’isola

L’associazione Città Migrante invita tutte e tutti, cittadini, associazioni, collettivi, sindacati, venerdì 29 novembre alle ore 18.30 a Casa Bettola (via Martiri della Bettola 6 RE) per collegarci insieme all’assemblea on line per iniziare il percorso di costruzione della carta di Lampedusa.
L’assemblea on line sarà aperta dall’associazione culturale Askavusa di Lampedusa.

Ora tocca a noi, noi tutti insieme dar vita ad un grande meeting per costruire una campagna nazionale ed europea per un’Italia senza legge Bossi- Fini, per un’Europa diversa, senza detenzioni, respingimenti, cittadinanze negate e diritti violati.

Leggi l’articolo di lancio della web conference dal sito del Progetto Melting Pot Europa
http://www.meltingpot.org/29-novembre-2013-Assemblea-on-line-per-costruire-la-Carta.html

porta lampedusa

 

LA NOTA INVIATA ALLA REGIONE DOPO IL PRESIDIO PER IL DIRITTO ALLA SALUTE E LA RISPOSTA DI CITTA’ MIGRANTE ED EMERGENCY RE

Dopo il presidio del 9 novembre “la salute non è profitto, nessuno sia escluso”, come accordato durante l’incontro con i responsabili ausl di Reggio Emilia, è stata inviata nota del colloquio alla Regione Emilia Romagna. L’associazione Città Migrante e il gruppo locale di Reggio Emilia ribadiscono alcune questioni già trattate durante l’incontro in particolare rispetto ai punti riguardanti l’applicazione dell’Accordo Stato-Regioni recante il titolo “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Provincie autonome “.

Come da accordi intrapresi durante l’incontro fra il dott. Mirco Pinotti ,  il dott. Marzio Tarquini dell’AUSL di Reggio Emilia (rispettivamente Direttore del distretto di Reggio Emilia  e coordinatore amministrativo del Distretto di Reggio Emilia) e rappresentanti dell’ass. Città Migrante e del gruppo Emergency Reggio Emilia avvenuto durante il presidio del 9 novembre scorso “ La salute non è profitto, nessuno sia escluso”, è stata inviata nota del colloquio alla Regione Emilia Romagna dalla dottoressa Daniela Riccò (direttore sanitario dell’AUSL di Reggio Emilia) al dott. Antonio Brambilla (Responsabile Servizio Assist. Distrettuale, Medicina Generale, Pianificazione e Sviluppo Servizi sanitari della Regione Emilia Romagna).
La nota, alla quale è stato allegato il documento consegnato ai responsabili AUSL, riporta fedelmente le richieste avanzate dalle associazioni e le risposte avute durante l’incontro da parte del dott. Mirco Pinotti e del dott. Marzio Tarquini.
In attesa di ricevere risposta dalla Regione Emilia Romagna ribadiamo alcune questioni già trattate durante il colloquio.
In generale l’AUSL sostiene che l’accordo Stato- Regioni del 20 dicembre 2012 recante il titolo “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Provincie autonome “ introduce alcune novità non contenute in nessuna legge, decreto o circolare precedente.

Ci soffermiamo sui punti trattati:

a)      l’iscrizione obbligatoria al SSN dei minori stranieri in assenza del permesso di soggiorno dei genitori

Il riferimento legislativo è la Convenzione per i diritti del fanciullo del 20 novembre e successiva ratifica ed esecuzione con la legge italiana del 27 maggio 1991, n°176 .

