STOP CITTADINANZE NEGATE! 12 GENNAIO 2013 CENA E LIVEUP A SOSTEGNO DELLA CAMPAGNA

STOP CITTADINANZE NEGATE!
campagna per il riconoscimento della cittadinanza come diritto

sabato 12 gennaio 2013
presso Lab aq16, Via Fratelli Manfredi 14 RE

Il ricavato della serata andrà interamente a sostenere i ricorsi legali di tale campagna

CENA BIOAFRICA h.20.00 su prenotazione  347/4184461 
costo cena € 10 comprensivi dell’intera serata.

LIVE ON STAGE h.23.00

UMMA MIC, la voce dei senza voce
hip hop/rap/r&b da Reggio Emilia

SUN SOOLEY
conscious spiritual reggae da Dakar/Milano

Dj set by Jahspora Crew
musica/migrazione/spiritualità da Reggio Emilia

Ingresso € 6 / Apertura h.22.00

scarica la locandina
fronte
retro

Serata a cura di: Lab Aq16, Jahspora crew, ass. Città Migrante, ASNOCRE, ass. G.A.3, Gruppo Emergency Reggio Emilia.

La cittadinanza italiana, in molti casi, viene concessa e non riconosciuta come diritto. Questo comporta che troppo spesso viene rifiutata in modo discrezionale.
I motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza vengono comunicati tramite ex art. 10 bis L. 241/90 da parte del ministero dell’Interno, Ufficio Cittadinanza e la motivazione riguarderebbe la presunta appartenenza, propria o anche solo di un parente, come il padre per esempio, a movimenti aventi scopi non compatibili con la sicurezza della Repubblica.
Altri rigetti riguarderebbero motivazioni inerenti azioni non personali ma riconducibili a famigliari, come il marito per esempio.
Dato di fatto è che tutte queste persone hanno sempre rinnovato il permesso di soggiorno e non sono mai sorte questioni ostative al rilascio, perchè allora viene rifiutata loro la cittadinanza?
La campagna Stop cittadinanze negate vuole essere un’azione di informazione e sensibilizzazione sul tema della cittadinanza ma anche un atto concreto per sostenere ricorsi pilota, che facciano da apripista per un cambio della giurisprudenza in materia di riconoscimento della cittadinanza italiana.

Il video con il commento dell’avv. Burani

LA CRONACA DELLA MANIFESTAZIONE CON I MIGRANTI PROVENIENTI DALLA LIBIA

Nella settimana in cui si celebra la giornata del migrante a Reggio Emilia si è svolta la manifestazione con i migranti provenienti dalla Libia lanciata dall’Ass. Città Migrante, Ass. Città Migrante, Ass. GA3, Gruppo Emergency Reggio Emilia, Laboratorio Aq16.
Il corteo che ha attraversato le vie del centro storico della città è stato ricco di interventi. I migranti hanno reclamato a gran voce diritti dignità e futuro. Il leit motiv della giornata: “Non più profughi ma cittadini” a partire dal riconoscimento della residenza nel Comune di Reggio Emilia.
Ad oggi, infatti, il comune di Reggio Emilia, così come molti comuni della provincia, non riconosce la residenza ai richiedenti asilo violando un diritto fondamentale e negando così l’accesso alla cittadinanza del luogo in cui queste persone ormai da più di un anno e mezzo stanno vivendo.
Le voci del corteo hanno reclamato garanzie di accoglienza degna dopo il 31 dicembre, data in cui termina il piano Emergenza Nord Africa. Dal microfono è stata letta la lettera dei migranti provenienti dalla Libia che vivono nella città di Bologna in cui invitano tutte e tutti a partecipare al presidio di giovedì 20 dicembre 2012 alle ore 14 sotto alla Regione Emilia Romagna (Viale Aldo Moro 52, Bologna) dove assessori di Comuni, Province e Regione si incontreranno nella “Cabina di Regia” per stabilire l’ “exit strategy”.

Le voci dal corteo e la galleria fotografica
dal sito www.meltingpot.org

L’articolo pubblicato sulla Gazzetta di Reggio il 17 dicembre 2012

MANIFESTAZIONE CON I MIGRANTI PROVENIENTI DALLA LIBIA – 16 DICEMBRE

NON PIU’ PROFUGHI MA CITTADINI
DIRITTI DIGNITA’ FUTURO  PER I MIGRANTI PROVENIENTI DALLA LIBIA
Domenica 16 dicembre manifestazione cittadina:
concentramento ore 15 stazione dei treni
(Piazzale Marconi) Reggio Emilia