Art. 24

1. Gli Stati parti riconoscono il diritto del minore di godere del miglior stato di salute possibile e di beneficiare di servizi medici e di riabilitazione. Essi si sforzano di garantire che nessun minore sia privato del diritto di avere accesso a tali servizi.
2. Gli Stati parti si sforzano di garantire l’attuazione integrale del summenzionato diritto e in particolare, adottano ogni adeguato provvedimento per:
a) Diminuire la mortalità tra i bambini lattanti e i fanciulli;
b) Assicurare a tutti i minori l’assistenza medica e le cure sanitarie necessarie, con particolare attenzione per lo sviluppo delle cure sanitarie primarie;
c) Lottare contro la malattia e la malnutrizione, anche nell’ambito delle cure sanitarie primarie, in particolare mediante l’utilizzazione di tecniche agevolmente disponibili e la fornitura di alimenti nutritivi e di acqua potabile, tenendo conto dei pericoli e dei rischi di inquinamento dell’ambiente naturale;
d) Garantire alle madri adeguate cure prenatali e postnatali;
e) Fare in modo che tutti i gruppi della società, in particolare i genitori e i minori, ricevano informazioni sulla salute e sulla nutrizione del minore sui vantaggi dell’allattamento al seno, sull’igiene e sulla salubrità dell’ambiente e sulla prevenzione degli incidenti e beneficino di un aiuto che consenta loro di mettere in pratica tali informazioni;
f) Sviluppare le cure sanitarie preventive, i consigli ai genitori e l’educazione e i servizi in materia di pianificazione familiare.
1. Gli Stati parti adottano ogni misura efficace atta ad abolire le pratiche tradizionali pregiudizievoli per la salute dei minori.
2. Gli Stati parti si impegnano a favorire e incoraggiare la cooperazione internazionale in vista di ottenere gradualmente una completa attuazione del diritto riconosciuto nel presente Art.. A tal fine saranno tenute in particolare considerazione le necessità dei paesi in via di sviluppo.

Così come in Italia viene garantito il diritto all’iscrizione scolastica dei minori stranieri in assenza del permesso di soggiorno dei genitori rendendo concreta l’attuazione dell’art 28 della stessa legge (1. Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo all’educazione, e in particolare, al fine di garantire l’esercizio di tale diritto in misura sempre maggiore e in base all’uguaglianza delle possibilità), dovrebbe essere garantito l’accesso al pediatra dei minori stranieri anche in assenza del permesso di soggiorno dei genitori superando ogni ostacolo amministrativo.

b)      la definizione del codice di esenzione X01 per gli STP (stranieri temporaneamente presenti)e per i codici ENI (europei non iscritti). Il recepimento del codice sulla ricetta medica, X01, indica che la persona non regolare sul territorio, facendo dichiarazione di indigenza, è esente, per la prestazione prescritta, dal pagamento del ticket sanitario.

DISCIPLINARE TECNICO DELLA RICETTA SSN E SASN:
Esenzioni correlate allo stato di salute
Punto 39 a pag 66 di 68
Prestazioni ambulatoriali urgenti o comunque essenziali ai cittadini extracomunitari non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno, privi di risorse economiche sufficienti (art. 35, c. 3, D.lgs. 25 luglio 1998, n. 286; art. 43, comma 4, DPR 31 agosto 1999, n. 394. X Extracomunitari 01 Vedi nota (6)

Nota (6)
Il codice X01 deve essere utilizzato quando il cittadino straniero assistito non goda, ad altro titolo (es. gravidanza, malattia cronica, ecc.) dell’esenzione dalla partecipazione.

La nota dal testo dell’Accordo Stato-Regioni:
L’esenzione X01 è valida sia per STP (straniero temporaneamente presente) sia per i codici ENI (europeo non iscritto) con riferimento ai diritti inviolabili della costituzione italiana che sancisce “la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della colletività e garantisce cure gratuite agli indigenti” e  in base al “principio di non discriminazione”  ai sensi dell’art. 10 del trattato di funzionamento dell’U.E.
Articolo 10
Nella definizione e nell’attuazione delle sue politiche e azioni, l’Unione mira a combattere le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale.

c)       – l’Iscrizione volontaria al SSN dei cittadini comunitari residenti. Nella AUSL di Reggio Emilia è richiesta un’assicurazione privata o il pagamento dell’intero importo della prestazione.

d)      – l’scrizione volontaria al SSN per gli studenti comunitari iscritti ad una scuola pubblica o privata per seguire un corso di studi o professionale  con il solo domicilio. Ad oggi nella AUSL di Reggio Emilia è richiesta un’assicurazione privata o l’intero importo della prestazione.

Questi punti riguardano l’iscrizione volontaria al SSN dei cittadini comunitari
Circolare del Ministero dell’Interno n. 18 del 21 luglio 2009
Iscrizione anagrafica cittadini comunitari – Nuove linee guida
 3. Sull’argomento della copertura sanitaria, la Commissione precisa quanto segue:
“In linea di principio, è accettabile qualunque copertura assicurativa, privata o pubblica, contratta nello Stato membro ospitante o altrove, nella misura in cui offre una copertura completa e non crea un onere per le finanze pubbliche dello Stato membro ospitante. Nel tutelare le proprie finanze pubbliche e valutare al contempo se la copertura assicurativa è completa, lo Stato membro deve agire in conformità dei limiti imposti dal diritto comunitario e del principio di proporzionalità
.

Siamo consapevoli che l’iscrizione volontaria dei cittadini comunitari al SSN non tutelerebbe comunque il diritto alla salute in quanto la tutela della salute avverrebbe sotto pagamento di una somma importante di denaro, e che nella maggior parte dei casi le persone non sarebbero in grado di far fronte a questa spesa economica per cui la garanzia del diritto verrebbe comunque a meno.

Inoltre si è richiesto con urgenza la tutela della gravidanza e della maternità e la tutela dell’interruzione volontaria di gravidanza in quanto a Reggio Emilia per questi percorsi sanitari, compreso il parto ospedaliero, a donne comunitarie iscritte all’anagrafe comunale e non iscritte al SSN, perché economicamente non autosufficienti, ne viene chiesto il pagamento

La tutela della maternità e della salute donna
DISCIPLINARE TECNICO DELLA RICETTA SSN E SASN Pag. 65 di 68
M Maternità
22 Esente per stato di gravidanza (ex D.M. del 10/09/1998)- in epoca preconcezionale; 00
23 esente per stato di gravidanza (ex D.M. del 10/09/1998) – in gravidanza ordinaria; oppure ???? da 01 a 41 così composto M+ nn (settimana di gravidanza)
24 Esente per stato di gravidanza (ex D.M. del 10/09/1998) – in gravidanza ordinaria 99 Vedi Nota (4)
25 Esente per stato di gravidanza (ex D.M. del 10/09/1998) – in gravidanza a rischio 50

Nota (4)
Codice alternativo utilizzabile dal MMG, qualora lo stesso medico non fosse operativamente in grado di quantificare esattamente la settimana di gestazione dell’assistita, anche in ragione dei lunghi periodi intercorrenti tra la data di prescrizione e la data di erogazione della prestazione specialistica richiesta. In questo caso, la verifica della correlazione tra la settimana di gravidanza e la tipologia della prestazione richiesta, ai fini dell’esenzione dalla spesa sanitaria, sarebbe di competenza della struttura erogatrice.

Circolare del Ministero della Salute del 19 febbraio 2008, n.3152
Precisazioni concernenti l’assistenza sanitaria ai cittadini comunitari dimoranti in Italia.
Pag 2
Come si è detto rimangono fuori di questo quadro , quei cittadini comunitari, privi di copertura sanitaria e presenti sul territorio nazionale.
Al riguardo, ferme restando le competenze in materia sanitaria di spettanza regionale, si è del parere che il decreto legislativo del 30/2007 debba essere armonizzato con le norme di principio dell’ordinamento italiano che sanciscono la tutela della salute e garantiscono cure gratuite agli indigenti (art 32 Cost.), dai cui principi discende il carattere solidaristico ed universale del Servizio Sanitario Nazionale.
Pertanto, come sottolineato nella nota informativa del 3 agosto 2007, i cittadini comunitari hanno diritto alle prestazioni indifferibili ed urgenti. Tra queste si intendono incluse anche le prestazioni sanitarie relative:

–          Alla tutela della salute e dei minori. Ai sensi della Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989, ratificata e resa esecutiva con legge 27 maggio 1991, n.176;

–          Alla tutela della maternità, all’interruzione volontaria di gravidanza, a parità di condizione con le donne assistite iscritte al SSN, in applicazione delle leggi 29 luglio, n.405.22 maggio 1978 n. 194, e del decreto ministeriale 10 novembre 1998.