Nella settimana in cui si celebra la giornata mondiale del migrante saremo al fianco dei migranti provenienti dalla Libia che vivono nella provincia di Reggio Emilia ormai da più di un anno e mezzo. Vogliamo attraversare le vie della città per reclamare il diritto ad essere a pieno titolo riconosciuti come parte di queste città e non più come “profughi”.
Uomini e donne in fuga dalla guerra in Libia sono stati utilizzati dal governo xenofobo di destra e dal ceto politico-amministrativo del “centro-sinistra” per creare un’emergenza che, come più volte è stato evidenziato non è stata oggettiva e imprevista ma voluta, creata e sfruttata. I numeri delle persone che sono arrivate in Italia infatti non hanno avuto nulla di eccezionale.  L’Italia ha 60 milioni di abitanti e gli stranieri sono già 4,5 milioni. Dalla Libia sono arrivate circa 20 mila persone: parlare di emergenza è ridicolo e falso.
All’interno del Piano Accoglienza Emergenza Nord Africa il Governo in accordo con Regioni, Provincie e Comuni ha distribuito gli arrivi in proporzione al numero di abitanti delle varie province. Il compito di organizzare la dislocazione dei cittadini stranieri nelle singole regioni è stato affidato alla Protezione Civile.
Centinaia di enti in tutta Italia, con modalità e standard disomogenei, provvedono alla loro ospitalità.
In tutta la provincia di Reggio Emilia arrivano poco meno di 200 migranti.
I migranti provenienti dalla Libia,  hanno dovuto fare richiesta di asilo, unica possibilità a loro concessa dallo stato per avere ospitalità ed essere regolari nel territorio italiano. Non sono libici ma sono nati in Somalia, in Eritrea, in Ghana, in Nigeria, nel Mali, nel Ciad, in Sudan, in Costa d’Avorio, in Bangladesh in Pakistan o nel Burkina Faso. In Libia tanti di loro avevano un lavoro.
Dopo molti mesi di esasperante attesa, le commissioni hanno iniziato le audizioni e molte delle richieste di asilo vengono rifiutate, inizia l’iter dei ricorsi. Il rischio è la clandestinità.
Per questo abbiamo promosso e sostenuto anche a Reggio Emilia la campagna Diritto di scelta per il rilascio di un titolo di soggiorno umanitario a tutti i migranti provenienti dalla Libia.  Se avessero avuto quel permesso un anno fa avrebbero potuto cercare lavoro, essere più autonomi, uscire dall’assistenza passiva. Ma le autorità italiane non lo hanno voluto, per scelta politica!
Siamo oggi vicini al 31 dicembre data in cui viene decretata la fine dell’accoglienza e – solo ora! – inizia il rilascio dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, fuori tempo massimo e con un meccanismo piuttosto complesso, non è di certo sufficiente per tracciare un bilancio positivo.
Per questo chiediamo garanzie di accoglienza degna per i migranti provenienti dalla Libia e prospettive di futuro per chi oggi vive nella provincia di Reggio Emilia.
Sono persone che da un anno e mezzo vivono tra noi, a Reggio, a Baiso, Brescello, Bibbiano, Guastalla , Cavriago, Scandiano, Montecchio, Novellara….etc. Ma per le autorità restano sulla soglia ed a gennaio rischiano d’esser messi fuori dalla porta.
Oggi manifestiamo a Reggio Emilia perché ancora il Comune, così come la maggior parte dei Comuni della provincia, non riconosce il diritto alla residenza dei richiedenti asilo che pure sono stati accolti volontariamente dallo stesso Comune.
Nonostante ci siano leggi chiare e la Regione Emilia-Romagna abbia inviato una nota agli enti locali per chiedere di applicarle e garantire l’accesso ai servizi- sottolineando che i cittadini stranieri richiedenti asilo e i titolari di protezione internazionale hanno diritto all’iscrizione anagrafica se dimostrano di avere una dimora abituale in Italia (e le persone di cui parliamo stanno lì da un anno e mezzo, dove li ha mandati la Protezione Civile) ad oggi nella maggior parte dei Comuni della provincia di Reggio Emilia i richiedenti asilo non vengono iscritti nella popolazione residente in quanto viene chiesto loro il passaporto.
Una cosa illogica: un richiedente asilo fugge in fretta, è quasi sempre sprovvisto di passaporto e impossibilitato a chiederlo in ambasciata. E’ invece la questura che ne accerta, riconosce l’identità. E infatti ha dato a tutti un regolare permesso, per quanto ancora temporaneo.
La residenza è un requisito fondamentale per l’accesso ai servizi sociali locali ed ai diritti fondamentali della persona ma è anche un primo passo perché queste persone non siano più profughi ma cittadini a pieno titolo.
Per questo è necessario ed urgente che il Comune di Reggio Emilia, così come quelli che ancora non lo fanno, riconosca immediatamente il diritto alla residenza. In Emilia Romagna  a Piacenza, Parma, Ravenna, Rimini ed anche in altri comuni è stata data la residenza: cosa aspetta Reggio, un comune che invece su altri aspetti dell’accoglienza  è stato attivo, cercando almeno di ridurre le aberrazioni della fallimentare gestione di emergenza?
La residenza è’ il minimo da cui partire per costruire un futuro di dignità e diritti e una battaglia per i diritti e la dignità riguarda direttamente ognuno di noi,
A Reggio Emilia siamo stati in tanti a sostenere fin da subito il percorso di accoglienza dei migranti provenienti dalla Libia, dagli operatori del settore, a quelli in ambito sanitario, ai legali che seguono i ricorsi, ai volontari, agli attivisti, alle scuole di italiano. Ora è necessario che tutti insieme ci mettiamo la faccia perché i migranti provenienti dalla Libia non siano più profughi ma cittadini e che sia garantita accoglienza degna e percorsi dopo il 31 dicembre perché tutto quello che abbiamo sostenuto ad oggi abbia un senso.
Per questo domenica 16 dicembre invitiamo tutte e tutti ad essere insieme ai migranti provenienti dalla Libia a manifestare per le strade della città.

Ass. Città Migrante, Ass. GA3, Gruppo Emergency Reggio Emilia, Laboratorio Aq16