Infine, devono essere attivate, nei confronti di queste persone, anche per motivi di sanità pubblica nazionale, le campagne di vaccinazione, gli interventi di profilassi internazionale e la profilassi, diagnosi e cura della malattie infettive, ai sensi della vigente normativa nazionale.

Citiamo infine L’ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’immigrazione) che in una sua nota in merito all’accordo Stato- Regioni recante il titolo “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Provincie autonome “ scrive: “Quanto alla forza giuridica di tale atto, se è vero che nella prassi, gli accordi adottati in sede di Conferenza Stato-Regioni vengono formalmente recepiti da parte delle Regioni , occorre tenere presente che l’art 4 d.lgs. n.281/1997 dispone che l’accordo si perfeziona con l’assenso del Governo e dei presidenti delle  Regioni: non sono richiesti, dunque, ulteriori passaggi per il suo perfezionamento.”

Ass. Città Migrante, Gruppo Emergency Reggio Emilia

scarica la nota inviata alla Regione Emilia Romagna e l’allegato

 

A TAVOLA PER IL DIRITTO ALLA CASA -VEN 22 NOVEMBRE

Venerdì 22 novembre ore 20
A tavola per il diritto alla casa
presso Casa Bettola, via Martiri della Bettola, 6
pizza bevanda e dolce 10 euro
a seguire jam session con Andrea Papini e Matteo Fontana
Il contributo della cena andrà a sostegno dei lavori di recupero
della casa occupata in via Gorizia 12
info e prenotazioni:
1

Il 28 aprile 2013 alcuni profughi provenienti dalla Libia, rimasti senza alloggio e costretti a dormire in strada, si sono riappropriati di un diritto fondamentale, quello alla casa, occupando un’abitazione abbandonata e lasciata al degrado da più di ventanni in via Gorizia 12.
Grazie al lavoro collettivo e alla partecipazione di tante e tanti in questi mesi la casa abbandonata sta riprendendo vita restituendo dignità agli abitanti così come al territorio.
I lavori di recupero della casa sono ancora molti e per procedere c’è bisogno del sostegno di ognuno di noi, di chi crede che la casa debba essere un diritto fondamentale garantito a tutte e tutti e che le case non debbano essere lasciate al degrado, all’abbandono e alla speculazione edilizia!

LIBERATO DISSIDENTE POLITICO TOGOLESE

Dopo 5 mesi di carcere viene liberato Amegandjin Mawule.
Il signor Amegandjin si rivolge il 22 maggio scorso allo sportello dell’associazione Città Migrante raccontando di essere fuggito dal Togo, il suo paese d’origine, dopo essere stato rinchiuso in un carcere clandestino e torturato perché appartenete all’ANC (Alliance Nationale pour le Changement) , un partito politico che è all’opposizione rispetto al governo in carica.
L’associazione, insieme al legale Alessandra Scaglioni, che collabora con lo sportello, intraprendono le procedure per la richiesta della protezione internazionale. Il 5 giugno, a seguito del fotosegnalamento del richiedente da parte della questura di Reggio Emilia, il signor Mawule viene tratto in arresto a causa di un mandato di cattura internazionale pendente suo contro e viene portato nelle carceri di Reggio Emilia. L’ accusa su cui si fonda il mandato sarebbe quella di appropriazione indebita di denaro di proprietà della ditta per cui lavorava e furto. L’associazione Città Migrante, insieme ai legali Avv, Alessandra Scaglioni e Avv. Vainer Burani, nominati dopo l’arresto a Reggio Emilia, si sono attivati per reperire la documentazione relativa agli avvenimenti che il signor Amegandjin ha raccontato mettendosi in contatto diretto con alcuni membri del partito ANC in Togo. La documentazione che i legali hanno allegato alla contro requisitoria dimostrano l’ appartenenza del signor Amegandjin ad un importante partito di opposizione, l’ANC nonché la sua carica di membro fondatore del medesimo partito di opposizione all’attuale governo. Inoltre, vengono allegati rapporti come quello di Amnesty International 2012 e altri che confermano l’ uso da parte  della polizia nonché dei membri del governo in carica, nella repubblica del Togo, di strumenti quali la persecuzione, la tortura e la riduzione in schiavitù , mezzi utilizzati per fermare l’orientamento politico in opposizione e pertanto come strumenti di limitazione del diritto alla libertà di pensiero nonché di appartenenza politica.
Il 5 novembre l’udienza in Corte D’appello a Bologna.
La sentenza scarcera il signor Mawule :
“Nel caso di specie , l’estradando ha dimostrato, in maniera attendibile, di essere esponente di primo piano di un partito politico di opposizione , al contempo plausibilmente prospettando la possibilità che i suoi membri siano fatti oggetti di trattamenti persecutori dovuti alle loro opinioni politiche.
Pertanto, quale che sia il suo reale coinvolgimento nei fatti di rilevanza penale che gli vengono attribuiti, sembra sussistere un concreto pericolo che l’ Amegandjin, una volta estradato, sia sottoposto a procedure -sia giudiziarie e non- vessatorie, o comunque, discriminatorie.
Sussiste per tanto la condizione ostativa all’estradizione di cui l’art 705 , comma 2 lett. c) ccp e va pertanto emessa sentenza contraria alla richiesta di estradizione.”

Il signor Mawule oggi è libero, è un richiedente asilo in attesa di essere ascoltato dalla Commissione Territoriale competente. La richiesta di protezione internazionale è stata protocollata  in carcere in seguito, su richiesta del legale, in quanto, al momento dell’arresto, la questura di Reggio Emilia ,del tutto arbitrariamente, non ha provveduto a protocollare l’istanza.

Il signor Amegandjin è attualmente ospite dell’associazione che ha allertato le strutture competenti ad accogliere una vittima di tortura, con la richiesta di un inserimento urgente visto la delicata situazione del caso.

Cosa sarebbe stato del signor Mawule se non avesse avuto una rete di sostegno e una difesa legale competente in  materia ?
Molto probabilmente si sarebbe provveduto ad estradarlo mettendo così la sua vita in serio pericolo.
Questo caso è emblematico, poichè riguarda tanti altri che trovandosi in condizioni simili, senza difesa , senza tutele, senza essere informati dei propri diritti , dopo aver raggiunto il nostro paese, e nella maggior parte dei casi rischiando la vita per arrivarci ,come purtroppo i fatti di cronaca dimostrano, sarebbero molto probabilmente rimandati indietro che equivarrebbe alla condanna a torture o a morte. Un’altra violazione del diritto di asilo.

Articolo tratto dal sito www.meltingpot.org

La sentenza della Corte d’Appello di Bologna

Gli interventi audio dell’associazione Città Migrante e dei legali durante la conferenza stampa

Federica Zambelli – Ass. Città Migrante

Avv. Alessandra scaglioni

Avv. Vainer Burani

LA SALUTE NON E’ PROFITTO. NESSUNO SIA ESCLUSO!

Il presidio dell’ass. Città Migrante e del gruppo Emergency di Reggio Emilia

Oggi l’associazione Città Migrante e il gruppo Emergency di Reggio Emilia hanno manifestato di fronte al Saub per chiedere l’immediata applicazione dell’accordo Stato- Regioni del 20 dicembre 2012 recante il titolo “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Provincie autonome “.

La salute è un bene individuale e collettivo. Lo stato di salute determina la condizione di vita e relazionale della persona.
La situazione di benessere o malessere dell’individuo dipende anche dalla chiarezza dei percorsi o quanto invece questi siano complessi e difficili nella loro accessibilità soprattutto se legati alla capacità economica della persona. La salute è un diritto universale, cioè deve essere riconosciuto a tutte e tutti indipendentemente da quale sia il paese di provenienza. La salute è un diritto non negoziabile.

L’associazione Città Migrante attraverso i progetti quotidiani ha incontrato molte persone che non hanno accesso alle cure, o per incapacità economica a sostenere il ticket, o perché hanno perso la residenza o perché viene disatteso l’accordo Stato- Regioni.
Per questo oggi l’associazione insieme al gruppo locale di Emergency hanno voluto rendere pubblico e portare all’attenzione della cittadinanza e della AUSL un tema così importante come quello della salute.

L’accordo Stato-Regioni è la conclusione di un percorso avviato da oltre quattro anni sia con ricerche specifiche sia all’interno del Tavolo interregionale , documento approvato nel settembre 2011 e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale in data 20 dicembre 2012.
L’ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’immigrazione) in una sua nota in merito all’accordo scrive: “Quanto alla forza giuridica di tale atto, se è vero che nella prassi, gli accordi adottati in sede di Conferenza Stato-Regioni vengono formalmente recepiti da parte delle Regioni , occorre tenere presente che l’art 4 d.lgs. n.281/1998 dispone che l’accordo si perfeziona con l’assenso del Governo e dei presidenti delle  Regioni: non sono richiesti, dunque, ulteriori passaggi per il suo perfezionamento.”

Durante il presidio una delegazione dell’associazione Città Migrante e del gruppo Emergency di Reggio Emilia ha incontrato il dott. Pinotti, direttore del distretto di Reggio Emilia e il dott. Tarquini responsabile amministrativo del SAUB.
Nell’incontro è stata portata una lettera in cui si richiede l’immediata applicazione dei punti dell’accordo che a Reggio Emilia non vengono applicati:

l’iscrizione obbligatoria al SSN dei minori stranieri in assenza del permesso di soggiorno dei genitori
la definizione del codice di esenzione X01 per gli STP (stranieri temporaneamente presenti)e per i codici ENI (europei non iscritti).  Il recepimento del codice sulla ricetta medica, X01, indica che la persona non regolare sul territorio, facendo dichiarazione  di indigenza, è esente, per la prestazione prescritta, dal pagamento del ticket sanitario.
l’Iscrizione volontaria al SSN dei cittadini comunitari residenti. Nella AUSL di Reggio Emilia è richiesta un’assicurazione privata o il pagamento dell’intero importo della prestazione.
l’scrizione volontaria al SSN per gli studenti comunitari iscritti ad una scuola pubblica o privata per seguire un corso di studi o professionale  con il solo domicilio. Ad oggi nella AUSL di Reggio Emilia è richiesta un’assicurazione privata o l’intero importo della prestazione.

Inoltre si è richiesto con urgenza la tutela della gravidanza e della maternità e la tutela dell’interruzione volontaria di gravidanza in quanto a Reggio Emilia per questi percorsi sanitari, compreso il parto ospedaliero, a donne comunitarie iscritte all’anagrafe comunale e non iscritte al SSN, perché economicamente non autosufficienti, ne viene chiesto il pagamento.

Durante il colloquio i responsabili riportano di essere in attesa di indicazioni da parte della Regione Emilia Romagna e di aver informato la Regione che oggi l’associazione Città Migrante e il gruppo Emergency di Reggio Emilia erano in presidio pubblico per l’applicazione dell’accordo.
L’incontro, si è concluso, dopo una lunga discussione, con l’impegno da parte dell’AUSL di Reggio Emilia di scrivere una nota alla Regione Emilia Romagna con i contenuti delle richieste del presidio.

La giornata di oggi vuole essere l’inizio di una campagna pubblica per costruire coalizioni sociali fra cittadini, associazioni, operatori sanitari per la piena tutela della salute .
I promotori di questa iniziativa continueranno a presidiare e a manifestare affinché la salute sia realmente garantita e che nessuno sia escluso dai percorsi assistenziali in un ottica di uguaglianza e di giustizia.

leggi il comunicato del presidio

leggi la lettera consegnata alla AUSL

guarda gli interventi video del presidio

 

 

PRESIDIO PER IL DIRITTO ALLA SALUTE GARANTITO A TUTTE E TUTTI

L’ass. Città Migrante e il gruppo Emergency di Reggio Emilia
invitano tutte e tutti
Sabato 9 novembre ore 10.00 al presidio
al SAUB dell’AUSL Via Amendola 2 padiglione Tanzi (Reggio Emilia)

PERCHE’ Il DIRITTO ALLA SALUTE SIA GARANTITO A TUTTE E TUTTI

LA SALUTE NON E’ PROFITTO !
DIRITTO ALLA SALUTE UNIVERSALE!
NESSUNO SIA ESCLUSO!
IMMEDIATA APPLICAZIONE DELL’ACCORDO STATO REGIONI!
BASTA STRAGI IN MARE!
DIRITTO ALLA SALUTE GARANTITO
A TUTTE E TUTTI!

il volantino dell’iniziativa

La salute non è profitto! Diritto alla salute universale!
Nessuno sia escluso!

La salute è un diritto universale, cioè deve essere riconosciuto a tutte e tutti indipendentemente da quale sia il paese di origine. La salute è un diritto che non si può negoziare.
Oggi vediamo invece che il diritto alla salute non è un diritto garantito innanzitutto perché  l’accesso ai servizi sanitari è legato alla capacità economica della persona.
Il dovere del servizio sanitario pubblico è di raggiungere le persone più fragili e vulnerabili con l’obbiettivo di facilitare la conquista di una vita dignitosa. Il servizio pubblico è un luogo dove portare liberamente i propri bisogni tradotti in una relazione terapeutica tra medico e paziente, tra operatore e paziente e non un luogo dove prima di tutto c’è la richiesta del pagamento di un ticket come si evidenzia alla porta di ogni ambulatorio. E’ inaccettabile che prima dell’ascolto del dolore ci sia la richiesta di una monetizzazione. Ormai è evidente come i ticket siano diventati una vera e propria forma di finanziamento del servizio sanitario.
Ben sappiamo che lo stato di salute determina la condizione di vita e relazionale della persona e viceversa. Il diritto negato alla salute determina l’esclusione di una fascia di popolazione che viene relegata ai margini.
Il servizio sanitario pubblico non può essere autore di emarginazione.

In particolare come associazione Città Migrante abbiamo incontrato molti casi in cui il diritto alla salute non viene garantito, a volte per  incapacità economica della persona  a sostenerlo, a volte per inadempienza da parte della AUSL di Reggio Emilia, cioè una non applicazione di norme esistenti, che pur non garantendo in assoluto il diritto alla salute,  agevolerebbero alcuni percorsi ed accessi ai servizi sanitari.
Infatti il 20 dicembre 2012, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano ha adottato e sottoscritto un Accordo che stabilisce le “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province Autonome italiane”. Per l’ASGI (associazione studi giuridici sull’immigrazione): “l’Accordo intende porre rimedio alla disomogeneità di risposte che al bisogno di cure degli stranieri è stata fino ad oggi registrata sul territorio nazionale, complice anche l’assenza di indicazioni operative in relazione a tutte le diverse ipotesi che si presentano nella pratica applicazione. Chi legga le 65 pagine dell’Accordo vi trova finalmente analizzate le diverse fattispecie che si possono presentare nella concreta esperienza: per ognuna l’Accordo prospetta una soluzione chiara”.
Le inadempienze della AUSL di Reggio Emilia di cui ci hanno portato testimonianza le persone che si sono rivolte al nostro sportello sono state anche segnalate nel monitoraggio della SIMM (società italiana di medicina delle migrazioni) che tiene costantemente sotto osservazione l’applicazione dell’Accordo nelle diverse Regioni.

Nello specifico oggi a Reggio Emilia:

–   Non viene garantita l’iscrizione obbligatoria al SSN dei minori stranieri  in assenza del permesso di soggiorno dei genitori

–   Non viene applicata la definizione del codice di esenzione X01 per gli STP (stranieri temporaneamente presenti)e per i codici ENI (europei non iscritti).  Il recepimento del codice sulla ricetta medica, X01, indica che la persona non regolare sul territorio fa dichiarazione di indigenza ed è esente, per la prestazione prescritta, dal pagamento del ticket sanitario.

–   Non viene garantita l’Iscrizione volontaria al SSN dei cittadini comunitari residenti. Questo significa che con la sola residenza il cittadino comunitario non può fare un’ iscrizione volontaria cioè stipulare un’ assicurazione pubblica pagata alla Regione tramite bollettino fornito dalle AUSL

–   Non viene garantita l’scrizione volontaria al SSN per gli studenti comunitari iscritti ad una scuola pubblica o privata per seguire un corso di studi o professionale . L’importo dovrebbe essere pari a euro 149,77 .

Quante volte abbiamo accolto al nostro sportello persone che hanno avuto bisogno di sostenere una visita specialistica e non avevano le risorse economiche per poterlo fare. Pensiamo soltanto ai profughi provenienti dalla Libia, non essendo disoccupati (perché non hanno mai lavorato) hanno dovuto farsi carico del ticket delle visite specialistiche ma a tutti gli effetti senza nessuna risorsa per poter far fronte alle spese sanitarie. Abbiamo seguito chi ha completamente perso il diritto alla salute perché senza più la residenza, abbiamo ascoltato le testimonianze delle inadempienze della AUSL rispetto all’Accordo Stato-Regioni e abbiamo cercato sul territorio, per non lasciare scoperti dall’assistenza sanitaria gli studenti comunitari (sempre a causa della non applicazione dell’Accordo), un’assicurazione privata e non siamo stati in grado di trovarne una che gestisse queste pratiche.
Abbiamo visto come l’accesso alla salute sia parte di quelle frontiere interne che i migranti incontrano quotidianamente una volta arrivati nei nostri territori ed anche nella nostra città. Pensiamo che anche il diritto alla salute sia da porre come centrale nella prospettiva di cambiamento di quelle che sono le politiche in tema di immigrazione. Non vogliamo stragi in mare e vogliamo che l’accesso alla salute sia garantito a tutte e tutti.

I tagli sulla sanità nella regione Emilia Romagna per il 2013 sono 260 milioni di risorse in meno.
Il Sole 24 ore alcuni mesi fa ha pubblicato un’inchiesta sul falso mito del caro-immigrati. Le degenze imputabili a stranieri irregolari pesano, secondo il Sole 24 ore, solo per lo 0,34% sulla spesa ospedaliera (a fronte di un 94,57% attribuibile agli italiani e di un 4,09% agli stranieri residenti).

Crediamo sia necessario rispondere a questo stato di cose non scaricando sui più deboli e vulnerabili i costi della crisi con la scusa di un risparmio virtuoso e la retorica del debito pubblico, ma provando a cooperare e a costruire coalizioni sociali fra cittadini, comitati, associazioni, così come lavoratori dei servizi per inceppare questo lento e inesorabile processo di cancellazione di un diritto universale come quello alla salute.

Pertanto invitiamo tutte e tutti al presidio che si terrà sabato 9 novembre alle ore 10.00 al SAUB dell’AUSL, Via Amendola 2 – Padiglione Tanzi

Ass. Città Migrante, Gruppo Emergency Reggio Emilia